Storie del tempo che fu....

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  • Francesco Petrella
    ⭐⭐⭐
    • Oct 2006
    • 4883
    • L'Aquila, Abruzzo.
    • Setter inglese

    #1

    Storie del tempo che fu....

    Giorni dopo l’autunno, giorni fatti di fango e ghiaccio, giorni d’acqua e di stivali, di paramacchie e guanti, poche cartucce e pelle graffiata.
    Giorni tristi e malinconici, ma bellissimi e pieni di quella passione che vorresti non finisse mai.
    Giorni da regine, di quelle vere che devi cacciare per giorni e giorni prima che facciano un errore o che a te riesca la gran botta di culo. Si perché spesso è di culo si tratta, perchè con queste non basta avere un gran cane, che batta luoghi classici e luoghi impensabili, che sappia fermare, guidare, rompere, ripartire e rientrare senza nessun tuo suggerimento, con un cervello umano e due palle così anche se è una femmina. E non basta che tu sappia piazzarti, intercettarne il volo scegliendo veloce tra strabelli e dirupi, roveti e querceti, zolle fangose e acquitrini. In basso, in alto, reggendoti a tronchi e arbusti, sparare mentre scivoli, mirare ad un’ombra a pochi metri oppure ad un missile a cinquanta metri. Canne corte e larghe, solo perché non ci sono regole e allora ne accetti una perché tanto è inutile impazzire, qualsiasi scelta è sbagliata, devi arrangiarti come puoi, a volte ti basta solo vederla, altre daresti fuoco all’intero bosco e poi ti sorprendi a ridere di te.
    Dimentica i cuccioloni e le mezze seghe, combinano solo guai: cane esperto e in ottima forma, intelligente e scaltro non un mezzo cane, beccacciaio lui prima di te.
    Fucile buono, cartucce ottime e spara dritto, tanto padelli lo stesso, ma tu spara dritto e spara. Giorni così, sporchi e bagnati, felici.
    Non tutte le becche d’inverno sono però regine, alcune sono semplici viaggianti, concubine di qualche giorno, altro che amori, sveltine piacevoli, ma niente di impegnativo. E così molti si sentono veri amatori, ma invece non sono nulla di più che spettatori in club privè.
    Altri l’aspettano vigliacchi, la sera e il mattino, ma non è amore è stupro.
    Altri vanno a cercarla lontano e se ci sono difficoltà di ambiente in casa loro è roba da grandi amatori, se ci sono difficoltà di manico (in casa loro) è roba da coglioni.
    Le regine sono altra cosa, altri amori, altre storie e per questo vanno vissute con cani campioni, perché la concentrazione deve essere totale, l’emozione non deve essere che per la regina il cane è solo l’amico, siete uguali lui: ha bisogno di te e tu di lui! Siete amici, collaborate e nessuno comanda, nessuno decide, cani con le palle. Partite con l’idea che dovrete farvi un sedere tanto, e siete già a metà dell’opera. Battete qualsiasi pezzetto di terra, ma non come automi, riflettete, immaginativi beccaccia voi stessi, non date niente per scontato, cercate di capire l’essenza del bosco e del fosso, tornate sui vostri passi, se il cane non batte dove dite voi, andateci soli, fate la vostra parte, dovete collaborare, lui ha il naso e voi il fucile. Il 99% degli incontri li farà lui, ma quell’uno per cento spesso è determinante e voi dovete impegnarvi, insomma dovete esserci.
    Le regine sono belle e possibili e insieme alla capacità di trovarle godrete della poesia tipica di questa caccia e sarà quest’ultima a fare di voi dei beccacciai, solo la passione che nasce dalla poesia vi farà capire cosa fare e quando farlo, vi farà capire se il cane merita, se voi meritate.
    Siate sicuri di una cosa: se è facile o non è una regina o è un’eccezione della dea bendata.
    La caccia alla beccaccia è come l’amore:di maschi e femmine che ne commerciano è pieno il mondo, ma solo quelli che sonno cos’è capiscono la differenza. Si può uccidere una beccaccia più o meno facilmente, ma per cacciarla è necessaria una nobiltà d’animo che pochi possiedono, in generale questa è la differenza che esiste tra un cacciatore è uno sparatore, ma nei beccacciai è tutto amplificato dall’eterna melanconia che si portano dentro.
    Raccontiamoci le nostre storie, ne godremo in eterno.

    ---------- Messaggio inserito alle 04:41 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:40 PM ----------

    Inizio io:
    <link rel="File-List" href="file:///C:%5CDOCUME%7E1%5CFRANCE%7E1%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5 Cmsohtml1%5C01%5Cclip_filelist.xml"><o:smarttagtyp e namespaceuri="urn:schemas-microsoft-com<img src=" http:="" www.ilbraccoitaliano.net="" forum="" images="" smilies="" redface.gif="" border="0" alt="" title="Embarrassment" smilieid="2" class="inlineimg"></o:smarttagtype> Camilla.
    Camilla era una beccaccia che insidiavo da un mese e da un mese gli mandavo addosso pallini su pallini, niente. Un giorno, con un amico e il suo cane, sono pronto per una nuova sfida. Avevo una cagna fortissima e bellissima, Maya. La cagna nonostante fosse giovane mi dava una fiducia ceca. Maya era forte in tutte le cacce, ma con le beccacce si superava, aveva il pallino e spesso quando gli altri cani si limitavano a gironzolare lei incontrava, magari nella montagna di fronte, ma incontrava, spesso dove nessuno trovava niente io tornavo con due o tre becche, lei le inventava e basta. Camilla era un’ossessione per me e per lei, e visto che stava vicino casa un giro c’è lo dedicavo spesso, le si concedeva a metà, si faceva fermare e poi metteva in atto tante di quelle strategie (e sempre nuove) che mi era impossibile prevedere le sue mosse. L’avevo sparata diverse volte, ma sempre in condizioni al limite e sempre mi aveva fregato. Mi ritenevo fortunato perché la zona era molto battuta, ma nessuno riusciva ad averci un dialogo come il mio (merito di Maya) e ben presto tutti la l’abbandonarono. Quella mattina eravamo in due con due cani, appena arrivati alla solito posto, Maya ferma, mi piazzo, parte una becca e l’abbatto di prima, ma caso strano Maya anziché andare al riporto, corre avanti e scompare nel bosco. Strano. Raccolgo la beccaccia e aspetto Maya, non torna, la chiamo e andiamo verso un’altro boschetto, pochi secondi e Maya ferma ancora, parte altra becca, e prendo anche questa. Qualcosa però non torna, andiamo avanti e non troviamo più niente. Finito il solito giro si torna all’auto, penso ancora alla prima beccaccia e mi riprometto di tornare domani, a controllare. Maya mi precede allunga, la vedo ripassare nel posto del primo incontro e scompare dentro la macchia. Non torna, fischio e non torna, non sento più il campano. Mi avvio, più per rendermi conto di quanto accade, che per convinzione. Vedo una beccaccia venirmi incontro, alta sopra gli alberi, a <st1:metricconverter w:st="on" productid="30 metri">30 metri</st1:metricconverter> mi vede e gira, l’abbatto di seconda. Vado a raccoglierla, Maya ancora non torna, e vedo che ha una zampa sola perfettamente cicatrizzata, il becco con un vistoso soprosso, e una ferita nel petto perfettamente medicata. E’ questa Camilla, era una mese che incassava i miei pallini e mi avrebbe fregato ancora se non fosse stato per Maya, che ha capito subito che la prima becca non era Lei. Maya arrivò poco dopo, passeggiando con quella sua aria da star, come chi sa di essere il migliore tra i presenti.
    Ultima modifica Francesco Petrella; 05-01-10, 18:06.
    Posta alla beccaccia?
    No grazie, roba da sfigati

    Francesco Petrella
    www.scolopax.it

    www.scolopaxrusticola.com

    sigpic



    We te ne
    nee te sa
    (chi salva l'aquila, salva il futuro. Detto navajo)
  • il beccaccino parlante
    ⭐⭐⭐
    • Sep 2009
    • 2485
    • Bologna
    • Emy DD

    #2
    [clap]
    Cosa sarebbe la Caccia senza gli Autori che hanno lasciato pagine indimenticabili sulla grande avventura cacciatoresca? Un mondo meraviglioso perduto.
    Quadri di passione, inni alla Natura, agli animali e agli uccelli: un mondo libero nella palestra in cui si svolge l’attività venatoria, fatiche e riposi, delusioni e gioie, visioni irripetibili.

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    • Arcea1981

      #3
      France non hai mai pensato di fare il poeta?

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      • Massimo
        ⭐⭐⭐
        • Jul 2006
        • 2618
        • Roma, Roma, Lazio.
        • Pointer/Mora/Gina

        #4
        Questa poche righe che scrissi diversi anni fà sul sito di " Scolopax Rusticola " di Alessandro Tedeschi vogliono essere un piccolo tributo alla mia grande passione ed alla speranza di vedere un giorno mio figlio grande e cacciatore.
        Copio ed incollo


        Un sogno per Jacopo, una beccaccia nel sole
        di Massimo Cantarini


        Vedo nel riverbero di questo caldo sole dei primi di novembre i capelli scuri di mio figlio che appaiono e scompaiono in mezzo ai falaschi della nostra piccola palude dispersa nel mare grande di lentischio e cisto in terra sarda.
        Lui, Jacopo,sta battendo diligentemente i margini in quanto tra il bagnato e l'asciutto c'è la speranza di un beccaccino o di una quaglia ritardataria,davanti a Lui il nostro grande bracco tedesco(mi è sempre piaciuto chiamarli così piuttosto che kurzhaar) Rio grande di taglia e non solo,di solito si costeggia il muretto a secco che praticamente circonda la palude e poi si entra direttamente nel mezzo dove se la stagione è stata propizia c'è quel palmo d'acqua buono per beccaccini,frullini ed anatrelle ma oggi nel silenzio dorato di questa campagna sarda tutto è immoto e lontano.
        Il cane continua il suo lavoro bagnandosi di frequente il ventre per il caldo e Jacopo da parte sua deterge la fronte dal sudore ........poi improvvisamente come sempre il cane fila un alito di vento e vicino ad un ciuffo di canne più alto si blocca a quattro zampe,Jacopo si avvicina lentamente ed io invece rimango dove sono sulla strada lontano,ma estasiato come un guardone ,sarà una quaglia,un beccaccino ........vola la maga beccaccia fuori tempo e fuori luogo,cade colpita ......è la prima per mio figlio l'ultima per me .
        Massimo C.

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        • Claudio 57

          #5
          Originariamente inviato da Cantarini
          Questa poche righe che scrissi diversi anni fà sul sito di " Scolopax Rusticola " di Alessandro Tedeschi vogliono essere un piccolo tributo alla mia grande passione ed alla speranza di vedere un giorno mio figlio grande e cacciatore.
          Copio ed incollo


          Un sogno per Jacopo, una beccaccia nel sole
          di Massimo Cantarini


          Vedo nel riverbero di questo caldo sole dei primi di novembre i capelli scuri di mio figlio che appaiono e scompaiono in mezzo ai falaschi della nostra piccola palude dispersa nel mare grande di lentischio e cisto in terra sarda.
          Lui, Jacopo,sta battendo diligentemente i margini in quanto tra il bagnato e l'asciutto c'è la speranza di un beccaccino o di una quaglia ritardataria,davanti a Lui il nostro grande bracco tedesco(mi è sempre piaciuto chiamarli così piuttosto che kurzhaar) Rio grande di taglia e non solo,di solito si costeggia il muretto a secco che praticamente circonda la palude e poi si entra direttamente nel mezzo dove se la stagione è stata propizia c'è quel palmo d'acqua buono per beccaccini,frullini ed anatrelle ma oggi nel silenzio dorato di questa campagna sarda tutto è immoto e lontano.
          Il cane continua il suo lavoro bagnandosi di frequente il ventre per il caldo e Jacopo da parte sua deterge la fronte dal sudore ........poi improvvisamente come sempre il cane fila un alito di vento e vicino ad un ciuffo di canne più alto si blocca a quattro zampe,Jacopo si avvicina lentamente ed io invece rimango dove sono sulla strada lontano,ma estasiato come un guardone ,sarà una quaglia,un beccaccino ........vola la maga beccaccia fuori tempo e fuori luogo,cade colpita ......è la prima per mio figlio l'ultima per me .
          [clap][clap][clap]Mi sono commosso nel leggerla ..... Anche mio figlio ogni tanto viene a caccia insieme a me ,senza fucile, perche' non ha ancora la licenza,spero che quest'anno si decida a prenderla....

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          • cino
            • Nov 2008
            • 158
            • lenna(bergamo)
            • setter inglese

            #6
            concordo pienamente con quanto detto da francesco io stesso ho sembre cercato di capire i cacciatori che conosco e devo dire che di veri cacciatori appassionati come francesco scrive sono rari,la stra grande maggioranza sono sparatori.per questi prima di tutto viene il carniere e non importa come,dove e il modo che viene incarnierato il selvatico. io fortunatamente sono appassionato di caccia e di cani e i ricordi di avventure di caccia indimenticabili ai forcelli e alle beccacce e' solo merito di anni di affiatamento e scarpinate su e giu' per i monti.ora vi racconto una giornata di caccia alle beccacce che mi rimarra sempre nella mente:era meta' novembre e parto con i miei due cani RIO di tredici anni e suo figlio RED di due anni,caricati i cani vado a prendere il mio compagno di caccia ANTONELLO e ci rechiamo a prendere il pane fresco come sempre.Verso le otto del mattino arriviamo sul posto di caccia vediamo quante macchine di cacciatori sono presenti e da li decido l'itinerario del giorno,e visto che ci sono quattro macchine e sapendo chi sono decido di intrapendere la salita della montagna dalla parte piu' impegnativa e meno buona ma sicuramente non frequentata e quindi meno disturbata cosa che prediligo.salito il primo pendio tra rocce e canali noto che i cani anno sentito l'emanazione di una beccaccia e si dirigono verso un canale parallelo,quando li raggiungiamo sono in ferma,ma la beccaccia si era gia'involata a questo punto i cani rompono e RED il piu' giovane inizia a salire il canale a razzo data la sua eta'e RIO lo segue ma restando un po piu' in dietro.allora dico al mio compagno di stare dietro a RIO e io seguo piu' velocemente RED in quanto non usando ne beeper ne campanello non voglio perderlo di vista e cosi faccio.saliamo quasi 50 metri e vedo RED in ferma mi avvicino e parte la beccaccia che colpisco al primo colpo e cade piu' sotto ma RED fa subito il recupero e mi porta,accarezzo il cane tutto felice per la sua azione di caccia perfetta,annoto la beccaccia sul tesserino e attendo l'arrivo di ANTONELLO e RIO ancora con la beccaccia in mano ed e' a questo punto che vedo che RIO invece di venire verso di me mi passa vicino e va in ferma nello stesso punto dove era appena involata la beccaccia che avevo preso,sorpreso lascio RED e anche lui si mette in consenso.dico ad ANTONELLO che e' il punto dove avevo preso la beccaccia ma tra lo stupore e l'affidabilita' di RIO richiudo il fucile e ci piazziamo.passa ancora 1 minuto e i cani non fanno il minimo accenno di muoversi e allora decido di avvicinarmi e voila'parte una seconda beccaccia nel medesimo punto della prima e incarnieriamo anche questa.ho raccontato questo aneddoto per dire quanto e' imprevedibile la beccaccia,ancora oggi scrivendo non mi sembra vero e mi viene alla mente i racconti di mio zio grandissimo beccacciaio che sembravano delle favole e stentavo a crederci.il suo motto era:non porre limite alla provvidenza

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            • stefano64
              ⭐⭐⭐
              • Sep 2009
              • 3506
              • civitavecchia
              • pointer

              #7
              dopo ore che camminavo inutilmente nella boscaglia in compagnia della pointer, mi sono fermato .. volevo sentire l'odore del bosco e il rumore del vento .. volevo sentire il vento che mi muoveva i capelli e quindi .. ho chiuso gli occhi e iniziato a respirare profondamente .. dopo pochi istanti un colpo di vento mi ha mosso i capelli .. veniva da là .. allora mi sono detto : il bosco mi ha parlato, andiamo là .. e 5 minuti dopo laggiù la pointer ha fermato la beccaccia .. che è stata mia ..
              fatto accaduto quest'anno nel mese di dicembre

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              • Francesco Petrella
                ⭐⭐⭐
                • Oct 2006
                • 4883
                • L'Aquila, Abruzzo.
                • Setter inglese

                #8
                Massimo commovente!!!!
                Speriamo che tuo figlio inizi presto!!!
                Posta alla beccaccia?
                No grazie, roba da sfigati

                Francesco Petrella
                www.scolopax.it

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                nee te sa
                (chi salva l'aquila, salva il futuro. Detto navajo)

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                • sileno1968

                  #9
                  Originariamente inviato da Cantarini
                  Questa poche righe che scrissi diversi anni fà sul sito di " Scolopax Rusticola " di Alessandro Tedeschi vogliono essere un piccolo tributo alla mia grande passione ed alla speranza di vedere un giorno mio figlio grande e cacciatore.
                  Copio ed incollo


                  Un sogno per Jacopo, una beccaccia nel sole
                  di Massimo Cantarini


                  Vedo nel riverbero di questo caldo sole dei primi di novembre i capelli scuri di mio figlio che appaiono e scompaiono in mezzo ai falaschi della nostra piccola palude dispersa nel mare grande di lentischio e cisto in terra sarda.
                  Lui, Jacopo,sta battendo diligentemente i margini in quanto tra il bagnato e l'asciutto c'è la speranza di un beccaccino o di una quaglia ritardataria,davanti a Lui il nostro grande bracco tedesco(mi è sempre piaciuto chiamarli così piuttosto che kurzhaar) Rio grande di taglia e non solo,di solito si costeggia il muretto a secco che praticamente circonda la palude e poi si entra direttamente nel mezzo dove se la stagione è stata propizia c'è quel palmo d'acqua buono per beccaccini,frullini ed anatrelle ma oggi nel silenzio dorato di questa campagna sarda tutto è immoto e lontano.
                  Il cane continua il suo lavoro bagnandosi di frequente il ventre per il caldo e Jacopo da parte sua deterge la fronte dal sudore ........poi improvvisamente come sempre il cane fila un alito di vento e vicino ad un ciuffo di canne più alto si blocca a quattro zampe,Jacopo si avvicina lentamente ed io invece rimango dove sono sulla strada lontano,ma estasiato come un guardone ,sarà una quaglia,un beccaccino ........vola la maga beccaccia fuori tempo e fuori luogo,cade colpita ......è la prima per mio figlio l'ultima per me .
                  Bella Massimo!!!! La pinsioni s'avvicina!!!!! ahahahahahahahah!!!! Bella veramente compare, cosi sia!!!!

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                  • Francesco Petrella
                    ⭐⭐⭐
                    • Oct 2006
                    • 4883
                    • L'Aquila, Abruzzo.
                    • Setter inglese

                    #10
                    Cino ero lì anch'io con te.....
                    Stefano ho sempre avuto il sospetto che tu parlassi con gli alberi....
                    Posta alla beccaccia?
                    No grazie, roba da sfigati

                    Francesco Petrella
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                    We te ne
                    nee te sa
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                    • stefano64
                      ⭐⭐⭐
                      • Sep 2009
                      • 3506
                      • civitavecchia
                      • pointer

                      #11
                      a volte, anzi sempre, invece che dannarci l'anima e sgaloppare e sgaloppare all'infinito, dovremmo fermarci e sentire .. sentire .. cercare di ascoltare la natura .. perchè anche se non lo sappiamo controllare quel famoso "sesto senso" lo abbiamo ..

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                      • cino
                        • Nov 2008
                        • 158
                        • lenna(bergamo)
                        • setter inglese

                        #12
                        chiamiamolo sesto senso,o meglio instinto.io ho imparato con gli anni a lasciarmi guidare nella caccia,nella pesca ma anche semplicemente quando vado a funghi del mio instinto e devo dire che le sorprese non mancano e i risultati anche.purtroppo non sempre riesco a essere in sintonia con la natura perche' non ho la testa libera da pensieri come e' ovvio che sia e quindi questo istinto non lo recepisco,ma quando succede vivo giornate intense e indimenticabili.

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                        • ALFIO68

                          #13
                          salve,il mio ricordo del tempo che fu e' un'apertura con mio zio(fratello de mi padre)che ormai da un decennio non e' piu' tra noi:
                          tanti anni fa,circa na ventina al secondo anno del mio porto d'armi,dopo anni di ferma causa anche lavoro,il fratello di mio padre cioe' mio zio franco,torno a pagare il porto d'armi,apertura a colombacci e tortore,ritrovo sotto casa nostra,mio zio abitava nello stesso complesso insieme a mio cugino,inoltre con noi un amico fraterno senza ancora porto d'armi,siuo padre muntio di porto d'armi e un amico di suo padre(gran pallettiere),appuntamento alle 14,direzione come sempre scicli,iniziamo bene con quel tipo,qui molto conosciuto come personaggio,che dice a mio zio,salve amico e quasi un'anno che non usciamo insieme,come stai come va' e bla bla bla(premetto che mio zio e almeno 10 anni che non rinnovava)allorche dice a mio padre,ma chi e' sto tipo???mio padre mi fa' scomettiamo che oggi le risate so a gogo!partenza il sabato quindi subito dopo pranzo(na volta il sabato pomeriggio era considerato una preapertura autorizzata,tradizione),arrivati poco dopo lentini sfiorato l'impatto frontale,mi son trovato un cretino che in curva cieca ma tagliato la corsia entrando su una stradina,io dato la vicinanza e non vedento l'altra corsia libera mi butto li',mio zio che era dietro frena e per poco non lo prende lui,quella macchietta del tipo stava per prender a sua volta mio zio.dopo aver sfogato l'adrenalina,ripartiamo e giunti quasi a ragusa piove a dirotto,grandine e pioggia fitta,mio zio dice ma che succede dopo dieci anni,me vogliono rovinar l'apertura,comunque ovviamnete proseguiamo,na ventina di minuti dopo siamo sul posto,l'orario classico sel sabato pome le 15,30,lungo la strada tanti cunigghiari all'opera con canizze a schioppetar,davvero uno spettacolo,comunque lascio la guida a mio padre e io entro dentro la proprieta' a piedi,iniziano a partire i primi colombacci le fucilate le sentivo gia' da un pezzo,eccolo una a tiro due tre colpi e va' giu',rotola un paio de volte si ferma su un masso si metti in piedi,fa un saltello sale sulla pietra e parte basso,io mio cugino e l'amico mio attoniti e i vecchi a ridere come matti,ci sistemiamo,mentre ervamo intendi a sistemar auto e cartucce,e lo schiooppo per tirar qualche colpo,quel tipo inizia io cosi io so una mega canna,quest'anno non ho pagato le tasse,tante a me fanno un baffo e dato che so anche guardia a me non fanno nulla,ci guardiamo esterefatti,mio padre spaleggiato da suo fratello iniziano a farla sbottare e lui giu' na marea de minchiate,risate,ci andiamo a sistemar io me carico fucile e dieci pacchi nello zaino,mio zio me fa vai alla guerra,no ad un funerale dico io a quelli dei colomacci che me passano,vado tanto lontano da tutti quasi a ridosso de na squadra che ogni hanno erano li come noi,arriva il primo lo sparo e va giu' cosi come il secondo,il terzo me cade cento metri piu' in la' e sento dopo poco glielo giuro non sono stato io,capisco che qualcosa di strano c'e' e vedo le guardie che iniziano a dire che da quest'anno non se spara piu il sabato(cosa mai accaduto prima anzi erano loro che ci dicevano l'ora quando iniziare)inizio una lunga corsa circa 700 metri lungo il campo di frumento raccolto,appena arrivo vicino a loro inizio a gridare per la situazione,il primo a scappar,semplice la guardia,veloce come na lepre arriva in macchina butta dentro il cofano il fucile ed esce na sede apre e chiudi in un lampo e gia' seduto,piu' veloce de na saetta,e qui inizia,la grande sertaa che vede i due fratelli mariponi(mio padre e mio zio) che iniziano a pressare il tipo,la prima cosa che me fa e alfio io lo scorso anno so stato in marocco tremila tortore sparate e tremila prese,manco a farlo aposta na tortorella se posa a 20 metri da noi e lui prende il fucile(se guarda attorno)spara a quella tortore che come per incanto era rimasta li a guadarci o complice me mi padre,la spara posata con due colpi a raffica quella parte e la spara ancora ma niet,vopla via gli passa sopra la testa e va via lentamente,non ve dico le risate,prepariamo il fuoco per la sera per carne e salsiccia,inizia sempre piu' stretto il pressing de mi padre con suo fratello e quello le minchiate sempre piu' grandi,finche ad un certo punto credo che c'han sentito sino a 20 km per come l'ha sparata grossa tanto che io mio cugino e il mio amico che eravamo seduti su un lettino dalle risate arriviamo a terra,mio padre e mio zio a ridere all'unisono stessa faccia e stessa risata,ecco cosa non scordero' mai quelle risate di due fratelli che dopo tanti anni erano di nuovo insieme per la cacciA,le minchiate del tipo andarono avanti tutta la notte e noi a ridere dietro,quell'apertura non la scordero' mai.
                          saluti a tutti
                          ciao zio

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                          • Il Lupo di Gubbio
                            ⭐⭐⭐
                            • Dec 2008
                            • 4456
                            • Gubbio
                            • Kurzhaar

                            #14
                            Si può uccidere una beccaccia più o meno facilmente, ma per cacciarla è necessaria una nobiltà d’animo che pochi possiedono, in generale questa è la differenza che esiste tra un cacciatore è uno sparatore, ma nei beccacciai è tutto amplificato dall’eterna melanconia che si portano dentro.

                            Parole sante Francesco !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
                            Homo homini lupus.

                            Claudio.

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                            • Lume
                              ⭐⭐⭐
                              • Oct 2009
                              • 4497
                              • Valtrompia
                              • Setter redo

                              #15
                              La prima della vita e ogni volta è come se fosse la prima...a me piace raccontare cosi cosa provo ad ogni incontro... la gioia per il completamento dell'azione ... lo stupore per un trucchetto che mi ha fatto nuovamente fesso.

                              Quindi il mio racconto trae supunto dalla prima volta che ti incontrai e che mi fece innamorare di te:

                              25 settembre di non so nemmeno più quale anno.... si sono giovane ma sono molti gli autunni che mi separano da quel giorno.
                              All'alba esco furtivo dalla baita e raggiungo quella di mio zio nella speranza che come la domenica prima mi portasse con se a scovare fagiani e starne sopravvisute all'apertura...ma la mattina inizia male, mio zio mentre beveva il suo caffe a letto mi disse che oggi non si andava a fagiani ma a cercare la prima regina dell'anno...
                              Ovviamente non protestai...cosi come non protesto tutt'oggi tanto è la stima e l'affetto che mi lega a lui...
                              Allora appena fatto chiaro vado e slego Diana (DK) e il giovanissimo Rambo (Bracco-Pointer)...Trascinato da questi due invasati.. a 12-13 anni non avevo molta forza per trattenerli entrambi e cosi proprio sotto la baita sleghiamo i due.
                              Si passeggia serenamente e mentre si cammina inizia la mia scuola... oggi Niut (nipote) la si cerca nel canale qui dietro perchè è secco e fa ancora molto caldo e le prime amano i tagli freschi con butti giovani, umidi e dove possono cercare i vermi in terreni morbidi e scuri magari in qualche pianoro carbonaio.. e cosi si passeggia per un paio d'ore e anche se passando spinaie e luoghi impervi non protestai mai.
                              Il bosco era ancora estivamente profumato e colorato e francamente non avrei mai creduto potesse portarci a incontrare la regina che fino a quel momento avevo associato a piogge e foglie che cadono.
                              Ad un tratto Diana inizia freneticamente a indicare muso a terra la pastura (poco naso ma un cuore grande grande) e cosi richiamando l'attenzione di quell'altro scavezza collo che passandole davanti involava dietro ad un folto un qualche cosa che si posava nuovamente a non più di 10 metri dai cani... Dissi zio zio ma è l'arsa (beccaccia) quella? non ho visto nulla dove? li dietro ho visto saltare qualche cosa e mettersi appena più avanti... gurda dove indica Diana se trovi schitte e portamele che le guardiamo intanto io faccio attenzio a dove l'hai vista andare.
                              Torno con il mio bel mazzo di foglie e lo sguardo si fa serioso... nipote ci siamo...quell'ombra è lei!!!
                              Proviamo dunque a salire evitando rumore e penso di non aver respirato per 10 minuti e Diana e Rambo prima accennano e poi bloccano sicuri verso la base di un grosso ciliegio...lo zio mi incita a prendere un sassolino o un ramentto e buttarlo davanti i cani per eviare l'involo raso terra e proprio dove tiro si alza con tutta la sua forza e maestosità la regina che tanto avevo sognato per tutta l'infanzia al capanno col babbo....una candela altissima e due botte dello zio che la prende ma non se ne avvede...la regina non cade e rimane appesa ai rami ancora folti e pieni.
                              Zio è sulla pianta dico io... ma che pianta risponde lui in un misto tra incazzato e deluso...che direzione ha preso?
                              Zio è sulla pianta morta dico....e dopo pochi secondi...gli ultimi fremiti di vita la liberavano dall'intralcio e la resero per i dovuti abbracci, festeggiamenti e risate...da quel momento la mia vita non fu più la stessa..avevo provato una cosa fortissima... che riprovo ogni volta che il buon Dio me ne dona una....e ogni volta cerco con gl'occhi il mio compagno di avventure per cercare quel sorriso che è sempre uguale da quel giorno!

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