però a distanza di tempo si parla ancora di lui....leggete qui:
Puntuali come sempre ad ogni chiusura ed agni apertura della stagione venatoria, gli anticaccia levano il loro canto alla disperata, quanto inutile ricerca, di trovare ancora qualcuno disposto ad ascoltarli.
Questa è la volta del WWF che dispensando un elenco poco credibile di cifre comincia dal numero dei cacciatori pugliesi: secondo loro 36 mila,mentre per la Regione raggiungono appena 29 mila; alle ore di vigilanza,ai chilometri quadrati sorvegliati,al numero dei cacciatori controllati,a due morti per incidenti durante la caccia; tralasciando stranamente dalla statistica l’eclatante caso dell’ottantaduenne maestro di scuola di Riccione Mario Botticellii che senza aver commesso alcun reato, era a caccia, seduto nelle campagne di Spinazzola,luoghi che tanto amava,veniva maltrattato durante un controllo proprio dalle guardie volontarie del WWF e seduta stante colto da infarto moriva sul posto.
Quelle guardie erano capeggiate,ma guarda caso,proprio da questo fior di tutore della natura, sì, lui! Pasquale Salvemini responsabile, dell’articolo del 2 febbraio 2009,oggetto di questa risposta, finito insieme ad un suo complice il vice sovrintendente del Corpo forestale dello Stato Raffaele Stano, indagati dalla Procura di Trani per falso, violenza privata, omicidio colposo e calunnia aggravata (Corriere del Mezzogiorno, sabato 19 gennaio 2008),per il Forestale Raffaele Stano inoltre un’ ulteriore pesante accusa: venne trovato in possesso illegale di un proiettile Kalashnikov e di un fucile modificato per poter applicare un silenziatore( Corriere del Mezzogiorno, mercoledì 16 gennaio 2008).
L’articolo in questione del 2-2 09,poi si condisce di paroloni come: biogeografiche, biodiversità, scrigni della natura; ma fateci il piacere avrebbe detto il grande Totò, perchè non tacete e vi accollate,invece,le vostre responsabilità gravissime, un esempio ? L’ ex riserva di caccia Daunia Risi tra Manfredonia e Zapponeta che per anni costituì un sito straordinario per quantità e varietà di uccelli acquatici,oltre che per un ambiebte incontaminato con fertili estensioni di ogni erba palustre e con canali e specchi d’acqua pulitissimi, tutto questo grazie a ingenti somme di danaro profuse dalla gestione venatoria, affinchè quei luoghi si mantenessero tali.
Ma ecco che arrivano loro…gli ambientalisti espropriano la riserva al mondo venatorio e la inglobano nel Parco del gargano. E’la condanna a morte! In breve tutto si trasforma in un estensione di terra desertica sistematicamente arsa dalla siccità e di conseguenza dagli
incendi: senza una goccia d’acqua per chilometri intorno e con conseguente scomparsa di ogni specie di uccelli acquatici che un tempo, pur assoggettati notevolmente alla caccia erano presenti in quantità impressionante.
La stessa sorte tocca ai laghi di Varano e Lesina: ma l’importante era sottrarle al mondo venatorio,che importa se poi dopo verranno abbandonate all’incuria e lasciate andare definitivamente perdute.
Il sequestro poi dei richiami elettronici per amor del vero sono stati effettuati unicamente dalla Polizia provinciale e dalla Guardia Forestale che hanno rinvenuto, non solo gli apparecchi, ma anche centinaia di metri di reti per l’uccellagione denunciando soggetti spesso con precedenti penali a volte anche incensurati, ma mai in nessun caso titolari di porto d’armi da caccia ed identificabili,quindi, come cacciatori.
Ma forse Salvemini si riferiva ad altri richiami elettronici, quelli che proprio lui metteva sul tragitto o sui luoghi frequentati da innocenti cacciatori per contestarne, a questi ultimi, il presunto reato di uso e possesso ( Correre del Mezzogiorno, sabato( 19-1-2008).
Poi, per colmo, l’articolo del WWF diventa confuso e contraddittorio cominciando con una cara discutibile conoscenza delle specie e delle leggi vigenti. E’ d’uopo,quindi,far chiarezza,anche per chi legge: non sono specie protette il merlo,la quaglia e gli anatidi, ma puramente specie cacciabili: non sono protetti nemmeno i colombi terraioli e le tortore dal collare che appartengono, per legge, alla categoria degli animali da cortile o domestici; tanto per rendere l’idea sono quegli uccelli che disseminano di sterco infetto i viali i palazzi i monumenti e le auto in sosta nelle nostre città, creando allarme nella sanità, in quanto questi pennuti sono ritenuti i maggiori veicoli della salmonellosi.
Visto che poi ci troviamo a parlare di uccelli, parliamo anche di un’altra manovrina degli anticaccia,da anni si battono affinchè sia ritenuta specie a rischio di estinzione, lo “storno” sempre per chiarire alla pubblica opinione: si tratta di quegli uccelli che volando a nuvole di svariate migliaia di soggetti, disegnano in cielo meravigliose onde,ma guai se si posano in oliveti,vigne e frutteti provocano danni inimmaginabili.
Corre a questo punto far chiarezza anche sui cinghiali: di cinghiali ce ne sono tanti, ma tanti da provocare danni alle culture e incidenti sulle strade,questa specie deve la sua eccessiva diffusione proprio alle aree protette( quelle continuamente proposte dal mondo ambientale), spesso per varie situazioni entrano addirittura nei piccoli centri montani con frequenti attacchi addirittura agli abitanti.
Al primo convegno nazionale del 25 -5-07 ” il capriolo del Mediterraneo” organizzato dal Parco del Gargano,presso Bosco quarto a Monte Sant’Angelo, due eminenti relatori,una biologa spagnola ed un suo collega portoghese,misero in allerta gli addetti e i partecipanti ai
lavori per la elevatissima presenza del cinghiale e che da lì a poco, la stessa situazione potrebbe crearla…udite,udite, il capriolo garganico, che se non controllati numericamente, avrebbero costituito assieme al cinghiale un serio rischio epidemico, dovuto al sovrappopolamento, con possibile contagio per gli allevamenti locali di mucche podoiliche,capre garganiche e suini neri.
Tutte specie autoctone e vanto del promontorio foggiano. Questo il frutto dei Parchi e di un proibizionismo ad oltranza, tollerante, però, verso il leader del WWH Fulco Pratesi e del suo braccio destro Franco Tassi indagati per spese faraoniche e condannati a risarcire migliaia di euro come ampiamente riportato da svariati organi di stampa, fra cui “Panorama”.
Così,mentre dilagano le discariche abusive,si inquinano le falde acquifere e giornalmente migliaia di ettari arbustivi vengono disboscati per cedere il posto a impossibili forme di colture agricole, (impossibili per la scomodità del terreno,buone,però, per guadagnarci l’integrazione e qualche altro contributo),o per crearvi invasivi agri turismi che come novelle Ermengarde nascono per poi subito morire appena intascati i lauti finanziamenti pagati sempre e comunque con il danaro di tutti.
Diventa allora inevitabile il chiedersi perchè c’è ancora gente che perde tempo a cercare il pelo nell’uovo e non si accorge della trave nell’occhio ?
Si calunnia il mondo venatorio che dal tempo dei tempi fu leggenda, mentre oggi è solo un capo espiatorio per occultare il depauperamento per ben altre cause, di flora e fauna disconoscendogli il ruolo che è stato e sarà sempre quello di una insostituibile componente dell’eco sistema.
Articolo scritto e firmato a nome dei seguenti presidenti: Arcicaccia(Giuseppe Mastrodonato), Cpa(Filippo Cavalli), Enalcaccia(Lucio Marchesiello), Federcaccia(Mario Basile) Italcaccia(Gioacchino pesce), liberacaccia (Pasquale Tardivo), Gruppocinofilodauno (Amerigo Russo)
Notizia segnalata da Luigi Le Noci presidente italcaccia Manfredonia nonche’ addetto stampa italcaccia provincia di foggia.
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