''Questo processo ha dimostrato che in Trentino non c’è nessuna caccia o guerra all’orso», afferma pochi minuti dopo la lettura della sentenza del giudice Marco Tamburrino. Sono le 18. Dopo due ore di camera di consiglio il giudice ha pronunciato l’assoluzione piena dell’ex governatore e dell’ex dirigente del Servizio Foreste e Fauna della Provincia di Trento, Maurizio Zanin, imputati per l’uccisione, avvenuta il 12 agosto 2017, di Kj2.
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Il pm scagiona Ugo Rossi per l’uccisione nel 2017 di Kj2: «In Trentino non c’è nessuna caccia o guerra all’orso». Animalisti sconfitti, in campo dodici enti
«È stata una decisione sofferta, presa a malincuore». Era il 28 settembre 2020 quando l’ex presidente della Provincia Ugo Rossi, non sottraendosi agli scatti accanto agli animalisti che mostravano i cartelli di protesta, aveva spiegato fuori dall’aula il perché aveva firmato l’ordinanza che aveva segnato il destino dell’orsa Kj2. Da allora sono trascorsi due anni, l’emergenza sanitaria, il lockdown, le tante udienze rinviate e il concetto ribadito è lo stesso di allora. «Questo processo ha dimostrato che in Trentino non c’è nessuna caccia o guerra all’orso», afferma pochi minuti dopo la lettura della sentenza del giudice Marco Tamburrino. Sono le 18. Dopo due ore di camera di consiglio il giudice ha pronunciato l’assoluzione piena dell’ex governatore e dell’ex dirigente del Servizio Foreste e Fauna della Provincia di Trento, Maurizio Zanin, imputati per l’uccisione, avvenuta il 12 agosto 2017, di Kj2.
Sentenza amara per gli animalisti
Mercoledì mattina in aula gli avvocati della difesa Nicola Stolfi e Roberto Bertuol hanno ribadito che la «Provincia non aveva altra scelta». Seduti nelle prime file nell’aula magna del Tribunale di Trento ci sono Rossi e Zanin, dall’altra i difensori dell’associazioni animaliste, tra cui Maurizio Piccoli che rappresenta il Wwf e l’avvocata Marina March per l’Enpa (sono 12 gli enti scesi in campo ossia l’Associazione animalisti italiani, Oipa, Lac, Leal, Legambiente, Gaia, Limav, Salviamo gli Orsi della luna. Wwf, Enpa, Lav e Lega nazionale per la difesa del cane, che avevano presentato un conto da 230mila euro). Ma sono stati sconfitti, una sentenza amara per loro. Il giudice ha condiviso le tesi dele difese e dalla stessa Procura che ieri ha ribadito la richiesta di assoluzione. Il pm Marco Gallina, che aveva già firmato due richieste di archiviazione, poi era stato costretto a procedere con un’imputazione su ordine del gip Marco La Ganga, nella requisitoria ha rimarcato la pericolosità del plantigrado che alle spalle aveva una lunga storia di attacchi all’uomo. Era stata catturata e radiocollarata per due volte, ma questo non aveva cambiato il suo comportamento. «Non era possibile prenderla una terza volta e si trovava in una zona antropizzata e si stava spingendo in un’area ancora più antropizzata», ha osservato il pubblico ministero. «L’approccio della Provincia — ricorda ancora il magistrato — ha avuto una sua gradualità. Le regole sono state seguite».
«Una mina vagante»
«Non solo è stato rispettato il Pacobace — ha rimarcato poi il difensore del presidente Ugo Rossi — ma non c’erano soluzioni alternative». L’avvocato Bertuol cita George Orwell e sottolinea la pericolosità dell’orsa di 14 anni. «Era una mina vagante», ha detto, ricordando le due aggressioni a Wladimir Molinari, il 10 giugno 2015, e ad Angelo Metlicovec, il pensionato di Cavedine assalito a luglio 2017 nei pressi dei laghi di Lamar (è dei giorni la sentenza del giudice civile che non ha riconosciuto il risarcimento del danno all’anziano ndr). Poi gli avvocati della difesa sferrano l’attacco alle parti civili: «Hanno parlato di animalicidio, sono arrivati a dire che l’orsa ha reagito a una provocazione, ricordo che Molinari ha subito 208 punti di sutura». «È ingiusto e inaccettabile — aggiunge l’avvocato Stolfi — che le parti civili, che non sono tecnici, attacchino il Servizio Foreste e fauna che da anni si spende per gli orsi e ha imparato a conoscerli e seguirli uno ad uno»''
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