Il redditizio business del referendum anticaccia.

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    • Dec 2012
    • 1538
    • lombardia

    #1

    Il redditizio business del referendum anticaccia.



    Il business dei referendum, i rimborsi ai comitati promotori


    Quando un referendum abrogativo raggiunge il quorum, scattano i rimborsi per i comitati promotori: 1 euro per ogni firma raccolta. Ma prima del voto c’è il ruolo chiave svolto dalla corte costituzionale, che sancisce l’ammissibilità o meno dei quesiti. Più di 60 quelli fermati dalla consulta.

    Le richieste di referendum sono soggette a un duplice controllo. Il primo da parte dall’ufficio centrale per il referendum, puramente tecnico, e il secondo da parte della corte costituzionale. Con la legge costituzionale del marzo 1953, infatti, sono state allargate le competenze della consulta, già regolate dall’articolo 134 della nostra costituzione.

    Ad oggi sono più di 60 i quesiti “bloccati” dalla corte. Ultima vittima illustre in ordine di tempo è il referendum sulla legge Fornero proposto dalla Lega nord, che nel gennaio del 2015 è stato dichiarato inammissibile. Al contrario, proprio grazie al parere favorevole dei giudici costituzionali, il prossimo aprile si terrà il referendum “in materia di ricerca, prospezione e trivellazioni marine“.

    Come visto in precedenza, fra gli attori che possono sottoporre un quesito alla consulta, ci sono gli elettori italiani, attraverso la raccolta di 500 mila firme. Il lavoro dei cosiddetti “comitati promotori” in questo processo è fondamentale. Per questo motivo il nostro ordinamento riconosce un “indennizzo” economico. Le legge 157 del giugno 1999, poi modificata e aggiornata nell’agosto del 2006, sancisce che:

    e’ attribuito ai comitati promotori un rimborso pari alla somma risultante dalla moltiplicazione di un euro per ogni firma valida fino alla concorrenza della cifra minima necessaria per la validita’ della richiesta e fino ad un limite massimo pari complessivamente a euro 2.582.285 annui, a condizione che la consultazione referendaria abbia raggiunto il quorum di validita’ di partecipazione al voto. Analogo rimborso e’ previsto, sempre nel limite di euro 2.582.285 annui di cui al presente comma, per le richieste di referendum effettuate ai sensi dell’articolo 138 della Costituzione.

    In pratica ai comitati promotori, nel caso di quesito dichiarato ammissibile e di quorum raggiunto, viene riconosciuto un rimborso pari a un euro per ogni firma valida raccolta. Una forma di finanziamento pubblico che da un lato risarcisce i comitati civici che si attivano per proporre un referendum, dall’altro rimborsa anche quei partiti politici che hanno fatto di questo strumento un loro cavallo di battaglia.

    Per esempio, grazie ai due referendum proposti nel 2011, l’Italia dei valori ha incassato oltre 1 milione di euro. Discorso analogo per il Comitato promotore per il sì ai referendum per l’acqua pubblica, che nel bilancio 2012 certificava 624.093 euro di rimborsi elettorali rimanenti grazie alla legge 157 del 1999.

    Esborsi anche confermati dalle pubblicazioni in gazzetta ufficiale, sia per i due referendum proposti dall’Italia dei valori, sia per quelli del comitato per l’acqua pubblica. In totale parliamo di 500.000 euro a quesito, per un totale di 2 milioni di euro.



    Se questo articolo dice il vero, sarebbe il caso di organizzare noi cacciatori il referendum per abrogare i rimborsi per i referendum.

    Se lo vinciamo, abbiamo tarpato le ali ai rompiballe anticaccia.
    Se lo perdiamo, le casse delle associazioni saranno rimpinguate.
    Ultima modifica selecon; 25-01-23, 15:57.
    A volte l'inutile si traveste da impossibile.
  • MARIO56
    • Dec 2022
    • 197
    • novara
    • labrador

    #2
    Che io non fossi al corrente di questa legge, non fa testo.

    Che le associazioni non siano al corrente di questa eventuale possibilità o che lo siano, ma non agiscano in merito, da da pensare.

    mario56

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    • Valerio
      ⭐⭐⭐
      • Apr 2005
      • 4181
      • Torre del Lago Puccini, Toscana
      • Bracco Italiano

      #3
      Non mi è del tutto chiaro se basti aver raggiunto prima le 500000 firme e poi l'ammissibilità della Consulta per ottenere il rimborso o se serva anche l'effettivo raggiungimento del quorum per ottenerlo.
      Valerio

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      • bosco64
        ⭐⭐⭐
        • Nov 2011
        • 4539
        • Langhe
        • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

        #4
        Originariamente inviato da Valerio
        Non mi è del tutto chiaro se basti aver raggiunto prima le 500000 firme e poi l'ammissibilità della Consulta per ottenere il rimborso o se serva anche l'effettivo raggiungimento del quorum per ottenerlo.

        E' valida la seconda

        ---------- Messaggio inserito alle 04:36 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:34 PM ----------

        Originariamente inviato da selecon
        https://blog.openpolis.it/2016/03/23...tuzionale/6721

        Il business dei referendum, i rimborsi ai comitati promotori


        Quando un referendum abrogativo raggiunge il quorum, scattano i rimborsi per i comitati promotori: 1 euro per ogni firma raccolta. Ma prima del voto c’è il ruolo chiave svolto dalla corte costituzionale, che sancisce l’ammissibilità o meno dei quesiti. Più di 60 quelli fermati dalla consulta.

        Le richieste di referendum sono soggette a un duplice controllo. Il primo da parte dall’ufficio centrale per il referendum, puramente tecnico, e il secondo da parte della corte costituzionale. Con la legge costituzionale del marzo 1953, infatti, sono state allargate le competenze della consulta, già regolate dall’articolo 134 della nostra costituzione.

        Ad oggi sono più di 60 i quesiti “bloccati” dalla corte. Ultima vittima illustre in ordine di tempo è il referendum sulla legge Fornero proposto dalla Lega nord, che nel gennaio del 2015 è stato dichiarato inammissibile. Al contrario, proprio grazie al parere favorevole dei giudici costituzionali, il prossimo aprile si terrà il referendum “in materia di ricerca, prospezione e trivellazioni marine“.

        Come visto in precedenza, fra gli attori che possono sottoporre un quesito alla consulta, ci sono gli elettori italiani, attraverso la raccolta di 500 mila firme. Il lavoro dei cosiddetti “comitati promotori” in questo processo è fondamentale. Per questo motivo il nostro ordinamento riconosce un “indennizzo” economico. Le legge 157 del giugno 1999, poi modificata e aggiornata nell’agosto del 2006, sancisce che:

        e’ attribuito ai comitati promotori un rimborso pari alla somma risultante dalla moltiplicazione di un euro per ogni firma valida fino alla concorrenza della cifra minima necessaria per la validita’ della richiesta e fino ad un limite massimo pari complessivamente a euro 2.582.285 annui, a condizione che la consultazione referendaria abbia raggiunto il quorum di validita’ di partecipazione al voto. Analogo rimborso e’ previsto, sempre nel limite di euro 2.582.285 annui di cui al presente comma, per le richieste di referendum effettuate ai sensi dell’articolo 138 della Costituzione.

        In pratica ai comitati promotori, nel caso di quesito dichiarato ammissibile e di quorum raggiunto, viene riconosciuto un rimborso pari a un euro per ogni firma valida raccolta. Una forma di finanziamento pubblico che da un lato risarcisce i comitati civici che si attivano per proporre un referendum, dall’altro rimborsa anche quei partiti politici che hanno fatto di questo strumento un loro cavallo di battaglia.

        Per esempio, grazie ai due referendum proposti nel 2011, l’Italia dei valori ha incassato oltre 1 milione di euro. Discorso analogo per il Comitato promotore per il sì ai referendum per l’acqua pubblica, che nel bilancio 2012 certificava 624.093 euro di rimborsi elettorali rimanenti grazie alla legge 157 del 1999.

        Esborsi anche confermati dalle pubblicazioni in gazzetta ufficiale, sia per i due referendum proposti dall’Italia dei valori, sia per quelli del comitato per l’acqua pubblica. In totale parliamo di 500.000 euro a quesito, per un totale di 2 milioni di euro.



        Se questo articolo dice il vero, sarebbe il caso di organizzare noi cacciatori il referendum per abrogare i rimborsi per i referendum.

        Se lo vinciamo, abbiamo tarpato le ali ai rompiballe anticaccia.
        Se lo perdiamo, le casse delle associazioni saranno rimpinguate.

        L'articolo dice il vero.
        Io chiederei un referendum anche per impedire che vengano usati denari proventi dai cacciatori per pagare i danni degli animali non soggetti ad esercizio venatorio.

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        • selecon
          ⭐⭐⭐
          • Dec 2012
          • 1538
          • lombardia

          #5
          Più ne chiediamo, più soldi si fanno.
          Soldi che si possono usare per una bella campagna a promozione dell'immagine.
          Ah...che figata!!!
          A volte l'inutile si traveste da impossibile.

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          • Valerio
            ⭐⭐⭐
            • Apr 2005
            • 4181
            • Torre del Lago Puccini, Toscana
            • Bracco Italiano

            #6
            In effetti... il problema resta sempre portare il 50%+1 al voto.
            Valerio

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            • bosco64
              ⭐⭐⭐
              • Nov 2011
              • 4539
              • Langhe
              • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

              #7
              Originariamente inviato da selecon
              Più ne chiediamo, più soldi si fanno.
              Soldi che si possono usare per una bella campagna a promozione dell'immagine.
              Ah...che figata!!!

              Bhe, non è proprio cosi'. Se vinci il primo refendum che hai proposto, poi di soldi non ne prende più nessuno.

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              • selecon
                ⭐⭐⭐
                • Dec 2012
                • 1538
                • lombardia

                #8
                Originariamente inviato da Valerio
                In effetti... il problema resta sempre portare il 50%+1 al voto.
                Non hai capito:
                I business è nel perdere! [:D]

                Noi chiediamo di togliere il finanziamento, prendiamo il quorum ed i soldi.
                Poi non andiamo a votare, rifacciamo il un po' cambiato il referendum e riprendiamo i soldi.

                Chi ti ricorda?

                1- gli animalisti
                2- gli anticaccia
                3- non so

                ---------- Messaggio inserito alle 04:48 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:47 PM ----------

                Originariamente inviato da bosco64
                Bhe, non è proprio cosi'. Se vinci il primo refendum che hai proposto, poi di soldi non ne prende più nessuno.
                PErò hai inchiappettato gli anticaccia! Win-win: come va, è un successo! [:D][:D][:D][:D]
                A volte l'inutile si traveste da impossibile.

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                • bosco64
                  ⭐⭐⭐
                  • Nov 2011
                  • 4539
                  • Langhe
                  • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

                  #9
                  Originariamente inviato da selecon
                  Non hai capito:
                  I business è nel perdere! [:D]

                  Noi chiediamo di togliere il finanziamento, prendiamo il quorum ed i soldi.
                  Poi non andiamo a votare, rifacciamo il un po' cambiato il referendum e riprendiamo i soldi.

                  Chi ti ricorda?

                  1- gli animalisti
                  2- gli anticaccia
                  3- non so

                  Guarda che non è cosi'. I soldi te li danno se il referendum viene votato e raggiunge il quorum.

                  ---------- Messaggio inserito alle 04:50 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:48 PM ----------

                  Originariamente inviato da selecon



                  PErò hai inchiappettato gli anticaccia! Win-win: come va, è un successo! [:D][:D][:D][:D]

                  Questo si. E ci sarebbe da dire che rispetto ai nostri detrattori non dovremmo avere difficoltà a raccogliere 500.000 firme vere.

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                  • cero
                    ⭐⭐⭐
                    • Jan 2009
                    • 3028
                    • Romagna

                    #10
                    Originariamente inviato da bosco64
                    E' valida la seconda

                    ---------- Messaggio inserito alle 04:36 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:34 PM ----------




                    L'articolo dice il vero.
                    Io chiederei un referendum anche per impedire che vengano usati denari proventi dai cacciatori per pagare i danni degli animali non soggetti ad esercizio venatorio.
                    Abbiamo già votato 20 anni fa per abrogare gli indennizzi referendari, quorum non passato...

                    Possiamo consolarci col fatto che nessuna associazione anticaccia è mai riuscita a indurre un referendum e che da quelli fatti quasi 30 anni fa e oltre, nessun partito politico ( radicali, ecc.) ha mai incassato una lira.

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                    • selecon
                      ⭐⭐⭐
                      • Dec 2012
                      • 1538
                      • lombardia

                      #11
                      A me risulta che per i suoi soli 4 referendum, Di Pietro a portato a casa oltre 2.100.000 euro.
                      e' il primo che mi viene in mente.

                      Raccolte le firme e passati controlli, viene indetto il referendum. Se non viene raggiunto il quorum, cioè se non va a votare almeno la metà più uno degli aventi diritto, il referendum non ha nessun effetto. Se invece viene raggiunto, il comitato promotore ha diritto di richiedere il rimborso.

                      È la presidenza della camera a disporre il rimborso, che la legge stabilisce in 1 euro per ogni firma valida raccolta, fino a un massimo di 500.000 euro per ogni referendum, erogati in un’unica soluzione. Nel caso in cui nello stesso anno si tengano più referendum, l’esborso per lo stato non può comunque superare i 2.582.285 di euro totali.

                      A volte l'inutile si traveste da impossibile.

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                      • cero
                        ⭐⭐⭐
                        • Jan 2009
                        • 3028
                        • Romagna

                        #12
                        Non ho memoria che Di Pietro abbia mai promosso referendum contro la caccia e non ho memoria che un referendum contro la caccia abbia mai raggiunto il quorum per poter dar luogo agli indennizzi previsti. Magari mi sbaglio

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                        • frsacchi
                          ⭐⭐
                          • Jan 2007
                          • 719
                          • Pavia
                          • bracco bassotto

                          #13
                          Non mi sembra l'affare del secolo...
                          Francesco

                          Commenta

                          • cero
                            ⭐⭐⭐
                            • Jan 2009
                            • 3028
                            • Romagna

                            #14
                            Infatti, il business dei referendum anticaccia, ad oggi, è talmente redditizio che nessuno ha mai preso una lira. Magari però un giorno gli andrà dritta...speriamo di no.

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                            • selecon
                              ⭐⭐⭐
                              • Dec 2012
                              • 1538
                              • lombardia

                              #15
                              No, i referendum per la caccia non passarono mai il quorum.
                              Ovviamente, non sono mai stati un affare per gli anticaccia.

                              Però andare un po' indietro e dare una scartabellata ha riportato fuori dalla polvere questo risultato del 90:




                              Votarono 19.397.886 di italiani ed oltre il 92% ci disse di appendere la doppietta.
                              Ogni tanto vale la pena di ricordarlo.
                              A volte l'inutile si traveste da impossibile.

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