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Mi sa che da voi è successo come in Australia, dove e stata importata x sterminarli.
Può essere, però io ho sempre saputo che ha passato lo stretto in maniera accidentale.
Il dato che veramente può importare è che i conigli per immunizzarsi e non del tutto ci hanno messo poco più di venti anni: all'inizio su dieci conigli infetti ne morivano 8/9 verso il 1984 la mortalità si era invertita.
Insomma, la malattia si è endemizzata...dovrebbe funzionare così anche con la psa( in realta non conosco i tempi in cui ciò avverrà).
Ma al di là di tutto è doveroso cercare di proteggere chi vive grazie ai proventi del settore suinicolo o almeno limitare i danni che subirà...cosa assai ardua comunque.
".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"
Qui si continua a dormire, sperando che la PSA se ne vada da sola.
''Alessandria – Crescono a 398 i casi di Peste Suina Africana in Piemonte mentre in Liguria restano stabili a 253. Il nuovo caso accertato è stato riscontrato in provincia di Alessandria, a Garbagna (primo in quel Comune da quando è iniziata l’emergenza)''
Alessandria - Salgono a 398 i casi di Peste Suina Africana in Piemonte mentre in Liguria restano stabili a 253. Il nuovo caso accertato è stato riscontrato in
Finalmente qualcosa di serio si muove. Non ho capito se si possono consumare o debbano essere inceneriti però.
Liguria, via libera agli abbattimenti dei cinghiali. “Pronti all’azione 800 cacciatori”
Per combattere la peste suina, le carcasse potranno essere sepolte o cremate. L’assessore Piana: “Abbiamo chiesto un rendiconto settimanale”
Poco meno di mille cacciatori, divisi in 70 squadre, con tre cani per ogni squadra. È questo il “gruppo di fuoco” che tra qualche giorno – probabilmente già domenica – inizierà quel depopolamento dei cinghiali che si dovrà fare nelle zone rosse della peste suina. Dunque, dopo aver perso un anno e mezzo a capire cosa e soprattutto come fare a eliminare i circa 20 mila ungulati a rischio malattia che si trovano nei comuni liguri interessati dalla diffusione della psa, la situazione si è finalmente sbloccata.
Le richieste dei cacciatori, ovvero di non doversi sobbarcare dell’impegno di smaltire le carcasse a proprie spese e di poter utilizzare per uso alimentare i cinghiali non infetti, sono state accettate. «Noi siamo pronti e se tutto va bene tra un paio di giorni inizieremo muoverci, partendo dalle zone di restrizione 1, che sono prossime alla zona di infezione – dice Andrea Campanile, presidente di Federcaccia – abbiamo già avito le adesioni richieste, che sono appunto relative a 70 squadre di cacciatori dell’Atc uno e due di Genova oltre che di quello di Savona. Il numero dei cacciatori impegnati oscilla tra gli ottocento e i novecento».
A sbloccare una situazione che si stava di nuovo incancrenendo dopo oltre un anno di stop è stata la decisione presa sullo smaltimento: «I cinghiali abbattuti potranno essere eliminati in loco, o con la cremazione o con la sepoltura».
Rispetto alle modalità di caccia: «In un territorio come quello dell’entroterra ligure non si può immaginare di andare a compiere l’eradicazione con un cacciatore singolo, che invece andrebbe bene in una zona di pianura.
Si dovrà lavorare in squadra e con l’ausilio di un massimo di tre cani», spiega ancora Campanile. Ieri, intanto, con l’ultimo bollettino fornito dall’Istituto zooprofilattico di Liguria e Piemonte, il numero dei cinghiali infetti tra Genovesato e Savonese, dove si trovano le zone di restrizione, è salito a quota 338 capi. Sono nove i nuovi casi liguri rilevati: sette in provincia di Genova, a Bargagli dove c’è stato il primo da inizio emergenza, due a Genova città in alta Valbisagno, uno a Lumarzo, due a Montoggio, uno a Torriglia. In provincia di Savona si sono verificati due nuovi casi: uno a Sassello e uno a Varazze. Anche dalla Regione Liguria arriva la conferma della svolta.
C’è stato infatti il via libera in giunta regionale, su proposta del vice presidente con alla caccia Alessandro Piana, alla nuova organizzazione delle attività di depopolamento degli ungulati. «Per intensificare le azioni sul territorio – spiega Piana – abbiamo incaricato gli Ambiti Territoriali di Caccia con tutti i cacciatori in possesso di porto di fucile, assicurazione e formazione sulla biosicurezza, di organizzare e attuare le attività di depopolamento crescenti sui cinghiali nelle zone di restrizione I ( i comuni a confine con la zona infetta) e zone II (quelli appartenenti alla zona infetta), secondo la normativa vigente e sotto la regia del Commissario Straordinario Caputo. Il tutto tenendo conto della suddivisione del territorio in zone di caccia e della composizione delle squadre vigente nella stagione venatoria 2022/2023».
Nelle zone dove non si svolge l’attività venatoria, come quelle urbane, saranno disposti specifici accordi con l’autorità regionale competente in caso di necessità, fermo restando che, nelle aree urbane e nelle aree protette, proseguiranno gli interventi del Nucleo regionale di vigilanza faunistico-ambientale. «I capisquadra e gli Atc si impegneranno a calibrare e rendicontare settimanalmente alla Regione l’entità del prelievo quotidiano in base alle indicazioni comunicate delle autorità preposte al controllo faunistico e sanitario. Questo per favorire la massima trasparenza e per poter tempestivamente rispondere alle esigenze sanitarie della psa e di incolumità pubblica», aggiunge Piana.
https://www.ilsecoloxix.it/genova/20...tori-12861132/
Finalmente qualcosa di serio si muove. Non ho capito se si possono consumare o debbano essere inceneriti però.
Liguria, via libera agli abbattimenti dei cinghiali. “Pronti all’azione 800 cacciatori”
Per combattere la peste suina, le carcasse potranno essere sepolte o cremate. L’assessore Piana: “Abbiamo chiesto un rendiconto settimanale”
Poco meno di mille cacciatori, divisi in 70 squadre, con tre cani per ogni squadra. È questo il “gruppo di fuoco” che tra qualche giorno – probabilmente già domenica – inizierà quel depopolamento dei cinghiali che si dovrà fare nelle zone rosse della peste suina. Dunque, dopo aver perso un anno e mezzo a capire cosa e soprattutto come fare a eliminare i circa 20 mila ungulati a rischio malattia che si trovano nei comuni liguri interessati dalla diffusione della psa, la situazione si è finalmente sbloccata.
Le richieste dei cacciatori, ovvero di non doversi sobbarcare dell’impegno di smaltire le carcasse a proprie spese e di poter utilizzare per uso alimentare i cinghiali non infetti, sono state accettate. «Noi siamo pronti e se tutto va bene tra un paio di giorni inizieremo muoverci, partendo dalle zone di restrizione 1, che sono prossime alla zona di infezione – dice Andrea Campanile, presidente di Federcaccia – abbiamo già avito le adesioni richieste, che sono appunto relative a 70 squadre di cacciatori dell’Atc uno e due di Genova oltre che di quello di Savona. Il numero dei cacciatori impegnati oscilla tra gli ottocento e i novecento».
A sbloccare una situazione che si stava di nuovo incancrenendo dopo oltre un anno di stop è stata la decisione presa sullo smaltimento: «I cinghiali abbattuti potranno essere eliminati in loco, o con la cremazione o con la sepoltura».
Rispetto alle modalità di caccia: «In un territorio come quello dell’entroterra ligure non si può immaginare di andare a compiere l’eradicazione con un cacciatore singolo, che invece andrebbe bene in una zona di pianura.
Si dovrà lavorare in squadra e con l’ausilio di un massimo di tre cani», spiega ancora Campanile. Ieri, intanto, con l’ultimo bollettino fornito dall’Istituto zooprofilattico di Liguria e Piemonte, il numero dei cinghiali infetti tra Genovesato e Savonese, dove si trovano le zone di restrizione, è salito a quota 338 capi. Sono nove i nuovi casi liguri rilevati: sette in provincia di Genova, a Bargagli dove c’è stato il primo da inizio emergenza, due a Genova città in alta Valbisagno, uno a Lumarzo, due a Montoggio, uno a Torriglia. In provincia di Savona si sono verificati due nuovi casi: uno a Sassello e uno a Varazze. Anche dalla Regione Liguria arriva la conferma della svolta.
C’è stato infatti il via libera in giunta regionale, su proposta del vice presidente con alla caccia Alessandro Piana, alla nuova organizzazione delle attività di depopolamento degli ungulati. «Per intensificare le azioni sul territorio – spiega Piana – abbiamo incaricato gli Ambiti Territoriali di Caccia con tutti i cacciatori in possesso di porto di fucile, assicurazione e formazione sulla biosicurezza, di organizzare e attuare le attività di depopolamento crescenti sui cinghiali nelle zone di restrizione I ( i comuni a confine con la zona infetta) e zone II (quelli appartenenti alla zona infetta), secondo la normativa vigente e sotto la regia del Commissario Straordinario Caputo. Il tutto tenendo conto della suddivisione del territorio in zone di caccia e della composizione delle squadre vigente nella stagione venatoria 2022/2023».
Nelle zone dove non si svolge l’attività venatoria, come quelle urbane, saranno disposti specifici accordi con l’autorità regionale competente in caso di necessità, fermo restando che, nelle aree urbane e nelle aree protette, proseguiranno gli interventi del Nucleo regionale di vigilanza faunistico-ambientale. «I capisquadra e gli Atc si impegneranno a calibrare e rendicontare settimanalmente alla Regione l’entità del prelievo quotidiano in base alle indicazioni comunicate delle autorità preposte al controllo faunistico e sanitario. Questo per favorire la massima trasparenza e per poter tempestivamente rispondere alle esigenze sanitarie della psa e di incolumità pubblica», aggiunge Piana.
https://www.ilsecoloxix.it/genova/20...tori-12861132/
Che provvedimenti cautelativi verranno applicati nei confronti dei cani che dovessero venire in contatto con i cani della battuta ? Li laveranno con la candeggina ??
Per fortuna noi non abbiamo di questi problemi, anzi in 3 anni di apertura anticipata al 1 di aprile i cinghiali sono ulteriormente diminuiti. Le lepri, i fagiani, i caprioli ringraziano.
geniale
'' Entro il 15 luglio Regione Lombardia dovrebbe assegnare ad una ditta privata l'incarico per avviare una serie di abbattimenti di cinghiali nella zona lungo''
bastava continuare la caccia in battuta invece che terminarla al 31 dicembre.
A gratis.
Adesso (cosa e come farà questa ditta privata, penso solo alle trappole/chiusini) invece tocca sprecare denaro pubblico.
Per fortuna noi non abbiamo di questi problemi, anzi in 3 anni di apertura anticipata al 1 di aprile i cinghiali sono ulteriormente diminuiti. Le lepri, i fagiani, i caprioli ringraziano.
qui non c'è un accidente di nulla come stanziale.
Lepri mosche bianche, coturnici estinte pure sull'ultima roccaforte peraltro oasi quindi non a causa cacciatori.
Ci sono colombacci a non finire e ok...cinghiali ne parliamo abbastanza...fine stanziale.
volpi, cornacchie, taccole, gazze, piccioni, gabbiani.
nonostante gli ambienti adatti ci sarebbero eccome
"La peste suina africana non è più presente in Calabria. Il pronunciamento odierno, con voto unanime degli Stati membri dell'Unione Europea, certifica...
Ci stiamo avvicinando sempre più al disastro dell'industria suinicola Italiana, non credo manchi molto al divieto dell'importazione da parte degli altri...
Carissimi tutti, è sempre un piacere quando il forum ha l'occasione di offrire un contributo culturale.
Questa opportunità , oggi, ce la da l'autore di un libro che ci riguarda in maniera particolare perchè , oltre a raccontare la storia di un Campione del Tiro italiano di cui pochi conoscono e ne ricordano le imprese, ci regala la visione di uomo che con le armi viveva , sia come sportivo sia nei momenti di libertà dai suoi impegni agonistici , cioè a caccia.
Lascio...
17-01-25, 18:48
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