Migratoria 2024/2025
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Basilicata: Pessima annata di quaglie, davvero pochissime!!!!... però ci sono molti colombacci"LA CACCIA E' SEMPRE DOMANI1
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Oggi giornata memorabile per gli amici che sono di turno al mio chiaro. La pioggia mette in ala le anatre e ne sta uscendo la giornata che vale una stagione con le alzavole finalmente come non mai. Ieri invece bel movimento di codoni. Sempre presenti i mestoloni e alcuni voli di moriglioni ed un primo accenno di passo delle pavoncelle il cui prelievo non è contemplato nel calendario👍 3Commenta
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Dato che sono migratorista di nascita e sicuramente stanzialista improvvisato da una manciata di anni, scrivo qui un resoconto della mia seconda uscita stagionale, seppur concentrata solo nel pomeriggio di sabato.
Avevo notizie di un buon movimento di beccaccini zona litorale viterbese dove i miei compagni al mio chiaro erano intenti a divertirsi con le anatre, allora terminato un impegno lavorativo nella mattinata di sabato, approfitto della disponibilità nel farmi compagnia di 2 amici, convincendoli ad una passeggiata pomeridiana alla ricerca di 2 piccoli migratori emozionanti per la caccia con i cani, beccaccini e perchè no quaglie. Ci dirigiamo verso alcune zone da me conosciute per cercare con la mia bracca Cora ed i loro 2 breton qualche selvatico.
Le speranze di scovare qualche scolopacide viene meno una volta arrivati. Campi privi di pozze non permettono un eventuale habitat favorevole, allora si gira per stoppie e mediche nel tentativo di trovare quaglie, ma solo una verrà incarnierata dopo un azione della mia bracca. Ci avviciniamo a degli sporchi, sperando in qualche gallinaceo di ben altra mole, magari sopravvissuto al caos dell'apertura e giorni seguenti e da qui inizia il peggior repertorioche possa fornire un nato migratorista al cospetto del suo valido ausiliare
Dopo una lunga camminata tra canne, sporchi ed incolti la mia bracca visibilmente eccitata s'inchioda ai margini del canale, i 2 breton in quell'istante lontani con i loro padroni, forse notano la collega a 4 zampe, si avvicinano e vanno in consenso, il più giovane entra nel fitto canneto, la mia rompe la ferma e fà qualche metro per inchiodarsi nuovamente, il più giovane sparisce quando a distanza di sicurezza dal mio fucile s'invola una coppia di fagiani, la bracca rompe entra nel canneto, io mi sono spostato avanti nel frattempo per vedere dove si dirigevano i 2, quando frulla alle mie spalle un maschio che attraversa il canale ed al quale non sparo perchè al di là di quella lingua d'acqua ricoperta di canne si trova un fondo recintato che avrebbe reso impossibile il recupero. Purtroppo i 2 colleghi hanno solo potuto vedere l'azione senza poter far nulla vista la distanza in cui si trovavano. Uno dei primi 2 fagiani comunque prosegue il volo verso una zona sporca che decidiamo di battere. Io faccio un giro largo, mentre gli amici vanno diretti. Proseguo la passeggiata costeggiando il canale che si fà meno fitto e sporco, quando il palmare comincia a vibrare, aziono il sonoro per intercettare il cane che vedo in ferma ai margine di uno piccolo sporcaccione impenetrabile non più grande di 2 mt. x 2. Lei sempre in ferma ed io provo a sfondare. Creo un piccolo varco e Cora ci si infila e torna in ferma all'interno della macchietta invisibile ai miei occhi. Il palmare continua a vibrare, io provo a far rumore a calpestare rovi e cannucce, ma nulla. Penso ad un animale magari abbattuto da altro collega incastrato tra le spine, ma dopo 5 interminabili minuti di vibrazioni, metto il fucile in collo e chiamo i miei compagni, soprattutto il cane di Manuele è di taglia piccola e già sperimentato è peggio dei sorci, si infila ovunque, ma il dubbio che mi assale in quel continuo e duraturo vibrare è che la mia bracca possa aver avuto un malore. Neanche il tempo di chiudere il telefono che un frastono allucinante annuncia il fuggi fuggi della fagiana, ma tra telefono in mano e fucile in spalla i 2 colpi che sparo all'ormai lontana sagoma sono più per rabbia che per convinzione di poter mettere qualche pallino a segno. Seguo con gli occhi l'animale sin quando non scavalla una fila di alberi a centinaia di metri. Decido che per oggi basta, il furbo e fortunato uccello ha incontrato un migratorista che ha dimostarto di non poter meritare il cane che ha.
Ho scritto qui questo racconto di caccia ( se così la possiamo chiamare) vissuta, sperando che gli amici che leggono e scrivono sul forum, appasionati cinofili e cacciatori, non leggano questa stanza
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Dato che sono migratorista di nascita e sicuramente stanzialista improvvisato da una manciata di anni, scrivo qui un resoconto della mia seconda uscita stagionale, seppur concentrata solo nel pomeriggio di sabato.
Avevo notizie di un buon movimento di beccaccini zona litorale viterbese dove i miei compagni al mio chiaro erano intenti a divertirsi con le anatre, allora terminato un impegno lavorativo nella mattinata di sabato, approfitto della disponibilità nel farmi compagnia di 2 amici, convincendoli ad una passeggiata pomeridiana alla ricerca di 2 piccoli migratori emozionanti per la caccia con i cani, beccaccini e perchè no quaglie. Ci dirigiamo verso alcune zone da me conosciute per cercare con la mia bracca Cora ed i loro 2 breton qualche selvatico.
Le speranze di scovare qualche scolopacide viene meno una volta arrivati. Campi privi di pozze non permettono un eventuale habitat favorevole, allora si gira per stoppie e mediche nel tentativo di trovare quaglie, ma solo una verrà incarnierata dopo un azione della mia bracca. Ci avviciniamo a degli sporchi, sperando in qualche gallinaceo di ben altra mole, magari sopravvissuto al caos dell'apertura e giorni seguenti e da qui inizia il peggior repertorioche possa fornire un nato migratorista al cospetto del suo valido ausiliare
Dopo una lunga camminata tra canne, sporchi ed incolti la mia bracca visibilmente eccitata s'inchioda ai margini del canale, i 2 breton in quell'istante lontani con i loro padroni, forse notano la collega a 4 zampe, si avvicinano e vanno in consenso, il più giovane entra nel fitto canneto, la mia rompe la ferma e fà qualche metro per inchiodarsi nuovamente, il più giovane sparisce quando a distanza di sicurezza dal mio fucile s'invola una coppia di fagiani, la bracca rompe entra nel canneto, io mi sono spostato avanti nel frattempo per vedere dove si dirigevano i 2, quando frulla alle mie spalle un maschio che attraversa il canale ed al quale non sparo perchè al di là di quella lingua d'acqua ricoperta di canne si trova un fondo recintato che avrebbe reso impossibile il recupero. Purtroppo i 2 colleghi hanno solo potuto vedere l'azione senza poter far nulla vista la distanza in cui si trovavano. Uno dei primi 2 fagiani comunque prosegue il volo verso una zona sporca che decidiamo di battere. Io faccio un giro largo, mentre gli amici vanno diretti. Proseguo la passeggiata costeggiando il canale che si fà meno fitto e sporco, quando il palmare comincia a vibrare, aziono il sonoro per intercettare il cane che vedo in ferma ai margine di uno piccolo sporcaccione impenetrabile non più grande di 2 mt. x 2. Lei sempre in ferma ed io provo a sfondare. Creo un piccolo varco e Cora ci si infila e torna in ferma all'interno della macchietta invisibile ai miei occhi. Il palmare continua a vibrare, io provo a far rumore a calpestare rovi e cannucce, ma nulla. Penso ad un animale magari abbattuto da altro collega incastrato tra le spine, ma dopo 5 interminabili minuti di vibrazioni, metto il fucile in collo e chiamo i miei compagni, soprattutto il cane di Manuele è di taglia piccola e già sperimentato è peggio dei sorci, si infila ovunque, ma il dubbio che mi assale in quel continuo e duraturo vibrare è che la mia bracca possa aver avuto un malore. Neanche il tempo di chiudere il telefono che un frastono allucinante annuncia il fuggi fuggi della fagiana, ma tra telefono in mano e fucile in spalla i 2 colpi che sparo all'ormai lontana sagoma sono più per rabbia che per convinzione di poter mettere qualche pallino a segno. Seguo con gli occhi l'animale sin quando non scavalla una fila di alberi a centinaia di metri. Decido che per oggi basta, il furbo e fortunato uccello ha incontrato un migratorista che ha dimostarto di non poter meritare il cane che ha.
Ho scritto qui questo racconto di caccia ( se così la possiamo chiamare) vissuta, sperando che gli amici che leggono e scrivono sul forum, appasionati cinofili e cacciatori, non leggano questa stanza
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Sabato e ieri, inizio del passo nel centro e parte sud italia. Parlo del tordo bottaccio. Notizie dei miei amici buone con un entrata da mare più consistente la Domenica , ma uccelli in migrazione ad altezze importanti. Avvistamenti anche di Frosoni. Anche il Salento, ma mi dicono un pò tutta la puglia è stata interessata da un primo movimento di migratori. Io, ormai mi dedico più alle cacce col cane, visti i miei impegni che mi lasciano poco tempo libero e la mattina sempre impegnata. Solo sabato pomeriggio sono uscito, sempre in cerca di quaglie e giornata da " oggi le comiche " che appena ho tempo racconterò😎 1Commenta
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I tordi al centro sud devono passare per forza con tutta la musica che c è lì fanno partire anticipati👍 1😂 1Commenta
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qui confine liguria toscana.... hanno fatto un leggero accenno sabato... ma niente di che.... poi il nulla assoluto.... domani e dopodomani piove.... per cui... se passano venerdi... direi che anche quest'anno e' cappotto completo......
Nel mese di ottobre sono a 1 tb portato a casa.... l'unico passato preso... triste.....Commenta
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Ora vi annoio con il racconto della mia cacciata pomeridiana di Sabato. Più che un racconto ciò che ho vissuto sembra una performance uscita dall'esibizione di uno fra i tanti intrattenitori comici che spopolano nel web.
Pensate ad un diversamente migratorista che non si vuol mettere in testa il fatto di avere un cane che potrebbe offrire ben'altro fascino alla propria passione venatoria finora tutta svolta con i fischi in bocca, seggiolino e capannolo.
Fino a quando il migratorista incallito decide di far sfruttare i numerosi denari sborsati per un addestramento professionale … senza però crederci più di tanto. 62 anni suonati di cui 44 a cercar tordi e gli ultimi 25 anche anatre creano dipendenza, però la Cora reclama la sua parte ed è giusto far finta di accontentarla.
La Bracca ha 2 difetti, il primo, per mio modo di vedere, non grave … ovvero la mancanza di riporto ( scova l’animale abbattuto, lo abbocca e lo lascia subito sul posto ) il secondo ben più grave ….. il padrone migratorista.
Veniamo a Sabato, la mattina sono impegnato ma non manca il tam tam telefonico degli amici a caccia. Buon passo di tordi e poi la notizia che mi fa sobbalzare, uno dei miei colleghi cacciatore d’acquatici mi segnalava che nel percorso tra le stradine di campagna per raggiungere la palude, alza davanti al suo veicolo una coppia di quaglieVisto che la giornata mi lascia qualche ora disponibile, inutile cercare tordi, ma una passeggiata con il cane non me la toglie nessuno, senza ovviamente nessuna pretesa. Dopo oltre 100 km di guida, raggiungo il posto, entro nei campi sulle stradine di terra percorse dai mezzi agricoli e parcheggio.
Metto il beeper alla Cora che subito comincia a battere la stoppia circostante. Mentre mi preparo, prima di sfoderare il mio Cosmi, il palmare del beeper vibra, penso subito che la vibrazione era dovuta al bisogno fisiologico abituale del cane appena esce dal trasportino, ma allungo lo sguardo e vedo la bracca in ferma, cavolo, stava ad un centinaio di mt. Velocemente sfodero il fucile, carico, ma la quaglia non regge e parte 10 mt avanti …. Cavolo, ma ce ne saranno altre. Invece battiamo tutta la stoppia ed un altro campo non coltivato, ma nulla. Comincio a costeggiare canali e canaletti, il cane mi “ sembra “ lavori bene cercando il vento, trottando con la testa alta … ed ecco che ai margini di un erbaio alto ed un piccolo canneto comincia a muovere la coda nervosamente, segue un emanazione, accenna una ferma, qualche metro e s’inchioda. Non quelle ferme statuarie che ho visto fare da setter, pointer o tedeschi, ma semplicemente bloccata, immobile come se qualcuno avesse tolto la spina improvvisamente, corpo eretto e testa alta. Mi avvicino sino ad accarezzare il cane, 2 cenni della coda, 4 passi felpati e dal canneto “esplode” in volo rumoroso un maschio di fagiano con una coda mai vista, all’ultimo tratto piegata verso il basso. Ho tutto il tempo di pensare, faccio allungare un po' il selvatico, lo seguo con la bindella e quando premo il grilletto, quest’ultimo non si muove. Il fagiano continua il volo mentre io continuo a premere il grilletto inchiodato. Abbasso il fucile e perplesso seguo quel volo del selvatico sino a perderlo di vista verso una macchia lontana in zona di divieto. Cora inizialmente corre dietro a quel volo, la chiamo col beeper, torna e mi guarda… povero cane, che padrone co..one.
Era successo che nella foga di voler servire Cora sulla prima ferma alla quaglia, avevo dimenticato di armare il cane.
Premetto, il Cosmi ha 2 sicure, la classica che si trova adiacente la chiave di apertura e la seconda.Una volta basculata l’arma, con il meccanismo a vista, si deve armare il cane, come se fosse una pistola a tamburo ed io non l’avevo fatto.
Incavolato con me stesso per la ghiotta occasione persa, continuo il mio giro verso la macchina, tempo a disposizione non ne ho molto ed alle 17 dovrei essere a Roma e sono almeno 1 ora e mezza di strada e soprattutto traffico.
Mentre ero arrivato quasi al sentiero che conduceva al parcheggio, vedo Cora che lavorava in un appezzamento incolto tra un canneto del canaletto di una forma ed un medicaio. Aziono il beeper perché quando lo faccio il cane torna da me, ma se non lo fa, l’addestratore mi ha spiegato che la mia compagna di caccia ha altro a cui pensare e quel pensiero può essere l’emanazione di un selvatico. Mi avvicino e vedo una grossa eccitazione nella cerca, si infila nel fossetto, esce, mette il naso a terra arriva sino ad una rete che divideva un altro fondo, la rete era bassa, la scavalca, io do credito al cane e seguo i suoi movimenti, a bordo di uno di questi fossetti per un centinaio di metri e per una larghezza di 10 c’era un canneto verde in crescita alto fino al mio ginocchio. Il palmare vibra, il cane è coperto dalle canne e non lo vedo, mi fermo per capire dove fosse in ferma, prima di azionare il sonoro la distinguo pochi passi avanti a me quando improvvisa parte un lepre sotto il naso della bracca, esce dallo sporco, gli tro al posteriore il colpo la prende, abbassa il dietro sino a toccare terra come se si stesse sedendo, parte il cane allo sparo, ma anche la lepre che sembrava fermata riparte, quegli attimi sembravano una comica, ad ogni salto delle lepre che sembrava rivitalizzata, il mio cane dietro imitava il salto, tiro un secondo colpo sbagliando bersaglio, l’animale entra in uno sporco che costeggiava un altro fossetto, sterza all’interno dello sporco e sparo alla cieca mentre entra in una zona fitta.
Il cane perdendola di vista proseguiva in linea retta con la traiettoria precedente. Io convinto che il cane fosse dietro al selvatico seguivo la sua corsa. Arriva ad un medicaio, ma della lepre nessuna traccia. Facciamo centinaia di metri tra fossetti e sporchi, ma nulla. Ormai mi convincevo di averla persa. Non conosco assolutamente quale atteggiamento possa avere l’orecchiona se colpita, dai racconti di amici mi ricordavo di alcune avventure in cui un lepre fuggito ai colpi veniva recuperato morto a distanze importanti ed io in quello confidavo, ma di distanza ne avevamo percorsa ormai troppa. Torno indietro verso la macchina, ripasso nel punto in cui avevo sparato per raccogliere i bossoli in quel mentre Cora mette il muso a terra e con frenesia traccia il percorso che aveva fatto l’animale, sterza dove aveva sterzato, s’infila nello sporco e ferma. La raggiungo e sotto il naso contemplava la lepre fulminata dal mio terzo ed ultimo colpo.
Ecco questa è la noiosa storia scritta di una breve avventura di caccia dove fortunatamente, all’ultimo ho avuto modo di riacquistare la fiducia di un cane che meriterebbe ben altro padrone
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qui confine liguria toscana.... hanno fatto un leggero accenno sabato... ma niente di che.... poi il nulla assoluto.... domani e dopodomani piove.... per cui... se passano venerdi... direi che anche quest'anno e' cappotto completo......
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Mi è arrivata voce isolata che ieri sul mare un tuo concittadino con l'appostamento ha sparato bene...un amico mio sempre con i richiami in Lunigiana ne ha visti passare un po' sia domenica che ieri ma.non credevano...io sabato in appennino scacciando ne ho visti pochissimi...Commenta
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I tordi nel Lazio, per le notizie che ho, sono entrati sia Sabato che Domenica ed anche Lunedì, ma molto a macchia di leopardo. Basta pensare che 2 cari amici che nel we hanno cacciato in 2 posti distanti in linea d'aria una manciata di km. Uno ha fatto una buona cacciata sabato e poco domenica, l'altro il contrario. Comunque vince sempre la musica che rimane haimè una trasgressione difficile da sradicareCommenta
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Io non vado a tordi ma lo penso da anni che visto e considerato l'uso da oltre 40 anni di questi cacchio di richiami lo legalizzassero e facessero i controlli come si deve sugli abbattimenti si ti becco con un tordo in più ti faccio un verbale da 1000 euro poi vorrei sapere che gusto a richiamare con l'elettronica anzichè a bocca come si faceva una volta dove c'erano veramente delle eccellenze in merito io ho ancora un carissimo e fraterno amico tordarolo che li fà scendere dalla biosfera .Massimo C.Commenta
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Il bello è proprio questo che se i controlli funzionassero delle indecenti abitudini sarebbero già state stroncate. Chi fa' uso della "musica" oltre alla relativa infrazione abbina anche quella sul numero dei capi (che pensate che si fermano a quelli consentiti ?) quella sugli orari (cacciano anche di notte) e sui giorni e prede da segnare sul tesserino e volendo anche sui giorni di silenzio venatorio (che fai se passano il martedi li lasci agli altri ?). Purtroppo non c'è la volontà : con certe infrazioni ritiro del porto d'armi 👌. Sentire che dato che non si riesce a reprimere legalizziamolo mi fa' cadere le braccia : è come se dopo tutti questi anni ancora c'è chi fa' la posta alla beccaccia allora la legalizziamo e poi controlliamo che non si superi il carniere ammesso. Per me la CACCIA è sempre stato il come e non il quanto.....👍 1Commenta
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Per me il punto è un altro. Oggi la caccia a capanno è molto meno praticata rispetto ad anni fa. Tenere una batteria di richiami richiede un certo impegno, sia economico che in termini di tempo. Poi le province hanno quasi tutte smantellato gli impianti di cattura. Quindi chi può li acquista da qualche allevatore o li alleva lui stesso.
poi c’è il problema dell’accettazione sociale. Tenere dei richiami in gabbia a una fetta di società proprio non va giù.
Legalizzare i fonofil di per sè non costituirebbe un problema se dietro ci fosse gente per bene che fatti i suoi capi giornalieri si ferma.
Poi..pensiamo a quante cacce oggi fanno uso massiccio della tecnologia..Commenta
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