Le vostre uscite a caccia .. foto , racconti..
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Te l’ho chiesto perché anche a me piace il .410 appena avrò l’occasione, a un prezzo abbordabile per le mie tasche, guarderò di non farmela scappare, e penso che il sovrapposto sia la migliore soluzione per codesto calibro. Complimenti dì nuovo, cordiali saluti.
Scusate l’O.T.Commenta
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L'altro giorno mio padre mi chiede di accompagnarlo alla masseria, ed io decido di caricare i tre setter sul Rav ed accontentarlo, facendomi un giro nel bosco che la circonda mentre lui avrebbe sfaccendato con i mezzi agricoli. Appena arrivo il custode mi accoglie sbracciandosi per dirmi che all'alba ha sorpreso una beccaccia partire dai pressi della legnaia che si è alzata in volo per dirigersi verso il bosco. Nonostante sia passata un'ora e più, la frenesia di Drake proprio nei pressi di quel punto mi comunica che l'arciera si sia trattenuta forse tutta la notte a banchettare, prima di rincasare nel ceduo sottostante.
Mi precipito incurante del fatto che lo stesso mi dica che prima di me si fossero avviati altri due cacciatori.
Il bosco in questione è fresco di taglio ed ha ancora legna, ma sopratutto rami a terra, quindi vi lascio immaginare con quanta difficoltà si avanzasse, nonostante fosse tutto apparentemente pulito; un fossato che lo attraversa però mi ha dato diverse soddisfazioni e quindi decido che è lì che inizierò a cercarla.
I cani maschi, Drake ed il cucciolone Eddy girano bene , Cleo purtroppo non è più in forma e temo che questa sarà la sua ultima stagione; dopo poco più di mezz'ora Drake entra in quello che, complice degli alberi tagliati nei pressi di una cascatella, sembra un buco nel terreno e si ferma.
Per me è impossibile entrare e lo aspetto sopra anche se il fitto dei rami tagliati e delle spine non me lo fanno vedere.
Penso che in qualche modo visto il bosco tagliato la beccaccia dovrà uscire allo scoperto ed invece non appena il cucciolone raggiunge chiassoso il padre quella parte come un fantasma volando bassa tra le spine seguendo la direzione del fosso, senza lasciare che la veda.
Conosco a memoria la rimessa che immagino sia nei pressi di alcuni salici e mi ci dirigo di buon passo, ma dopo un paio di minuti un paio di fucilate mi comunicano che avevo sì ragione, ma che come recita un proverbio di queste parti "la ragione è dei fessi".
Come se non bastasse si mette a piovere ed io avevo ben pensato di uscire in gilet e camicia di flanella.
Ormai però siamo in ballo è decido di non interrompere il giro.
Di buon passo devio dalla direzione da cui ho sentito gli spari e mi dirigo, passando per qualche altro posto che conosco, verso una pineta.
Purtroppo nonostante la buona lena e la tanta strada (alla fine del giro avrò fatto oltre una decina di km), trovo solo tanta acqua e quindi vedendo i cani perdere di intensità torno indietro.
Ovviamente anche la via del ritorno comprende il passaggio per alcuni punti di quelli buoni. Risalendo verso uno di questi il piccolo Eddy, molto più avanti sfrulla una beccaccia che si alza in volo al pulito di un pascolo nella mia direzione. Le sparo ad una 30ina di metri ma nulla.
Mentre mi dirigo per vedere di ribattere l'arciera, il bruciore della padella ovviamente mi fa dubitare in primis delle cartucce, perchè ho finito la mia fida RC3 Dispersante e questa volta avevo la Fiocchi Traditional Dispersante n.9 che evidentemente dovevano essere l'unica spiegazione logica di quella padella (nonostante in seconda avessi la solita Free Shot n.8).
Purtroppo la beccaccia non riesco a trovarla di nuovo anche considerata la stanchezza dei cani e quindi decido di rientrare.
Sulla via del rientro però Drake ad una 50ina di metri da me, sparisce dietro uno dei molti cespugli presenti sull'incolto che stavo attraversando e da lì sento esplodere un frullo accompagnato da un fragoroso "cocococo".
Un maestoso fagiano maschio.
Imbraccio e con i mille dubbi sulla cartuccia decido che avrei rapidamente doppiato il colpo dopotutto almeno in seconda cameravo una n. 8 e non una n.9.
Esplodo la prima fucilata che il fagiano si trovava a circa 25-30 mt e prima che l'indice riesca a doppiare il colpo, con mia grossa sorpresa il gallinaceo cade come un cencio.
Mentre mi godo Drake che si precipita a recuperarlo tra me e me penso a quanto certe volte ci incaponiamo sulla peggior resa della cartuccia o dell'arma quando in realtà basti solo sparare come si deve!!!
Drake, che non aveva mai visto un fagiano, non è molto sicuro di volermelo lasciare, ma dopo qualche sentito battibecco mi molla il pollastro che avrà una coda di mezzo metro.
Lo metto nel carniere e me ne torno alla masseria, zuppo d'acqua, con le gambe stanche ma incredibilmente leggero.
Ultima modifica Sep; 05-12-23, 19:31.👍 8Commenta
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Bravo Sep, bel racconto e bell'arma. Certo che il bigrillo ti avrebbe aiutato, ma sapessi quanti galli di monte sono morti con le dispersanti tricolor della BP palini del 10, anche a distanze non propriamente da dispersante!
Succedeva cacciando beccacce nei larici, nella parte bassa - ma pur sempre 1600/1800 metri - del territorio dove caccio io. Ormai da anni il fagiano di monte ha ristretto il proprio areale portandosi più in quota e queste cose non succedono più -
Complimenti per la bella preda e il bellissimo fucile. Comunque, parlando di resa balistica, è innegabile che il manico è determinante, ma tanto vale la munizione quanto il fucile adatto. Sono 3 elementi imprescindibili.
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La "mia" famigliola di suidi dopo aver sentito fischiare l' ennesima palla ha deciso di andare in trasferta e da qualche giorno ha abbandonato il chiaro che tra tutti preferisco.
Gioco forza mi "sono allargato" su altri posti con osservazioni e tracciature varie al fine trovo un valico di passaggio e pastura dove convergono almeno tre famigliole di animali di svariate taglie e diversi verrocchi solitari...una sorta di stazione per suidi a giudicare dal viavai incessante.
Diverse poste finiscono senza sparo perché continuo ad avvistare animali troppo grossi per i miei gusti e questi ultimi aggiunti a tutti gli altri a cui non ho tirato quest' anno fanno ben più di mille chili di salsicce ambulanti( per come le ha definite un amico) cha ancora oggi sono in circolazione.
Insisto anche in osservazione/censimento ma la musica non cambia, solo grossi solitari.
È così che decido di cambiare strategia: le tracce freschissime dei piccolotti le trovo, se non escono di sera ci sarà da fare un'albata come quelle dei bei tempi andati, non so come né perché ma son certo che su quel valico scrofe accompagnate e grossi verri si avvicendino a turni alterni, faccio la mia scommessa e di mattino prestissimo, sfidando le temperature rigide di questi ultimi giorni e la pazienza della consorte, a buio pesto, dopo aver mollato l'auto a debita distanza, mi avvio verso il gelido pietrone eletto ad altana per questa occasione.
Attendo l'alba in silenzioso ascolto e cerco di capire come si muove l'aria in quel punto, capisco che ho scelto bene,la brezza di monte mattutina non porterà mai il mio odore verso il chiaro, scruto ogni tanto attraverso l'ottica ed attorno ai 140 m scorgo delle macchie nere che battezzo come cespugli, trascorre qualche minuto e di mattina qualche minuto vuol dire molta più luce di prima , più luce si, ma appena sufficiente per capire che ...forse...uno di quei "cespugli" s'è spostato.
Nel dubbio controllo costantemente la posizione , ora col binocolo , ora col cannocchiale ed è così che mi accorgo che due delle tre macchie di prima si son fuse in una sola!
Bingo.
Di secondo in secondo avrò più luce e di lì a poco ci saranno le condizioni per un buon tiro ma l'attesa mi gioca un brutto scherzo, più passa il tempo e più mi agito, ho il cuore a mille a tal punto di non poter sparare...
Così non và.
Scivolo dietro il pietrone mi stacco dal contatto visivo coi suidi, provo a calmarmi abbassando il numero dei battiti, bevo un po' d'acqua dallo zaino.
Ci sono, mi riposoziono sulla carabina inquadro l'allegra famigliola ( mamma con tre porcastri) e continuo ad attendere , finché staranno a grufolare nel chiaro non tirerò, lo farò appena coglierò il sentore che stanno per andar via...non devo attendere troppo , la poca luce è già troppa per loro e quindi cominciano lentamente a sfilare.
Ho camerato una monolitica della hasler, la bull da 159 gr, l'animale è sui 25-30 kg, e si trova a 140 m. Decido di tirare al blatt.
Adesso si ferma, stabilizzo e tiro, la fiammata mi acceca e comincio a rivedere giusto in tempo per vederlo trascinarsi negli ultimi metri di chiaro senza poterlo doppiare, appena sparito dalla mia visuale caccia pure uno strillo.
Decido di non aspettare più di tanto, ritorno in macchina dove avevo lasciato la Genny che tutto è fuorché un cane da sangue però non si sa mai, ai cinghiali a fermo abbaia volentieri e quest' anno, senza che ne avessi bisogno( sapevo già dove fossero caduti),più d'uno di quelli abbattuti li ha trovati e gli ha abbaiato.
Giunto sul punto del misfatto però la traditrice rinviene l'usta di una lepre, va a scovarla e mi abbandona mettendosi alle sue calcagna e lasciandomi da solo a cercare il porcello...
Saranno quasi tre ore di ricerche vane, ho sparato ad un fantasma che non ha lasciato nessuna traccia!
Dopo tutto quel che ho fatto l'epilogo mi lascia parecchio amaro in bocca, non riesco ad accettare che sia andata così quindi decido che di pomeriggio mi darò una ulteriore possibilità e me la darò di nuovo lì, cambierò soltanto cartuccia, camerando una devastante sst, se sparerò qualunque preda a cui sparerò dovrà rimanere sul posto.
E così poi accadrà, l'unico sbaglio sulla stima della taglia dell' animale che lontanuccio (170 m)tra le frasche, invero mi era sembrato decisamente più piccolo.
".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"👍 6Commenta
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Bel raccontino.
la Genny, visto il vizietto di andar x orecchione, legala ad una fettuccia di una decina o più di m (x le tapparelle di quelle plasticate), così gli fai fare l'addestramento da traccia e non se la fila x altri profumi...
Questo dov'è che l'hai preso ? -
Bel racconto!! Grazie della condivisione. Non commento il risultato della combinazione blatt+monolica....
Dove l hai piazzata la sst? -
Bel racconto Bartolo, grazie.
Comprati un bassotto a pelo duro. Sarà contenta anche la moglie
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La Genny limiere!
non ci avevo pensato...
Questo l'ho preso davanti l'articolazione della spalla, dall' alto in basso, se non ricordo male da dove ho sparato c'è un angolo di sito tra 10 e 15 gradi ,ho anche leggermente sfiorato l'osso non è stato un tiro precisissimo ma la sst esplodendo ha fatto il resto investendo la punta dello sterno e danneggiando la zampa opposta sopra il gomito..
un po' di danni ci sono stati soprattutto in termini di gelatina.
".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"Commenta
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La foto non è proprio da concorso fotografico ma mi fa emozionare. 😉 Potrebbe essere una postazione di quelle che capitano dalle mie parti, una bella roccia che non si muove neanche con le cannonate. Aspettare l’alba a caccia ha un suo fascino particolare. Complimenti per l’ennesimo abbattimento e il bel racconto.
Una curiosità: quanti gradi ci saranno stati?
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Ciao mountain, non lo so, comunque non ero sotto zero, niente brina.
suppongo, ma potrei dire una boiata attorno a 5°...il problema non è la temperatura in sé bensì come la percepiamo e come ci attrezziamo per difenderci.
Io che sono sensibile al freddo ( che ci vuoi fare sempre un nordafricano sono) mi ero imbottito a tal punto e con tanti di quei strati a cipolla da sembrare l'omino Michelin .
Lì sparo da in piedi ma totalmente buttato sulla roccia in modo da stabilizzare meglio e spostare quanto più peso possibile in avanti...insomma è una sorta di tiro sdraiato dove la carabina anziché essere in linea parallela con la mia spina dorsale fa un bel angolo.
Ti assicuro che così facendo e puntando i gomiti per bene contro delle irregolarità del pietrone ottengo buona stabilità, anzi molto buona.
Certo ho dovuto provare un po' prima di trovare l'assetto migliore, ma in quel chiaro che parte dai 140m ed arriva a poco oltre i 200m mi sento a mio agio fino in fondo.
Unico difetto a stare buttato sulla roccia c'è da congelare...gia pensavo di portarmi un cartone da frapporre tra me e lei nella zona che va dall' alto ventre alle ginocchia.
P.s.: grazie per i complimenti...".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"👍 1Commenta
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Un cartone , che poi per l’umidità ti si inzuppa e sbriciola, dai non si può sentire da un figlio di Poseidone, taglia una vecchia muta e ne fai una sorta di grembiulino ….se non con tagli appropriati una specie di poncho che ti tiene calduccio👍 2 -
Perchè tagliare una muta, quando si potrebbe indossare...:)) non serve tagliare.
Si va in un negozio/magazzino di articoli per l'edilizia e si acquistano 4 x1ml di materiale isolante in poliuretano flessibile da 1 cm di spessore di quello che si arrotola, si fa un bel rotolino , si lega con lo spago e si porta a tracolla dove serve, si può anche stendere sulla roccia che tanto ci si adatta. Non sarà tanto comodo, ma anche se si bagna non succede niente , basta asciugarlo o girarlo dall'altra parte.👍 1
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Indossare la muta fuori dal mare lo sconsiglio fortemente, non traspira, quell' umido corporeo gelerebbe all' istante addosso...si potrebbero sviluppare belle colonie di muffe e funghi e di fare da serra a loro anche no grazie.
Il rotolino di materiale spugnoso duro ce l'ho sembra una buona soluzione, dovessi ritornarci domani sera lo porto e vedo come mi trovo...intanto l'ultimo verrocchio è gia stato piazzato in gran parte da amici e parenti invitato speciale al cenone di natale...un successo, me ne restano altri 10 kg circa.
Comunque siamo andati parecchio ot.
Riscriverò solo in caso di ulteriore cattura degna di nota tecnica o significativa per l'azione di caccia.".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"👍 1Commenta
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Io mi porto ripiegato nello zai in inverno un telo impermeabile molto resistente ma fine e morbido (era un pezzo della vecchia copertura della tettoia del solarium della piscina). Lo stendo a terra e ci poggio le terga.... che rimangono asciutte ma non calde. La gran comodità è che pesa nella e si ripiega come il cotone delle maglie.The Rebel![;)]Commenta
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Indossare la muta fuori dal mare lo sconsiglio fortemente, non traspira, quell' umido corporeo gelerebbe all' istante addosso...si potrebbero sviluppare belle colonie di muffe e funghi e di fare da serra a loro anche no grazie.
Il rotolino di materiale spugnoso duro ce l'ho sembra una buona soluzione, dovessi ritornarci domani sera lo porto e vedo come mi trovo...intanto l'ultimo verrocchio è gia stato piazzato in gran parte da amici e parenti invitato speciale al cenone di natale...un successo, me ne restano altri 10 kg circa.
Comunque siamo andati parecchio ot.
Riscriverò solo in caso di ulteriore cattura degna di nota tecnica o significativa per l'azione di caccia.
Solo quando spari devi stare sdraiato, salvo che la postazione obblighi a farlo, in questo caso cambia postazione stare molto tempo pancia terra é micidiale, io si sono stato per un 20/30 minuti con la carabina in puntamento, perché il gruppetto di camosci si muoveva continuamente e perdevo di vista il capo da prelevare, sudato su terreno gelato pietra e terra duri e gelidi uguali, mi sono preso un blocco muscolare micidiale, dopo anni ne porto ancora le conseguenze, dopo sparato non ho più potuto muovermi, solo un poco gli avambracci, il resto un pezzo di legno, con modestissima rotazione del collo e dei piedi con dolori atroci, dopo un'ora gli amici avevano deciso di chiamare l'elicottero, li ho fatti desistere che provavo vergogna... apparentemente avevo niente, poi dallo zaino di un amico é saltata fuori una pastiglia di Voltaren, sciolta nemmeno nel blister, più erba e terra che pastiglia, chissà quanto tempo stava sul fondo dello zaino, avrei mandato giù qualsiasi cosa che mi facesse passare il dolore, dopo mezzora sono riuscito a mettermi seduto, dopo 45 minuti in piedi barcollando, il posto era brutto da salire più brutto da scendere, un sentierino circa 150 metri più in basso, ho detto agli amici: il camoscio é la, se volete prendetelo oppure lasciatelo la, io se riesco a scendere sul sentiero accendo un cero alla Madonna, il camoscio l'hanno preso loro e la Madonna mi ha voluto bene.
Da allora una scatola di pastiglie antidolorifiche é stata sempre nello zaino.
Per sdraiarti il meglio sarebbe una mantella di loden, se non devi camminare molto puoi sostituirla con una vecchia coperta, magari con sotto un foglio di plastica, anche solo mezza coperta, buona per sedersi sopra o come protezione aggiuntiva dal freddo.👍 1Commenta
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Solo quando spari devi stare sdraiato, salvo che la postazione obblighi a farlo, in questo caso cambia postazione stare molto tempo pancia terra é micidiale, io si sono stato per un 20/30 minuti con la carabina in puntamento, perché il gruppetto di camosci si muoveva continuamente e perdevo di vista il capo da prelevare, sudato su terreno gelato pietra e terra duri e gelidi uguali, mi sono preso un blocco muscolare micidiale, dopo anni ne porto ancora le conseguenze, dopo sparato non ho più potuto muovermi, solo un poco gli avambracci, il resto un pezzo di legno, con modestissima rotazione del collo e dei piedi con dolori atroci, dopo un'ora gli amici avevano deciso di chiamare l'elicottero, li ho fatti desistere che provavo vergogna... apparentemente avevo niente, poi dallo zaino di un amico é saltata fuori una pastiglia di Voltaren, sciolta nemmeno nel blister, più erba e terra che pastiglia, chissà quanto tempo stava sul fondo dello zaino, avrei mandato giù qualsiasi cosa che mi facesse passare il dolore, dopo mezzora sono riuscito a mettermi seduto, dopo 45 minuti in piedi barcollando, il posto era brutto da salire più brutto da scendere, un sentierino circa 150 metri più in basso, ho detto agli amici: il camoscio é la, se volete prendetelo oppure lasciatelo la, io se riesco a scendere sul sentiero accendo un cero alla Madonna, il camoscio l'hanno preso loro e la Madonna mi ha voluto bene.
Da allora una scatola di pastiglie antidolorifiche é stata sempre nello zaino.
Per sdraiarti il meglio sarebbe una mantella di loden, se non devi camminare molto puoi sostituirla con una vecchia coperta, magari con sotto un foglio di plastica, anche solo mezza coperta, buona per sedersi sopra o come protezione aggiuntiva dal freddo.
quella di stare sdraiato a lungo nella posizione classica di tiro come hai fatto tu l'ho fatta anche io, uniche differenze non ero in montagna, le mie prede erano cinghiali, ed ho avuto dolore alla fascia addominale all' altezza della punta dello sterno per un mese di fila.
I muscoli cervicali le ho allenatissimi grazie alle migliaia di ore di agguato ai pesci in acqua bassissima.
Non ho la mantellina di loden ma per l'occasione ho tirato fuori un accessorio da spiaggia degli anni '60-'70, mi evita il bagnato ma, da sgonfio, non il freddo ( proverò a gonfiarlo un po' per vedere renderlo isolante), e mi appesantisce di altri tre kg lo zaino...lo uso solo dove non devo camminare molto.
".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"😂 1Commenta
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Ho gonfiato a metà solo il cuscino , contrariamente a quanto si possa pensare mi dà stabilità. Sabato lo proverò. quando andrò a fare l'ultima rosara con le bull".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"Commenta
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Ciao Carpen, lì piuttosto che di uno sdraiato sulle roccia è un "buttato addosso" ,come quando trascini via sulle spalle qualcuno che non ha l'uso delle gambe...
quella di stare sdraiato a lungo nella posizione classica di tiro come hai fatto tu l'ho fatta anche io, uniche differenze non ero in montagna, le mie prede erano cinghiali, ed ho avuto dolore alla fascia addominale all' altezza della punta dello sterno per un mese di fila.
I muscoli cervicali le ho allenatissimi grazie alle migliaia di ore di agguato ai pesci in acqua bassissima.
Non ho la mantellina di loden ma per l'occasione ho tirato fuori un accessorio da spiaggia degli anni '60-'70, mi evita il bagnato ma, da sgonfio, non il freddo ( proverò a gonfiarlo un po' per vedere renderlo isolante), e mi appesantisce di altri tre kg lo zaino...lo uso solo dove non devo camminare molto.
Si il "buttato addosso" descrive meglio la situazione rispetto a "sdraiato", il materassino che usi penso vada benissimo, la mantella di loden non l'ho neanche io, volevo prenderne una e alla fiera della caccia di Salisburgo l'ho provata, figa se facevo ridere, sarebbe stata benissimo su uno longilineo come un crucco o come mio padre (2 mt.) su uno tracagnotto come me più che rendermi ridicolo non faceva, ma cavolo se era bella leggera.
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IL CANTO DELLA VOLPE
Ci siamo quasi, la stagione è agli sgoccioli, sta sera va di scena la penultima uscita, il penultimo aspetto su un branco di suidi tracciati da tempo che sembrano irraggiungibili.
Dei veri e propri fantasmi che lasciano sul terreno delle lievi tracce invisibili ad uno sguardo disattento.
Niente sterrate, niente impronte nell' argilla resa solida dalla totale assenza di pioggia, niente trottoi privilegiati sì da renderli indicatori di un passaggio assiduo...mai visto un atteggiamento simile.
Sul mio chiaro prediletto ormai non hanno alcun altro tipo di pastura se non qualche ciocca di tenera erba e qualche timido germoglio di finocchietto selvatico, non ci sono più olive , non ci sono più perette selvatiche, anche i lombrichi saranno troppo troppo profondi perfino per loro che di fatto non scavano più.
Ce ne sarebbe abbastanza per desistere, ed a lungo ho vagliato la possibilità di cambiare chiaro su cui impiegare le mie due ultime uscite, ma complice l'abbandono subito da un potenziale compagno di caccia( che mai avrei portato sul "mio" chiaro ), una volta rimasto solo, è gioco forza tornare una ulteriore volta lì....avrei da lavorare, ma due ore da dedicare alla caccia non mi disturberanno più di tanto e neanche un eventuale abbattimento a patto che avvenga non troppo tardi.
Il silenzio della sera avvolge tutto e permette anche a me che non sento benissimo di avvertire i versi ed i rumori di tutte quelle creature che si ritirano per andare a dormire così come quelli degli animali che invece all' imbrunire entrano in attività.
Ad un tratto alcune decine di metri sotto la mia postazione avverto a più riprese un tossire stizzito che è del tutto simile a quando talvolta qualche mia cagna ha avuto la tosse...in zona c'è una coppia di volpi per cui capisco subito chi può emettere quel suono.
A seguire, l'abbaio , i richiami ed i versi tipici della ladrona danno conferma al mio pensiero, la furbastra movimenta la mia serata col suo canto tant'è che sul chiaro non si vede alcun movimento ... già il chiaro, ed i suoi suidi fantasma e visto che di quelli in carne ed ossa non se ne vedono il mio pensiero va a tutti quelli che in quel chiaro, quest' anno, vi hanno lasciato la pelliccia .( e fantasmi lo sono diventati davvero!)
Tra un.pensiero e l'altro son giunto al mio "punto di non ritorno" , sono all' orario che mi ero dato come limite e...non ho visto ancora una volta niente, ma le tracce fresche ci sono!
Lo so, dovrei andar via ( l'ho già detto a casa ho roba improcrastinabile che mi aspetta) ma sta volta farò un'eccezione alle ( solite) regole che mi auto impongo, starò per altri cinque o dieci minuti.
La luce scende via via sempre più velocemente, siamo ormai in zona Cesarini quando nell'angolino più lontano a NE vedo apparire una macchia nera, poi seguita da un' altra, queste attraverseranno una fila di perastri e poi saranno allo scoperto, mi concentro al di qua degli alberi, ma nel frattempo là dietro è un movimento continuo..
I primi due non fanno in tempo ad apparire che ad un tratto il chiaro là in fondo a 180 m è tutto un brulicare di macchie nere che si muovono senza una meta freneticamente.
Sono nel pallone, il branco fantasma composto da animali sui 20-30 kg è al mio cospetto scegliere una preda in base alla momentanea posizione assunta mi porta a cambiare obiettivo più volte ma il continuo movimento degli animali mi impedisce il tiro.
È così che decido di concentrarmi solo su uno di essi, scelgo quello che mi sembra più piccolo e comincio a seguirlo nell' ottica e quello punta verso la mia posizione.
Dai 170 passa ai 160, poi è a 150 m ma sempre dritto per dritto che a tirargli la palla lo attraverserebbe dalla nuca alla vescica e di frullati di sangue, carne, melma e piscio è l'ultima cosa con cui vorrei avere a che fare...niente , continuo a seguirlo nell' ottica, dai 140 è già sui 130 m finalmente si gira mi dà il fianco destro ma non accenna a rallentare, distinguo chiaramente testa , collo e tutto ciò che segue, ma quello non rallenta né si ferma e si eclissa dietro le fronde di un ulivo.
A quel punto guardo in giro, i fratelli appaiono e scompaiono in continuazione ma in tutto questo tempo un fattore per loro determinante ha decretato la loro salvezza: la luce che di sera sfugge veloce adesso non è sufficiente a permettermi di effettuare il tiro che voglio e, una cosa è certa: non voglio "sparare nel mezzo".
A rimaner lì potrei aspettare che qualche animale attraversi il bianco stradello, avrei ottime possibilità di tiro col netto contrasto, ma il tempo che mi ero concesso è già abbondantemente trascorso ed a casa ho lavoro che mi aspetta...lascio tranquilli i miei fantasmi in pastura ritirandomi silenzioso ed evanescente come uno di loro.
Non l'ho detto prima ma in camera avevo una monolitica...
p.s.: agli amici del forum di cui ho il contatto wathsapp giro il canto della volpe registrato in questa occasione.
Ultima modifica trikuspide; 29-01-24, 07:21.".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"👍 3😘 2🥰 1Commenta
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@ Nico93: ne parlavo poco fa con Ciccio, qua non si tratta di scaramanzia ho numeri altissimi con percentuali fortemente divergenti.
tratterò quest' argomento nella discussione apposita dove un po' per scherzo parlai della maledizione dell' ariete che poi si è estesa alla maledizione delle monolitiche ... Ripeto non può essere dovuto al caso o a coincidenze, non stiamo parlando di una casistica che si attesta su qualche decina di eventi ma personalmente ho superato il centinaio di prove e se ci metto pure le esperienze di Ciccio credo superiamo una casistica di oltre 150 eventi e con questi numeri non mi sarei mai aspettato che capitasse ciò che è capitato.
Roba da cominciare a credere alle streghe.".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"👍 1😂 1Commenta
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Prime quaglie 2023. Cucciolone alle prime armi... Giornata con almeno 40 gradi. Poche quaglie ma tutte fermate. Vecchi ricordi di una stagione decisiva per il cucciolone... Dopo le quaglie ovviamente ha iniziato a fermare qualche beccaccia... Con discreti risultati...!!! 😘1 Foto😎 1Commenta
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