Ma e' un forum di amanti del bracco italiano questo??

Comprimi

Riguardo all'autore

Comprimi

Luca_Bianconi Scopri di più su Luca_Bianconi
X
 
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi
  • Luca_Bianconi
    • Oct 2014
    • 87
    • riccione

    #91
    Originariamente inviato da mesodcaburei
    No...lo standard di ora ha messo le misure minime di una e massime dell'altra....(sia peso che altezza)
    E questo può generare cani con enormi difformità di costruzione intesa come pesantezza che può arrivare quasi da molosso...e rimanere comunque in standard.
    questo quindi non succede negli altri da ferma...quindi standard precisi (o piu dettagliati) meno difformita' e selezione quindi piu' accurata... e' corretta la logica?
    applicare lo stesso criterio significherebbe "buttare" fuori standard un sacco di bracchi giusto?
    scindere la razza ancora come allora in appenninico e nobile nemmeno...
    quindi lo standard di ora da per scontato che la scelta sia devoluta espressamente al cacciatore, scegliendo la linea corrispondente alla mole desiderata, come 150 anni fa chi va in montagna snello, chi in pianura piu importante.ci sono note linee, cioe' allevamenti che possono a primo impatto far pensare ad un tipo o un'altro?
    ma questo porta un problema ora...i bracchi " da divano"...

    Commenta

    • Druso
      ⭐⭐⭐
      • Jun 2008
      • 1757
      • Spagna
      • Bracco italiano. Beagle.

      #92
      Originariamente inviato da Luca_Bianconi
      questo quindi non succede negli altri da ferma...quindi standard precisi (o piu dettagliati) meno difformita' e selezione quindi piu' accurata... e' corretta la logica?
      applicare lo stesso criterio significherebbe "buttare" fuori standard un sacco di bracchi giusto?
      scindere la razza ancora come allora in appenninico e nobile nemmeno...
      quindi lo standard di ora da per scontato che la scelta sia devoluta espressamente al cacciatore, scegliendo la linea corrispondente alla mole desiderata, come 150 anni fa chi va in montagna snello, chi in pianura piu importante.ci sono note linee, cioe' allevamenti che possono a primo impatto far pensare ad un tipo o un'altro?
      ma questo porta un problema ora...i bracchi " da divano"...
      Lo standard del setter è molto peggio dello standard del bracco italiano, nel setter l'altezza è da 65 a 68 cm nei maschi e non vedo limitazioni di peso. Ormai la maggior parte dei bracchi hanno un peso massimo di 35 kg e ci sono molti bracchi con altezza e peso conforme al vecchio standard del bracco leggiero di 100 anni fa. Va detto che è probabile che il bracco leggero avesse del sangue pointer visto che il muso doveva essere retto e si "tolerava" il muso concavo e la convergenza cranio-facciale. Il bracco italiano odierno riguardo alla testa somiglia il vecchio standard del bracco pesante, ma in peso e in altezza c'è di tutto. Ci sono molti cani fra 55 e 60 cm sotto i 30 kili e io ne ho due.

      Commenta

      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #93
        Originariamente inviato da Luca_Bianconi
        questo volevo, ora ancora qualche domanda:
        -perche' tanta eccellenza italiana nella selezione del setter e poca (vedendo i numeri delle iscrizioni non singoli casi) in quella del bracco,
        perché i braccofili hanno privilegiato un "tipo" di bracco pesante ed orpelloso, che poteva soddisfare certe esigenze venatorie limitate e soddisfaceva certi discutibili gusti estetici. Se leggiamo il fondamentale testo del Cancellari (ripreso poi da tutti coloro che hanno scritto del bracco italiano) si legge che il secolo d'oro del bracco italiano é stato il 700 , quando i bracchi "andavano di gran carriera" e che nell'ottocento la razza si é impoverita a causa di situazioni sociali mutate, i "signori si sono urbanizzati ed i cani sono rimasti ai fittavoli, che li hanno alimentati in modo qualitativamente insufficiente e non si sono preoccupati di salvarli dalla consanguineità, incrociando con i cani che avevano in casa.
        La prima guerra mondiale fu poi deleteria , i grandi allevamenti scomparvero e per cercare di rimediare , nel 1923 unirono le due razze, ma non unificarono il tipo, lasciando i massimi del pesante ed i8 minimi del leggero, senza pensare che i raporti peso/altezza erano (e sulla standard prmangono) molto diversi .

        credo che per il setter ci siano voluti anni...anni a quanto pare "persi" nella strada rivelatasi sbagliata?
        i setter inizialmente e fino alla seconda guerra mondiale erano di origini britanniche quando ancora i gentiluomini competevano fra loro e cacciavano e quindi era stata fatta una selezione venatoria quantomeno sulle caratteristiche psichiche, poi in Italia si procedette ad un ulteriore selezione tant'é che lo standard (che deve considerarsi un commento allo standard dato che quello ufficiale rimane quello inglese) velcizzando ed allegerendo ulteriormente. Non dimentichiamo che fino agli anni 50 erano piu' numerosi i pointer dei setter

        -perche se tutti i cani da ferma evolvevano verso agilita' e velocita' il bracco fu selezionato per l'opposto?
        perché i braccofili vollero imporre il tipo pesante ritenedolo il vero bracco

        -perche' in inghilterra sono arrivati ad iscrivere 200 setter (crisi) mantenendo standard "anticaccia" mentre in italia il 50% delle iscrizioni?
        perché la caccia é passata di moda e la selezione é continuata , fatta e gestita da persone che utilizzano il cane per compagnia e sui ring, dove vengono premiati i soggetti al massimo di taglia e con particolari morfologici piu' accentuati

        la selezione indirettamente la fa il gusto del cacciatore sembra per il setter...per il bracco ha prevalso il gusto di chi? divanisti? espositori? si e' cercato il bracco "da divano" per incrementare le vendite puntando anche sulla compagnia e non pensando che poi il lato venatorio andava deteriorandosi?
        il Bracco é apprezzato anche come cane da compagnia per il suo carattere dolce ed affettuoso (talvolta perfino appiccicoso) gli allevatori trovano piu' facile fare campioni di morfologia che di lavoro (costa meno e rende di piu') e cosi' prediligono (mediamente mai generalizzare) puntare sul tipo da ring che su una selezione in funzione venatoria

        lo standard quando ho scelto il bracco mi interessava il giusto, ho letto, ho chiesto ma poi la scelta e' caduta li, per patriottismo e per esigenza...
        rimango dell'idea che molti scelgono il setter per sicuro affidamento (e come dargli torto) ma molti anche per moda (conosco due proprietari di setter che hanno acquistato il "pacchetto completo" setter beeper a 3000€ ma non vanno a beccacce, vanno in risaia ed il beeper credo serva veramente a poco ma e' una mia opinione)...
        c'é chi compera il setter compreso il beeper e chi il bracco corredato di braga e andremmo ancora bene, ma ce ne sono molti (troppi) che godono di labbroni spropositati grondanti di bava , di giogaie debordanti dai collari, di grasselle che si prolungano fino allo sterno e la tragedia é che questi sono i cani premiati nelle expo e che ormai sono diventati, nell'immaginario collettivo , i "veri" bracchi italiani mentre questi particolari sono quasi sempre dimensionati al di là del dettato stesso dello standard, che già é esagerato. Per essere preciso cito l'altezza del muso che secondo lo standard , dovrebbe essere alto i 4/5 della sua lunghezza, oggi non c'é un solo maschio di bracco che rispetti questa proprozione ben scritta nello standard. La giogaia dovrebbe essere "leggera" , visonate un po' di cani sui ring , di solito i presentatori gli mettono la mano sotto il collo trattenendo giogaie bovine o i collari salvano l'estetica, ma guardateli liberi da costrizioni e vedrete che di giogaie leggere ce ne sono poche, non parliamo poi di grassella che lo standard nemmeno cita, limitandosi a dire che la linea inferiore è quasi orizzontale risalendo leggermente nella parte addominale, come se la grassella non esistesse mentre é il particolare che condiziona la linea inferiore. La parte addominale poi nei cani giovani risale decisamente (dietro la grassella) rimanendo come da standard nei cani maturi. Di orecchie corrette ne sono rimaste ben poche perché dovrebbero essere a larga voluta, ma sono per lo piu' strette e lunghe , particolare questo che rammenta i segugi.

        ---------- Messaggio inserito alle 10:37 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:13 PM ----------

        Originariamente inviato da Druso
        Lo standard del setter è molto peggio dello standard del bracco italiano, nel setter l'altezza è da 65 a 68 cm nei maschi e non vedo limitazioni di peso.
        lo standard ufficiale inglese, in italia o in Francia di cani che rispecchino queste misure praticamente non ce ne sono, perché si é selezionato sulla funzionalità

        Ormai la maggior parte dei bracchi hanno un peso massimo di 35 kg
        allora perché nell'ultima redazione dello standard in vigore dal genaio di quest'anno hanno mantenuto i 40 kg. ? se lo standard deve essere il testo guida per l'allevatore, cosa dobbiamo capire ???

        e ci sono molti bracchi con altezza e peso conforme al vecchio standard del bracco leggiero di 100 anni fa.
        ce ne sono pochi , NON molti come tu dici e sono praticamente solo femmine.

        Va detto che è probabile che il bracco leggero avesse del sangue pointer visto che il muso doveva essere retto e si "tollerava" il muso concavo e la convergenza cranio-facciale. Il bracco italiano odierno riguardo alla testa somiglia il vecchio standard del bracco pesante, ma in peso e in altezza c'è di tutto. Ci sono molti cani fra 55 e 60 cm sotto i 30 kili e io ne ho due.
        il pointer é entrato in tutte le razze da ferma, piu' o meno ufficialmente, rammento che il kurzhaar, per esempio , é un bracco-pointer e che il bracco di St. Germain é dichiaratamente un incrocio col pointer. Il pointer c'era anche nei pesanti (all'inzio del secolo gli stessi pointer avevano pesi e altezze ben superiori a quelli che vediamo oggi) nel dubbio rileggi il libro di Colombo Manfroni che riporta anche fotografie di bracconi "pointereggianti" Lo standard del leggero NON prevedeva assi cranio facciali convergenti ,ma é vero che riportava la canna nasale dritta o leggermente concava. I tuoi cani sono femmine e quindi le proporzioni sono inferiori a quelle dei maschi. Prova a verificare i padri delle tue cagne.
        Ultima modifica Lucio Marzano; 20-10-16, 10:42.
        lucio

        Commenta

        • leuciscus
          ⭐⭐
          • Aug 2013
          • 779
          • Orte

          #94
          Pensate che al sondaggio "Come li preferiamo" ben 54 utenti hanno risposto "oltre i 35 chili", ossia una specie di Bloodhound da penna.
          Chi va a caccia sa benissimo che un cane di questo tipo è del tutto inutilizzabile, se non come cane da compagnia, in territorio collinare e montano.

          Commenta

          • sly8489
            ⭐⭐⭐⭐
            • Mar 2009
            • 11961
            • Trieste
            • spring spaniel

            #95
            Originariamente inviato da marco pas
            Nessuno lo nega, resta di fatto che ci sono dei gran bracchi cacciatori e di gran gamba, l'essenziale e' scegliere fra linee di sangue testate sul lavoro in terreni e selvaggina doc.
            Lei e' stato deluso dalla sua precedente esperienza , probabilmente l'avranno riconosciuto neofita della razza e rifilato un gran bel bidone.
            Chi butta fango sulla razza sono i braccofili pentiti, ma questo succede in tutte le razze. Basta non avere affinità con la razza che subito si incomincia a parlare di insufficienza e di inadeguatezza. Le fregature si prendono quando non si distingue la lana dalla seta, quando non si riesce a distinguere un allevatore che alleva in funzione della caccia da uno che della caccia non gliene frega niente e sparla di quelli che allevano per ottenere cani funzionali. Il bracco come lo spinone vanno alleggeriti, per renderli più efficienti nella caccia, e non per renderli competitivi nella corsa con gli inglesi. Tutti i cani da caccia dovrebbero essere allevati nella loro essenzialità, gli accessori che non hanno funzionalità andrebbero eliminati. Il lupo, la volpe, lo sciacallo non hanno labbroni pendenti, molto probabilmente non è funzionale avere questo tipo di labbra. Non lo dovrebbe essere neanche per il cane da caccia. Il Bracco Italiano rimane bracco anche nella sua essenzialità. Io cacciatore fra due cani di pari valore, scelgo senza ombra di dubbio il cane più piccolo.

            Commenta

            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #96
              Originariamente inviato da leuciscus
              Pensate che al sondaggio "Come li preferiamo" ben 54 utenti hanno risposto "oltre i 35 chili", ossia una specie di Bloodhound da penna.
              Chi va a caccia sa benissimo che un cane di questo tipo è del tutto inutilizzabile, se non come cane da compagnia, in territorio collinare e montano.
              il sondaggio avrebbe dovuto anche analizzare che tipo di braccofilo ( si spera cacciatore , ma molti sono i dubbi) ha votato, perché se é vero che un pesante in collina montagna é molto penalizzato , non é vero che in piano sia penalizzato il leggero, quindi non vedo motivi pratici (i gusti sono altra cosa) per preferire i pesanti . (salvo l'utilizzo in acqua alta, ma ormai é cosa o occasionale o molto rara)

              ---------- Messaggio inserito alle 10:10 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:47 AM ----------

              Originariamente inviato da sly8489
              Chi butta fango sulla razza sono i braccofili pentiti, ma questo succede in tutte le razze. Basta non avere affinità con la razza che subito si incomincia a parlare di insufficienza e di inadeguatezza.
              se ti riferisci a me , stai scrivendo la tua ennesima sciocchezza, io non sono affatto "pentito" e tantomeno getto fango: caccio con i bracchi da oltre 20 anni , bracchi che ho anche allevato e non a scopo commerciale, li ho portati in prova per anni e con risultati oggettivamente molto positivi, spesso mettendoli davanti ai continentali esteri, quindi ho contribuito con i fatti e non con le sole chiacchiere a mettere in evidenza le qualità della razza , cio' premesso esprimo dei pareri critici con suggerimenti migliorativi , perché sono convinto che occorre dare una decisa sterzata all'indirizzo di allevamento con l'intenzione di riportare il Bracco Italiano ai cacciatori e questo indirizzo deciso, lo puo' dare soltanto la società specializzata, che invece continua (la dimostrazione piu' lampante é lo standard pubblicato questo stesso anno) a barcamenarsi fra bracco da divano e bracco da caccia, cercando penosi compromessi, senza avere il coraggio di prendere decisioni dastiche e storiche favorendo cosi' la montante tendenza a fare del Bracco Italiano un cane da compagnia .

              Le fregature si prendono quando non si distingue la lana dalla seta, quando non si riesce a distinguere un allevatore che alleva in funzione della caccia da uno che della caccia non gliene frega niente e sparla di quelli che allevano per ottenere cani funzionali.
              le fregature si prendono quando non si ha esperienza e si va a caso o non si seguono le piu' elementari norme di cautela dell'acquisto e comunque , le "fregature", se cosi' le vogliamo chiamare , capitano anche quando allevi da solo, perché non é vero che mettendo in razza due campioni avrai cuccioli dello stesso livello, avrai possibilità maggiori di avere il livello dei genitori , ma sicurezze MAI.
              Il bracco come lo spinone vanno alleggeriti, per renderli più efficienti nella caccia, e non per renderli competitivi nella corsa con gli inglesi.
              le esigenze odierne sono per cani relativamente agili e leggeri e comunque anche il bracco dovrebbe essere competitivo con TUTTI gli altri cani da ferma in fatto di efficienza, ma efficienza venatoria valutata sull'arco di una giornata di caccia cioé diverse ore, non sui 15/20 minuti delle prove.

              Tutti i cani da caccia dovrebbero essere allevati nella loro essenzialità, gli accessori che non hanno funzionalità andrebbero eliminati. Il lupo, la volpe, lo sciacallo non hanno labbroni pendenti, molto probabilmente non è funzionale avere questo tipo di labbra. Non lo dovrebbe essere neanche per il cane da caccia. Il Bracco Italiano rimane bracco anche nella sua essenzialità. Io cacciatore fra due cani di pari valore, scelgo senza ombra di dubbio il cane più piccolo.
              il criterio di funzionalità richiede che i particolari morfologici non funzionali siano ridotti , ma non eliminati, perché vanno sempre mantenute le caratteristiche che distinguono le razze (poi naturalmente oltre alla morfologia , saranno essenziali le caratteristiche di lavoro)

              ---------- Messaggio inserito alle 10:25 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:10 AM ----------

              Originariamente inviato da Luca_Bianconi
              questo quindi non succede negli altri da ferma...quindi standard precisi (o piu dettagliati) meno difformita' e selezione quindi piu' accurata... e' corretta la logica?
              ci sono standard poco precisi e scarsamente indicativi anche per altre razze da ferma (uno per tutti quello ufficiale del setter inglese, che si sofferma a spiegare cosa voglia dire "belton" e non da alcuna indicazione circa la costruzione del cane che é fondamentale , vedi costruzione nel rettangolo e avambraccio piu'corte del braccio che ne codizionano l'andatura) si chiede che dopo quasi un secolo si proceda ad una unificazione del tipo, dato che ancora le forbici fra minimi e massimi sono esageratamente aperte e si continua ad indicare due tipi di costruzione cio' che si evince verificando il rapporto peso/altezza relativo ai minimi ad ai massimi, che indicano proporzioni nettissimamente diverse.

              applicare lo stesso criterio significherebbe "buttare" fuori standard un sacco di bracchi giusto?
              se si portasse il peso a 35 kg . massimo gli esclusi sarebbero relativamente pochi, va poi detto che nei ring si va molto ad occhio, e mai si pesano i cani.

              scindere la razza ancora come allora in appenninico e nobile nemmeno...
              ormai é passata troppa acqua sotto i ponti, non si chiede di scindere nulla ma esattamente il contrario, cioé di stabilire dei criteri di valutazione che siano gli stessi per ogni altezza e peso, cioé di fissare quale sia la costruzione migliore per tutti i bracchi italiani, con proporzioni uguali fra peso e altezza a tutti livelli di taglia. Insomma che il barcco italiano sia , finalmente uno solo e che il criterio al quale riferirsi sia quella della funzionalità venatoria e non dei gusti di divanisti ed amanti dei ring.

              quindi lo standard di ora da per scontato che la scelta sia devoluta espressamente al cacciatore,
              lo standard non stabilisce in pratica nulla affermando che sono ugualmente tipici bufali e gazzelle. I cacciatori sempre fanno le loro scelte ma va considerato che di cacciatori che scelgono il bracco italiano ce ne sono sempre meno ed é questo il motivo che dovrebbe preoccupare ed obbligare a prendere decisioni.

              scegliendo la linea corrispondente alla mole desiderata, come 150 anni fa chi va in montagna snello, chi in pianura piu importante.ci sono note linee, cioe' allevamenti che possono a primo impatto far pensare ad un tipo o un'altro?
              ma questo porta un problema ora...i bracchi " da divano"...
              ci sono allevamenti che privilegiano la linea lavoro, ma siccome i cosiddetti belli o meglio i figli dei belli, si vendono di piu' ed a prezzi piu' alti , fatalmente si ricerca il cane da ring e il mercato del bracco divanista é in costante espansione a discapito del bracco cacciatore.
              Ultima modifica Lucio Marzano; 20-10-16, 12:50.
              lucio

              Commenta

              • FranSa
                • Dec 2013
                • 131
                • Roma
                • Bracco italiano

                #97
                Buona sera a tutti. Ringrazio il Sig. Marzano per gli auguri che, spero, servano alla mia precaria salute.
                Inciso a parte, torno ad argomentare su questa bella discussione.
                Il "tipo", come detto ieri, è unico per qualsiasi razza.
                Posso fare un piccolo esempio: il cane barbone ha diverse taglie e colori ma il tipo rimane unico in tutti casi perciò, anche nel bracco italiano, esiste un solo ed unico tipo che è quello dettato dallo standard.
                Secondo il mio modestissimo parere è inutile parlare di cani vissuti 100, 200 o più anni fa. Credo che, per insegnare ai giovani, si dovrebbe discutere dei bracchi attuali per il semplice fatto che indietro non si torna; è la vita, purtroppo.
                Sono convinto, per esperienza, che un bravo bracco italiano non ha nulla da invidiare ad una qualsiasi razza inglese, la velocità, nella caccia pratica, non porta a nulla di buono, a meno che, non si abbia un naso fuori dal normale. Sempre per la suddetta esperienza e per gli anni che sono passati, posso ancora trovare selvatici dopo il passaggio di orde di inglesi beeper muniti e ne sono orgoglioso.
                Cordiali saluti
                Francesco Sacco.

                Commenta

                • Lucio Marzano
                  Lo zio
                  • Mar 2005
                  • 30090
                  • chiasso svizzera
                  • bracco italiano

                  #98
                  Originariamente inviato da FranSa
                  Buona sera a tutti. Ringrazio il Sig. Marzano per gli auguri che, spero, servano alla mia precaria salute.
                  Inciso a parte, torno ad argomentare su questa bella discussione.
                  Il "tipo", come detto ieri, è unico per qualsiasi razza.
                  Posso fare un piccolo esempio: il cane barbone ha diverse taglie e colori ma il tipo rimane unico in tutti casi perciò, anche nel bracco italiano, esiste un solo ed unico tipo che è quello dettato dallo standard.
                  Secondo il mio modestissimo parere è inutile parlare di cani vissuti 100, 200 o più anni fa. Credo che, per insegnare ai giovani, si dovrebbe discutere dei bracchi attuali per il semplice fatto che indietro non si torna; è la vita, purtroppo.
                  Sono convinto, per esperienza, che un bravo bracco italiano non ha nulla da invidiare ad una qualsiasi razza inglese, la velocità, nella caccia pratica, non porta a nulla di buono, a meno che, non si abbia un naso fuori dal normale. Sempre per la suddetta esperienza e per gli anni che sono passati, posso ancora trovare selvatici dopo il passaggio di orde di inglesi beeper muniti e ne sono orgoglioso.
                  Cordiali saluti
                  Francesco Sacco.
                  rinnovamdole gli auguri di una pronta e completa guarigione , mi permetto di dissentire riguardo al tipo e riguardo alla storia : la storia serve a capire e leggere il presente e se non si conoscesse la storia del bracco italiano sarebbe molto difficile capire perché lo standard odierno presenti delle forbici assurde e senza riscontri in tutta la cinofilia , fra minimi e massimi di peso e di altezza e non concordo col fatto che un cane di 40 kg sia lo stesso tipo di uno di 25, perché molto diverse saranno la costruzione, le prestazioni soprattutto in collina e montagna e diversa la resistenza allo sforzo e dalla storia apprendiamo che i nostri avi, che non erano sciocchi e utilizzavano i cani solo a caccia, avevano selezionato due ben diverse razze di bracchi , una adatta alla caccia in pianura e l'altra in montagna. Rammento che le due razze avevano standard diversi e oggi in unico stanard si pretende di avere un tipo unico mentre la realtà é ben diversa. Ogni tanto leggo di qualche braccofilo che trova selvaggina dove sono passati altri cani, ma siete sicuri che non succeda anche quando prima sono passati dei bracchi ? il fatto non dipende dalla razza ma dalla qualità dei soggetti perché ci sono bravi e meno bravi in tutte le razze. Poi se fosse vero quanto affermato dal Sig. Sacchi, dovreste spiegarmi perché i cacciatori che utilizzano i bracchi sono l'uno per cento e quelli che cacciano per esempio col setter siano invece piu' del 50% , non credo che i furbi siano i pochi e gli autolesionisti i tanti. Il bracco é un cane da caccia e tale , secondo me , dovrebbe rimanere , ma bisogna riportarlo ai cacciatori e per questo occorre essere critici e procedere ad una selezione funzionale prima delle qualità psichiche (passione) , poi di quelle vitali (cuore e polmoni) ed infine anche di quelle morfologiche. Se ci autocompiacciamo della situazione attuale, la razza finirà per diventare solo una razza da compagnia.
                  lucio

                  Commenta

                  • Ospite

                    #99
                    Originariamente inviato da FranSa
                    la velocità, nella caccia pratica, non porta a nulla di buono, a meno che, non si abbia un naso fuori dal normale.
                    Buongiorno Sig. Sacco, quoto questa sua frase perché non mi trova d'accordo, però la trovo interessante per aprire e subito chiudere una breve parentesi.
                    Ogni andatura (trotto o galoppo) è supportata da una determinata frequenza respiratoria che permette di portare al cervello la necessaria quantità d'ossigeno che da la garanzia di mantenere viva l'attenzione per valutare circostanze, prendere le opportune decisioni e di conseguenza intervenire come si deve in quel particolare contesto.
                    Quindi a mio parere non c'è nulla di corretto nel sostenere che maggiore è la velocità maggiore deve essere la potenza olfattiva onde evitare continui sfrulli e/o trascuri, così come trovo inverosimile che più un cane sia lento più garantisca risultati pratici nella caccia.

                    Commenta

                    • sly8489
                      ⭐⭐⭐⭐
                      • Mar 2009
                      • 11961
                      • Trieste
                      • spring spaniel

                      #100
                      [quote]
                      Originariamente inviato da maxmurelli
                      Buongiorno Sig. Sacco, quoto questa sua frase perché non mi trova d'accordo, però la trovo interessante per aprire e subito chiudere una breve parentesi.
                      Ogni andatura (trotto o galoppo) è supportata da una determinata frequenza respiratoria che permette di portare al cervello la necessaria quantità d'ossigeno che da la garanzia di mantenere viva l'attenzione per valutare circostanze, prendere le opportune decisioni e di conseguenza intervenire come si deve in quel particolare contesto.
                      Max, per me è giusto quello che affermi fino a questo punto. Deduco che fra un setter più allenato e uno meno allenato quello allenato riesce a percepire le emanazioni molto meglio, ma questo succede in tutte le razze. Quindi un Bracco più allenato può avvertire l'emanazione dove un setter meno allenato non è riuscito ad avvertire.
                      Quindi a mio parere non c'è nulla di corretto nel sostenere che maggiore è la velocità maggiore deve essere la potenza olfattiva onde evitare continui sfrulli e/o trascuri, così come trovo inverosimile che più un cane sia lento più garantisca risultati pratici nella caccia.
                      Max, il setter ha in media 230 milioni di ricettori olfattivi e 7/8 metri di membrana nasale, ha quello che ha un bracco. Hanno le stesse caratteristiche per essere efficaci nella caccia, però quello che rende il cane più efficiente è il modo con il quale la razza usa il naso. In alcuni ambienti il bracco sarà superiore al setter e in altri sarà inferiore. In sostanza quello affermato Sacco in parte è vero, la velocità non è sinonimo di efficienza. Chi vuole il cane nella massima efficienza lo deve portare sulla selvaggina e terreni adatti alle caratteristiche del cane.

                      Commenta

                      • Ospite

                        #101
                        Originariamente inviato da sly8489
                        Max, per me è giusto quello che affermi fino a questo punto. Deduco che fra un setter più allenato e uno meno allenato quello allenato riesce a percepire le emanazioni molto meglio, ma questo succede in tutte le razze. Quindi un Bracco più allenato può avvertire l'emanazione dove un setter meno allenato non è riuscito ad avvertire.
                        Certo che se andiamo a considerare tutte le eventualità del caso allora non si finirà mai di discutere.
                        Anche un cane esperto potrà trovare selvaggina dove precedentemente è passato un cucciolone alle prime armi. Anche un cane bravo troverà selvaggina dove prima è passato un cane scarso. Anche un cane poco allenato ma ancora fresco potrà avvertire l'emanazione dove un cane seppur allenato ma scoppiato perché con addosso parecchie ore di caccia non è riuscito a percepire. Anche in un tot di gratta e vinci c'è quello milionario e ogni tanto capita in mano al fortunato...
                        Poi ricordiamoci anche una cosa di cui nessuno mai ne parla: la selvaggina non è mai piantata a terra come un fungo, né tanto meno legata ad un sasso come un palloncino. T'è mai capitato di trovare un selvatico mentre stai ritornando alla macchina a fine cacciata e magari c'eri passato qualche ora prima quando eri partito? Ebbene sei sicuro che all'andata quel selvatico era lì e i tuoi cani l'hanno lasciato indietro?

                        Originariamente inviato da sly8489
                        Max, il setter ha in media 230 milioni di ricettori olfattivi e 7/8 metri di membrana nasale, ha quello che ha un bracco. Hanno le stesse caratteristiche per essere efficaci nella caccia, però quello che rende il cane più efficiente è il modo con il quale la razza usa il naso.
                        Penso che sia chiaro che ciò che ho evidenziato era sottinteso nel mio precedente intervento.

                        Originariamente inviato da sly8489
                        In sostanza quello affermato Sacco in parte è vero, la velocità non è sinonimo di efficienza. Chi vuole il cane nella massima efficienza lo deve portare sulla selvaggina e terreni adatti alle caratteristiche del cane.
                        A parte che da come è stato scritto e ho intuito sia io che credo anche Lucio, il Sig. Sacco ha inteso la velocità come sinonimo di INEFFICIENZA e non il contrario come hai detto te.
                        Comunque io rimango fermamente convinto che il cane deve saper adeguare la cerca e quindi anche la velocità (che è un aspetto del metodo di cerca) in base al terreno dove sta cacciando. Poi è praticamente impossibile che un Setter o un Pointer riescano a galoppare in un bosco, su una pietraia o anche semplicemente in un incolto con alta vegetazione, come invece gli è consentito fare su una spianata spoglia, perché è lo stesso ambiente che non glielo permette. Ma negli stessi posti la vedo davvero dura anche che un continentale italiano riesca ad esprimere un trotto tipico.
                        Le razze inglesi saranno pur galoppatori veloci (mesomorfi medi), ma ricordiamoci che il loro galoppo è un galoppo di caccia e non di trasferimento e che non esprime puramente velocità e potenza ma è atto a mantenere la resistenza sulle lunghe distanze.
                        Sto parlando in senso generale, prendendo come esempio naturalmente cani in buona salute, ben allenati e con esperienza di caccia nella norma.

                        Questo in relazione alla "velocità" che poi è quello di cui ci stiamo divagando a discutere.
                        Per quel che riguarda l'efficienza di una razza su particolari terreni rispetto ad altre ho capito dove vuoi andare a finire e... ti do ragione! A patto sempre di quanto un cane sia allenato, di quanto sia bravo, di quanto sia esperto ecc ecc [:D][wink]
                        Ultima modifica Ospite; 21-10-16, 10:42.

                        Commenta

                        • Lucio Marzano
                          Lo zio
                          • Mar 2005
                          • 30090
                          • chiasso svizzera
                          • bracco italiano

                          #102
                          i piu' recenti studi sull'olfatto dicono che non ha nessuna importanza la lunghezza della canna nasale o la dimensione dei seni frontali , come si riteneva in passato, i terminali olfattivi in TUTTE le razze di cani sono piu' che sufficienti a percipere le emanazioni sospese nell'aria o appiccicate al terreno ed alla bassa vegetazone, la differenza la fa il cervello, cioé come il cane sa reagire alle sollecitazioni olfattive.
                          D'altra parte anche empiricamente si vede benissimo che ha uguale potenza olfattiva il piccolo breton con canna nasale cortissima come un Kurzhaar con canna nale lunga piu' del doppio di quella di un breton. Vediamo sfrulli ad inizio caccia (o turno) perché il cane é in fase si eccitazione e manca di concentrazione (non per nulla si concede in prova un minuto di tolleranza) poi diversi sono gli atteggiamentei delle singole razze, l'inglese reagisce con la ferma , poi risale il continentale (breton eccettuato) rallenta e risale , entrambi hanno la stessa sollecitazione , ma diversa é la reazione. Sul piano della potenza olfattiva un pastore tedesco non é inferiore ad un caner da ferma, ma , per dirla in linguaggio web, a parità di hardware
                          quello che fa la differenza é il programma installato (nel cervello ovviamente)

                          la velocità é caratteristica utilissima nei terreni aperti, perché un cane veloce e resistente (necessario il fondo perché si parla di caccia e non di prove) nello stesso periodo di tempo , copre indubbiamente piu' terreno di uno relativamente lento e offrirà di conseguenza piu' possibilità di reperire la selvaggina, meno ovviamente in terreni a vegetazione alta specie boschivi (non parliamo di beeper che falsano parecchio il concetto) ma non vedo perché un cane relativamente veloce dovrebbe fare piu' trascuri di un meno rapido. Molto importante sarà, piu' della velocità, l'esperienza del singolo cane , nell'andare ad esplorare i luoghi piu' favorevoli e , permettetemelo, anche quella del conduttore che oltre a guidare il cane , gli avrà fatto fare le giuste esperienze e lo avrà abituato sia a fare un percorso razionale sia a mantenere il collegamento.
                          Come dice bene Max , la selvaggina non é inchiodata al terreno, quello che non trovi al mattino presto in un posto lo puoi trovare un paio d'ore piu' tardi nello stesso posto. E non vi é mai capitato di alzare un selvatico coi piedi dietro ai vostri cani ??
                          Ultima modifica Lucio Marzano; 21-10-16, 10:59.
                          lucio

                          Commenta

                          • valkirius
                            • Nov 2006
                            • 160
                            • mandello del lario, Lecco, Lombardia.

                            #103
                            Originariamente inviato da sly8489
                            Chi butta fango sulla razza sono i braccofili pentiti, ma questo succede in tutte le razze. Basta non avere affinità con la razza che subito si incomincia a parlare di insufficienza e di inadeguatezza. Le fregature si prendono quando non si distingue la lana dalla seta, quando non si riesce a distinguere un allevatore che alleva in funzione della caccia da uno che della caccia non gliene frega niente e sparla di quelli che allevano per ottenere cani funzionali. Il bracco come lo spinone vanno alleggeriti, per renderli più efficienti nella caccia, e non per renderli competitivi nella corsa con gli inglesi. Tutti i cani da caccia dovrebbero essere allevati nella loro essenzialità, gli accessori che non hanno funzionalità andrebbero eliminati. Il lupo, la volpe, lo sciacallo non hanno labbroni pendenti, molto probabilmente non è funzionale avere questo tipo di labbra. Non lo dovrebbe essere neanche per il cane da caccia. Il Bracco Italiano rimane bracco anche nella sua essenzialità. Io cacciatore fra due cani di pari valore, scelgo senza ombra di dubbio il cane più piccolo.
                            Io sono un braccofilo pentito ma non mi sembra di aver mai gettato fango sulla razza.Al massimo ho esposto in maniera oggettiva problematiche esisteti restando anche estremamente soft su quella che era ed è la realtà relativa al soggetto in mio possesso.
                            Forse è vero non sò distinguere la lana dalla seta ma quando è stato il momento ho fatto il "filo" a Manuel ed a Fossati perchè mi sembrava che avessero i requisiti giusti ma non avevano cani da darmi, Bonasegale non allevava più. Allora ho sentito altri allevatori alcuni avevano grandissime cagne da caccia salvo poi scoprire che a caccia non erano mai e dico mai andate oppure di allevatori che dicevano che cacciavano in montagna con i propi bracchi.Scoprivo poi che erano decenni che non lo facevano altri ancora si dichiaravano beccacciai accaniti e poi venivo a sapere che erano anni che non rinnovavano il porto d'armi! Insomma un sacco di balle!!
                            Detto questo sono sicuro ci siano anche allevatori serissimi e resto del parere che non è tutto da buttare e che la razza esprima anche buoni cacciatori come viene evidenziato dai post degli utenti di questo forum e non solo cani poco predisposti.

                            Il problema stà nel sapere dove andare a prenderli sti cani cacciatori.
                            Le prove? Io ne ho viste un pò ma probabilmente è stato un errore.
                            Vedi Saturnino, gli Alboino, La Peppa, Agamennone,Xeres e ti aspetti che il tuo cane sia come loro non perchè straesagerati ma perchè li vedi come cani buoni. Ma la media è quella?
                            Pechè si dice sempre "bisogna sapere dove andare e che linee cercare" ma nessuno nello specifico ti indica quali sono queste linee?

                            IO credo che la salvaguardio del bracco cacciatore (che non significa solo venaticità ma anche preservare il carattere, gli atteggiamenti la corretta conformazione anatomica senza esagerazione alcuna in definitiva preservare una razza sana sotto tutti gli aspetti), passi dalla selezione che in tale chiave gli Allevatori devono effettuare testando loro per primi i loro prodotti.Ma se gli allevatori non sono accaniti,sfegatati cacciatori possono i loro cani esserlo?
                            I setter possono vantare allevatori cacciatori come i Giorgi, i Pensa, i Bravaccini, i Della Bella, i Cavaglià , i Nencini , gli Oddone per fare alcuni esempi insieme a una miriade di privati
                            I bracchi, fatto salvo alcune lodevoli ma isolate eccezzioni, possono vantare allevatori così "assatanati" a cui potersi rivolgersi per un cane da Caccia?

                            Tiziano

                            Commenta

                            • silvio roncallo
                              ⭐⭐⭐
                              • Dec 2006
                              • 5650
                              • genova, Genova, Liguria.
                              • spinone

                              #104
                              Originariamente inviato da valkirius
                              Pechè si dice sempre "bisogna sapere dove andare e che linee cercare" ma nessuno nello specifico ti indica quali sono queste linee?

                              IO credo che la salvaguardio del bracco cacciatore..... passi dalla selezione che in tale chiave gli Allevatori devono effettuare testando loro per primi i loro prodotti.Ma se gli allevatori non sono accaniti,sfegatati cacciatori possono i loro cani esserlo?
                              ......
                              I bracchi,...... possono vantare allevatori così "assatanati" a cui potersi rivolgersi per un cane da Caccia?

                              Tiziano
                              per il primo punto perchè "non si vuole offendere nessuno" scrivendo che un allevatore alleva cani da caccia ed un altro no.

                              per il secondo punto ... che dire ... hai ragione.
                              silvio

                              Commenta

                              • bosco64
                                ⭐⭐⭐
                                • Nov 2011
                                • 4540
                                • Langhe
                                • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

                                #105
                                Originariamente inviato da silvio roncallo
                                per il primo punto perchè "non si vuole offendere nessuno" scrivendo che un allevatore alleva cani da caccia ed un altro no.
                                Secondo me non si offende nessuno. Se uno ha un target di mercato e l'altro un'altro non dovrebbero prendersela.
                                Se si offendono sarà perchè hanno degli scheletri negli armadi ??

                                Commenta

                                Argomenti correlati

                                Comprimi

                                Attendere..