Andai a godere delle bellezze del Parco del Gran Paradiso piu' di 30 anni fa' .
Io , allora diciassettenne , mio padre Giorgio ed il socio di mio padre , grande amico di famiglia , Bruno .
Questo viaggio fu' voluto molto dal mio caro papa' , che era uno studioso , anzi direi un religioso della Natura , non fu' mai cacciatore , tutt' altro , ma non fece mai nulla per contrastare la mia passione , di certo venutami geneticamente da parte dei grandi cacciatori della famiglia di mia madre .
Viaggiavamo con un camioncino Volkswagen 1.6 a benzina con l' impianto a metano .
Avevamo previsto anche di dormire , in caso di necessità , nel cassone del mezzo , a cielo aperto , io e Bruno , i piu' robusti , mentre mio padre nella piu' riparata cabina .
Ovviamente con sacchi da pelo , materassini e coperte .
Non vedemmo manco un Capriolo , ne' uno Stambecco , ne' un Camoscio , ma molte Cesene , Tordi , Merli dal Collare e Merli Acquaioli , che li' nidificavano .
Dico la verita' che vedendoli cosi' confidenti con l' uomo , pensai subito alle taglioline che avevo a quel tempo a casa ed a come sarebbe stato facile prenderli vivi con una grossa Tarma viva come esca , piu' che uccidere le mie prede ho sempre pensato a come sia piu' intrigante riuscire a prenderle vive , per poi magari liberarle in una enorme voliera dove potessero anche riprodursi in semiliberta' ...
Un signore , molto distinto e probabilmente ricco , ci venne incontro , probabilmente incuriosito da questo strano trio in camion , dopo un po' che parlammo spiego' quella sua pelle scura e rattrappita che subito avevamo notato , un brutto male lo stava divorando e , anche quell' Estate , lui la voleva passare in quelle stupende montagne come faceva da molto tempo .
Ci confido' che alcuni bracconieri puntualmente ogni notte , o quasi , venivano in quelle montagne a prendere Camosci e Stambecchi e che poi le prede venivano vendute nei vari ristoranti ed alberghi attorno . Difatti nei vari menu' la cacciagione e' sempre ben presente e , se si dovesse calcolare le prede abbattibili legalmente , con quelle che poi vengono consumate in realta' , i conti non tornerebbero ...
Il pomeriggio passo' in fretta e a sera fatta andammo a mangiare in una specie di rifugio-albergo che era in mezzo al parco , manco a dirlo mangiammo Camoscio , squisito ed abbondante e polenta , questa quasi immangiabile , o meglio molto diversa dalla nostra crema di Mais , ma piu' simile per consistenza ad un pastone per animali , probabilmente con farina macinata grossa e si presentava tutta a grumi .
Mangiammo comunque allegramente e bevemmo pure del buon vino rosso . Il costo del ristorante era a buon mercato , mentre le poche camere erano molto costose , non ricordo se per il prezzo esoso , o perche' erano gia' tutte occupate , ma fatti pochi chilometri dal rifugio , ci arrampicammo per una stradina di ghiaia e sopra ad un piccolo pianoro e li' ci accampammo per la notte .
Oltre alla bella avventura eravamo certi che all' alba potevamo vedere finalmente Camosci e Stambecchi .
Venne molto freddo , ma per la mia giovane eta' , la mia costituzione e anche per quello che si era mangiato , mi addormentai presto .
Forse era l' una , o l' una e mezza , quando Bruno inizio' a scuotermi dicendo : I ze vegnui a torne . Sono venuti a prenderci .
Con fatica mi svegliai , un po' imprecando perche' convinto che fosse uno dei tantissimi scherzi che Bruno faceva e invece una macchina con i fari alti ci veniva incontro . La macchina si fermo' a 60-70 metri da noi e una grossa torcia elettrica ci abbaglio' , Alza le mani , disse Bruno e noi , ancora sdraiati sotto a coperte e sacchi a pelo , alzammo prontamente tutte e 4 le braccia al cielo .
Passo' qualche minuto e 3 , o 4 persone , con grande velocita' si arrampicarono nella montagna che avevamo alla nostra sinistra , avevano delle torcie normali , ma ogni tanto una , potente come un' abbagliante di una vettura , veniva accesa per qualche secondo per illuminare la strada e , credo , per accecare qualche preda .
Una persona rimase all' auto e controllava, illuminandoci , che fossimo ancora li' e che non fossimo andati a chiamare qualcuno .
Molte volte battemmo nel vetro che dal cassone dava nella cabina per svegliare mio padre , ma non ci riuscimmo e , verso le 4 e mezza , tornati gli altri , la macchina ando' via .
Dopo poco venne giorno , non vedemmo ancora una volta nessun Camoscio , ne' alcun Stambecco e partimmo per il ritorno ...
Quei bracconieri , aiutati dal potente faro che abbagliava le loro prede , di padelle temo ne facevano poche ....
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