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….rileggendo alcuni scritti del cav. Paolino Ciceri …. :
“ Nella morfologia , chi giudica, fermo restando il doveroso riferimento al tipo, puo’ essere portato ad orientarsi a favore dell’armoniosa prestanza dell’individuo, come nel lavoro puo’ preferire la qualita’ del realizzatore. Ma se nelle mostre il tipo è il pilastro, indi viene la costruzione e infine la distinzione come valutazione - nel lavoro il dare preferenza a un cane che sa' solo realizzare puo’ portare a deviazioni per la selezione . In altri termini, sta bene che il cane da caccia debba sempre essere realizzatore – cio’ è preteso in tutte le razze e per questo venne selezionato – ma realizzare in perfetto stile di razza – altrimenti quale senso dare alle razze stesse ? “
se sa "solo" realizzare sarà efficace ma puo' anche essere un meticcio , ma attenzione che non sia solo tipico perché l'efficacia é assolutamente indispensabile.
Poi "in perfetto stile di razza" mi pare eccessivo, basterà che sia in stile di razza , il perfetto sarebbe un pretendere sempre e comunque, quando sappiamo benissimo che , l'umidità , il vento , il particolare comportamento della selvaggina obbligano il buon cane ad atteggiamente non "in perfetto" stile di razza, come il mettere il naso a terra o il fermare di scatto, o il galoppare (perché il "perfetto stile di razza" si ritiene sia quello codificato dallo standard e sappiamo benissimo che lo standard in vigore é restrittivo e ne é stata da lungo tempo proposta la modifica che giace -senza alcuna motivazione o giustificazione tecnica- nei cassetti dell'ENCI)
Quindi si va bene..... ma "cum grano salis" anche se lo ha scritto il cavalier Ciceri
Poi "in perfetto stile di razza" mi pare eccessivo, basterà che sia in stile di razza , il perfetto sarebbe un pretendere sempre e comunque, quando sappiamo benissimo che , l'umidità , il vento , il particolare comportamento della selvaggina obbligano il buon cane ad atteggiamente non "in perfetto" stile di razza, come il mettere il naso a terra o il fermare di scatto, o il galoppare .....
tre post di due dei puristi del ns forum,per affinare le ns conoscenze su una razza,quella del bracco italiano,a cui credo in tanti,io per primo,siamo arrivati dopo altre esperienze cinofile Auguriamoci che tali considerazioni vengano recepite anche da coloro che spesso giudicano in maniera intransigente,anche se sono convinto che
quest'ultimi siano dei poveri di spirito
gigi
Concordo perfettamente con quanto esposto da due illustri conoscitori ed estimatori della razza, su di un aspetto mi permetto, da neofita, di dissentire, e mi riferisco alla ferma di scatto, madre di un galoppo troppo prolungato, quindi anche in presenza di selvatico, non in linea con il vero stile di razza del Bracco Italiano.
La ferma di scatto e' propria di cani galoppatori per eccellenza (Pointer,Setter etc.), il Bracco Italiano puo' essere galoppatore, ovvero alternare galoppo in maggiore intensita' a trotto, ma nel momento dell'emanazione deve essere Bracco a tutti gli effetti, cioe' accostare con prolungate filate, e, quando e' sicuro della presenza del selvatico deve fermare in perfetto stile di razza.
Il tanto proclamato movimento di coda tipico della nostra razza, apprezzato da giudici ed amanti della razza, in presenza di ferme atipiche di scatto non sarebbe apprezzabile e godibile come in una azione tipica del Bracco Italiano.
Credo che il compianto Ciceri non gradirebbe questa deviazione inglesista del Bracco da Lui creato ed amato.
............ su di un aspetto mi permetto, da neofita, di dissentire, e mi riferisco alla ferma di scatto, madre di un galoppo troppo prolungato, quindi anche in presenza di selvatico, non in linea con il vero stile di razza del Bracco Italiano.
La ferma di scatto e' propria di cani galoppatori per eccellenza (Pointer,Setter etc.), il Bracco Italiano puo' essere galoppatore, ovvero alternare galoppo in maggiore intensita' a trotto, ma nel momento dell'emanazione deve essere Bracco a tutti gli effetti, cioe' accostare con prolungate filate, e, quando e' sicuro della presenza del selvatico deve fermare in perfetto stile di razza.
....ferma di scatto trovandosi improvvisamente a ridosso del selvatico.
Continuando con gli scritti del " papa' " del bracco :
" Il bracco è un cane trottatore, l’andatura di trotto è di rigore quando affronta il quesito olfattivo.
Movimento vivace, ritmato da allegro dimenìo trasversale del mozzicone di coda.
Il portamento è eretto, con collo poco proteso per avere ben alta la testa e la canna nasale lievemente inclinata verso terra. Il trotto rende piu’ praticita’ al cane il quale, oltreche’ essere rispondente al tipo, è meno portato allo sbaglio. L’andatura infatti è l’espressione piu’ palese del suo carattere. Una volta il bracco era gradito piuttosto calmo, oggi è desiderato piu’ spigliato.
Sull’andatura del bracco è opportuno fare alcune considerazioni. Si sa’ che egli trotta non perche’ non sappia far altro – anzi , se è appena slegato, galoppa volentieri – ma perche’ la sua costruzione, il portamento particolare di collo e testa , nonche’ l’indole riflessiva, gli fanno preferire un’andatura che è piu’ conforme alla sua struttura.
Trotta anche per atavica consuetudine, consona al suo istinto di cercatore positivo e meticoloso che sdegna l’incontro fortunoso, e vuole sciogliere la matassa dell’incontro soprattutto con raziocinio oltreche’ con l’olfatto.
In un articolo apparso a proposito di andatura che il bracco deve svolgere nella cerca, si chiede : Ma questa benedetta andatura come deve essere ? Non ci si orienta piu’. Chi pretende trotto ininterrotto, chi frammezzato a galoppo, chi anche galoppo, purche’ con ferma da bracco.
La risposta potrebbe essere ed è unica.
Inutile continuare a scrivere pretendendo spiegazione ; è questione di capire, di conoscere a fondo il bracco e saperlo vedere in tutte le sue esibizioni.
La preferenza va a chi realizza di piu’ e dimostri di reggere, non scontando successivamente l’eccessivo impegno sfoggiato all’inizio, avidita’ continuata e non crisi cadente alla prima difficolta’.
Nei cani giovani dotati di tanta passione e voglia di muoversi l’andatura di galoppo è frequente. Certo deve essere un galoppo non sciolto e leggero che ricordi il cane inglese, altrimenti, ingenera sospetti circa l’infusione di sangue estraneo.
Il bracco che galoppa va’ capito e lo si puo’, anzi lo si deve tenere in considerazione quando, in presenza dell’emanazione , rienta nella legalita’ (la cosi’ detta presa di punto). Si son profilati, spesso, interrogativi sull’accertare o declassare il bracco che cerca al galoppo.
La mia convinzione, confortata dall’esperienza, suggerisce di capire il bracco in questo frangente ! Il lavoro viene valutato, come per tutte le altre razze, dal comportamento sul terreno, dallo stile che è l’espressione dei caratteri fisiologici e psichici. Nelle prove il cane dovra’ inoltre manifestare tutte le qualita’ di razza spinte al massimo. Il bracco italiano è esibizionista greggio e allo stesso tempo raffinato; cio che fa’ in caccia fa’ ovunque. Lo stile è unico; l’andatura è quella. "
Scrive il Colombo Manfroni nel suo testo : IL BRACCO ITALIANO a pag. 150 :
<o>
" Quindi l’allevatore dovra’ impegnarsi a mantenere la razza trottatrice, conservandone quel carattere dolce che si esprime attraverso l’elasticita’ della sua plastica andatura, la morbidezza e la serenita’ con cui risolve i quesiti olfattivi , la duttilita’ con cui recepisce gli insegnamenti, la gioia che evidenzia con lo sguardo luminoso, quando sa di far piacere al suo padrone come, per esempio, nel riporto. Perdere queste caratteristiche, per portare la razza a galoppare, dove gia’ galoppano benissimo altri fermatori, vuol dire condannare il bracco.
Ma si condanna il bracco anche tollerando i soggetti lenti, o peggio ancora quelli dotati di poca passione e continuita’ d’azione che, magari ti fanno una gran galoppata e dopo cinque minuti di fermano a “sognare” !
Trotto “ lungo e serrato” quindi, azione continua, impegno costante fino ad esaurire l’ultima energia : questo è l’ausiliare che noi vogliamo e che potra’ fare molta strada al servizio del cacciatore. " <o></o> </o>
per Maggiano, dallo standard ufficiale di lavoro :
Quando poi si sente d'improvviso a ridosso del selvatico (e solo in questo caso) ferma di scatto, restandosene il più delle volte eretto, o con gli arti un po' flessi con la testa rivolta in basso verso il selvatico. Eccezionalmente s'accoscia in pose contorte
vedi non bisogna mai generalizzare, in azione possono verificarsi queste situazioni e sono giustamente previste e descritte.
anzi , se è appena slegato, galoppa volentieri
e, aggiungo io, se non lo fa o é statocondizionato artificialmente
o ha cacciato il giorno prima per tutta la giornata
Ma questa benedetta andatura come deve essere ? Non ci si orienta piu’. Chi pretende trotto ininterrotto, chi frammezzato a galoppo, chi anche galoppo, purche’ con ferma da bracco.
La risposta potrebbe essere ed è unica.
Inutile continuare a scrivere pretendendo spiegazione ; è questione di capire, di conoscere a fondo il bracco e saperlo vedere in tutte le sue esibizioni.
La preferenza va a chi realizza di piu’ e dimostri di reggere, non scontando successivamente l’eccessivo impegno sfoggiato all’inizio, avidita’ continuata e non crisi cadente alla prima difficolta’.
Nei cani giovani dotati di tanta passione e voglia di muoversi l’andatura di galoppo è frequente. Certo deve essere un galoppo non sciolto e leggero che ricordi il cane inglese, altrimenti, ingenera sospetti circa l’infusione di sangue estraneo.
Il bracco che galoppa va’ capito e lo si puo’, anzi lo si deve tenere in considerazione quando, in presenza dell’emanazione , rienta nella legalita’ (la cosi’ detta presa di punto). Si son profilati, spesso, interrogativi sull’accertare o declassare il bracco che cerca al galoppo.
La mia convinzione, confortata dall’esperienza, suggerisce di capire il bracco in questo frangente !
ne consegue che la lettera attuale dello standard è eccessivamente restrittiva, riguardo alle andature.
Perdere queste caratteristiche, per portare la razza a galoppare, dove gia’ galoppano benissimo altri fermatori, vuol dire condannare il bracco.
"portare il bracco a galoppare" no , ma comprendere quando il galoppo è figlio di esuberanza da passione e da forza fisica, si senz'altro
Ma si condanna il bracco anche tollerando i soggetti lenti, o peggio ancora quelli dotati di poca passione e continuita’ d’azione che, magari ti fanno una gran galoppata e dopo cinque minuti si fermano a “sognare” !
conferma quanto sopra ma poi si contraddice ....
Trotto “ lungo e serrato” quindi, azione continua, impegno costante fino ad esaurire l’ultima energia : questo è l’ausiliare che noi vogliamo e che potra’ fare molta strada al servizio del cacciatore. "
perchè , a mio modestissimo parere, e mi ripeto per l'ennesima volta,
un cane sano, ben costruito e pieno di sana passione, appena sciolto
galopperà dando sfogo alla sua esuberanza e se non galopperà laddove il terreno o la vegetazione renderebbe il trotto assurdamernte controproducente sarebbe anche o un tantino scemo o troppo condizionato. ed infatti la proposta di standard che giace nei cassetti dell'ENCI, ovvia a questa assurdità dicendo "laddove conveniente"
Una semplice domanda , un bracco che galoppa anche se solo a tratti, ha le stesse probabilità di trovare la selvaggina in confronto di uno che solo trotta?
Una semplice domanda , un bracco che galoppa anche se solo a tratti, ha le stesse probabilità di trovare la selvaggina in confronto di uno che solo trotta?
Il Bracco Italiano, per la conformazione della canna nasale, come recita lo standard, dritta o montonina, ma assolutamente mai convessa, cioe' con naso rivolto verso l'alto, tipico degli inglesi o di alcuni altri continemtali (Breton ad esempio), percepisce meglio l'emanazione in condizioni di trotto, in quanto questa andatura gli consente di portare il collo eretto e quindi la sua canna nasale rivolta verso l'alto in presa di vento.
Al contrario, per una ragione fisica, in azione di galoppo serrato e continuo, la testa del Bracco si posizionera' sull'orizzontale della groppa, quindi naso rivolto verso il terreno, quindi minore possibilita' di percepire le emanazioni a distanza, risultato, ferme di scatto come sopra citato, nel migliore dei casi, sfrullo condizione piu' sovente riscontrata.
Lo standard recita che e' consentito il galoppo, solo nei ritorni, cioe' nei terreni gia' ispezionati in precedenza, il trotto e' l'andatura consentita in fase di cerca, mi rendo conto che cio' puo' essere un poco eccessivo, ma ,
in condizioni di galoppo prolungato credo che il Bracco italiano perda molte delle sue carratteristiche essenziali e principalmente molto del suo enorme potere olfattivo.
Le emanazioni sono sospese nell'aria ed il coglierle prescinde sia dalla forma delle
canna nasale sia dall'altezza della testa. Le emanazioni sono sospese nell'aria sia a 20 cm
che ad 1 metro e sono molto soggette allo spirare del vento(a differenza di quelle
attaccate a terra ed alla bassa vegetazione che permangono piu' a lungo) e le
percepisce altrettanto bene sia il piccolo breton a linee facciali quasi parallele che
il pointer convergente e che il bracco italiano divergente. Stesso discorso vale per
l'altezza del capo, ferma il setterino col capo a 40 cm dal suolo che il weimaraner
con la testa a quasi un metro da terra.
La psiche del bracco (come quasi tutti i continentali) lo porta a preparare le ferma
rallentando e risalendo lentamente l'emanazione, ma quando l'emanazione è diretta
e sicura con la selvaggina vicina, anche il bracco ferma con una brevissima o
addirittura senza preparazione (si veda per esempio nelle prove a quaglie)
La ferma di scatto non è il risultato della velocità, non ferma infatti di scatto il Kurzhaar
e nemmeno il Korthals, ma di una folata di emanazione improvvisa causa vento
o superamento/aggiramento di un ostacolo o perchè il cane non è perfettamente a vento
ed entra in emanazione improvvisamente.
Ho costatato piu' volte la stessa capacità di percepire le emanazioni sia da parte del
soggetto che trotta che da quello che galoppa.
Vi sono soggetti particolarmente focosi (piu' spesso i giovani) che
durante il galoppo sono meno concentrati e che mettendosi al trotto ragionano di piu' ,
ma è comunque un fattore psichico non meccanico.
Il Bracco Italiano, per la conformazione della canna nasale, come recita lo standard, dritta o montonina, ma assolutamente mai convessa, cioe' con naso rivolto verso l'alto, tipico degli inglesi o di alcuni altri continemtali (Breton ad esempio), percepisce meglio l'emanazione in condizioni di trotto, in quanto questa andatura gli consente di portare il collo eretto e quindi la sua canna nasale rivolta verso l'alto in presa di vento.
Al contrario, per una ragione fisica, in azione di galoppo serrato e continuo, la testa del Bracco si posizionera' sull'orizzontale della groppa, quindi naso rivolto verso il terreno, quindi minore possibilita' di percepire le emanazioni a distanza, risultato, ferme di scatto come sopra citato, nel migliore dei casi, sfrullo condizione piu' sovente riscontrata.
Lo standard recita che e' consentito il galoppo, solo nei ritorni, cioe' nei terreni gia' ispezionati in precedenza, il trotto e' l'andatura consentita in fase di cerca, mi rendo conto che cio' puo' essere un poco eccessivo, ma ,
in condizioni di galoppo prolungato credo che il Bracco italiano perda molte delle sue carratteristiche essenziali e principalmente molto del suo enorme potere olfattivo.
Grazie, sei stato molto chiaro.
---------- Messaggio inserito alle 09:09 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 08:23 PM ----------
Originariamente inviato da Lucio Marzano
Le emanazioni sono sospese nell'aria ed il coglierle prescinde sia dalla forma delle
canna nasale sia dall'altezza della testa. Le emanazioni sono sospese nell'aria sia a 20 cm
che ad 1 metro e sono molto soggette allo spirare del vento(a differenza di quelle
attaccate a terra ed alla bassa vegetazione che permangono piu' a lungo) e le
percepisce altrettanto bene sia il piccolo breton a linee facciali quasi parallele che
il pointer convergente e che il bracco italiano divergente. Stesso discorso vale per
l'altezza del capo, ferma il setterino col capo a 40 cm dal suolo che il weimaraner
con la testa a quasi un metro da terra.
La psiche del bracco (come quasi tutti i continentali) lo porta a preparare le ferma
rallentando e risalendo lentamente l'emanazione, ma quando l'emanazione è diretta
e sicura con la selvaggina vicina, anche il bracco ferma con una brevissima o
addirittura senza preparazione (si veda per esempio nelle prove a quaglie)
La ferma di scatto non è il risultato della velocità, non ferma infatti di scatto il Kurzhaar
e nemmeno il Korthals, ma di una folata di emanazione improvvisa causa vento
o superamento/aggiramento di un ostacolo o perchè il cane non è perfettamente a vento
ed entra in emanazione improvvisamente.
Ho costatato piu' volte la stessa capacità di percepire le emanazioni sia da parte del
soggetto che trotta che da quello che galoppa.
Vi sono soggetti particolarmente focosi (piu' spesso i giovani) che
durante il galoppo sono meno concentrati e che mettendosi al trotto ragionano di piu' ,
ma è comunque un fattore psichico non meccanico.
Quello che sto per scrivere è solo una mia personale convinzione. Tu dici: "il soggetto
che galoppa ha le stesse capacità olfattive di quello che trotta", io sono convinto che ha qualcosa in più a livello olfattivo e in base a questo lui può permettersu di galoppare. Bisognerebbe far capire a questo soggetto che trottare è meglio di galoppare e i due soggetti andrebbero testati tutti e due in fase di trotto, io scommetto per quello che galoppava. Per ipotesi, se un cane è completamente privo di olfatto per lui non fa nessuna differenza trottare o galoppare per questo motivo penso che il cane regola la sua velocità in base alla potenza del suo naso e sembre in base a questa potenza deve essere allenato. Il soggetto focoso che sfrulla nei primi minuti viene allenato male sia a livello fisico che mentale.
io direi che le capacità olfattive sono simili un po' in tutti i cani da caccia ed anche in altre razze, la differenza la fa la psiche, sempre a mio parere.
Per questo ho osservato che lo stesso cane ha le stesse capacità olfattive sia che galoppi sia che trotti, poi il pointer reagisce bloccandosi(ma non sempre anche lui risale l'emanazione con famosi colpi di spada) ed il bracco rallenta e ferma, ma la differenza sta nei tempi di reazione in conseguenza della velocità, non in funzione di una diversa capacità olfattiva, che ha la stessa meccanica per tutti.
Come avviene l'olfattazione ? particelle che si staccano dal corpo dell'animale rimengono in sospensione (per un tempo limitato) le particelle finiscono sulle mucose e da qui tramite i terminali nervosi olfattivi, vanno al cervello che elabora il messaggio e piu' o meno istintivamente trasmette al corpo l'ordine di fermare (nei cani da ferma beninteso).
Il soggetto focoso che sfrulla lo fa perché preso dalla passione é poco attento o poco concentrato, perché poi lo stesso cane anche a maggior velocità saprà fermare egregiamente.
io direi che le capacità olfattive sono simili un po' in tutti i cani da caccia ed anche in altre razze, la differenza la fa la psiche, sempre a mio parere.
Per questo ho osservato che lo stesso cane ha le stesse capacità olfattive sia che galoppi sia che trotti, poi il pointer reagisce bloccandosi(ma non sempre anche lui risale l'emanazione con famosi colpi di spada) ed il bracco rallenta e ferma, ma la differenza sta nei tempi di reazione in conseguenza della velocità, non in funzione di una diversa capacità olfattiva, che ha la stessa meccanica per tutti.
Come avviene l'olfattazione ? particelle che si staccano dal corpo dell'animale rimengono in sospensione (per un tempo limitato) le particelle finiscono sulle mucose e da qui tramite i terminali nervosi olfattivi, vanno al cervello che elabora il messaggio e piu' o meno istintivamente trasmette al corpo l'ordine di fermare (nei cani da ferma beninteso).
Il soggetto focoso che sfrulla lo fa perché preso dalla passione é poco attento o poco concentrato, perché poi lo stesso cane anche a maggior velocità saprà fermare egregiamente.
io direi che le capacità olfattive sono simili un po' in tutti i cani da caccia ed anche in altre razze, la differenza la fa la psiche, sempre a mio parere.
Per questo ho osservato che lo stesso cane ha le stesse capacità olfattive sia che galoppi sia che trotti, poi il pointer reagisce bloccandosi(ma non sempre anche lui risale l'emanazione con famosi colpi di spada) ed il bracco rallenta e ferma, ma la differenza sta nei tempi di reazione in conseguenza della velocità, non in funzione di una diversa capacità olfattiva, che ha la stessa meccanica per tutti.
Come avviene l'olfattazione ? particelle che si staccano dal corpo dell'animale rimengono in sospensione (per un tempo limitato) le particelle finiscono sulle mucose e da qui tramite i terminali nervosi olfattivi, vanno al cervello che elabora il messaggio e piu' o meno istintivamente trasmette al corpo l'ordine di fermare (nei cani da ferma beninteso).
Il soggetto focoso che sfrulla lo fa perché preso dalla passione é poco attento o poco concentrato, perché poi lo stesso cane anche a maggior velocità saprà fermare egregiamente.
Hai detto bene, le capacità olfattive sono simili ma non uguali, alcune razze hanno più sviluppato la vista e non l'olfatto. Anche tra soggetti della stessa razza si vedono notevoli differenze in riguardo al potere olfattivo. La psiche è un insieme di funzioni celebrali e senza nessuna percezione olfattiva la psiche non funziona. Ci sono cani che corrono dalla mattina alla sera senza trovare mai niente, questi cani sono anche intelligenti ed equilibrati con la sola sfortuna di avere il senso dell'olfatto poco sviluppato. Per me sono i sensi, ed in base alla loro potenza ad influenzare la psiche del cane. Per quanto riguarda il soggetto focoso che preso dalla passione non quella di cacciare ma quella di solo correre usa il naso solo per respirare e in questa fase io non lo definirei cane da caccia perchè usa il naso solo per mandare l'aria nei polmoni come un qualsiasi altro cane, questa non è passione è un difetto che qualche bravo addestratore riesce a correggere lavorando sulla psiche del cane, di questo sono certo perchè l'ho visto fare, le altre cose sono solo mie supposizioni. Tutto questo è scaturito da una mia semplice damanda in riguardo ai bracchi it.. Per dire la verità sono stato soddisfatto della risposta di Maggiano il quale dice: " in condizioni di galoppo prolungato credo che il bracco it. perda molto delle sue caratteristiche essenziali e principalmente molto del suo enorme potere olfattivo".
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Ciao a tutti,
sto cercando un cucciolo ma non ho ancora scelto di che razza prenderlo. Attualmente ho un setter inglese e mi ha da poco lasciato...
06-03-25, 23:10
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