La caccia in Germania - per Daniele (e a chi interessa)

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    • Oct 2008
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    • Sacrofano (Roma)
    • Spinone

    #1

    La caccia in Germania - per Daniele (e a chi interessa)

    A beneficio di un collega cacciatore, che mi aveva chiesto lumi in MP, copio incollo un post che avevo scritto in una discussione parecchio tempo fa, per spiegare come funziona la caccia in germania (dove la caccia, a difefrenza che in Italia, funziona alla stragrande).

    Allora, provo a raccontarvi come funziona in un paese dove, come praticamente in tutta europa (di fatto, tranne che da noi), la caccia viene effettuata in fondi privati mediante accordi con i proprietari.

    Come detto, l'italia si differenzia in modo sostanziale per quel doppio pastrocchio interconnesso : L'art. 842, ovvero la possibilità del cacciatore di accedere a fondi altrui (salvo fondi chiusi, attualità di cultura ecc), cui è legato all'altro pastrocchio, ovvero che, in italia, la selvaggina non è di proprietà del proprietario del fondo, ma patrimonio indisponibile dello stato.

    Allora, vi racconto come funziona in germania. E' una realtà che conosco molto bene, non solo sotto il profilo venatorio. Ho preso la licenza di caccia tedesca una ventina di anni fa, durante il dottorato di ricerca, e da allora vado circa 3 volte l'anno a visitare (ed a cacciare) nel mio revier.

    I capisaldi della legislazione venatoria tedesca, il Deutsche Jagdgesetz, sono pochi, semplici, efficaci:

    1. Legame del cacciatore al territorio. I vari lander (in francia è lo stesso con gli arrondissmant) hanno diviso il loro territorio in Revier, pubbliche o private. Se il fondo è troppo piccolo (come spesso accade in francia), ci si consorzia in più proprietari di piccoli fondi. Lo fanno tutti, nessuno escluso, perchè la caccia rappresenta da un lato un'entrata (con l'iscrizione annuale al revier), e dall'altro una forma di tutela dell'agricoltura e delle culture in atto. Quindi, siccome L'INTERO TERRITORIO è formato da riserve di caccia, per una banale legge di mercato il costo per l'iscrizione è bassissimo. Per ogni revier viene previsto un numero massimo di cacciatori iscrivibili, e le disponibilità vengono date ai cacciatori locali, badando di lasciare una disponibilità sufficiente per i cacciatori appartenenti a comunità cittadine. L'iscrizione è VITALIZIA, con una quota annuale (si paga complessivamente, revier incluso, meno che in italia). Non è che tu ti iscrivi ogni anno ad un revier diverso. Hai il tuo, punto. Esistono comunque dei meccanismi di compensazione importanti per gestire gli scambi - temporanei - di revier tra cacciatori (quindi, se vuoi andare a forcelli e nel tuo revier non ce ne sono, fai domanda al revier alpino dove ce ne sono ed aspetti che qualcuno di quel revier sia interessato a scambiare qualche suo forcello con, mettiamo, i mufloni che ti hanno assegnato). Di norma, comunque, se vuoi abbattere qualche selvatico che nel tuo revier manca paghi e te ne vai all'estero.
    I revier vengono gestiti dalla figura del Forster, che è improprio tradurre come Forestale: è a tutti gli effetti un cacciatore professionista, che definisce annualmente quantità e tipologia di prelievo, per ogni specie. Per inciso, è un ruolo cui si accede solo dopo durissima formazione universitaria e di praticantato, è un ruolo abbastanza prestigioso ed è ottimamente retribuito. Inoltre, altra forma di enorme controllo, oltre ad essere gestiti dal forster, cui comunicano ogni uscita, i cacciatori ammessi ad un revier si conoscono benissimo tra di loro. E' praticamente impossibile bracconare per un esterno, ti beccano all'istante. Ed è impossibile anche per un interno, perchè ci mettono poco di più a capire che stai combinando cose che non vanno, ed ancora meno a cacciarti dal revier. Salvo che, se ti cacciano da un revier, visto che tra forster si conoscono, è difficilissimo che ti concedano l'iscrizione ad un altro.
    Ovviamente, la selvaggina, di proprietà del proprietario del fondo, diventa una forma di reddito importante per l'agricoltore, al pari delle sue mucche o delle sue galline , che quindi sta bene attento che la caccino solo quelli che hanno diritto a farlo (altro controllo importantissimo).

    2. Divieto assoluto di ripopolamento. E' vietato perfino il trasporto di selvaggina viva, i camion per i ripopolamenti dall'ungheria al belgio si imbarcano e passano via mare. Quindi, il cacciatore iscritto al revier, la sua selvaggina se la stracontrolla, perchè sa benissimo che se, mettiamo, invece di fare una seria gestione della specie si ammazza tutte le sue starne, lui le starne nelle sue zone non le caccerà MAI PIU'. Ed infatti, i cacciatori non fanno i censimenti solo ad ungulati, ma ad ogni specie di selvaggina stanziale presente. Ed il prelievo è basato solo sulla reale diffusione della specie, e si prelevano solo gli interessi: il capitale, stanno attentissimi a non intaccarselo. Ho cacciato i fagiani e le starne più belle della mia vita, nel mio revier in germania.

    3. Licenza di caccia ESTREMAMENTE COMPLESSA da ottenere. Non per difficoltà burocratiche, ma perchè è difficile veramente, non una baggianata come da noi. E' una specie di laurea breve. I corsi durano un anno e mezzo, 2 ore a settimana (frequenza obbligatoria, dopo un tot di assenze devi ricomenicare da capo), sono bellissimi, e si studia tutto: tutte le specie di selvaggina (sotto tanti profili: biologico, etologico, gestionale, anatomia, patologie, tutto, ti dico), i cani (gestione, addestramento alimentazione ecc.), le piante (una volta iscritto al revier, devi aiutare il forster non solo a tenere sotto controllo la selvaggina, ma anche il bosco, che devi conoscere bene, anche sotto il profilo della microbiologia ecc), la balistica. Tutto. Gli esami sono complicati, sia teorici (mi pare 4 sessioni) che pratici (mi ricordo le prove pratiche di tiro, il riconoscimento del selvatico, le prove di miglioramenti ambientali ecc.)
    Sapete perchè vi dico questa cosa? Perchè l'effetto di avere dei corsi per l'ottenimento di licenza fatti in questo modo è che, di fatto, fai una selezione importante tra i cacciatori: gli sparatutto, a fare quel casino di corsi, non ci vanno. Chi si assoggetta a fare una cosa come una licenza di caccia fatta così, la caccia e la natura la ama veramente. E' uno che ci crede sul serio. Inutile girarci intorno, una parte dei problemi per la caccia che abbiamo noi in Italia deriva anche da una certa mentalità di - alcuni - cacciatori.

    4. Caccia aperta tutto l'anno Altro che 10 giorni in più a febbraio. In germania la caccia non chiude mai. Si chiude la caccia ALLA SPECIE. Questo genera un altro effetto importantissimo, che non si percepisce subito: in germania non esiste la figura dello specialista. Il cacciatore tedesco è un cacciatore GENERALISTA per antonomasia. Infatti, le principali prove di cani in germania - ad esempio, l'Heghewald per i DD - sono prove di una genericità che fanno spavento. Si va dalla classica prova a ferma su selvaggina naturale, alla caccia alla volpe, alla lepre, al coniglio, al cinghiale, alla traccia su cervo... Tutto con lo stesso cane. Il bello è che, al pari del cacciatore tedesco, anche per il cane tedesco genericità non significa scarso livello (fare tutto ma male). Sia il cane che il cacciatore eccellono in quasi ogni disciplina.
    Quindi, il cacciatore tedesco non ha nessun problema, se le beccacce sono passate dal suo revier ed adesso sono più a sud: va ad anatre (per inciso, i miglioramenti ambientali volti alla creazione di ambienti adeguati per la sosta della selvaggina - anche laghetti o marcite - vengono decise unicamente dal forster, senza nessun permesso ultreriore: infatti, quasi ogni revier ha creato ambienti adatti alla sosta degli anatidi o degli scopopacidi). Oppure va a conigli, a lepri, a starne ecc. E poi va a caprioli, a cervi, a tutto. Non interrompe la caccia nemmeno in primavera, quando si dedicano dall'altana a la selezione ai nocivi (volpi, martore ecc.). Ribadisco, si va a caccia 365 giorni l'anno veri. E' rarissimo che un cacciatore di li faccia meno di un 110 uscite l'anno (2 a settimana). L'unica discriminante è se ci sia un numero adeguato di animali della specie che intende cercare. E stiamo parlando di posti che fanno letteralmente schifo, per quanta selvaggina c'è (gestendola con questi criteri). Però, essendo selvaggina veramente naturale, è comunque difficile.
    Ti racconto questa: da due anni, nel mio revier i cacciatori hanno concordato con il forster di CHIUDERSI LA CACCIA ALLA BECCACCIA. CHIARO SI? Senza nessuno che gli abbia detto una mezza parola, SE LA SONO CHIUSA DA SOLI I CACCIATORI... Infatti, alla beccaccia nel mio revier non si spara più - e non le spara NESSUNO. Infatti, da qualche anno i cacciatori avevano notato una scarsa presenza dello scolopacide, dovuto ad un certo impoverimento della via migratoria germanica - a differenza della carpatico-danubiana - e quindi hanno deciso di tutelarla. Quando impari cosa vuol dire Cacciare e Gestire un territorio, non te ne frega più niente se stai parlando di stanziale o di migratoria.
    In compenso, è stata un'annata fenomenale per le nidiate di fagiani (assolutamente naturalissimo da generazioni), e quindi hanno abbattuto più fagiani. Inoltre, è stato un buon passo per le oche. Insomma, i cacciatori si sono divertiti tantissimo, come sempre.

    Che dirvi, ci sono anche li aspetti che non mi piacciono. Ma i fatti, io li so riconoscere. Ed i fatti sono tutti dalla parte dei tedeschi, da ogni punto di vista. Della caccia, della selvaggina, del divertimento.

    Capisco la perplessità di chi, tra noi cacciatori, è contrario alla ELIMINAZIONE CONGIUNTA dell'842 e del principio della selvaggina come patrimonio dello stato - perchè è ovvio che se eliminano solo l'842 come chiede la brambilla ce lo mettono riccamente nel secchio. Le capisco perchè, se l'esperienza insegna qualcosa, sappiamo che i cambiamenti relativi alla caccia in italia sono sempre stati peggiorativi, per noi. Figuriamoci le rivoluzioni, come adottare il modello di caccia tedesco.
    Anche perchè una rivoluzione di questo genere non è solo una rivoluzione di carattere normativo, ma soprattutto una rivoluzione di natura CULTURALE. Cambierebbe alla radice la cultura della caccia del cacciatore italiano.

    Ma io sono convinto che l'unica strada, per dare un futuro alla caccia in italia sia questa. Fare come fanno Tedeschi, francesi, inglesi ecc.
    Credetemi, da loro non si va affatto a caccia solo se sei ricco. Tutt'altro.
    Vedo solo vantaggi, in questa impostazione.
    Non ultimo, un recente sondaggio ha detto che la caccia è positiva e corretta per il 90% - il 90% - dei tedeschi (allego articolo, in calce la traduzione).

    Scusatemi per la lunghezza del post, ma penso che siano esperienza da condividere, ed uno spunto importante per una discussione...

    Ciao



    Traduzione (rapida) dell'articolo allegato (il cui titolo è: I CACCIATORI SONO AMATI):
    l'80% dei tedeschi considera la caccia necessaria, e secondo il 90% dei tedeschi i cacciatori sono amanti dell'ambiente e della sua tutela. Inoltre, vengono considerati le persone che passano più tempo a proteggere la natura.
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    File allegati
    Francesco

    La cosa più importante per un cacciatore non è prendere qualcosa, ma essere là a cercarla.
    (Norman Winter)

    Signore, aiutami ad essere l'uomo che il mio cane crede che io sia (antica preghiera)

    Il cane è il migliore amico dell'uomo, ma Dio abbia pietà di quell'uomo che si riduce ad avere, come unico amico, un cane (Willow)
  • cuba7179
    ⭐⭐⭐
    • Jul 2007
    • 7126
    • Passignano sul Trasimeno, Perugia, Umbria.
    • Pointer/ Pablo Escobar Pointer/ Maritza Setter/ Vanja od Bebija [url=https://postimages.org/]

    #2
    Bellissimo post, ti ringrazio a nome di tutti!!!!!
    Mi permetto di quotare ed evidenziare alcuni passaggi del tuo scritto che mi hanno colpito particolarmente

    Originariamente inviato da Willow
    A beneficio di un collega cacciatore, che mi aveva chiesto lumi in MP, copio incollo un post che avevo scritto in una discussione parecchio tempo fa, per spiegare come funziona la caccia in germania (dove la caccia, a difefrenza che in Italia, funziona alla stragrande).

    Allora, provo a raccontarvi come funziona in un paese dove, come praticamente in tutta europa (di fatto, tranne che da noi), la caccia viene effettuata in fondi privati mediante accordi con i proprietari.

    Come detto, l'italia si differenzia in modo sostanziale per quel doppio pastrocchio interconnesso : L'art. 842, ovvero la possibilità del cacciatore di accedere a fondi altrui (salvo fondi chiusi, attualità di cultura ecc), cui è legato all'altro pastrocchio, ovvero che, in italia, la selvaggina non è di proprietà del proprietario del fondo, ma patrimonio indisponibile dello stato.

    Allora, vi racconto come funziona in germania. E' una realtà che conosco molto bene, non solo sotto il profilo venatorio. Ho preso la licenza di caccia tedesca una ventina di anni fa, durante il dottorato di ricerca, e da allora vado circa 3 volte l'anno a visitare (ed a cacciare) nel mio revier.

    I capisaldi della legislazione venatoria tedesca, il Deutsche Jagdgesetz, sono pochi, semplici, efficaci:

    1. Legame del cacciatore al territorio. I vari lander (in francia è lo stesso con gli arrondissmant) hanno diviso il loro territorio in Revier, pubbliche o private. Se il fondo è troppo piccolo (come spesso accade in francia), ci si consorzia in più proprietari di piccoli fondi. Lo fanno tutti, nessuno escluso, perchè la caccia rappresenta da un lato un'entrata (con l'iscrizione annuale al revier), e dall'altro una forma di tutela dell'agricoltura e delle culture in atto. Quindi, siccome L'INTERO TERRITORIO è formato da riserve di caccia, per una banale legge di mercato il costo per l'iscrizione è bassissimo. Per ogni revier viene previsto un numero massimo di cacciatori iscrivibili, e le disponibilità vengono date ai cacciatori locali, badando di lasciare una disponibilità sufficiente per i cacciatori appartenenti a comunità cittadine. L'iscrizione è VITALIZIA, con una quota annuale (si paga complessivamente, revier incluso, meno che in italia). Non è che tu ti iscrivi ogni anno ad un revier diverso. Hai il tuo, punto. Esistono comunque dei meccanismi di compensazione importanti per gestire gli scambi - temporanei - di revier tra cacciatori (quindi, se vuoi andare a forcelli e nel tuo revier non ce ne sono, fai domanda al revier alpino dove ce ne sono ed aspetti che qualcuno di quel revier sia interessato a scambiare qualche suo forcello con, mettiamo, i mufloni che ti hanno assegnato). Di norma, comunque, se vuoi abbattere qualche selvatico che nel tuo revier manca paghi e te ne vai all'estero.
    I revier vengono gestiti dalla figura del Forster, che è improprio tradurre come Forestale: è a tutti gli effetti un cacciatore professionista, che definisce annualmente quantità e tipologia di prelievo, per ogni specie. Per inciso, è un ruolo cui si accede solo dopo durissima formazione universitaria e di praticantato, è un ruolo abbastanza prestigioso ed è ottimamente retribuito. Inoltre, altra forma di enorme controllo, oltre ad essere gestiti dal forster, cui comunicano ogni uscita, i cacciatori ammessi ad un revier si conoscono benissimo tra di loro. E' praticamente impossibile bracconare per un esterno, ti beccano all'istante. Ed è impossibile anche per un interno, perchè ci mettono poco di più a capire che stai combinando cose che non vanno, ed ancora meno a cacciarti dal revier. Salvo che, se ti cacciano da un revier, visto che tra forster si conoscono, è difficilissimo che ti concedano l'iscrizione ad un altro.
    Ovviamente, la selvaggina, di proprietà del proprietario del fondo, diventa una forma di reddito importante per l'agricoltore, al pari delle sue mucche o delle sue galline , che quindi sta bene attento che la caccino solo quelli che hanno diritto a farlo (altro controllo importantissimo).

    2. Divieto assoluto di ripopolamento. E' vietato perfino il trasporto di selvaggina viva, i camion per i ripopolamenti dall'ungheria al belgio si imbarcano e passano via mare. Quindi, il cacciatore iscritto al revier, la sua selvaggina se la stracontrolla, perchè sa benissimo che se, mettiamo, invece di fare una seria gestione della specie si ammazza tutte le sue starne, lui le starne nelle sue zone non le caccerà MAI PIU'. Ed infatti, i cacciatori non fanno i censimenti solo ad ungulati, ma ad ogni specie di selvaggina stanziale presente. Ed il prelievo è basato solo sulla reale diffusione della specie, e si prelevano solo gli interessi: il capitale, stanno attentissimi a non intaccarselo. Ho cacciato i fagiani e le starne più belle della mia vita, nel mio revier in germania.

    3. Licenza di caccia ESTREMAMENTE COMPLESSA da ottenere. Non per difficoltà burocratiche, ma perchè è difficile veramente, non una baggianata come da noi. E' una specie di laurea breve. I corsi durano un anno e mezzo, 2 ore a settimana (frequenza obbligatoria, dopo un tot di assenze devi ricomenicare da capo), sono bellissimi, e si studia tutto: tutte le specie di selvaggina (sotto tanti profili: biologico, etologico, gestionale, anatomia, patologie, tutto, ti dico), i cani (gestione, addestramento alimentazione ecc.), le piante (una volta iscritto al revier, devi aiutare il forster non solo a tenere sotto controllo la selvaggina, ma anche il bosco, che devi conoscere bene, anche sotto il profilo della microbiologia ecc), la balistica. Tutto. Gli esami sono complicati, sia teorici (mi pare 4 sessioni) che pratici (mi ricordo le prove pratiche di tiro, il riconoscimento del selvatico, le prove di miglioramenti ambientali ecc.)
    Sapete perchè vi dico questa cosa? Perchè l'effetto di avere dei corsi per l'ottenimento di licenza fatti in questo modo è che, di fatto, fai una selezione importante tra i cacciatori: gli sparatutto, a fare quel casino di corsi, non ci vanno. Chi si assoggetta a fare una cosa come una licenza di caccia fatta così, la caccia e la natura la ama veramente. E' uno che ci crede sul serio. Inutile girarci intorno, una parte dei problemi per la caccia che abbiamo noi in Italia deriva anche da una certa mentalità di - alcuni - cacciatori.

    4. Caccia aperta tutto l'anno Altro che 10 giorni in più a febbraio. In germania la caccia non chiude mai. Si chiude la caccia ALLA SPECIE. Questo genera un altro effetto importantissimo, che non si percepisce subito: in germania non esiste la figura dello specialista. Il cacciatore tedesco è un cacciatore GENERALISTA per antonomasia. Infatti, le principali prove di cani in germania - ad esempio, l'Heghewald per i DD - sono prove di una genericità che fanno spavento. Si va dalla classica prova a ferma su selvaggina naturale, alla caccia alla volpe, alla lepre, al coniglio, al cinghiale, alla traccia su cervo... Tutto con lo stesso cane. Il bello è che, al pari del cacciatore tedesco, anche per il cane tedesco genericità non significa scarso livello (fare tutto ma male). Sia il cane che il cacciatore eccellono in quasi ogni disciplina.
    Quindi, il cacciatore tedesco non ha nessun problema, se le beccacce sono passate dal suo revier ed adesso sono più a sud: va ad anatre (per inciso, i miglioramenti ambientali volti alla creazione di ambienti adeguati per la sosta della selvaggina - anche laghetti o marcite - vengono decise unicamente dal forster, senza nessun permesso ultreriore: infatti, quasi ogni revier ha creato ambienti adatti alla sosta degli anatidi o degli scopopacidi). Oppure va a conigli, a lepri, a starne ecc. E poi va a caprioli, a cervi, a tutto. Non interrompe la caccia nemmeno in primavera, quando si dedicano dall'altana a la selezione ai nocivi (volpi, martore ecc.). Ribadisco, si va a caccia 365 giorni l'anno veri. E' rarissimo che un cacciatore di li faccia meno di un 110 uscite l'anno (2 a settimana). L'unica discriminante è se ci sia un numero adeguato di animali della specie che intende cercare. E stiamo parlando di posti che fanno letteralmente schifo, per quanta selvaggina c'è (gestendola con questi criteri). Però, essendo selvaggina veramente naturale, è comunque difficile.
    Ti racconto questa: da due anni, nel mio revier i cacciatori hanno concordato con il forster di CHIUDERSI LA CACCIA ALLA BECCACCIA. CHIARO SI? Senza nessuno che gli abbia detto una mezza parola, SE LA SONO CHIUSA DA SOLI I CACCIATORI... Infatti, alla beccaccia nel mio revier non si spara più - e non le spara NESSUNO. Infatti, da qualche anno i cacciatori avevano notato una scarsa presenza dello scolopacide, dovuto ad un certo impoverimento della via migratoria germanica - a differenza della carpatico-danubiana - e quindi hanno deciso di tutelarla. Quando impari cosa vuol dire Cacciare e Gestire un territorio, non te ne frega più niente se stai parlando di stanziale o di migratoria.
    In compenso, è stata un'annata fenomenale per le nidiate di fagiani (assolutamente naturalissimo da generazioni), e quindi hanno abbattuto più fagiani. Inoltre, è stato un buon passo per le oche. Insomma, i cacciatori si sono divertiti tantissimo, come sempre.

    Che dirvi, ci sono anche li aspetti che non mi piacciono. Ma i fatti, io li so riconoscere. Ed i fatti sono tutti dalla parte dei tedeschi, da ogni punto di vista. Della caccia, della selvaggina, del divertimento.

    Capisco la perplessità di chi, tra noi cacciatori, è contrario alla ELIMINAZIONE CONGIUNTA dell'842 e del principio della selvaggina come patrimonio dello stato - perchè è ovvio che se eliminano solo l'842 come chiede la brambilla ce lo mettono riccamente nel secchio. Le capisco perchè, se l'esperienza insegna qualcosa, sappiamo che i cambiamenti relativi alla caccia in italia sono sempre stati peggiorativi, per noi. Figuriamoci le rivoluzioni, come adottare il modello di caccia tedesco.
    Anche perchè una rivoluzione di questo genere non è solo una rivoluzione di carattere normativo, ma soprattutto una rivoluzione di natura CULTURALE. Cambierebbe alla radice la cultura della caccia del cacciatore italiano.

    Ma io sono convinto che l'unica strada, per dare un futuro alla caccia in italia sia questa. Fare come fanno Tedeschi, francesi, inglesi ecc.
    Credetemi, da loro non si va affatto a caccia solo se sei ricco. Tutt'altro.
    Vedo solo vantaggi, in questa impostazione.
    Non ultimo, un recente sondaggio ha detto che la caccia è positiva e corretta per il 90% - il 90% - dei tedeschi (allego articolo, in calce la traduzione).

    Scusatemi per la lunghezza del post, ma penso che siano esperienza da condividere, ed uno spunto importante per una discussione...

    Ciao



    Traduzione (rapida) dell'articolo allegato (il cui titolo è: I CACCIATORI SONO AMATI):
    l'80% dei tedeschi considera la caccia necessaria, e secondo il 90% dei tedeschi i cacciatori sono amanti dell'ambiente e della sua tutela. Inoltre, vengono considerati le persone che passano più tempo a proteggere la natura.
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    Meditate gente, meditate!!!!
    sigpicAlessandro # half drahthaar inside#

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    • marsemau

      #3
      Grande divario culturale, penso non facilmente colmabile almeno nel breve ......o forse mai. Devo dire che nel leggere le tue righe mi sono sentito un cacciatore di serie B appunto per il divario che separa le due visioni, non sento nessuno nel nel mondo delle associazioni ne tanto meno fra i cacciatori che rivendica una riorganizzazione in quella direzione, io stesso nel leggere sono quasi stato intimorito dal dubbio che noi non ce la potremmo fare con le abitudini un pò arraffone che si sono consolidate, almeno in buona parte dei cacciatori, dovute al fatto che" se non lo prendo io lo prende qualcun altro" Comunque grande spunto di discussione anche se sicuramente senza grande seguito, almeno penso!!!!

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      • Willow
        ⭐⭐
        • Oct 2008
        • 286
        • Sacrofano (Roma)
        • Spinone

        #4
        Originariamente inviato da marsemau
        Grande divario culturale, penso non facilmente colmabile almeno nel breve ......o forse mai. Devo dire che nel leggere le tue righe mi sono sentito un cacciatore di serie B appunto per il divario che separa le due visioni, non sento nessuno nel nel mondo delle associazioni ne tanto meno fra i cacciatori che rivendica una riorganizzazione in quella direzione, io stesso nel leggere sono quasi stato intimorito dal dubbio che noi non ce la potremmo fare con le abitudini un pò arraffone che si sono consolidate, almeno in buona parte dei cacciatori, dovute al fatto che" se non lo prendo io lo prende qualcun altro" Comunque grande spunto di discussione anche se sicuramente senza grande seguito, almeno penso!!!!
        Io ci provo, a diffondere queste informazioni, nel mio piccolo. E qualche volta mi sconto con dei muri di imbecillità, non saprei come altro chiamarla, che levati. Ma la maggior parte della gente, capisce eccome.
        Però ti dico una cosa: io ci ho vissuto tanti anni, tra i tedeschi. Mi credi se ti dico questo? Non hanno nulla, ma proprio nulla, di meglio di noi. A starci in mezzo, anzi (nello stesso modo come mi è capitato stando in mezzo a francesi, russi o americani, altri paesi in cui mi è capitato di vivere), spesso rivaluti alla grande il tuo paese e chi lo abita.
        Ci vorrebbe veramente poco, davvero...
        Francesco

        La cosa più importante per un cacciatore non è prendere qualcosa, ma essere là a cercarla.
        (Norman Winter)

        Signore, aiutami ad essere l'uomo che il mio cane crede che io sia (antica preghiera)

        Il cane è il migliore amico dell'uomo, ma Dio abbia pietà di quell'uomo che si riduce ad avere, come unico amico, un cane (Willow)

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        • NaYrOn_HuNtInG
          ⭐⭐⭐
          • Mar 2010
          • 1206
          • m

          #5
          [:-cry][:-cry][:-cry]Vuoi farci piangere tutti?!
          Bravo bel post! Grazie e delle info e che dire, direi che se la gestiscono bene la caccia, su certe cose potremmo imparare! Infatti il 90% dei tedeschi approva la caccia e pensa che i cacciatori siano tutori dell'ambiente ecc., .... quasi come da noi!

          ---------- Messaggio inserito alle 10:29 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:26 PM ----------

          Originariamente inviato da Willow
          Ci vorrebbe veramente poco, davvero...
          Già.. ma penso che occorra molto tempo prima che quel poco si faccia

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          • danguerriero
            ⭐⭐⭐
            • Feb 2010
            • 5316
            • ai confini dell'Impero
            • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

            #6
            grazie Willow, molto gentile davvero.

            E' sempre interessante conoscere come vengono affrontate certi "problemi" in altre realtà, si possono sempre trarre proficue esperienze.

            Ad esempio: qua da noi in Friuli, ottenere la licenza di caccia non è per nulla semplice.
            Ci sono da affrontare 4 distinte prove:
            maneggio canna rigata e prova di tiro su bersaglio,
            maneggio canna liscia e prova di tiro al piattello,
            esame orale finale su:
            - legislazione venatoria nazionale
            - legislazione venatoria regionale
            - fauna
            - ecosistemi
            - balistica

            In piu', altro esame per la caccia di selezione;
            In piu', altro esame per l'abilitazione alla caccia con il segugio
            (ed esame per abilitare il segugio stesso)

            in tutta sincerità, con i miei 28 esami di ingegneria vecchio ordinamento,
            ho trovato l'iter per ottenere la licenza veramente duro.


            Credo pero' che sia necessario che molto cambi all'interno del mondo venatorio.
            Soprattutto in molti della vecchia guardia.
            ...Im heil'gen Land Tirol...

            Commenta

            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #7
              Aggiungo che in Germania ogni land ha una sua legislazione venatoria e richiede esami
              diversi (i piu' severi sono quelli bavaresi, dove oltre alla teoria si fanno esami sul terreno e bisogna saper anche scuoiare gli ungulati).
              Non sono daccordo sulla polirvalenza richiesta ai cacciatori, mi sembra piu' corretto il sistema Svizzero che divide i cacciatori in caccia alta (grossa selvaggina) e caccia bassa (piccola selvaggina), con esami che concernono solo la caccia che si farà effettivamente.
              A cosa serve ad un codaiolo saper scuoiare un cinghiale o conoscere le dentature dei cervi.
              Malgrado il sistema tedesco ed il divieto di importare selvaggina e di immetterne, la situazione faunistica presenta un debordante numero di cinghiali, molti cervi e caprioli
              e quasi estinte le starne e la piccola selvaggina, si salvano in qualche rara zona fagiani
              e le anatre (che pero' sono regolarmente pasturate !!!!!!)
              Praticamente mai il cacciatore tedesco di piccola selvaggina caccia come facciamo noi, da solo o con un compagno, ma sempre in linea con 7/8 o piu' fucili .
              lucio

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              • Gianni Marcucci
                ⭐⭐⭐
                • Feb 2010
                • 2569
                • Deruta - (PG) - Umbria
                • Bracco Italiano

                #8
                Devi però premettere un senso civico e sociale altamente diverso dal nostro, è tutto molto bello ma da noi impossibile da ottenere.
                Gianni

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                • zaza
                  ⭐⭐⭐
                  • Nov 2009
                  • 4114
                  • frosinone
                  • SETTER

                  #9
                  però una piccola cosa va detta.da noi questa idea di caccia gestita direttamente da cacciatori inizia a prendere piede:sono sempre più i caciatori che si fanno le sezioni per conto loro e cercano di tutelare il territorio nel miglior modo possibile...la maggior parte delle volte fanno il tutto da soli perche le istituzioni che succhiano soldi chissa dove sono.

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                  • Lucio Marzano
                    Lo zio
                    • Mar 2005
                    • 30090
                    • chiasso svizzera
                    • bracco italiano

                    #10
                    Gianni, "molto bello" ma soggettivamente, io quando ero "obbligato" per educazione e
                    per motivi di lavoro, consideravo l'invito a caccia in germania un vero e proprio supplizio. Tutto previsto e studiato, abito, cerimonia prima della caccia, obblighi durante la battuta e soprattutto dopo, lunghe e noiosissime cerimonie con suono di corni e obbligo di applausi , rispetto del carniere, messa della selvaggina per terra secondo un ordine rigoroso, fotografie, canti e palle varie.
                    Impossibile cacciare con i nostri cani , che sarebbero considerati "maleducati"
                    meglio un passeggiata da noi , almeno per me che sono fondamentalmente un lupo solitario, la caccia "spettacolo" , con scappellamenti vari, weidmansheil alle signore,
                    studio del suono dei corno, procedere badando bene a non avanzare ne rimanere
                    indietro alla linea, cani che vanno su e giu a pochi metri dai cacciatorie che fermano a natale e forse a pasqua, cosa che per altro non interessa nessuno, col guardia che segue
                    con il DD attaccato che andrà a recuperare i capi feriti e non riportati dai cani dei "signori" no non è per me, saro' selvatico e asociale, ma per me la caccia è un'altra cosa.
                    lucio

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                    • cuba7179
                      ⭐⭐⭐
                      • Jul 2007
                      • 7126
                      • Passignano sul Trasimeno, Perugia, Umbria.
                      • Pointer/ Pablo Escobar Pointer/ Maritza Setter/ Vanja od Bebija [url=https://postimages.org/]

                      #11
                      Originariamente inviato da Lucio Marzano
                      Gianni, "molto bello" ma soggettivamente, io quando ero "obbligato" per educazione e
                      per motivi di lavoro, consideravo l'invito a caccia in germania un vero e proprio supplizio. Tutto previsto e studiato, abito, cerimonia prima della caccia, obblighi durante la battuta e soprattutto dopo, lunghe e noiosissime cerimonie con suono di corni e obbligo di applausi , rispetto del carniere, messa della selvaggina per terra secondo un ordine rigoroso, fotografie, canti e palle varie.
                      Impossibile cacciare con i nostri cani , che sarebbero considerati "maleducati"
                      meglio un passeggiata da noi , almeno per me che sono fondamentalmente un lupo solitario, la caccia "spettacolo" , con scappellamenti vari, weidmansheil alle signore,
                      studio del suono dei corno, procedere badando bene a non avanzare ne rimanere
                      indietro alla linea, cani che vanno su e giu a pochi metri dai cacciatorie che fermano a natale e forse a pasqua, cosa che per altro non interessa nessuno, col guardia che segue
                      con il DD attaccato che andrà a recuperare i capi feriti e non riportati dai cani dei "signori" no non è per me, saro' selvatico e asociale, ma per me la caccia è un'altra cosa.
                      questo però Lucio è un discorso che riguarda più che altro un "costume venatorio".....io ritengo invece molto interessante il discorso riguardante l'abilitazione alla caccia e la gestione del territorio.
                      Sarebbe interessante aprire altre discussioni sulle varie legislazioni venatorie esistententi nei paesi della Comunità Europea...
                      sigpicAlessandro # half drahthaar inside#

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                      • Lucio Marzano
                        Lo zio
                        • Mar 2005
                        • 30090
                        • chiasso svizzera
                        • bracco italiano

                        #12
                        sarebbe un discorso molto complesso perché ogni paese ha sue tradizioni ed abitudini.
                        comunque la gestione del territorio è problematica, i contadini non si fanno condizionare dai cacciatori e solo chi è anche proprietario della terra puo' permettersi una gestione
                        faunistica ottimale, gli altri.....subiscono ed infatti , anche da loro sono tanti gli ungulati ed é quasi scomparsa la piccola selvaggina.
                        lucio

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                        • Willow
                          ⭐⭐
                          • Oct 2008
                          • 286
                          • Sacrofano (Roma)
                          • Spinone

                          #13
                          Originariamente inviato da Lucio Marzano
                          Gianni, "molto bello" ma soggettivamente, io quando ero "obbligato" per educazione e
                          per motivi di lavoro, consideravo l'invito a caccia in germania un vero e proprio supplizio. Tutto previsto e studiato, abito, cerimonia prima della caccia, obblighi durante la battuta e soprattutto dopo, lunghe e noiosissime cerimonie con suono di corni e obbligo di applausi , rispetto del carniere, messa della selvaggina per terra secondo un ordine rigoroso, fotografie, canti e palle varie.
                          Impossibile cacciare con i nostri cani , che sarebbero considerati "maleducati"
                          meglio un passeggiata da noi , almeno per me che sono fondamentalmente un lupo solitario, la caccia "spettacolo" , con scappellamenti vari, weidmansheil alle signore,
                          studio del suono dei corno, procedere badando bene a non avanzare ne rimanere
                          indietro alla linea, cani che vanno su e giu a pochi metri dai cacciatorie che fermano a natale e forse a pasqua, cosa che per altro non interessa nessuno, col guardia che segue
                          con il DD attaccato che andrà a recuperare i capi feriti e non riportati dai cani dei "signori" no non è per me, saro' selvatico e asociale, ma per me la caccia è un'altra cosa.
                          Caro Lucio, hai ragione quando dici che la Germania, a fronte di un federalismo reale e non di facciata, anche nella caccia ha una diversificazione nell'attuazione delle politiche venatorie tra i lander, pur attenendosi ai principi base che sono (grossomodo) quelli che ho provato a raccontare.
                          Però, onestamente, rispetto allo scenario che disegni non mi trovo per nulla: nel mio revier, Hofbieber landkreis Fulda, nell'Hessen, di tutto quello che racconti c'è molto poco (sia chiaro, non mi sto minimamente permettendo di mettere in dubbio la tua parola, racconto una mia esperienza che è diversa dalla tua). Le starne sono numerosissime, al pari degli altri tipi di selvaggina. Se non ti piace un tipo di caccia, te ne stai a casa, non sei mica obbligato ad uscire. Le uniche cacciate in linea che fanno sono le battute a fagiani e lepri a fine stagione, e sono necessarie per tenere sotto controllo la popolazione che nella sola vagante non riescono a contenere (soprattutto, per le caratteristiche orografiche di alcune zone, dove un fagiano non lo alzi nemmeno con uno springer...).
                          Le uniche cerimonie alle quali mi capita di partecipare, a parte qualche evento sporadico che ad un tradizionalista come me in fondo piace e diverte, è il fatto che a maggio mi tocca austrinken il bock, il maschio di capriolo dopo averlo abbattuto. In pratica, cenone di selvaggina a casa del forster insieme agli amici Jaeger con l'obiettivo, di norma raggiunto, di far finire la cena, al sottoscritto, sotto al tavolo e in preda ai fumi dell'alcool, gli possino...
                          Evidentemente, al di sotto del Weisswuerst Grenze (il confine dettato dalla salsiccia Bianca, in pratica la Baviera), esiste un approccio tradizionalista più marcato. Però sei il primo a dirmelo, per quanto ne sapevo anche li funziona grossomodo come da me, a parte eventi particolari: ho appreso qualcosa di nuovo...

                          Però, vedi Lucio, l'obiettivo che avevo, nel pubblicare questo post, non è discutere delle tradizioni che possono piacere o meno...

                          L'obiettivo dichiarato che ho, come ha ben compreso Alessandro, è cercare di raccontare ai nostri amici cacciatori (quelkli che vogliono sentirlo, beninteso), che esiste un approccio normativo e culturale completamente diverso dal nostro, e che rispetto al nostro, secondo me, è immensamente superiore. Immensamente superiore. Non a caso, Germania a parte, è adottato più o meno in tutta europa, a parte quì...
                          Ultima modifica Willow; 13-04-12, 09:34.
                          Francesco

                          La cosa più importante per un cacciatore non è prendere qualcosa, ma essere là a cercarla.
                          (Norman Winter)

                          Signore, aiutami ad essere l'uomo che il mio cane crede che io sia (antica preghiera)

                          Il cane è il migliore amico dell'uomo, ma Dio abbia pietà di quell'uomo che si riduce ad avere, come unico amico, un cane (Willow)

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                          • Gianni Marcucci
                            ⭐⭐⭐
                            • Feb 2010
                            • 2569
                            • Deruta - (PG) - Umbria
                            • Bracco Italiano

                            #14
                            Originariamente inviato da Lucio Marzano
                            Gianni, "molto bello" ma soggettivamente, io quando ero "obbligato" per educazione e
                            per motivi di lavoro, consideravo l'invito a caccia in germania un vero e proprio supplizio. Tutto previsto e studiato, abito, cerimonia prima della caccia, obblighi durante la battuta e soprattutto dopo, lunghe e noiosissime cerimonie con suono di corni e obbligo di applausi , rispetto del carniere, messa della selvaggina per terra secondo un ordine rigoroso, fotografie, canti e palle varie.
                            Impossibile cacciare con i nostri cani , che sarebbero considerati "maleducati"
                            meglio un passeggiata da noi , almeno per me che sono fondamentalmente un lupo solitario, la caccia "spettacolo" , con scappellamenti vari, weidmansheil alle signore,
                            studio del suono dei corno, procedere badando bene a non avanzare ne rimanere
                            indietro alla linea, cani che vanno su e giu a pochi metri dai cacciatorie che fermano a natale e forse a pasqua, cosa che per altro non interessa nessuno, col guardia che segue
                            con il DD attaccato che andrà a recuperare i capi feriti e non riportati dai cani dei "signori" no non è per me, saro' selvatico e asociale, ma per me la caccia è un'altra cosa.
                            Il mio molto bello è riferito al concetto di fondo, ovvero il legame cacciatore-territorio, dove se vuoi cacciare devi gestire. Il resto fa parte di una cultura tradizionale che a noi non appartiene e non vedo il motivo di importarla.
                            Invece, detto legame sarebbe sicuramente un toccasana per la caccia tutta, ma se penso o me lo immagino quì da noi mi viene da ridere (per non piangere).
                            I furbetti, i cicciaroli, i cacciatorotti della domenica, ci sguazzerebbero meglio e più di adesso[:-clown]
                            Gianni

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                            • Lucio Marzano
                              Lo zio
                              • Mar 2005
                              • 30090
                              • chiasso svizzera
                              • bracco italiano

                              #15
                              Originariamente inviato da Dardo
                              Il mio molto bello è riferito al concetto di fondo, ovvero il legame cacciatore-territorio, dove se vuoi cacciare devi gestire. Il resto fa parte di una cultura tradizionale che a noi non appartiene e non vedo il motivo di importarla.
                              Invece, detto legame sarebbe sicuramente un toccasana per la caccia tutta, ma se penso o me lo immagino quì da noi mi viene da ridere (per non piangere).
                              I furbetti, i cicciaroli, i cacciatorotti della domenica, ci sguazzerebbero meglio e più di adesso[:-clown]
                              allo stato attuale dell'arte, purtroppo, non posso che darti ragione, sia pure con rincrescimento. Prima bisognerebbe creare la mentalità adatta ed eliminare la convinzione che piu' abbatti e piu' sei bravo e se non lo faccio io lo fanno gli altri. Dobbiamo arrivare a parlare di incontri, non di cadaveri.
                              Quando tutti ci assoceremo al concetto di ammazzare di meno per cacciare di piu' allora si potrà costruire qualcosa di valido.
                              lucio

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