OVVERO:
Anche il Padella si fa la rigata
La chiamata lo colse, come al solito, alla sprovvista. Quando sentì la suoneria con "Der Holle Rache", l'adrenalina schizzò in circolo, spremuta a litri dalle surrenali, il cuore iniziò a martellare, e la bottiglia di moretti strong ghiacciata che teneva mollemente tra le dita cadde sul pavimento, perchè capì che IL PRENCE lo stava convocando.
L'appuntamento era nel piazzale della vecchia fonderia, ora fatiscente ed abbandonata per colpa della crisi, ma da cui, nei tempi d'oro, innumerevoli ficcanaso, dopo un breve passaggio nell'altoforno, avevano trovato la loro via verso i salotti di mezzo mondo, trasformati in riproduzioni dozzinali dell'ombra della sera...
Il Prence era là, appoggiato al cofano del Land, con l'eterna Marlboro che pendeva all'angolo della bocca, l' espressione fissa ed indecifrabile come una balza di Volterra.
"Senti, testina di 'azzo, ho saputo che stai cercando una rigata, visto che padellare coì liscio un ti sufficeva più..."
Gionni ebbe appena il coraggio di annuire debolmente.
"Oggi, la mi' Cignala la me l'ha pigliato tutto, quindipercio' son di buonumore, quindiperciò la carabina la te l'ho scovata io".
Un sudore gelido iniziò a colare copiosamente da tutto il corpo del Padella, che si infradiciò pietosamente.
"Occhè ti bagni digià??? Aspetta a vedella, almeno!"
E sempre senza cambiare espressione il Prence cavò dal taschino della camicia di tela verde un bossolo di un qualche obsoleto calibro europeo, e zufolò un segnale...
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