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ripopolamenti di fagiani in Sicilia
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Alfio,sta cosa del fagiano solo per i ricchi non mi sta bene,ti rendi conto che è tutto contro ogni logica? dire che non si può immettere negli atc perchè è alloctono,e poi è consentito immetterlo nelle riserve..
Associazioni venatorie datevi na mossa! svegliatevi! dimostrate che lottate per tutte le categorie! i cacciatori sono tutti uguali! UGUAGLIANZA -
Il fagiano predilige aree con acqua e copertura e difficilmente si sposterà... mentre la coturnice ha altri areali, Astore ha pienamente ragione quando dice che questi divieti favoriscono immissioni "fai da te", la maggior parte di questi lanci non ha alcun controllo qualitativo, genetico, sanitario e possono influire negativamente sulle popolazioni di altre specie... mentre se la cosa fosse pianificata degli Enti preposti con un serio piano faunistico-venatorio, le giuste metodiche ed i necessari controlli sanitari, penso anch'io che non creerebbe alcun danno!!
Mi son letto parecchio tempo fa uno studio serio (con tanto di analisi del DNA) fatto sulla quaglia... adesso non mi ricordo alla lettera le percentuali, ma erano raccapriccianti: le quaglie che noi definiamo selvatiche hanno un'alta percentuale di sangue "giap" e con un diminuito impulso migratorio... però in questi casi per l'ISPRA va tutto bene!![:-cry]Bruno Decca
"Multi sunt vocati... pàuci vero electi"Commenta
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salve a parte che almeno qui in sicilia le quaglie le ho trovate anche nei periodi invernali ma poca cosa rispetto ai periodi di passa e ripassa ecomuque nidifiano anche qui,dato che hanno condizioni ideali,dato il clima nostro,ma e' sicuro che la migrazione avviene,ci sono giornate che in questo periodo sono davvero ottime.
centinaia e centinaia di quaglie in delle zone a volte oltre le migliaia e se penso a tutto il territorio siciliano nella sua vastita'...
le giapponesi credo che magari qualche maschietto lanciato dia ....
ma quelle so supposizzioni.
poi che dire sui fagiani lanci fai da te per caccia con abbatimento personale credo che sia fatto,sia dentro le afv che fuori aumma aumma.
saluti a tuttiCommenta
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L'immissione del fagiano negli atc darebbe sopratutto LAVORO perchè sorgerebberò molti allevamenti in Sicilia,e quindi ne trarebbero beneficio mangimifici,veterinari, case farmaceutiche ecc. e con questo chiudo definitivamente il discorso fagiano, visto e considerato che la Regione non ha intenzione di effettuare i lanci.
Per quanto riguarda la quaglia d'allevamento sappiamo tutti che sono incrociate con le selvatiche. Questi ibridi una volta liberate si accoppiano con le selvatiche dando covate numerose e vitali,infatti dalle mie parti c'è chi libera molte femmine che attirano quelle selvatiche.Gli ibridi nati in natura hanno l'istinto migratorio molto limitato ecco spiegato uno dei motivi delle quaglie stanziali.
Alfio a te la parolaCommenta
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Mario su questo io non concordo con te.
A provare a buttare fagiani e vedere che succede non si va da nessuna parte.
Ci sono due problemi di fondo: il primo è che molto probabilmente il selvatico non attecchisce (prova ne è che quelli buttati nelle AFV scompaiono tutti e non arrivano mai a riprodursi)
Il secondo problema è che le conseguenze sugli altri selvatici sono del tutto imprevedibili.
Qual è allora la soluzione alla penuria di selvaggina?
1. Programmare finalmente in maniera seria il recupero degli habitat tipici per i nostri selvatici
2. Dedicarsi ad una selezione, fatta bene, sui nostri selvatici per poterli poi reimmettere nel territorio con buone possibilità di successo.
Certo questa è la via più lunga e difficile, ma tu pensa che sarebbe bello se si riuscisse a percorrerla!Quaeque relicta derelicta
Generale Libellula
Posta alla beccaccia? No grazie, roba da sfigati
"Il braccofilo, in fondo, è un pò bracco" R. d. P.Commenta
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io ti dico che sin da ragazzo le quaglie nei periodi di transizione le trovavo ovvio che non in maniera numerosa.
la caccia inizata con i richiami,me ricordo che la facevano i messinesi,poi via' via' aime....
secondo me la differenza si nota subito le prime dalle seconde.
discorso fagiani,se li hanno le afv a sto punto si devono provare a riporduirsi magari vicinanza zone parchi oasi o altro,so sicuro che i solitio furbi ci andranno a cercare di...
ma un ricordo me vie' in mente,prima del parco dell'etna i colombacci qui nel catanese erano pochi e solo sull'etna,mai in pianura,adesso siamo invasi.
saluti a tuttiUltima modifica Ospite; 11-04-10, 11:26.Commenta
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Ciao Salvo, se parliamo di ripopolamenti questa è materia mia e modestamente me ne intendo, avendo in passato ripopolato e portato avanti con successo il progetto fagiano in Azienda,inoltre sono esperto in allevamento di selvaggina,mangimistica e conosco tutte le malattie che colpiscono gli animali.Detto questo ti elenco i motivi dei falliti ripopolamenti in tutta Italia:Bracconaggio in primis,malattie,allevamenti intensivi che producono selvaggina poco selvatica,basterebbe rinsanguare i riproduttori con soggetti selvatici per avere buona selvaggina da ripopolamento,quindi la genetica è importante,immissioni in ambienti inadeguati carenti di zone di rifugio,carenza idrica, coltivazioni ecc. o in zone dove i diserbanti e i concimi chimici sono abbondantemente distribuiti.Se la selvaggina d'allevamento è sana e ha le condizioni riesce anche a riprodursi (predatori permettendo )Commenta
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ambienti inadeguati carenti di zone di rifugio,carenza idrica, coltivazioni ecc. o in zone dove i diserbanti e i concimi chimici sono abbondantemente distribuiti.Se la selvaggina d'allevamento è sana e ha le condizioni riesce anche a riprodursi (predatori permettendo ) <!-- / message -->
Ma la mia perplessità più forte è che sono imponderabili le conseguenze sulle altre specie animali che già insistono nel nostro territorio.
Insomma ricordo solo le conseguenze dell'immissione dei conigli australiani nelle nostre zone...Quaeque relicta derelicta
Generale Libellula
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Non sono favorevole all'immissione di specie come starna e fagiano. Non perchè non possano attecchire, in passato in alcune località è accaduto che animali provenienti da determinati ceppi rustici messi nelle giuste condizioni abbiano attecchito. Ma quella che non attecchisce è poi la cultura venatoria, il rispetto per la fauna, aznichè utilizzare questi animali per allenare i cani, come facevamo in tanti, qualcuno ha pensato di decimarli, bravo[:(].
Non son d'accordo ad un progetto del genere perchè secondo me sarebbe un modo come un altro per fare speculazione senza poi risolvere il vero problema di gestione del patrimonio faunistico.
Abbiamo una risorsa meravigliosa come la coturnice ma non la sappiamo gestire. Paradossalmete andava meglio quando era legalmente cacciabile, in linea di massima si faveno i controlli e si rispettavano i periodi. Ora invece che sarebbe non cacciabile è più cacciata di prima, ma sopratutto da chi non ne comprende l'importanza e vine sistematicamente perseguitata da settembre a gennaio!!!!!Vergogna!!
Chi dice che la situazione va bene secondo me viene ingannato da parametri falsati. Senza offesa. La rarefazione della specie è un problema serio e va di pari passo con i mutamenti del suo habitat. Non mi riferisco alla mia sola esperienza ma faccio tesoro delle esperienze di quattro generazioni di cacciatori di coturnice nella mia famiglia, pirniciari quando il 90% dei cacciatori delle campagne siciliane era cunigghiaru.
La coturnice dei feudi, ovvero quella legata ai terreni collinari coltivati a grano e frumento è seriamente diminuita e in certe zone estinta, l'agricoltura meccanizzata e l'impiego di prodotti chimici hanno reso certi siti inospitali.
Restano le roccaforti delle zone di agricoltura povera e pastorizia, perlopiù zone poco fertili o addirittura roccaforti rocciose, dove lo sfruttamento si limita perlopiù a pascolo brado. Altre zone sono state rovinate da rimboschimenti a conifere, scavi di metanodotti e costruzione di strade...
Ricordate la canzone il vecchio e il bambino?
Ebbene è una tristezza ogni volta che mio padre o mio zio ormai imbiancati da tempo gurdano malinconici certe montagne desolate o deturpate da strade e costruzioni...:" Vedi lì, già in basso comiciavamo a incontrare i pirnici, dove passa adesso l'autostrada, lassù vedi quelle creste, non c'era strada, arrivavamo col mulo e lo zaino con tenda e sacco a pelo...."
Noi giovani abbiamo purtroppo poca possibilità di riscontri oggettivi e paragoni concreti, non bisogna guardare le brigate che qualcuno dice di volare coi piedi in parchi e riserve, non fanno testo. E poi, lasciatemelo dire, non ho interesse nè voglia di mentire, anche in parchi e riserve in molti casi c'è una netta regressione a causa di maiali, cinghiali e volpi, in mancanza di alcun piano di gestione dei nocivi.
Cerchiamo di guardare lontano assumendoci le nostre giuste e serie responsabilità, senza cercare pretesti o palliativi.Fedro75
" NUMQUAM EST TAM MALE SICULIS, QUI ALIQUIS FACETE ET COMMODE DICANT......"
nemo me impune lacessitCommenta
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Salvo, la carenza idrica è risolvibile e chiaro,però quando sono stati eseguiti alcuni ripopolamenti in zone prive di acqua i risultati sono stati disastrosi.
Comunque io sosterrò sempre la pratica dei ripopolamenti mirati e di qualità e i miglioramenti ambientali che sono di importanza fondamentale
Raccontaci la storia dei conigli australiani è interessante!
Fedro 75 in linea di massima sono d'accordo su ciò che dici,dobbiamo pensare alla nostra fauna autoctona ed io sarei il primo a collaborare con passione e dedizione
purtroppo vedo che l'unica cosa che sa fare la Regione è proibire la caccia.
Sarebbe bello creare un centro pubblico di produzione fauna autoctona e produrre con metodi naturali la nostra coturnice,anzi ti dico che se avessi la possibilità economica lo farei solo per me,l'allevamento, perchè quando ci sono di mezzo tante teste di solito si fa sempre poco o nulla.Per quando riguarda le coltivazioni a perdere secondo me sono il meglio della gestione faunistica però bisogna farli a macchia di leopardo, perchè quando si fanno ad es. solo in un piccolo terreno attirano tutta la fauna della zona ed è facile prelevare più del dovuto...Commenta
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Sarebbe bello creare un centro pubblico di produzione fauna autoctona e produrre con metodi naturali la nostra coturnice,anzi ti dico che se avessi la possibilità economica lo farei solo per me,l'allevamento, perchè quando ci sono di mezzo tante teste di solito si fa sempre poco o nulla.
Per quando riguarda le coltivazioni a perdere secondo me sono il meglio della gestione faunistica però bisogna farli a macchia di leopardo, perchè quando si fanno ad es. solo in un piccolo terreno attirano tutta la fauna della zona ed è facile prelevare più del dovuto...
Serebbe bello che se ne occupasse la forestale nelle aree demaniali (invece di piantare pini inutili) aprendole poi ad ingressi controllati di cacciatori.
Quest'ultima sarebbe una cosa mooolto semplice da realizzare e che non comporterebbe alcun aggravio finanziario aggiuntivo per la P.A.
Ma il semplice fatto che non ci abbia mai pensato nessuno la dice lunga sulla mancanza della volontà POLITICA ad una gestione sana e consapevole del territorioQuaeque relicta derelicta
Generale Libellula
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"Il braccofilo, in fondo, è un pò bracco" R. d. P.Commenta
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Per quanto riguarda la forestale preciso che ci sono alcune provincie dove qualcosina sta cambiando so che hanno piantato qualche pianta autoctona ed è qualcosa di positivo ad es. il carrubbo, adesso qualcuno penserà cosa centra? centra perchè con i suoi frutti le carrubbe, una volta maturi se non raccolti con il tempo si staccono dall'albero di solito con il vento e sono un ottimo cibo per i conigli,inoltre chi è beccacciaio sa che le becche trovano cibo sotto questi imponenti alberi.Per le coturnici penso che non coltiveranno mai il grano neanche se glielo dicesse il Papa alla forestale.
I miglioramenti ambientali sono fondamentali e basta eseguire tre semplici operazioni creare rifugi ad es. piantare cespugli,siepi,rigorosamente autoctone,ovviamente dove ci sia necessità,secondo creare piccoli laghetti artificiali, terzo cotivazioni variegate ad es. frumento avena,orzo.Queste operazioni dovrebbero attuarle i nostri atc in primis
ma vedo che se ne fregano altamente!Ultima modifica Ospite; 12-04-10, 13:16.Commenta
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...........................centinaia e centinaia di quaglie in delle zone a volte oltre le migliaia e se penso a tutto il territorio siciliano nella sua vastita'...le giapponesi credo che magari qualche maschietto lanciato dia .... ma quelle so supposizzioni.....................Bruno Decca
"Multi sunt vocati... pàuci vero electi"Commenta
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mi trovate sfavorevole all'inserimento di selvatici che non hanno mai fatto parte dei nostri splendidi territori; per quanto riguarda le cotorne posso dirvi che sicuramente sono in netto declino: chi non conosce Montagna longa e monte pecoraro? fatevi raccontare da chi ha frequantato questi posti di cosa stiamo parlando. Voglio aggiungere solo che abito ai piedi di questi monti e chissà perchè per cercare di addestrare il mio setter di 10 mesi mi faccio 150 km ad andare e 150 a tornare. Sarò pure uno che non conosco tanti posti ma dal 1997 ad oggi ho vissuto sulle montagne pocanzi citate e se penso al cambiamento avvenuto in termini di selvatici mi viene da....
questa è una foto dell'anno scorso
Ultima modifica braccamorto; 12-04-10, 14:48.Commenta
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