A caccia di camosci a gennaio
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A caccia di camosci a gennaio
La mia presentazione https://www.ilbraccoitaliano.net/for...giorno-a-tuttiTag: Nessuno😀 2😎 1 -
Eccomi col racconto, risulterà un po' lungo perchè lo scrivo anche per me e quindi ricco di dettagli che resteranno a mia memoria. Ai non interessati come sempre basta un click per passare oltre.
Nel periodo di Natale ero nel grande freddo, Lapponia finlandese, con famiglia e senza fucile. Ma le lunghe camminate e sciate (di fondo) in luoghi meravigliosi tenevano l'istinto venatorio bello sveglio.
Nel bosco faticavo a tenere la famiglia in silenzio, ma quando riuscivo gli incontri con le renne non sono mancati
Nuovo anno, rientrati a casa, faccio il punto con mio fratello della situazione neve e meteo in quota: c'è una finestra per sabato 4 gennaio, poi il tempo peggiora e il 12 gennaio chiuderà la stagione venatoria agli ungulati.
Abbiamo ancora un braccialetto, yearling senza distinzione di sesso, ci si organizza; come lo scorso anno, suo figlio e il mio primogenito vogliono far parte della spedizione.
Solita telefonata al guardaparco per avvertire del nostro passaggio e del parziale attraversamento del parco con armi (nel fodero, naturalmente).
Partiamo molto presto la mattina, non sappiamo fino a dove si arriverà con la macchina che è comunque ben attrezzata: 4 ruote motrici, gomme da neve nuove, catene, corda, pala/picco, motosega.
Il lungo sterrato che ci porta al colle dove, in altre stagioni, lasciamo la macchina a 2.100 metri, è piuttosto sgombero. Le poche chiazze di neve non sono ghiacciate e la neve molto fredda garantisce ottimo grip.
Avanziamo tanto e probabilmente potremmo arrivare fino in cima, ma decidiamo di fermare la macchina la valle prima in modo da non disturbare i camosci che gli altri inverni già trovavamo sul colle e ci obbligavano a miracoli per provare a non farci percepire.
E' troppo presto, buio pesto, fuori fa -6°; rimaniamo un paio di decine di minuti dentro al calduccio. Poi mettiamo gli scarponi e infine si esce. Abbiamo circa 40 minuti di facile marcia, 200 metri e forse meno di dislivello. Intanto il cielo incomincia a prendere i colori dell'alba
Rispetto alle altre volte, già in parte raccontate qui sul forum, decidiamo di tagliare nel bosco ben prima del colle in modo da non rischiare di farci vedere da un branco che spesso staziona qui.
Procediamo quindi nel bosco, con un po' di fatica, ma l'ambiente è molto appagante col rossore dell'alba
Ultimi larici prima del colle, ci fermiamo, montiamo il lungo sul trepiede e si studia la situazione. Ma tutto pare tranquillo.
Alla nostra sinistra parte una cresta, confine tra Italia e Francia ma anche tra Parco e nostra zona di caccia, che ci porta a una costiera ben ripida ed esposta a sud.
Di nuovo montiamo lo spektive e incominciamo a sbinocolare. Purtroppo c'è una termica bella sostenuta e fa quindi molto freddo. Subito non si vede nulla, poi... ecco i primi camosci. Appaiono uno dopo l'altro, vengono fuori come i funghi; probabilmente erano già qui, accucciati nella notte, e ora si alzano al pascolo del primo sole.
E' un intero branco di una dozzina di individui a circa 300 metri da noi. Col binocolo 7x non si riescono a leggere bene quindi uno sta al binocolo e dirige l'altro col lungo: ci vuole tanto tempo (gli animali sono in continuo movimento), un sacco di freddo e male agli occhi per capire che stranamente nessun binello è presente. Tante femmine (sicuramente incinta) e qualche maschio sub-adulto. Bisogna cercare altrove.
La nostra marcia ci porta incontro a loro, ma abbiamo vento e ormai sole a favore e riusciamo, camminando al coperto, a raggiungere un'ultima cresta; dovrebbero essere dietro; ci affacciamo a carponi: uno spettacolo, tutto il branco tranquillo tra i 25 e i 50 metri!
Foto e filmati si sprecano prima che ci percepiscano, fischino e si allontanino (ma tranquillamente, forse per la stagione che limita enormemente il disturbo umano).
Continuiamo a salire verso un altro versante, sempre con giusta esposizione e forte pendenza che insieme garantiscono assenza di neve e quindi qualcosa da mangiare.
Ben presto vediamo un altro branco, ben più numeroso e qui sicuramente troveremo quello che cerchiamo. Meno male che fa un po' più caldo, siamo più ridossati dal vento e il sole è più alto.
Binocolo fino a quando, all'interno di un piccolo gruppo, un animale più piccolo e dal mantello meno nero coglie la nostra attenzione; pare un piccolo dell'annata; spektive a 15 ingrandimenti per trovarlo, a 30 per leggerlo e... è uno yearling! Maschio, non bello, sarebbe un giusto prelievo.
All'ultimo camoscio, a novembre, aveva sparato mio fratello e lascia quindi a me la possibilità. Strisciamo fino ai 300 metri, poi diventa troppo rischioso avanzare. Entrambi i Kipp vanno in punteria, sul bipiede e sacchetto sotto alla pala. Apro Strelok e inserisco gli ultimi dati di distanza, temperatura e pressione: 15 click up è la sua sentenza per il mio cannocchiale (Leupold European, 1 click = 1 cm a 100 m).
C'è un discreto angolo di sito, il telemetro corregge la distanza a 270, tolgo 3 click.
Sono stabilissimo, il reticolo duplex sull'animale, aspetto che prenda la giusta posizione e.... parte il colpo.
Nonostante i 12 ingrandimenti il leggero rinculo del .308 mi permette di vedere l'animale ben colpito; mio fratello, anche lui in punteria e con un ben superiore Zeiss a 16 ingrandimenti, mi conferma che è crollato sul posto :)
Il resto del branco si sposta di pochi metri senza ben capire cosa è successo e rimangono in osservazione.
Noi aspettiamo parecchio prima di muoverci al facile recupero, nonostante sia scivolato un centinaio di metri.
Ed ecco l'animale. Gli accarezzo il pelo arruffato dalla caduta, mando mio figlio a prendere un rametto da un cespuglio di ginepro nano, unico arbusto in zona, per l'ultimo bruch.
Effettivamente è animale scarso, un ottimo prelievo.
Foto di rito, lo sventro con cura, verifico entrata e uscita del proiettile che, come previsto, ha colto leggermente dietro alla spalla. L'ottima RWS Speed tip professional da 165 grani ha fatto un ottimo lavoro nel rispetto della spoglia.
Apro lo sloveno, lo carico con cura e mio figlio si offre di fare i primi 200 metri belli in salita.
Al ritorno troviamo un terzo branco di camosci al quale dedichiamo solo delle belle foto a ricordo dell'ultima giornata di caccia della stagione 2024.
E spero la prima dell'anno 2025, anche se per i camosci si dovranno aspettare dieci mesi.
Facile ritorno alla macchina dandoci il cambio a portare lo zaino, anche se l'esiguo peso dell'animale (14 kg completamente vuoto) in realtà non lo necessiti.
Un'altra giornata strappata alla vecchiaia :)
Buon Anno a tutti, matteo
La mia presentazione https://www.ilbraccoitaliano.net/for...giorno-a-tutti👍 6🥰 1😎 1 -
Grande Matteo!!!!!
Che emozioni il tuo racconto!!!
Bellissimi i passaggi per avvicinarsi all'animale giusto. A rendere ancora il tutto più bello , la condivisione con la famiglia.
PS. .....e quindi è vero!!! Il tiro al blatt FUNZIONA!!!!1
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Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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Frizzante e stimolante come una esibizione di lap dance di bassa lega........
I gusti son gusti e la classe non è per tutti....
Averli fatti migrare........poveri cuccioli indifesi vessati e perseguitati certo non avvezzi alla cattiveria, ai colpi bassi e alle soffiate per vendicarsi ,che quindi hanno preferito i pollicioni facili piuttosto che doversi impegnare a cercare di avere confronti civili ed educati......
Altrove ti aspettano a braccia aperte.😂 1
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Che bello, complimenti, ti sarebbe possibile pubblicare qualche foto dei branchi che avete visto?
Quella è una Bergara BA 13 single shot vero? Avevo letto in altri post, se non ricordo male, di una weatherby in 243 win, questione di peso o altro?Commenta
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kippfauf perché in inverno si cammina tanto, coi bastoncini e a volte piccozza. C’è bisogno di entrambe le mani libere, soprattutto quando hai poi l'animale sulla schiena: Il kipp lo smonti e metti nello zainoUltima modifica matteo1966; 09-01-25, 17:56.La mia presentazione https://www.ilbraccoitaliano.net/for...giorno-a-tutti👍 1Commenta
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Eccomi col racconto, risulterà un po' lungo perchè lo scrivo anche per me e quindi ricco di dettagli che resteranno a mia memoria. Ai non interessati come sempre basta un click per passare oltre.
Nel periodo di Natale ero nel grande freddo, Lapponia finlandese, con famiglia e senza fucile. Ma le lunghe camminate e sciate (di fondo) in luoghi meravigliosi tenevano l'istinto venatorio bello sveglio.
Nel bosco faticavo a tenere la famiglia in silenzio, ma quando riuscivo gli incontri con le renne non sono mancati
Nuovo anno, rientrati a casa, faccio il punto con mio fratello della situazione neve e meteo in quota: c'è una finestra per sabato 4 gennaio, poi il tempo peggiora e il 12 gennaio chiuderà la stagione venatoria agli ungulati.
Abbiamo ancora un braccialetto, yearling senza distinzione di sesso, ci si organizza; come lo scorso anno, suo figlio e il mio primogenito vogliono far parte della spedizione.
Solita telefonata al guardaparco per avvertire del nostro passaggio e del parziale attraversamento del parco con armi (nel fodero, naturalmente).
Partiamo molto presto la mattina, non sappiamo fino a dove si arriverà con la macchina che è comunque ben attrezzata: 4 ruote motrici, gomme da neve nuove, catene, corda, pala/picco, motosega.
Il lungo sterrato che ci porta al colle dove, in altre stagioni, lasciamo la macchina a 2.100 metri, è piuttosto sgombero. Le poche chiazze di neve non sono ghiacciate e la neve molto fredda garantisce ottimo grip.
Avanziamo tanto e probabilmente potremmo arrivare fino in cima, ma decidiamo di fermare la macchina la valle prima in modo da non disturbare i camosci che gli altri inverni già trovavamo sul colle e ci obbligavano a miracoli per provare a non farci percepire.
E' troppo presto, buio pesto, fuori fa -6°; rimaniamo un paio di decine di minuti dentro al calduccio. Poi mettiamo gli scarponi e infine si esce. Abbiamo circa 40 minuti di facile marcia, 200 metri e forse meno di dislivello. Intanto il cielo incomincia a prendere i colori dell'alba
Rispetto alle altre volte, già in parte raccontate qui sul forum, decidiamo di tagliare nel bosco ben prima del colle in modo da non rischiare di farci vedere da un branco che spesso staziona qui.
Procediamo quindi nel bosco, con un po' di fatica, ma l'ambiente è molto appagante col rossore dell'alba
Ultimi larici prima del colle, ci fermiamo, montiamo il lungo sul trepiede e si studia la situazione. Ma tutto pare tranquillo.
Alla nostra sinistra parte una cresta, confine tra Italia e Francia ma anche tra Parco e nostra zona di caccia, che ci porta a una costiera ben ripida ed esposta a sud.
Di nuovo montiamo lo spektive e incominciamo a sbinocolare. Purtroppo c'è una termica bella sostenuta e fa quindi molto freddo. Subito non si vede nulla, poi... ecco i primi camosci. Appaiono uno dopo l'altro, vengono fuori come i funghi; probabilmente erano già qui, accucciati nella notte, e ora si alzano al pascolo del primo sole.
E' un intero branco di una dozzina di individui a circa 300 metri da noi. Col binocolo 7x non si riescono a leggere bene quindi uno sta al binocolo e dirige l'altro col lungo: ci vuole tanto tempo (gli animali sono in continuo movimento), un sacco di freddo e male agli occhi per capire che stranamente nessun binello è presente. Tante femmine (sicuramente incinta) e qualche maschio sub-adulto. Bisogna cercare altrove.
La nostra marcia ci porta incontro a loro, ma abbiamo vento e ormai sole a favore e riusciamo, camminando al coperto, a raggiungere un'ultima cresta; dovrebbero essere dietro; ci affacciamo a carponi: uno spettacolo, tutto il branco tranquillo tra i 25 e i 50 metri!
Foto e filmati si sprecano prima che ci percepiscano, fischino e si allontanino (ma tranquillamente, forse per la stagione che limita enormemente il disturbo umano).
Continuiamo a salire verso un altro versante, sempre con giusta esposizione e forte pendenza che insieme garantiscono assenza di neve e quindi qualcosa da mangiare.
Ben presto vediamo un altro branco, ben più numeroso e qui sicuramente troveremo quello che cerchiamo. Meno male che fa un po' più caldo, siamo più ridossati dal vento e il sole è più alto.
Binocolo fino a quando, all'interno di un piccolo gruppo, un animale più piccolo e dal mantello meno nero coglie la nostra attenzione; pare un piccolo dell'annata; spektive a 15 ingrandimenti per trovarlo, a 30 per leggerlo e... è uno yearling! Maschio, non bello, sarebbe un giusto prelievo.
All'ultimo camoscio, a novembre, aveva sparato mio fratello e lascia quindi a me la possibilità. Strisciamo fino ai 300 metri, poi diventa troppo rischioso avanzare. Entrambi i Kipp vanno in punteria, sul bipiede e sacchetto sotto alla pala. Apro Strelok e inserisco gli ultimi dati di distanza, temperatura e pressione: 15 click up è la sua sentenza per il mio cannocchiale (Leupold European, 1 click = 1 cm a 100 m).
C'è un discreto angolo di sito, il telemetro corregge la distanza a 270, tolgo 3 click.
Sono stabilissimo, il reticolo duplex sull'animale, aspetto che prenda la giusta posizione e.... parte il colpo.
Nonostante i 12 ingrandimenti il leggero rinculo del .308 mi permette di vedere l'animale ben colpito; mio fratello, anche lui in punteria e con un ben superiore Zeiss a 16 ingrandimenti, mi conferma che è crollato sul posto :)
Il resto del branco si sposta di pochi metri senza ben capire cosa è successo e rimangono in osservazione.
Noi aspettiamo parecchio prima di muoverci al facile recupero, nonostante sia scivolato un centinaio di metri.
Ed ecco l'animale. Gli accarezzo il pelo arruffato dalla caduta, mando mio figlio a prendere un rametto da un cespuglio di ginepro nano, unico arbusto in zona, per l'ultimo bruch.
Effettivamente è animale scarso, un ottimo prelievo.
Foto di rito, lo sventro con cura, verifico entrata e uscita del proiettile che, come previsto, ha colto leggermente dietro alla spalla. L'ottima RWS Speed tip professional da 165 grani ha fatto un ottimo lavoro nel rispetto della spoglia.
Apro lo sloveno, lo carico con cura e mio figlio si offre di fare i primi 200 metri belli in salita.
Al ritorno troviamo un terzo branco di camosci al quale dedichiamo solo delle belle foto a ricordo dell'ultima giornata di caccia della stagione 2024.
E spero la prima dell'anno 2025, anche se per i camosci si dovranno aspettare dieci mesi.
Facile ritorno alla macchina dandoci il cambio a portare lo zaino, anche se l'esiguo peso dell'animale (14 kg completamente vuoto) in realtà non lo necessiti.
Un'altra giornata strappata alla vecchiaia :)
Buon Anno a tutti, matteo
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