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Riprendo il discorso . il potere olfattivo é un fatto puramente meccanico, le reazoni alle emanazioni olfattive sono invece un fatto psichico, condizionato dalla genetica ed anche dall'addestra,mento, ma in via subordinata.
non vedo perché e come il bracco perderebbe parte del potere olfattivo galoppando, casomai si potrà affermare che potrà essere meno concentrato o piu' distratto, ma la capacità olfattiva certamente non cambia in funzione dell'andatura.
Come detto quando il galoppo é condizionato dalla passione e/o dall'esuberanza puo' portare ad una scarsa concentrazione, ma quando é un'andatura che il cane tiene perché condizionato dal terreno o dalla vegetazione o perché cosi' va d'abitudine, non comprendo perché dovrebbe avere dimunuite capacità olfattive.
concordo che le capacità olfattive non siano inficiate dal galoppo,perche ho notato personalmente che ,pur facendo il possibile per non sciogliere il cane in zone con presenza di tanti macchioni,purtroppo a volte fin dall'inizio cacciamo in tali zone,per cui il galoppo esuberante del cane lo porta subito veloce a spaziare lontano dai cacciatori,ma se sente un'emanazione si blocca quasi di scatto,costringendo il cacciatore ad un avvicinamento '''veloce''la ferma esula da quella solita conforme allo
stile di razza,ma necessità fa virtù e se il selvatico regge tutto procede in modo canonico
gigi
Riprendo il discorso . il potere olfattivo é un fatto puramente meccanico, le reazoni alle emanazioni olfattive sono invece un fatto psichico, condizionato dalla genetica ed anche dall'addestra,mento, ma in via subordinata.
non vedo perché e come il bracco perderebbe parte del potere olfattivo galoppando, casomai si potrà affermare che potrà essere meno concentrato o piu' distratto, ma la capacità olfattiva certamente non cambia in funzione dell'andatura.
Come detto quando il galoppo é condizionato dalla passione e/o dall'esuberanza puo' portare ad una scarsa concentrazione, ma quando é un'andatura che il cane tiene perché condizionato dal terreno o dalla vegetazione o perché cosi' va d'abitudine, non comprendo perché dovrebbe avere dimunuite capacità olfattive.
Diamo per buono che il potere olfattivo non cambia in base alla velocità, cambia sicuramente la percezione e di conseguenza i tempi di reazione si allungano, con il pericolo che il cane vada ad impattare contro la selvaggina. Secondo il mio punto di vista un bracco it. che trotta percepisce meglio di uno che galoppa.
Diamo per buono che il potere olfattivo non cambia in base alla velocità, cambia sicuramente la percezione e di conseguenza i tempi di reazione si allungano, con il pericolo che il cane vada ad impattare contro la selvaggina. Secondo il mio punto di vista un bracco it. che trotta percepisce meglio di uno che galoppa.
dando per buono.............non percepisce meglio, tuttalpiu' reagisce meglio o ha piu'
tempo per reagire. ma non generalizzerei, fra cane e cane (della stessa razza ovviamente) vi sono differenze abissali
e chi li utilizza lo sa benissimo (e il discorso non vale solo per i bracchi)
dando per buono.............non percepisce meglio, tuttalpiu' reagisce meglio o ha piu'
tempo per reagire. ma non generalizzerei, fra cane e cane (della stessa razza ovviamente) vi sono differenze abissali
e chi li utilizza lo sa benissimo (e il discorso non vale solo per i bracchi)
Diamo per buono che il potere olfattivo non cambia in base alla velocità, cambia sicuramente la percezione e di conseguenza i tempi di reazione si allungano, con il pericolo che il cane vada ad impattare contro la selvaggina. Secondo il mio punto di vista un bracco it. che trotta percepisce meglio di uno che galoppa.
Esattamente, perche' il Bracco Italiano e' costruito per trottare, perche', se il risultato finale sia che trotti o che galoppi e' pressoche' identico, molti addestratori adoperano con insistenza la braga in soggetti troppo galoppatori, ci stiamo forse preparando al famoso nuovo standard che giace da tempo nei cassetti dell'Enci, che premiera' Bracchi non Bracchi, grandi galoppatori, fermatori d'istinto, insomma Bracchi da grande cerca!!!!!!
Esattamente, perche' il Bracco Italiano e' costruito per trottare, perche', se il risultato finale sia che trotti o che galoppi e' pressoche' identico, molti addestratori adoperano con insistenza la braga in soggetti troppo galoppatori, ci stiamo forse preparando al famoso nuovo standard che giace da tempo nei cassetti dell'Enci, che premiera' Bracchi non Bracchi, grandi galoppatori, fermatori d'istinto, insomma Bracchi da grande cerca!!!!!!
intanto sappi che il "nuovo standard che giace nei cassetti dell'ENCI" é stato redatto da braccofili di grido alcuni nel consiglio odierno, Manfroni in primis che era consigliere a quel tempo, come erano consiglieri anche , Grecchi, Legnani, Mentasti, Angela Ciceri, Massimo Scheggi , Cortesi e presidente Bonasegale e lo so perché ero consigliere anche io e furono recepite le osservazioni di allevatori come Anna Maria Scotto, di gastone Puttini, di Mauro Bellodi e di Luigino Bottani.
Poi rileggiti anche Ciceri che non credo possa essere accusato di volere il bracco da grande cerca ed infine, osservando i cani sul terreno vedo che alternano tempi di trotto a fasi di galoppo,e parlo di quelli tenuti in modo naturalissimo e senza alcuna costrizione , e parlo di bracchi certissimamente tali da decenni.
Non confondiamo la passione e la fisicità con la mollezza.
Che ferminio di istinto é un fatto, come vuoi che fermino, per addestramento ?? se c'é una dote che non si puo' insegnare e che é istintiva questa é la ferma.
E infine é proprio la lettera troppo restrittiva dell'attuale standard che ha praticamente imposto l'uso della braga , che sia ben chiaro, usano TUTTI gli addestratori ed anche moltissimi dilettanti.
ed infine ti invito a non mettere in bocca agli altri quello che NON hanno detto , cioé che il fine sia che galoppino o che trottino indifferentemente , non é cosi', si é solo detto (e scritto) che il trotto SEMPRE (TOLLERATO solo nei ritorni e nei terreni già esplorati) NON corrisponde alla realtà del bracco, né di oggi, né di ieri e nemmeno di domani.
poi grande cerca all'inglese no, ma cerca ampia che copra agevolmente ai lati il terreno percorso a passo normale dal cacciatore esplorando boschi e calanchi anche a un centinaio di metri o piu' dal conduttore si e direi che é auspicabilissimo, sempre che si voglia andare a caccia seriamente.
Se invece a qulcuno piacciono i soggetti elefantiaci, che trottano perché non sanno andare in altro modo e trescano ad una ventina di metri dal conduttore, se ne troveranno senz'altro tanti, ma non credo che siano questi i bracchi che hanno permesso alla razza di ridiventare una razza da caccia ed utilizzata con soddisfazione, dopo essere arrivata vicinissima all'estinzione.
….rileggendo alcuni scritti del cav. Paolino Ciceri …. :
“ Nella morfologia , chi giudica, fermo restando il doveroso riferimento al tipo, puo’ essere portato ad orientarsi a favore dell’armoniosa prestanza dell’individuo, come nel lavoro puo’ preferire la qualita’ del realizzatore. Ma se nelle mostre il tipo è il pilastro, indi viene la costruzione e infine la distinzione come valutazione - nel lavoro il dare preferenza a un cane che sa' solo realizzare puo’ portare a deviazioni per la selezione . In altri termini, sta bene che il cane da caccia debba sempre essere realizzatore – cio’ è preteso in tutte le razze e per questo venne selezionato – ma realizzare in perfetto stile di razza – altrimenti quale senso dare alle razze stesse ? “
Mi sono espresso male, chiedo scusa, volevo scrivere ferma di scatto e non ferma d'istinto.
Per quanto riguarda gli scritti di Ciceri, dal post virgolettato di Antonio, mi sembra di capire, ma posso sbagliare,che lo stesso auspica cani realizzatori, ma sono da preferire i finalizzatori in stile di razza, scrive persino, che cani solo realizzatori, percio' non in stile, possano portare deviazioni non auspicabili alla stessa.
Riguardo al trotto spinto, sino alla robotizzazione del cane, in altro post, ho espresso parere non del tutto positivo, per cui non sono solo per un trottatore standardizzato, ma nel momento della finalizzazione mi piace vedere l'azione pura e tipica del bracco Italiano.
In riferimento alle aperture, per le mie esigenze di utilizzatore della Razza B.I., dovranno essere rapportate al terreno, il cane intelligente e collegato ampliera' o ridurra' il suo raggio di azione in base ai terreni da ispezionare per mantenere un costante collegamento con il proprio conduttore.
Nell’opera di addomesticamento, l’uomo ha selezionato in rapporto alla funzione cui dovevano essere impiegati i vari tipi di cani, percio’ tutto è stato dettato non dall’ estetica…..bensi’ dalla funzionalita’. Dedicandosi all’allevamento di una razza bisogna, primariamente, risalire al perche’ questa debba essere costruita in quel dato modo, cio’ consentira’ di non allontanarsi dal tipo e quindi perdere le caratteristiche fondamentali di lavoro per le quali è stata selezionata.
Volendo modificare un carattere indissolubilmente se ne vanno a coinvolgere altri.
Il cane muovendosi usa diverse andature correlate alle diverse circostanze da affrontare ma in relazione alla funzione per la quale è stato selezionato e ha adattato la propria costruzione avra’ un’andatura specifica, pertanto è l’adattamento alla funzione da svolgere che ci conduce al tipo di struttura.
La struttura di ogni razza è costituita dal rapporto delle singole parti corporee e quando questo rapporto viene alterato si perde l’essenza della razza : ci si allontana dal tipo !
E’ pertanto importante allevando una razza capire perche’ deve essere costruita in quel dato modo, allorquando si deve intervenire per correggere qualche difetto strutturale bisogna farlo per gradi, con accoppiamenti studiati e ponderati, con prudenza, solo quando i miglioramenti sarano certi ed evidenti si fisseranno.
Infine mi piace riportare quanto scritto dell'avv. Enrico Oddo :
"Struttura anatomica ortodossa e quindi rispondente al tipo in aggiunta a particolari doti psichiche danno come risultante lo stile"
(le apertue) dovranno essere rapportate al terreno, il cane intelligente e collegato ampliera' o ridurra'
il suo raggio di azione in base ai terreni da ispezionare per mantenere un costante collegamento con il
proprio conduttore.
ma per ottenere delle aperture sufficenti a coprire, per esempio,un calanco,
senza che il conduttore debba fermarsi a lungo ad aspettare che il cane ci arrivi, ci vuole comunque una
sufficiente dinamica da parte del cane, mancando questa le aperture saranno ben limitate e spesso
insufficienti ( e per fare aperture adeguate oltre alle capacità fisiche occorre che il cane possieda
la mentalità adatta)
Il tipo è importante, ma attenzione all' ipertipo, pericolo sempre incombente sul bracco italiano che è
soggetto con parecchi particolari morfologici NON funzionali, che devono esserci perchè sono le caratteristiche
che determinano la razza, ma che non devono eccedere tanto da diventare penalizzanti.
Quali sono questi aspetti : le labbra, le pieghe, le orecchie, la giogaia, la grassella, la pelle in eccesso,
le ossa troppo grosse, l'eccessivo rapporto peso/ volume.
Poi ci sono e a mio avviso sono importanti tanto e piu' dei particolari morfologici, le caratteristiche del
cane al lavoro , l'andatura, il portamento di testa, la posizione in ferma, la filata, la guidata, ed in questo
campo NON bisogna essere dogmatici, situazioni contingenti possono portare un cane perfettamente tipico
a fermare di scatto o non alto sulle gambe o ad avere andature non conformi all'eccessivamente intollerante
dettato dello standard.
D'altra parte il galoppo del bracco è un galoppo ben determinabile e che è tipico della razza, non sarà
impetuoso, ma a falcate lunghe con appoggio morbido e flessuoso , spinta vigorosa tale da portare il cane
a compiere il balzo con una linea ben convessa alla fine del quale gli anteriori riceveranno il peso del cane
con una flessione dell'insieme quasi avesse le molle prima di ricevere il nuovo impulso dai posteriori.
Perchè il braccofilo deve saper vedere se è bracco anche da come galoppa e non solo dal trotto, il quale
ultimo puo' essere (lascio al lettore la scelta della forma piu' corretta)a falcate lunghe e potenti o corte
e frenetiche , con portamento piu' o meno alto della testa e piu' o meno rigido , potrà essere steppato
(con anteriori portati fortemente in alto come dovesse salire un alto gradino) e potrà anche essere molle
con costante appoggio di due arti e con scarsa spinta o potente con una vigorosa spinta dei posteriori che
genera un marcato tempo di sospensione indiscutibile certificazione della vigoria del soggetto.
Ho notato anche una certa difformità di trotta fra maschi e femmine, piu' potente e marcato nei singoli
tempi quello del maschio, piu' agile e con maggiore connessione delle singole fasi quello delle femmine.
Il tutto sempre con l'obbiettivo dell'efficienza, senza la quale lo stile sarebbe solo un inutile esercizio estetico.
andando a caccia con bracchi della stessa cucciolata secondo me si vede la differenza di movimenti non solo fra maschi e femmine,ma anche tra il bianco arancio,il roano,sia tra maschi che femmine Uscendo a volte con 5 fratelli,tre femmine e due maschi,avevo avuto l'impressione sopra detta,derivata anche dai diversi caratteri dei cani, influenzati anche secondo me da dove vivono,tre femmine da carmen e renato,bubu da me e biagio da silvia e famiglia,più caserecci i primi 4,meno biagio e non avevo mai avuto il coraggio di raccontare questa mia impressione
gigi
cedo fucile semiautomatico beretta mod 391 urika canna 67 cm magnum con strozzatori intercambiabili (tutti) e valigetta ,perfetto come nuovo euro 450...
Ciao a tutti,
sto cercando un cucciolo ma non ho ancora scelto di che razza prenderlo. Attualmente ho un setter inglese e mi ha da poco lasciato...
06-03-25, 23:10
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