L'efficacia e l'utilità del tiro alla spalla, "high shoulder shot"

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    • Mar 2015
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    #1

    L'efficacia e l'utilità del tiro alla spalla, "high shoulder shot"

    Buongiorno a tutti amici! Ho recentemente letto una discussione riguardante il piazzamento del colpo nella caccia di selezione agli ungulati e sono rimasto molto sorpreso dalle risposte. Mi è parso infatti che i più reputino il mirare alla spalla dell'animale un "errore" o un colpo da evitare. Vorrei quindi approfondire questo argomento e condividere la mia umilissima esperienza. Il colpo alla spalla è un tipo di tiro secondo me estremamente efficace, per vari motivi, ma non bisogna abusarne, riservandolo a situazioni in cui si è sicuri sulla precisione dell'arma e sulla sufficiente energia della palla. Per me queste condizioni sono conditio sine qua non quando mi prendo la responsabilità di togliere la vita a un animale. Per questo motivo, soddisfando le condizioni di cui sopra, praticamente tutti i miei tiri sono stati indirizzati lì. Tirando a caprioli, cinghiali e daini quasi sempre entro i 250 metri e con un appoggio (per me) adeguato, sono infatti stato sempre in grado di predire con poco scarto l'area di impatto della palla. Detto questo, il colpo alla spalla, molto usato e apprezzato all'estero, ha diversi vantaggi rispetto al più nostrano tiro a cuore/polmoni.
    1) l'animale non fa un metro. Questo è particolarmente utile se sta venendo buio o se ci si trova in una zona dove anche una breve fuga renderebbe difficile il recupero della spoglia.
    2) c'è comunque un buon margine d'errore, anche se non così ampio come per il classico tiro a cuore/polmoni
    3) letalità elevatissima. Si danneggiano infatti parte dei polmoni (non sempre, soprattutto in animali più grossi e se il colpo va leggermente più in alto del previsto), la spina dorsale (pressoché sempre), grossi vasi sanguigni e nervi e l'apparato locomotore (muscoli, ossa, articolazioni). L'animale perde spesso i sensi all'istante, raramente crolla e muore dopo circa 15-20 secondi.
    4) pressoché impossibile colpire la zona addominale

    Con rws dk 165 gr in .308, avendo tirato in questo modo una ventina di animali, non ho mai visto un animale fare un singolo passo dopo la fucilata. Non uno. Chiaramente sono ideali per questo tipo di colpo palle robuste, che secondo me sono sempre da preferire perché danno più margine in quanto a penetrazione in diverse situazioni rispetto a una palla più "esplosiva". Se l'animale è di tre quarti miro in modo da prevedere l'uscita della palla nella spalla opposta, anche in questo caso morte istantanea e si prendono in pieno anche cuore/polmoni. Una cosa da considerare è che tendenzialmente con questo tiro si rovina una delle due spalle. Personalmente preferisco avere la sicurezza di trovare l'animale, specialmente se sto cacciando animali di grossa taglia e sono solo, soprattutto se il sole è già tramontato. Questo però è un tiro da riservare a chi sa piazzare bene il colpo, quindi la carabina deve essere azzerata alla perfezione e bisogna tenere conto di eventuali compensazioni per la distanza (cose che secondo me andrebbero fatte sempre). Se tirassi con il mio .308 oltre i 300 metri, sia per questioni di energia della palla che per questioni di margine d'errore, tirerei sicuramente alla zona cardiopolmonare.

    Il discorso che ho fatto, nella mia esperienza e anche sentendo pareri di molti cacciatori fuori e dentro i forum, si applica sia a caprioli, che a cinghiali e daini.

    Sono curioso di sentire i vostri punti di vista.
    Un abbraccio a tutti, Simone
    Ultima modifica simo92; 18-11-22, 17:36.
  • PAOLOPIERO
    ⭐⭐⭐
    • Jan 2009
    • 1604
    • VALDOBBIADENE (tv)
    • ANNOVERIANO

    #2
    Mi pare di averne già sentiti abbastanza di punti di vista. Non mi pare ci fosse bisogno di iniziare un'altra discussione su questo argomento.
    Ciao
    Paolo
    Se vi capita ancora la possibilità di innamorarvi, afferratela, ogni volta. Potrete vivere tanto da pentirvene, ma non troverete mai niente di meglio e non saprete mai se vi tornerà a capitare un'altra volta. (joseph Heller)

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    • Tom Sierra
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      • Dec 2019
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      #3
      Ciao Simone.
      Io la penso esattamente come te. Pratico sempre il tiro alla spalla... per i motivi che hai espresso. Lo vedo indispensabile sulla specie cinghiale con cui mi sono trovato molto bene col 243w sia con munizioni commerciali che monolitiche. Idem per quanto riguarda il capriolo.

      Purtroppo bisogna considerare sempre le zone dove cacciamo e non generalizzare ma a tutti fa piacere l'animale che crolla dove tirato.

      Sul rispetto della spoglia bisogna porsi dei limiti se mangiamo cio che cacciamo personalmente non mangio molta carne di quella che caccio e quindi del danno alla spoglia me ne importa molto poco.
      In inverno mangio i prosciutti di capriolo che faccio in casa e il filetto.



      adesso che ho un 300wsm non cambio la mia zona di mira.

      Cruda e triste verità.
      Dove mangia la fucilata mangia il cacciatore

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      • Livia1968
        Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
        • Apr 2019
        • 6117
        • Guidonia Montecelio (Roma)
        • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

        #4
        Ecco qua..... evidentemente la cultura del cacciatore moderno è questa.
        Per buona pace del sempre meno considerato danno alla spoglia.

        Ognuno spari nel modo in cui si sente più appagato.

        C'è poco da dire quando il rapporto costi /benefici è a favore di questi ultimi.

        Certo, dipende dal significato che ciascuno dà al beneficio.

        Buon proseguimento.

        Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
        "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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        • simo92
          ⭐⭐
          • Mar 2015
          • 245
          • pavia

          #5
          Originariamente inviato da PAOLOPIERO
          Mi pare di averne già sentiti abbastanza di punti di vista. Non mi pare ci fosse bisogno di iniziare un'altra discussione su questo argomento.
          Ciao
          Paolo
          Ciao Paolo ahah

          ---------- Messaggio inserito alle 06:23 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 06:16 PM ----------

          Originariamente inviato da Livia1968
          Ecco qua..... evidentemente la cultura del cacciatore moderno è questa.
          Per buona pace del sempre meno considerato danno alla spoglia.

          Ognuno spari nel modo in cui si sente più appagato.

          C'è poco da dire quando il rapporto costi /benefici è a favore di questi ultimi.

          Certo, dipende dal significato che ciascuno dà al beneficio.

          Buon proseguimento.

          Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
          Non ho detto che a me del danno alla spoglia non frega nulla. Preferisco sapere che darò qualche etto di carne al mio cane (mica esplode tutto l'animale eh) ma avere la garanzia di non perdere tutto l'animale in qualche bosco o giù da un dirupo. Tra l'altro le costine così sono perfettamente integre.

          In ogni caso vedo che c'è spesso una carenza di pragmatismo e di apertura mentale nel nostro paese.. chiaro che se uso una softpoint in 7 mm rem mag e sparo alla spalla di un capriolo c'è una buona possibilità di buttare via tutte e due le spalle ma con un .308 da 165 gr e palla doppio nucleo le assicuro che il danno è accettabile. E io non ho MAI perso un animale. Secondo me se sommiamo i kg di carne che ho dovuto buttare io e quelli di animali che ha perso lei, in proporzione lo spreco non è da parte mia. Senza contare che, se si mira al cuore e si va troppo bassi o troppo dietro l'animale soffre per ore se non per giorni.

          Un pò di flessibilità

          ---------- Messaggio inserito alle 06:29 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 06:23 PM ----------

          Originariamente inviato da Capriolo Astuto
          Ciao Simone.
          Io la penso esattamente come te. Pratico sempre il tiro alla spalla... per i motivi che hai espresso. Lo vedo indispensabile sulla specie cinghiale con cui mi sono trovato molto bene col 243w sia con munizioni commerciali che monolitiche. Idem per quanto riguarda il capriolo.

          Purtroppo bisogna considerare sempre le zone dove cacciamo e non generalizzare ma a tutti fa piacere l'animale che crolla dove tirato.

          Sul rispetto della spoglia bisogna porsi dei limiti se mangiamo cio che cacciamo personalmente non mangio molta carne di quella che caccio e quindi del danno alla spoglia me ne importa molto poco.
          In inverno mangio i prosciutti di capriolo che faccio in casa e il filetto.



          adesso che ho un 300wsm non cambio la mia zona di mira.

          Cruda e triste verità.
          Quando ho ucciso il mio primo cinghiale in selezione ero in una Ragusa in un bosco fitto, al calar del sole. Un esperto cacciatore che era con me mi ha consigliato di tirare alla spalla ma io, appena uscito dal corso per selecontrollori, ho fatto di testa mia e ho sparato al cuore. 40 metri, verro di quasi 100 kg, federal power shock, .308 win. Dopo lo sparo non abbiamo trovato neanche una goccia di sangue. Abbiamo trovato il cinghiale la mattina dopo, a 50 metri, il cuore era ridotto in pappetta, così come i polmoni. Abbiamo rischiato di buttarlo tutto, menomale era autunno inoltrato.

          Ovviamente non si può fare una statistica su un singolo episodio ma è appurato e riconosciuto in tutto il mondo che il tiro nella zona cuore polmoni non ferma l'animale sul posto se non in rari casi e questo in alcune circostanze può essere problematico.

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          • Livia1968
            Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
            • Apr 2019
            • 6117
            • Guidonia Montecelio (Roma)
            • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

            #6
            Originariamente inviato da simo92
            Ciao Paolo ahah

            ---------- Messaggio inserito alle 06:23 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 06:16 PM ----------



            Non ho detto che a me del danno alla spoglia non frega nulla. Preferisco sapere che darò qualche etto di carne al mio cane (mica esplode tutto l'animale eh) ma avere la garanzia di non perdere tutto l'animale in qualche bosco o giù da un dirupo. Tra l'altro le costine così sono perfettamente integre.

            In ogni caso vedo che c'è spesso una carenza di pragmatismo e di apertura mentale nel nostro paese.. chiaro che se uso una softpoint in 7 mm rem mag e sparo alla spalla di un capriolo c'è una buona possibilità di buttare via tutte e due le spalle ma con un .308 da 165 gr e palla doppio nucleo le assicuro che il danno è accettabile. E io non ho MAI perso un animale. Secondo me se sommiamo i kg di carne che ho dovuto buttare io e quelli di animali che ha perso lei, in proporzione lo spreco non è da parte mia. Senza contare che, se si mira al cuore e si va troppo bassi o troppo dietro l'animale soffre per ore se non per giorni.

            Un pò di flessibilità
            Stai calmo, mi sembri un pò troppo suscettibile e soprattutto non ti lanciare in ipotesi di cui non puoi sapere nulla [;)] ....o sbaglio?

            Hai chiesto pareri , se non ti piacciono , argomenta senza offendere.

            Buon proseguimento
            "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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            • simo92
              ⭐⭐
              • Mar 2015
              • 245
              • pavia

              #7
              Originariamente inviato da Livia1968
              Stai calmo, mi sembri un pò troppo suscettibile e soprattutto non ti lanciare in ipotesi di cui non puoi sapere nulla [;)] ....o sbaglio?

              Hai chiesto pareri , se non ti piacciono , argomenta senza offendere.

              Buon proseguimento
              Ah quindi non bisogna lanciarsi in ipotesi senza sapere nulla, giusto? Come dire a qualcuno che non è calmo e che è troppo suscettibile senza averlo davanti ad esempio?

              E chiedo scusa se si è offesa, non mi sembra di essere stato offensivo in alcuna circostanza. Anzi è proprio lei che ha generalizzato parlando di come sono i cacciatori moderni e come il rispetto della spoglia non conti più niente..

              Certo che sono interessato a ricevere opinioni e punti di vista. Non cerco giudizi però. Lei non mi conosce e non sa come caccio io quindi la prego di non giudicare e trarre conclusioni affrettate. Anzi, se mi spiegasse meglio il motivo della sua avversione a sacrificare un pò di carne se in una circostanza si ha necessità di fermare l'animale sul posto, sono molto interessato. Magari mi farà vedere la cosa da un altro punto di vista e cambierò le mie abitudini, chissà [brindisi]

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              • sly8489
                ⭐⭐⭐⭐
                • Mar 2009
                • 11961
                • Trieste
                • spring spaniel

                #8
                [quote=simo92;1492216]Ciao Paolo ahah

                ---------- Messaggio inserito alle 06:23 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 06:16 PM ----------



                Non ho detto che a me del danno alla spoglia non frega nulla. Preferisco sapere che darò qualche etto di carne al mio cane (mica esplode tutto l'animale eh) ma avere la garanzia di non perdere tutto l'animale in qualche bosco o giù da un dirupo. Tra l'altro le costine così sono perfettamente integre.
                I cinghiali che abbatto dopo averli eviscerati e scuoiati sono puliti come se fossero usciti dal macello.

                In ogni caso vedo che c'è spesso una carenza di pragmatismo e di apertura mentale nel nostro paese.. chiaro che se uso una softpoint in 7 mm rem mag e sparo alla spalla di un capriolo c'è una buona possibilità di buttare via tutte e due le spalle ma con un .308 da 165 gr e palla doppio nucleo le assicuro che il danno è accettabile.
                Stai dicendo che mi devo aprire mentalmente per colpire e buttare una spalla o anche tutte e due? Grazie preferisco rimanere chiuso, e disossare le due spalle senza buttare niente.
                E io non ho MAI perso un animale. Secondo me se sommiamo i kg di carne che ho dovuto buttare io e quelli di animali che ha perso lei, in proporzione lo spreco non è da parte mia.
                Personalmente pur non tirando alla spalla ho perso quasi niente. Nell'altra discussione ho scritto che un mio amico ha sbagliato il tiro e ha colpito la spalla un cinghiale che pesava 55 kg. Cal. 223 palla da 55 gr, le due spalle sono state bucate da parte a parte. Buttate tutte e due le spalle.
                Senza contare che, se si mira al cuore e si va troppo bassi o troppo dietro l'animale soffre per ore se non per giorni.
                E se si va troppo bassi mirando alla spalla, per quante settimane soffre il cinghiale? Una freccia piazzata bene a una distanza di una ventina di metri riesce a passare da parte a parte la cassa toracica di un cinghiale. In questo caso il cinghiale potrebbe fare anche 50/60 metri, ma dopo casca e muore per insufficienza respiratoria. Stiamo parlando di una freccia che arriva sull'animale a una sessantina di metri al secondo, una carabina a 20 metri arriva a 800 m al secondo, se non dovesse crollare sulle zampe potrà fare una diecina di metri. Quelli che non si recuperano sono quelli che non sono stati colpiti nel posto giusto. I miei tiri sul cinghiale anche se al buio sono sempre a corta distanza, trovo controproducente rovinare le spallette. Per dire il vero io non tiro neanche nel blatt, se non che la faccio a tirare dietro l'orecchio, rinuncio al tiro più che volentieri. Quest'anno ho frequentato una zona per il capriolo dove il tiro più lungo poteva presentarsi a 200 m. metro più metro meno, per fortuna ho tirato a non più di 140/150 m. Superati i 100 m tiro sempre dietro la spalla, col 7 rm mag. I caprioli sono rimasti sempre sul punto dello sparo. Uno l'ho preso leggermente basso, è rimasto come quelli centrati bene. Danni 1/2 costole rotte all'entrata e 2/3 all'uscita Non vedo nessun motivo di tirare alla spalla.

                Un pò di flessibilità[COLOR="Silver"]
                Un po di flessibilità bisogna averla per rinunciare al tiro, quando la distanza non è alla nostra portata.

                Quando ho ucciso il mio primo cinghiale in selezione ero in una Ragusa in un bosco fitto, al calar del sole. Un esperto cacciatore che era con me mi ha consigliato di tirare alla spalla ma io, appena uscito dal corso per selecontrollori, ho fatto di testa mia e ho sparato al cuore. 40 metri, verro di quasi 100 kg, federal power shock, .308 win. Dopo lo sparo non abbiamo trovato neanche una goccia di sangue. Abbiamo trovato il cinghiale la mattina dopo, a 50 metri, il cuore era ridotto in pappetta, così come i polmoni. Abbiamo rischiato di buttarlo tutto, menomale era autunno inoltrato.
                A 40 m. al calar del sole quindi ancora con una buona visibilità il tiro lo potevi piazzare meglio, hai tirato basso, però anche se tirato basso ha fatto tanti metri, sempre considerando che un colpo di carabina non è come una freccia, dove non c'è shock neurogeno, quindi il potere d'arresto di una freccia è zero in confronto a un colpo di carabina.
                Ovviamente non si può fare una statistica su un singolo episodio ma è appurato e riconosciuto in tutto il mondo che il tiro nella zona cuore polmoni non ferma l'animale sul posto se non in rari casi e questo in alcune circostanze può essere problematico.
                E' vero che il colpo nel blatt, non ferma sempre il cinghiale sul punto dello sparo. Non lo ferma perchè non è stato colpito il blatt, a noi sembra di averlo colpito solo perchè il colpo è mandato dietro la spalla, ma basta che il selvatico non è perfettamente a "cartolina" per far sbagliare il blatt. Però un colpo che fa uscire un poco di polmone fuori dalla cassa toracica non permette all'animale di allontanarsi troppo dal punto dello sparo. Anche in condizioni difficili non ho mai pensato di tirare alla spalla per portarmi il cinghiale a casa, volevo dire mezzo cinghiale. Se vogliamo dire le cose nel verso giusto, bisogna dire che il colpo da piazzare non è alla spalla, ma all'articolazione della spalla fra omero e scapola. Un colpo tirato alla spalla che spezza solo l'omero non da certezza che il cinghiale casca sul punto dello sparo. Cinghiali tirati alla spalla possono andare via. Ho avuto l'esperienza col capriolo, tirato per sbaglio alla spalla col 7 rm, mag, RWS KS da 162 gr. il capriolo con le due spalle completamente maciullate ha avuto la forza di fare un quindicina di metri per infilarsi in un canaletto per irrigazione trovato la mattina dal cane, spuntava solo il naso dall'acqua.

                ---------- Messaggio inserito alle 09:48 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:02 PM ----------

                Sono ragazzi, che per loro sfortuna trovano cacciatori esperti che esperti non sono e capiscono ancora meno dei ragazzi appena usciti dal corso. L'argomento fra la potenzialità micidiale dell'arma e il contenimento del danno alla spoglia non lo hanno neanche sfiorato. Il tiro alla spalla non è corretto e neanche conveniente.

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                • Tom Sierra
                  Appena iscritto
                  • Dec 2019
                  • 2686
                  • Toscana
                  • Springer Spaniel e Setter

                  #9
                  Bravo simo92 continua a tirare in piena spalla... e fregatene!! Solo con esperienza e caccia vissuta capisci cosa vuol dire.

                  Il tiro dietro spalla porta solo rogne per il ritrovamento del selvatico.
                  Dove mangia la fucilata mangia il cacciatore

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                  • cioni iliano
                    ⭐⭐⭐
                    • May 2017
                    • 3479
                    • castelfiorentino
                    • setter

                    #10
                    E per il divertimento dei conduttori dei cani da traccia. Forza ragazzi; pensate con il vostro cervello. Il blatt, il bruch (non so se l'ho scritto bene), lasciatelo ai crucchi con tutta la loro terminologia venatoria in questione.

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                    • carpen
                      ⭐⭐⭐
                      • Feb 2012
                      • 3161
                      • Lombardia

                      #11
                      Originariamente inviato da simo92
                      Buongiorno a tutti amici! Ho recentemente letto una discussione riguardante il piazzamento del colpo nella caccia di selezione agli ungulati e sono rimasto molto sorpreso dalle risposte. Mi è parso infatti che i più reputino il mirare alla spalla dell'animale un "errore" o un colpo da evitare. Vorrei quindi approfondire questo argomento e condividere la mia umilissima esperienza. Il colpo alla spalla è un tipo di tiro secondo me estremamente efficace, per vari motivi, ma non bisogna abusarne, riservandolo a situazioni in cui si è sicuri sulla precisione dell'arma e sulla sufficiente energia della palla. Per me queste condizioni sono conditio sine qua non quando mi prendo la responsabilità di togliere la vita a un animale. Per questo motivo, soddisfando le condizioni di cui sopra, praticamente tutti i miei tiri sono stati indirizzati lì. Tirando a caprioli, cinghiali e daini quasi sempre entro i 250 metri e con un appoggio (per me) adeguato, sono infatti stato sempre in grado di predire con poco scarto l'area di impatto della palla. Detto questo, il colpo alla spalla, molto usato e apprezzato all'estero, ha diversi vantaggi rispetto al più nostrano tiro a cuore/polmoni.
                      1) l'animale non fa un metro. Questo è particolarmente utile se sta venendo buio o se ci si trova in una zona dove anche una breve fuga renderebbe difficile il recupero della spoglia.
                      2) c'è comunque un buon margine d'errore, anche se non così ampio come per il classico tiro a cuore/polmoni
                      3) letalità elevatissima. Si danneggiano infatti parte dei polmoni (non sempre, soprattutto in animali più grossi e se il colpo va leggermente più in alto del previsto), la spina dorsale (pressoché sempre), grossi vasi sanguigni e nervi e l'apparato locomotore (muscoli, ossa, articolazioni). L'animale perde spesso i sensi all'istante, raramente crolla e muore dopo circa 15-20 secondi.
                      4) pressoché impossibile colpire la zona addominale

                      Con rws dk 165 gr in .308, avendo tirato in questo modo una ventina di animali, non ho mai visto un animale fare un singolo passo dopo la fucilata. Non uno. Chiaramente sono ideali per questo tipo di colpo palle robuste, che secondo me sono sempre da preferire perché danno più margine in quanto a penetrazione in diverse situazioni rispetto a una palla più "esplosiva". Se l'animale è di tre quarti miro in modo da prevedere l'uscita della palla nella spalla opposta, anche in questo caso morte istantanea e si prendono in pieno anche cuore/polmoni. Una cosa da considerare è che tendenzialmente con questo tiro si rovina una delle due spalle. Personalmente preferisco avere la sicurezza di trovare l'animale, specialmente se sto cacciando animali di grossa taglia e sono solo, soprattutto se il sole è già tramontato. Questo però è un tiro da riservare a chi sa piazzare bene il colpo, quindi la carabina deve essere azzerata alla perfezione e bisogna tenere conto di eventuali compensazioni per la distanza (cose che secondo me andrebbero fatte sempre). Se tirassi con il mio .308 oltre i 300 metri, sia per questioni di energia della palla che per questioni di margine d'errore, tirerei sicuramente alla zona cardiopolmonare.

                      Il discorso che ho fatto, nella mia esperienza e anche sentendo pareri di molti cacciatori fuori e dentro i forum, si applica sia a caprioli, che a cinghiali e daini.

                      Sono curioso di sentire i vostri punti di vista.
                      Un abbraccio a tutti, Simone





                      Non sapevo che il colpo alla spalla fosse molto apprezzato all'estero, mi pare che tu abbia delle convinzioni granitiche, a mio parere quasi tutte sbagliate, per me alla spalla non si spara, punto, se capita per errore c'è da imbestialirsi dal nervoso, mantengo una riserva per il cinghiale che non ho mai cacciato e su questo nulla dico in merito.

                      Tirare a un capriolo alla spalla per "fermarlo lì" non si può sentire eh, dove vuoi che vada se gliela metti nel blatt? Lo spegni all'istante, intercetti i grandi vasi sanguigni e l'onda d'urto idrodinamica gli causa una enorme pressione interna, gli fa scoppiare il cuore che non colpito, trovi con vistose fessure verticali, la stessa pressione gli arriva al cervello e lo spegne all'istante, te senti il rinculo alla spalla e il capriolo é già morto; lo stesso avviene per il camoscio che é un incassatore formidabile ma che colpito nel blatt lì resta e morto secco, a differenza del capriolo che resta fulminato, il camoscio é più resistente e a volte da meno l'impressione del crollo istantaneo.
                      Nessun camosciaro tirerebbe fuori dal blatt, proprio per fermalo lì, con una spalla demolita un camoscio va via o comunque non muore subito.

                      Non alla spalla, ne al cuore, ne ai polmoni, ma nel blatt, lì si tira, oltretutto é il tiro più facile, uccide subito ed é cosa di cui ci dovremmo sempre preoccupare, non fa sprecare carne, rispetta la spoglia e non crea problemi di schegge d'osso durante lo scuoiamento, é anche più facile la macellazione e si evitano in buona parte lividi e scurimenti della carne.

                      La prossima volta che tiri ad un capriolo, fa un favore a me, fallo a te e soprattutto fallo al capriolo, tiragli nel blatt e vedi come va.

                      Le mie esperienze sono con cal 270w, altri calibri mai usati.

                      ---------- Messaggio inserito alle 11:35 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 11:29 PM ----------

                      Originariamente inviato da Capriolo Astuto
                      Bravo simo92 continua a tirare in piena spalla... e fregatene!! Solo con esperienza e caccia vissuta capisci cosa vuol dire.

                      Il tiro dietro spalla porta solo rogne per il ritrovamento del selvatico.
                      Originariamente inviato da cioni iliano
                      E per il divertimento dei conduttori dei cani da traccia. Forza ragazzi; pensate con il vostro cervello. Il blatt, il bruch (non so se l'ho scritto bene), lasciatelo ai crucchi con tutta la loro terminologia venatoria in questione.




                      Ma per piacere! [:142]

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                      • Argentina hunting
                        ⭐⭐
                        • Jul 2022
                        • 981
                        • Umbria
                        • Setter

                        #12
                        Sono una pagina bianca in materia di caccia di selezione ma noto delle "correnti" di pensiero tra i selettori. Credo che il fatto sia dovuto alle diverse filosofie che ognuno ha della caccia: chi per praticità od esperienza spara in un punto piuttosto che un altro, chi pensa al rispetto dell'animale(sofferenza e spoglia), chi reputa non dover tirare a più di 200 metri o chi reputa i 300 mt un tiro normale. Io considererei singolarmente, pur avendo avutotutti la possibilità di fare un corso, ogni cacciatore. Le casistiche sono infinite così come le capacità di ogni singolo tiratore. Rispettare l'animale può significare uccisione immediata(testa, collo, spina dorsale) o non rovinare la carne(blatt si spalla no?). È troppo difficile poi valutare le esperienze di ogni singolo cacciatore. Qualcuno può ritenere parte della selezione anche il chiamare costantemente il binomio per il recupero, altri la ritengono una sconfitta. Io rimango sempre sulle mie considerazioni di buon senso: arma adatta, cartuccia adatta, conoscenza dell'arma, sparare in serenità/rilassati, nel dubbio non tirare il grilletto. Mangiare quello che si uccide è importante. Ho detto tutto e niente ma credo sia difficile convincere un cacciatore che ha ottimi risultati di cambiare metodologia di caccia.
                        Se dici la verità non dovrai mai inventarti nulla

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                        • cioni iliano
                          ⭐⭐⭐
                          • May 2017
                          • 3479
                          • castelfiorentino
                          • setter

                          #13
                          Originariamente inviato da Argentina hunting
                          Sono una pagina bianca in materia di caccia di selezione ma noto delle "correnti" di pensiero tra i selettori. Credo che il fatto sia dovuto alle diverse filosofie che ognuno ha della caccia: chi per praticità od esperienza spara in un punto piuttosto che un altro, chi pensa al rispetto dell'animale(sofferenza e spoglia), chi reputa non dover tirare a più di 200 metri o chi reputa i 300 mt un tiro normale. Io considererei singolarmente, pur avendo avutotutti la possibilità di fare un corso, ogni cacciatore. Le casistiche sono infinite così come le capacità di ogni singolo tiratore. Rispettare l'animale può significare uccisione immediata(testa, collo, spina dorsale) o non rovinare la carne(blatt si spalla no?). È troppo difficile poi valutare le esperienze di ogni singolo cacciatore. Qualcuno può ritenere parte della selezione anche il chiamare costantemente il binomio per il recupero, altri la ritengono una sconfitta. Io rimango sempre sulle mie considerazioni di buon senso: arma adatta, cartuccia adatta, conoscenza dell'arma, sparare in serenità/rilassati, nel dubbio non tirare il grilletto. Mangiare quello che si uccide è importante. Ho detto tutto e niente ma credo sia difficile convincere un cacciatore che ha ottimi risultati di cambiare metodologia di caccia.
                          Questo sì che è esporre un pensiero liberale. Ogni singolo cacciatore vive delle proprie esperienze. Io ho solo quella del cinghiale in selezione e da pochissimi anni, con 14 abbattimenti. Saranno pochi in confronto a tanti altri cacciatori, ma sono serviti a farmi un concetto circa l'efficacia dei colpi e delle munizioni, che si discosta dal pensiero mainstream sull'argomento. E, giustamente, non lo cambio fino a prova contraria. Del capriolo non ho esperienza e non dico nulla, se non quello che ho scritto nel post precedente, di valenza generale, che vuole esortare i giovani a vivere liberamente le loro esperienze, liberandosi dalla "catene" dei luoghi comuni.

                          ---------- Messaggio inserito alle 01:03 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:58 AM ----------

                          Originariamente inviato da carpen
                          Non sapevo che il colpo alla spalla fosse molto apprezzato all'estero, mi pare che tu abbia delle convinzioni granitiche, a mio parere quasi tutte sbagliate, per me alla spalla non si spara, punto, se capita per errore c'è da imbestialirsi dal nervoso, mantengo una riserva per il cinghiale che non ho mai cacciato e su questo nulla dico in merito.

                          Tirare a un capriolo alla spalla per "fermarlo lì" non si può sentire eh, dove vuoi che vada se gliela metti nel blatt? Lo spegni all'istante, intercetti i grandi vasi sanguigni e l'onda d'urto idrodinamica gli causa una enorme pressione interna, gli fa scoppiare il cuore che non colpito, trovi con vistose fessure verticali, la stessa pressione gli arriva al cervello e lo spegne all'istante, te senti il rinculo alla spalla e il capriolo é già morto; lo stesso avviene per il camoscio che é un incassatore formidabile ma che colpito nel blatt lì resta e morto secco, a differenza del capriolo che resta fulminato, il camoscio é più resistente e a volte da meno l'impressione del crollo istantaneo.
                          Nessun camosciaro tirerebbe fuori dal blatt, proprio per fermalo lì, con una spalla demolita un camoscio va via o comunque non muore subito.

                          Non alla spalla, ne al cuore, ne ai polmoni, ma nel blatt, lì si tira, oltretutto é il tiro più facile, uccide subito ed é cosa di cui ci dovremmo sempre preoccupare, non fa sprecare carne, rispetta la spoglia e non crea problemi di schegge d'osso durante lo scuoiamento, é anche più facile la macellazione e si evitano in buona parte lividi e scurimenti della carne.

                          La prossima volta che tiri ad un capriolo, fa un favore a me, fallo a te e soprattutto fallo al capriolo, tiragli nel blatt e vedi come va.

                          Le mie esperienze sono con cal 270w, altri calibri mai usati.

                          ---------- Messaggio inserito alle 11:35 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 11:29 PM ----------









                          Ma per piacere! [:142]
                          Me lo faccia lei il piacere. Mi pare di aver letto che è, o è stato, un appassionato capannista. Ecco, scriva di passere che le fa meglio.
                          Ultima modifica cioni iliano; 19-11-22, 11:11.

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                          • Er Mericano
                            ⭐⭐⭐
                            • Feb 2022
                            • 2024
                            • Alabama
                            • Labrador

                            #14
                            Interessante vedere gente che molto probabilmente non ha mai abbattuto un ungulato con un rigato e la cui preda piu' grossa e' stata forse una beccaccia investita da una spruzzata di pallini usciti da una dispersante caricata in un fucile/innaffiatore, pontificare e giudicare negativamente chi non segue le norme mitteleruropee e porta avanti ragionamenti basati su dati universalmente accettati di anatomia e balistica terminale invece di nozioni campate in aria.
                            Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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                            • simo92
                              ⭐⭐
                              • Mar 2015
                              • 245
                              • pavia

                              #15
                              [quote=sly8489;1492252]
                              Originariamente inviato da simo92
                              Ciao Paolo ahah

                              ---------- Messaggio inserito alle 06:23 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 06:16 PM ----------



                              I cinghiali che abbatto dopo averli eviscerati e scuoiati sono puliti come se fossero usciti dal macello.

                              Stai dicendo che mi devo aprire mentalmente per colpire e buttare una spalla o anche tutte e due? Grazie preferisco rimanere chiuso, e disossare le due spalle senza buttare niente. Personalmente pur non tirando alla spalla ho perso quasi niente. Nell'altra discussione ho scritto che un mio amico ha sbagliato il tiro e ha colpito la spalla un cinghiale che pesava 55 kg. Cal. 223 palla da 55 gr, le due spalle sono state bucate da parte a parte. Buttate tutte e due le spalle. E se si va troppo bassi mirando alla spalla, per quante settimane soffre il cinghiale? Una freccia piazzata bene a una distanza di una ventina di metri riesce a passare da parte a parte la cassa toracica di un cinghiale. In questo caso il cinghiale potrebbe fare anche 50/60 metri, ma dopo casca e muore per insufficienza respiratoria. Stiamo parlando di una freccia che arriva sull'animale a una sessantina di metri al secondo, una carabina a 20 metri arriva a 800 m al secondo, se non dovesse crollare sulle zampe potrà fare una diecina di metri. Quelli che non si recuperano sono quelli che non sono stati colpiti nel posto giusto. I miei tiri sul cinghiale anche se al buio sono sempre a corta distanza, trovo controproducente rovinare le spallette. Per dire il vero io non tiro neanche nel blatt, se non che la faccio a tirare dietro l'orecchio, rinuncio al tiro più che volentieri. Quest'anno ho frequentato una zona per il capriolo dove il tiro più lungo poteva presentarsi a 200 m. metro più metro meno, per fortuna ho tirato a non più di 140/150 m. Superati i 100 m tiro sempre dietro la spalla, col 7 rm mag. I caprioli sono rimasti sempre sul punto dello sparo. Uno l'ho preso leggermente basso, è rimasto come quelli centrati bene. Danni 1/2 costole rotte all'entrata e 2/3 all'uscita Non vedo nessun motivo di tirare alla spalla.

                              Un po di flessibilità bisogna averla per rinunciare al tiro, quando la distanza non è alla nostra portata.

                              A 40 m. al calar del sole quindi ancora con una buona visibilità il tiro lo potevi piazzare meglio, hai tirato basso, però anche se tirato basso ha fatto tanti metri, sempre considerando che un colpo di carabina non è come una freccia, dove non c'è shock neurogeno, quindi il potere d'arresto di una freccia è zero in confronto a un colpo di carabina.
                              E' vero che il colpo nel blatt, non ferma sempre il cinghiale sul punto dello sparo. Non lo ferma perchè non è stato colpito il blatt, a noi sembra di averlo colpito solo perchè il colpo è mandato dietro la spalla, ma basta che il selvatico non è perfettamente a "cartolina" per far sbagliare il blatt. Però un colpo che fa uscire un poco di polmone fuori dalla cassa toracica non permette all'animale di allontanarsi troppo dal punto dello sparo. Anche in condizioni difficili non ho mai pensato di tirare alla spalla per portarmi il cinghiale a casa, volevo dire mezzo cinghiale. Se vogliamo dire le cose nel verso giusto, bisogna dire che il colpo da piazzare non è alla spalla, ma all'articolazione della spalla fra omero e scapola. Un colpo tirato alla spalla che spezza solo l'omero non da certezza che il cinghiale casca sul punto dello sparo. Cinghiali tirati alla spalla possono andare via. Ho avuto l'esperienza col capriolo, tirato per sbaglio alla spalla col 7 rm, mag, RWS KS da 162 gr. il capriolo con le due spalle completamente maciullate ha avuto la forza di fare un quindicina di metri per infilarsi in un canaletto per irrigazione trovato la mattina dal cane, spuntava solo il naso dall'acqua.

                              ---------- Messaggio inserito alle 09:48 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:02 PM ----------

                              Sono ragazzi, che per loro sfortuna trovano cacciatori esperti che esperti non sono e capiscono ancora meno dei ragazzi appena usciti dal corso. L'argomento fra la potenzialità micidiale dell'arma e il contenimento del danno alla spoglia non lo hanno neanche sfiorato. Il tiro alla spalla non è corretto e neanche conveniente.
                              Quasi niente non è niente. Quel quasi sono decine, se non centinaia, di kg di carne.

                              Secondo, mai detto che se si tira basso mirando alla spalla non si hanno problemi

                              Terzo, visto che a quel cinghiale avevo mirato a cuore e polmoni ed tutti e tre gli organi erano ridotti a pappetta non direi che ho tirato basso

                              Quarto, lo "shock neurogeno" non ha niente a che vedere con la caccia o le fucilate, da medico specializzato nel settore posso dirtelo. Forse intendevi shock idrodinamico

                              Quinto, i cinghiali colpiti nel "blatt" non si fermano quasi mai sul posto, forse dopotutto anche lei spara alla spalla :). I cinghiali a cui ho tirato alla spalla non hanno mai fatto un singolo metro comunque.

                              Buttare un pezzo di spalla non vuol dire buttare mezzo cinghiale, ma per favore. Siamo seri su.

                              Quel cacciatore esperto "che esperto non è" uccide circa 80-120 cinghiali all'anno dal 2012. E lei?

                              Quello di scegliere la distanza giusta per il tiro è buonsenso e senso etico, non certo flessibilità. Magari potrebbe sfogliare il vocabolario e cercare il significato dei termini prima di usarli in modo improprio. Improprio vuol dire non appropriato. Detto questo, a 200 metri io faccio rosate della dimensione di una moneta da due euro con la munizione giusta, non mi sembra così da scellerati tirare a un animale a quella distanza, specialmente in condizioni di appoggio, vento e visibilità adeguate.

                              Ma tutto questo post è inutile perché lei non è qui per avere una conversazione costruttiva.

                              ---------- Messaggio inserito alle 03:52 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 03:47 AM ----------

                              Originariamente inviato da cioni iliano
                              E per il divertimento dei conduttori dei cani da traccia. Forza ragazzi; pensate con il vostro cervello. Il blatt, il bruch (non so se l'ho scritto bene), lasciatelo ai crucchi con tutta la loro terminologia venatoria in questione.
                              Guardi in realtà anche molti cacciatori teutonici preferiscono tirare alla spalla..

                              ---------- Messaggio inserito alle 03:55 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 03:52 AM ----------

                              Originariamente inviato da Capriolo Astuto
                              Bravo simo92 continua a tirare in piena spalla... e fregatene!! Solo con esperienza e caccia vissuta capisci cosa vuol dire.

                              Il tiro dietro spalla porta solo rogne per il ritrovamento del selvatico.
                              Io credo onestamente che chi critica il tiro in questione non l'abbia mai sperimentato sul campo adeguatamente. È troppo efficace e di relativamente facile esecuzione. Specialmente in ambienti con fitta vegetazione non solo risparmia rogne (non mi sono mai tirato indietro dal farmi un bel c..o, tipo settimana scorsa ho trascinato 60 kg di balestrone per due km giù da un bosco e poi in una mulattiera pur di arrivare in tempo al centro di controllo) ma si aumentano anche le probabilità di ritrovare l'animale

                              ---------- Messaggio inserito alle 04:02 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 03:55 AM ----------

                              Originariamente inviato da carpen
                              Non sapevo che il colpo alla spalla fosse molto apprezzato all'estero, mi pare che tu abbia delle convinzioni granitiche, a mio parere quasi tutte sbagliate, per me alla spalla non si spara, punto, se capita per errore c'è da imbestialirsi dal nervoso, mantengo una riserva per il cinghiale che non ho mai cacciato e su questo nulla dico in merito.

                              Tirare a un capriolo alla spalla per "fermarlo lì" non si può sentire eh, dove vuoi che vada se gliela metti nel blatt? Lo spegni all'istante, intercetti i grandi vasi sanguigni e l'onda d'urto idrodinamica gli causa una enorme pressione interna, gli fa scoppiare il cuore che non colpito, trovi con vistose fessure verticali, la stessa pressione gli arriva al cervello e lo spegne all'istante, te senti il rinculo alla spalla e il capriolo é già morto; lo stesso avviene per il camoscio che é un incassatore formidabile ma che colpito nel blatt lì resta e morto secco, a differenza del capriolo che resta fulminato, il camoscio é più resistente e a volte da meno l'impressione del crollo istantaneo.
                              Nessun camosciaro tirerebbe fuori dal blatt, proprio per fermalo lì, con una spalla demolita un camoscio va via o comunque non muore subito.

                              Non alla spalla, ne al cuore, ne ai polmoni, ma nel blatt, lì si tira, oltretutto é il tiro più facile, uccide subito ed é cosa di cui ci dovremmo sempre preoccupare, non fa sprecare carne, rispetta la spoglia e non crea problemi di schegge d'osso durante lo scuoiamento, é anche più facile la macellazione e si evitano in buona parte lividi e scurimenti della carne.

                              La prossima volta che tiri ad un capriolo, fa un favore a me, fallo a te e soprattutto fallo al capriolo, tiragli nel blatt e vedi come va.

                              Le mie esperienze sono con cal 270w, altri calibri mai usati.

                              ---------- Messaggio inserito alle 11:35 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 11:29 PM ----------









                              Ma per piacere! [:142]
                              "Non alla spalla, ne al cuore, ne ai polmoni, ma nel blatt, lì si tira"

                              A me le.convinzioni granitiche sembrano le tue. La prossima volta che spari a un capriolo, fatti un favore, fallo nella spalla e vedi che succede. Detto questo, sono curioso di sapere perché le mie convinzioni sono "quasi tutte sbagliate". Prego, mi illumini.

                              Se invece che andare realmente a caccia preferisce stare nel web, cerchi pure "high shoulder shot" su youtube o su qualsiasi forum estero e veda lei quanto in paesi dove il pragmatismo supera la rigidità mentale cosa pensano i cacciatori. E quelli sono spesso veri cacciatori, non come i colleghi che vedo sparare da appoggiati al cofano della macchina. Legga, si documenti.

                              Saluti

                              ---------- Messaggio inserito alle 04:05 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:02 AM ----------

                              Originariamente inviato da Argentina hunting
                              Sono una pagina bianca in materia di caccia di selezione ma noto delle "correnti" di pensiero tra i selettori. Credo che il fatto sia dovuto alle diverse filosofie che ognuno ha della caccia: chi per praticità od esperienza spara in un punto piuttosto che un altro, chi pensa al rispetto dell'animale(sofferenza e spoglia), chi reputa non dover tirare a più di 200 metri o chi reputa i 300 mt un tiro normale. Io considererei singolarmente, pur avendo avutotutti la possibilità di fare un corso, ogni cacciatore. Le casistiche sono infinite così come le capacità di ogni singolo tiratore. Rispettare l'animale può significare uccisione immediata(testa, collo, spina dorsale) o non rovinare la carne(blatt si spalla no?). È troppo difficile poi valutare le esperienze di ogni singolo cacciatore. Qualcuno può ritenere parte della selezione anche il chiamare costantemente il binomio per il recupero, altri la ritengono una sconfitta. Io rimango sempre sulle mie considerazioni di buon senso: arma adatta, cartuccia adatta, conoscenza dell'arma, sparare in serenità/rilassati, nel dubbio non tirare il grilletto. Mangiare quello che si uccide è importante. Ho detto tutto e niente ma credo sia difficile convincere un cacciatore che ha ottimi risultati di cambiare metodologia di caccia.
                              Sarebbe bello se tutti avessero buonsenso come lei. Quelle che ha scritto sembrerebbero ovvietà ma come vede molte persone sono fossilizzate sulle loro posizioni in modo assolutamente alogico

                              ---------- Messaggio inserito alle 04:07 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:05 AM ----------

                              Originariamente inviato da cioni iliano
                              Questo sì che è esporre un pensiero liberale. Ogni singolo cacciatore vive delle proprie esperienze. Io ho solo quella del cinghiale in selezione e da pochissimi anni, con 14 abbattimenti. Saranno pochi in confronto a tanti altri cacciatori, ma sono serviti a farmi un concetto circa l'efficacia dei colpi e delle munizioni, che si discosta dal pensiero mainstream sull'argomento. E, giustamente, non lo cambio fino a prova contraria. Del capriolo non ho esperienza e non dico nulla, se non quello che ho scritto nel post precedente, di valenza generale, che vuole esortare i giovani a vivere liberamente le loro esperienze, liberandosi dalla "catene" dei luoghi comuni.

                              ---------- Messaggio inserito alle 01:03 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:58 AM ----------



                              Me lo faccia lei il piacere. Mi pare di aver letto che è, o è stato, un appassionato capannista. Ecco, scriva di passere, che le fa meglio.
                              Si ma di passere con le piume, le altre scappano se risponde come oggi ahah

                              Si scherza eh[fiuu]

                              ---------- Messaggio inserito alle 04:15 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:07 AM ----------

                              Originariamente inviato da Er Mericano
                              Interessante vedere gente che molto probabilmente non ha mai abbattuto un ungulato con un rigato e la cui preda piu' grossa e' stata forse una beccaccia investita da una spruzzata di pallini usciti da una dispersante caricata in un fucile/innaffiatore, pontificare e giudicare negativamente chi non segue le norme mitteleruropee e porta avanti ragionamenti basati su dati universalmente accettati di anatomia e balistica terminale invece di nozioni campate in aria.
                              Ma che poi in tutta Europa tirano anche alla spalla. È solo in Italia che ho notato questa avversione insensata a un tiro ovviamente valido. Anzi neanche in Italia, specificamente sui forum di caccia italiani. Ho infatti parlato di questo argomento con molti cacciatori nostrani e non ho mai avuto nessuna discussione del genere. Infatti mi spiace molto vedere dei toni così giudicanti e anche svalutanti senza motivo. Io volevo solo avere una conversazione costruttiva e arricchirmi grazie alle opinioni di cacciatori esperti e magari regalare la mia esperienza agli utenti del forum. Pensavo perfino di fare un altro post in cui descrivevo con anche immagini schematiche disegnate da me i punti di impatto e di espansione delle palle in vari esemplari colpiti alla spalla con descrizione dei tessuti e degli organi danneggiati.

                              Ma quando inizio con "ciao amici" e poi leggo "mezzo cinghiale" per mezzo deltoide buttato capisco che qui c'è del pregiudizio e della rigidità e mi passa la voglia.. pubblicherò su qualche forum americano magari.

                              Mi spiace perché io amo l'Italia e gli italiani e parlare di questo su un forum nostrano mi sarebbe piaciuto molto

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