i bracchi moderni

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giuseppe
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  • giorgio ziron
    ⭐⭐⭐
    • Aug 2006
    • 1738
    • monselice, Padova, Veneto.
    • Bracco italiano Pilone dei sanchi (detto Moro) CH it di belezza Tex dei Sanchi CH it e int di bell

    #211
    Caro Antonio, ti quoto, straquoto, iperquoto, megaquoto, soprattutto riguardo la selezione (?) fatta dalle stellette!
    Giorgio Ziron

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    • Sanchi Francesco
      ⭐⭐
      • Mar 2007
      • 283
      • Morciano di Romagna, Rimini, Emilia Romagna.
      • BRACCHI ITALIANI D E I S A N C H I

      #212
      Ciao vecchio Antonio,cosa dire di più di quello che hai gIà detto,lo ripeto da una vita ma i sordi non sordi e i non amanti del nostro bracco non ci sentono.Giustamente,
      come dici Tu,.....provate ad allevare da veri amatori e la cosa cambierà totalmente......ALLEVATORE significa amatore,estimatore colui che dedica una vita per il mantenimento ed il miglioramento di una razza cercando di salvaguardare quelle caratteristiche specifiche ,che distinguono ,nel nostro caso ,il BRACCO allevato dal Bracco costruito. MIGLIORARE NON SIGNIFICA INCROCIARE!!!!
      p.s
      Avrei voluto allargare di più il discorso in merito,perchè ne varrebbe la pena, ma sono un pò giù di morale ,perchè proprio ieri ho subito ,un furto di sei cavalli ,5 fattrici e uno stallone Puro Sangue Arabo importato di recente dall'Egitto. Speriamo bene !!!!
      F. SANCHI
      _________________________

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      • duedentoni_old

        #213

        Avrei voluto allargare di più il discorso in merito,perchè ne varrebbe la pena, ma sono un pò giù di morale ,perchè proprio ieri ho subito ,un furto di sei cavalli ,5 fattrici e uno stallone Puro Sangue Arabo importato di recente dall'Egitto. Speriamo bene !!!!
        che bastardi!!!!!!!!!!!

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        • Diana

          #214
          In bocca al lupo per il ritrovamento Francesco...certo la gente che fa ste cose sarebbe da prendere e...meglio lasciar stare...

          Mi piace lasciare il mio parere su quanto scritto e riportato da Antonio che quoto in tutto.

          Bello il passaggio di Mazzetti dove invita i possessori di bracchi a frequentare le prove anche con cani non dressati...è quello che sto facendo, inizialmente con un pò di titubanza ma sempre felice di far vedere la mia bracca.
          Sembra incredibile ma girando tra i cacciatori moltissimi negli anni passati hanno avuto o solo apprezzato il lavoro dei nostri cani e tutti ma proprio tutti ne parlano con ammirazione e nostalgia.

          Secondo me il bracco deve rimanere bracco altrimenti perderebbe tutte quelle caratteristiche che lo rendono un cane unico, sia morfologicamente che caratterialmente.
          I gusti son gusti e il bracco è proprio un cane da gustarsi sia in casa che sul terreno.
          Perchè alleggerirlo e velocizzarlo? Forse per rispondere alla moda degli ultimi anni che vuole cani sempre più "spinti"?

          Chi cerca queste cose non può chiamarsi allevatore ma venditore.

          Anche se neofita mi sono innamorata di questo cane come non mi era mai successo con altre razze e lo amo proprio così com'è adesso.

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          • Lucio Marzano
            Lo zio
            • Mar 2005
            • 30090
            • chiasso svizzera
            • bracco italiano

            #215
            Antonio se permetti esprimo la mia opinione


            lavorare, basta conoscere le linee di sangue, non intestardirsi a volere sui pedigree miriadi di stellette (politica dei matrimoni e di mercato) ….molte volte cani poco o niente celebrati … riproducono egregiamente.

            che cani poco "celebrati" possano ben riprodurre è un fatto, ma se si usano cani che sono campioni certificati e figli di campioni altrettanto certificati , è a mio avviso molto meglio, altrimenti smettiamola di fare cinofilia, ognuno cucina in casa e si autocelebra

            Gia’ nel lontano 1949 (nasce la S.A.B.I.) anno dell’unificazione delle due varieta’, leggera e pesante, il Cav.Ciceri scrive : “ che riunirle non vuol dire confonderle (cm.55 e kg. 25 bracco leggero, cm. 67 e kg.40 bracco pesante) il bracco italiano è morfologicamente uguale sia negli esemplari di grande mole che in quelli in piccola mole, le linee esteriori sono uguali, variano solo misure e peso e se cosi’ non fosse allora ci sarebbero due razze.
            e se sono uguali perchè il rapporto peso altezza è cosi' diverso ???
            lo ritengo che NON ERANO AFFATTO UGUALI con ben differenzate correnti di sangue ed iscritti sia sul libro delle origini sia nelle prove come leggeri e pesanti

            <o>:p
            La razza bracco italiano è una sola con i suoi esponenti…siano essi alti 67 o 55 cm. e pesino 40 o 25 kg.


            storicamente NON é cosi i documento a comprova sono infiniti, l'hanno fatta diventare uguale

            Quindi se le linee esteriori, le forme, i rapporti sono identici perche’ non uniformare le due categorie ? Troppi erano ( e io aggiungerei sono) i preconcetti tra i cacciatori quindi la razza andava rinvigorita e a tal proposito il Cav.Ciceri cita lo Spencer


            ed infatti il cavaliere l'ha "rinvigorita"...... ma lui poteva farlo..............

            “ Una stessa razza allevata in ambiente diverso da quello cui era abituata , si trova in condizioni fisico-economiche differenti e prende caratteri distinti, zoologici e zootecnici e da’ luogo a nuove forme e a nuove attitudini “ e il Darwin : “ Mutando l’ambiente cessa la trasmissione di alcune attitudini periodiche”.


            si ma intermini di migliaia e centinaia di migliaia di anni, non generazionali



            La classe è data dalle forme corporee che rispecchiano la funzionalita’ e la rispondenza all’impiego
            ,


            qui sono completamente daccordo


            <o>:p</o>
            <o>:p</o>
            A tal proposito scrive il prof.Benasso : “Il declino e l’estinzione di una razza è evento grave , senza ritorno, perche’ nulla si puo’ fare per ridarle vita, la perdita non è solo biologica ma anche culturale perche’ alla base di una qualsiasi razza non c’è solo un ben determinato patrimonio ereditario irripetibile, ma un frammento – grande o piccolo che sia – della nostra storia, delle nostre tradizioni : le razze domestiche sono una testimonianza della nostra identita’.”<o>:p</o>
            Sempre il prof.Benasso scrive : “Quello che si volle chiamare standard unificato prende a modello i soggetti piu’ asciutti, dinamici o meglio costruiti del grande bracco e “scarica” – senza tanti complimenti e con notevoli danni economici per molti – il bracco leggero che, per le sue caratteristiche somatiche e comportamentali a meta’ fra quelle del bracco e quelle del pointer, non trova piu’ posto nella cinofilia ufficiale, veniva sancita l’incapacita’ evidenziata nel corso di oltre 40 anni di migliorare il bracco italiano ricorrendo all’immissione del pointer.
            perchè si parte dal concetto , errato, che il bracco leggero fosse un bracco/pointer mentre cosi' non era o almeno molto spesso non lo era
            Il bracco leggero era una razza con sue caratteristiche e qualità e lo si é
            volutamente estinto


            Sotto il profilo funzionale i risultati piu’ vantaggiosi si ottengono attestandosi sui valori medi e medio alti : 62-64 cm. Maschi e 58 – 60 cm femmine. I soggetti al limite inferiore della taglia, se pur validi nel lavoro, difettano generalmente di stile e di classe e il loro impiego nell’allevamento non è scevro di incognite. Bisogna orientare l’utenza verso la scelta di soggetti asciutti, avidi, dinamici, spigliati e che caccino instancabilmente da “bracco”.

            si parla di dimensioni e mai di pesi, ma soggetti avidi e dinamici, asciutti, spigliati non possono avere i rapporto peso/altezza che invece lo standard permette (67 cm x 40 kg, ) ??

            <o>
            mentre seppur rari vi sono alcuni bracchi di antico stampo che pur non richiesti dall’attuale utenza, possono rivestire un certo interesse in allevamento per l’espressione, il carattere, la tipicita’ in generale.
            alcuni....mosche bianche in Italia e parecchi all'estero e quale è l'interesse al di là della morfologia ?? e sono anche dinamici, asciutti , mobili ecc. ?? io ne dubito molto

            Dalle misurazioni effettuate su alcuni soggetti di qualita’ e piu’ in vista nelle manifestazioni si hanno per i maschi altezza al garrese tra 63-65 cm. Con perimetro toracico di 75 cm. E per le femmine 59-61 cm. con torace di 70 cm.<o>
            </o>
            Sono dati medi dello standard entro i quali oggi rientra la maggior parte dei bracchi.<o></o>In buona percentuale anche la lunghezza del tronco è pari all’altezza al garrese con minimi scostamenti. Da queste misurazioni scaturiscono pesi tra i 28-32 Kg. in cani in buono stato.
            dati che portano o meglio dovrebbero portare a qualche riflessione
            se, come è facile constatare mancano ancoro 8 kg. (scusate se è poco)
            al massimo consentito di peso




            solo una raccomandazione importante va fatta agli allevatori e ai giudici che dovranno sempre considerare con giusta severita’ i soggetti che non dimostrano quella serenita’ e franchezza del carattere che determinano l’adattabilità della nostra razza a qualsiasi situazione, si notano infatti, con percentuali maggiori in linee di sangue facilmente definibili, alcuni soggetti con problemi di timidezza e ipersensibilità.


            questo dovrebbe essere un importante segnale d'allarme che io ribadisco , attenti al carattere, i timidi sono troppi


            <o>:p</o>
            A tale proposito occorre ribadire che una drastica riduzione di taglia si impone : “ridurre non significa modificare le caratteristiche peculiari della razza. E’ ovvio che mai si dovra’ alleggerire, guai alle ossature leggere, toraci carenati e ventri retratti, codini che tutto ricordano tranne il bracco e, soprattutto mai si rinunci all’epressione di razza che nello sguardo ha la sua piu’ eloquente manifestazione ; solarita’, festosita’ a scongiurare tare o vizi latenti. Troppe volte ho osservato cani di giusta taglia ed in tutto meritevoli…..che stranamente non sono stati utilizzati di frequente nella riproduzione. Se esiste una possibilita’ sancita dallo standard di potersi orientare tra un minimo e un massimo, il senso pratico mi suggerisce di non trascurarlo.


            il concetto è chiaro, ma piu' che di taglie parlerei dei pesi

            ……il nostro bracco non dovra’, come spesso accade con altre razze, scatenarsi in dissennati fuori mano che gioverebbero solo alla salute della selvaggina.

            <o></o>
            anche senza "dissennati fuori mano" deve pero' dimostrare di saper prendere terreno e avere la dinamica necessaria a soddisfare le esigenze
            della caccia dovunque, i bracchi che stanno fra i piedi dovrebbero essere un ricordo del passato, invece purtroppo.....non è cosi'</o></o>
            lucio

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            • casamassima
              ⭐⭐⭐
              • Apr 2005
              • 4134
              • Mottola, Taranto, Puglia.
              • Bracco Italiano .

              #216
              Lucio Tu m'insegni che i campioni non generano campioni, se cosi fosse li produrremmo in serie !
              <O:p
              Lucio uguali per tipo e stile di razza e non per dimensioni.

              Il Cav.Ciceri nei suoi scritti asserisce che non ha mai usato per selezionare il bracco italiano sangue "estero".
              <O:p
              A prescindere dagli anni che occorrerebbero ...comunque il bracco ha perso pelle in eccesso e linfatismo ecc. ed ha acquistato tonicita' ecc.ecc. e questo è un dato di fatto .
              <O:p
              E' evidente che non erano caratteristiche "bracche" e il Benasso ce lo dice : “a meta’ fra quelle del bracco e del pointer “.
              <O:p
              Riguardo al rapporto altezza /peso è in proporzione .
              <O:p
              Se permetti il problema timidezza non è da attribuirsi solo alla razza bracca.
              <O:p
              Cani che stanno tra i piedi ce ne sono ovunque e in tutte le razze…poi bisogna aprire una parentesi sul perche’ .
              <O:p
              Caro Lucio potremmo stare ore a rintuzzarci , senza arrivare a capo di nulla e rimanere ognuno della propria idea, sarebbe d’indubbia utilita’ avere adesso nel Forum le autorevoli voci del passato che hanno scritto la storia del Bracco Italiano e ce lo hanno tramandato.
              <O:p
              Non me ne volere ma son convinto che se il Cavalier Ciceri o il dr.Amaldi potessero ritornare tra noi …..ci rispolvererebbero a suon di bastonate il fondo schiena.
              Antonio Casamassima

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              • giuseppe

                #217
                e' una discussione che ho aperto e leggo col piacere di apprendere da persone che del bracco sanno e conoscono,ma una cosa tengo a dire,1)la classe,lo stile, non e' dato ne dal peso,ne dalla corporatura d'insieme,ma dalla psiche del soggetto,la quale ne deriva da selezione,dall'incontrarsi di lineee di sangue favorevoli, 2)la perfetta costruzione fa si che il soggetto,con siffatta psiche possa esprimersi al meglio e per un tempo protratto.
                il cane, grosso costituzionalmente ,se supportato da mentalita' e passione con adeguata costruzione fisica, importante + di un soggetto di piccola taglia,e' bello da vedere in azione,il cane di taglia e' sempre spettacolare,ma il problema per la razza bracca e' data sempre dalla particolare psiche che molte volte si trasforma in apatia al contrario dei cani inglesi che anche quando fanno pena comunque si muovono,i bracchi al contrario fanno venire l'ulcera,quindi personalmente propendo + per i soggetti tirati,di mole ridotta,nevrili a caccia,ma sempre con quelle caratteristiche che hanno fatto innammorare tanti cinofili.
                giuseppe

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                • casamassima
                  ⭐⭐⭐
                  • Apr 2005
                  • 4134
                  • Mottola, Taranto, Puglia.
                  • Bracco Italiano .

                  #218
                  Originariamente inviato da giuseppe

                  ....quindi personalmente propendo + per i soggetti tirati,di mole ridotta,nevrili a caccia,ma sempre con quelle caratteristiche che hanno fatto innammorare tanti cinofili.
                  ....diceva il dr. Amaldi che a parita' di mezzi e di stile, un bracco di buona taglia lanciato al trotto spinto offre uno spettacolo di armonia , di potenza e di classe che invano ricercheremmo nella prestazione di un soggetto di taglia ridotta e dalle leve corte.
                  Antonio Casamassima

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                  • giorgio ziron
                    ⭐⭐⭐
                    • Aug 2006
                    • 1738
                    • monselice, Padova, Veneto.
                    • Bracco italiano Pilone dei sanchi (detto Moro) CH it di belezza Tex dei Sanchi CH it e int di bell

                    #219
                    CASAMASSIMA: lavorare, basta conoscere le linee di sangue, non intestardirsi a volere sui pedigree miriadi di stellette (politica dei matrimoni e di mercato) ….molte volte cani poco o niente celebrati … riproducono egregiamente.
                    Originariamente inviato da Lucio Marzano
                    Antonio se permetti esprimo la mia opinione

                    che cani poco "celebrati" possano ben riprodurre è un fatto, ma se si usano cani che sono campioni certificati e figli di campioni altrettanto certificati , è a mio avviso molto meglio, altrimenti smettiamola di fare cinofilia, ognuno cucina in casa e si autocelebra
                    Su questo particolare argomento, riporto l'opinione del dott. Colombo Manfroni, che potete trovare a pag 232-233 del suo trattato sul bracco italiano, il tutto per dare ai lettori un'informazione più completa.

                    LA SCELTA DEL RIPRODUTTORE
                    Il livello attuale (e si parla di circa 20 anni fa ndr) raggiunto dalla selezione del BI è veramente notevole. Il merito deve essere attribuito agli allevatori ed anche ad alcuni fatti contingenti come quello di essere la razza poco diffusa, in mano ad amatori che ne hanno controllato costantemente la morfologia e la funzione nelle manifestazioni ufficiali...omissis.
                    Le correnti di sangue non sono quindi attualmente numerose ma quasi sempre sono controllate e selezionate da diverse generazioni. Per questo oggi anche da accoppiamenti fatti a casaccio da improvvisati allevatori, possono nascere futuri campioni o comunque cani tipici ed omogenei....omissis.
                    ... Bisogna quindi evitare di incorrere in processi involutivi che riportino la razza verso il linfatismo ottocentesco, mentre si deve prestare attenzione affinchè non ritornino a galla caratteristiche indesiderabili di razze che in passato possono aver inquinato il bracco.
                    L'espressione dolce, il carattere affabile e sereno, la tipicità nel lavoro, sono garanzie di affidabilità che devono sempre essere presenti in un riproduttore.... omissis.
                    Se un soggetto ha delle carenze, si può sperare di migliorare la progenie accoppiandolo con uno che presenti la perfezione in quel carattere che fa difetto all'altro e che soprattutto abbia dimostrato di trasmetterlo ai figli.
                    Vorrei fare mio il suggerimento di Paolo Ciceri che raccomanda agli allevatori di provvedersi di fattrici provate, di cui si sappia tutto da diverse generazioni.
                    Su di esse si fonda la selezione, mentre lo stallone può essere scelto al di fuori dell'allevamento basandosi sulla valutazione dei figli che è stato capace di generare.
                    Regola validissima è scegliere i riproduttori controllando la loro discendenza...omissis.
                    Ottenere le monte da grandi campioni spesso risulta difficile e particolarmente oneroso, in tal caso è più agevole utilizzare i loro genitori dai quali si possono avere risultati anche più sicuri.
                    Questa è l'opinione del dott. Giuseppe colombo Manfroni
                    Giorgio Ziron

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                    • Lucio Marzano
                      Lo zio
                      • Mar 2005
                      • 30090
                      • chiasso svizzera
                      • bracco italiano

                      #220
                      con tutto il rispetto per il Dott Manfroni o per altri grandi citati, io vorrei leggere le vostre esperienze e le vostre opinioni cosi' come porto le mie,questi personaggi li abbiamo letti e riletti
                      e non sempre hanno razzolato come hanno scritto, quindi fai quello che dico e non quello che faccio.........a partire dal Papà del bracco italiano


                      Per questo oggi anche da accoppiamenti fatti a casaccio da improvvisati allevatori, possono nascere futuri campioni o comunque cani tipici ed omogenei....s.
                      e citatemi allora qualche esempio.........ma concreto per piacere

                      Bisogna quindi evitare di incorrere in processi involutivi che riportino la razza verso il linfatismo ottocentesco, mentre si deve prestare attenzione affinchè non ritornino a galla caratteristiche indesiderabili di razze che in passato possono aver inquinato il bracco.
                      e quali sono i processi involutivi che portano alle caratteristiche indesiderabili???? indovinate un po'



                      lo stallone può essere scelto al di fuori dell'allevamento basandosi sulla valutazione dei figli che è stato capace di generare.
                      sempre ammesso che ci siano i soliti pirla che fanno le esperienze che permettano ad "altri" di andare a colpo sicuro ed ammesso che quando le valutazioni sui figli che lo stallone é stato in grado in genereare siano fatte , lo stallone sia ancora vivo ed in grado di generare e che il padrone dello stallone abbia voglia di darlo a chi ha aspettato che altri facessero da apristrada........... da noi si dice va avanti tu che mi viene da ridere.........


                      Vi porto un episodio (chiedete all'interessata per conferma) Angela é in Mezzano con pointer e bracca, arriva il solito "esperto" breton-munito e vedendo la bracchetta che
                      prende terreno e se ne va di buon trotto, avvicina Angela e : ma signora richiami il bracco, sta allargando troppo, é un bracco italiano non deve allontanarsi, cosi' la rovina non la lasci andare......

                      Ecco come ancora pensano in TROPPI che debba essere un bracco italiano....vediamo di non confermare questi preconcetti in nome di una assurda e malintesa tipicità di razza.
                      lucio

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                      • giorgio ziron
                        ⭐⭐⭐
                        • Aug 2006
                        • 1738
                        • monselice, Padova, Veneto.
                        • Bracco italiano Pilone dei sanchi (detto Moro) CH it di belezza Tex dei Sanchi CH it e int di bell

                        #221
                        Originariamente inviato da Lucio Marzano
                        questi personaggi li abbiamo letti e riletti
                        e non sempre hanno razzolato come hanno scritto, quindi fai quello che dico e non quello che faccio.........a partire dal Papà del bracco italiano




                        A questo punto penso sia inutile ogni altro confronto, in quanto se quello che mi va bene è onesto, quello che non mi va bene non è onesto, penso ci sia poco altro da dire...
                        Giorgio Ziron

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                        • Lucio Marzano
                          Lo zio
                          • Mar 2005
                          • 30090
                          • chiasso svizzera
                          • bracco italiano

                          #222
                          Non mi pare di avere utilizzato in nessun caso la parola "onesto" perché non do' né direttamente né indirettamente del disonesto a nessuno.
                          Esprimo il mio parere e basta.... nessuno é obbligato a continuare una discussione, pero' non accetto che mi si mettano in bocca parole che NON HO MAI PRONUNCIATO né SCRITTO,

                          ho solo detto che anche alcuni eminenti cinofili hanno utilizzato il rinsanguamento esterno, il papà del bracco in primis
                          lucio

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                          • casamassima
                            ⭐⭐⭐
                            • Apr 2005
                            • 4134
                            • Mottola, Taranto, Puglia.
                            • Bracco Italiano .

                            #223
                            Caro Lucio possiamo raccontare tutte le esperienze e le opinioni personali o quello che vuoi Tu ( non credi si scadrebbe nel pettegolezzo piu' puro ?) pero' quanto trasmessoci sia come patrimonio zootecnico che attraverso gli scritti ,dai "grandi" citati , resta realta' inconfutabile.
                            E' il pedigree " la chiave di lettura " che porta a capire se l'accoppiamento è stato studiato per fini zootecnici (selezione) o è stato fatto a casaccio e quindi solo per incremento quantitativo della razza.
                            Chi non concede per la riproduzione i propri soggetti maschi, titolati o meno, non è un cinofilo e non merita considerazione alcuna.

                            ....... arriva il solito "esperto" breton-munito e vedendo la bracchetta che
                            prende terreno e se ne va di buon trotto, avvicina Angela e : ma signora richiami il bracco, sta allargando troppo, é un bracco italiano non deve allontanarsi, cosi' la rovina non la lasci andare......

                            Ecco come ancora pensano in TROPPI che debba essere un bracco italiano....vediamo di non confermare questi preconcetti in nome di una assurda e malintesa tipicità di razza.
                            Cosi' la pensa chi i bracchi non li conosce e a conferma di cio' quel signore era "breton-munito" (senza offesa alcuna per la razza breton).

                            Comunque il nocciolo della questione è che , mi ripeto fino alla nausea, non si transiga su tipo e stile di razza.
                            <!-- / message --><!-- sig -->
                            Antonio Casamassima

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                            • Lucio Marzano
                              Lo zio
                              • Mar 2005
                              • 30090
                              • chiasso svizzera
                              • bracco italiano

                              #224
                              Chi non concede per la riproduzione i propri soggetti maschi, titolati o meno, non è un cinofilo e non merita considerazione alcuna.
                              tu sai che non ho mai rifiutato una monta Antonio, ma leggere prima fai fare le esperienze agli altri, poi se vanno bene arrivo anche io, non mi pare il miglior modo di procedere e non é lusinghiero per coloro che dovrebbero fare da battistrada, anche se lo dice un "personaggio".
                              Per il resto rimane da vedere se é peggio il "pettegolezzo" che sai non essere tale , o l'ipocrisia....

                              Non bisogna transigere su molte cose , non solo tipo e stile di razza, anche sul fatto che i cani abbiano spiccate ed evidenti qualità venatorie; che me ne faccio di un bello in tipo, ma inutile venatoriamente.
                              Poi ognuno ha le sue priorità, la mia é l'efficienza venatoria, certo se poi trovi persone che vedendo un bracco che va (come secondo me, devono andare i bracchi) ti dice
                              lo richiami perché lo sta rovinando, vuol dire che c'é ancora qualcuno che rimane attaccato al "pensatore" riflessivo, tardo a mettersi in azione perché deve considerare....e stupidaggini varie che sono servite solo a giustificare l'esistenza di bracchi pelandroni e senza animus, e sono questi, sempre a mio modestissimo avviso, i pregiudizi che hanno fatto male alla razza.

                              Fortunatamente ci sono vari modi di concepire la razza e diverse priorità, cosi' chi si dà la pena di andare a vedere e verificare puo' fare le scelte secondo le sue personali esigenze ed inclinazioni. Poi le verifiche sul terreno (sia di prove, che di caccia che di ring) diranno se si é operato correttamente in modo Oggettivo perché soggettivamente parlando non esiste dialogo e tantomeno contraddittorio.
                              lucio

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                              • casamassima
                                ⭐⭐⭐
                                • Apr 2005
                                • 4134
                                • Mottola, Taranto, Puglia.
                                • Bracco Italiano .

                                #225
                                Originariamente inviato da Lucio Marzano

                                tu sai che non ho mai rifiutato una monta Antonio
                                ....certo che lo so ! ...e Tu sai che non facevo riferimento a Te !

                                Originariamente inviato da Lucio Marzano

                                Non bisogna transigere su molte cose , non solo tipo e stile di razza, anche sul fatto che i cani abbiano spiccate ed evidenti qualità venatorie...
                                ...ovviamente !
                                Antonio Casamassima

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