Fecondazione Artificiale

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gibisco
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  • gibisco

    #1

    Fecondazione Artificiale

    E' abbastanza frequente negli ultimi tempi l'uso dell'inseminazione artificiale nel cane.
    A livello tecnico, mi dicono sia un procedimento semplice e sicuro, ma a livello "zootecnico" ho qualche dubbio, gia' evidenziato anche da altri amici nel sito.
    Che pensare ?
    E' un modo per evitare di far prendere "vizi" allo stallone
    E' un sistema per poter usare un particolare seme d'interesse per lungo tempo con l'apposita conservazione ?
    Non si rischia di far riprodurre anche cani, che non hanno l'istinto riproduttivo accentuato?
    E' bello avere dalla scienza nuove indicazioni, ma scusate io sono per far fare il suo corso alla natura.
    Ciao
    Giancarlo

    PS:Quali sono i metodi di conservazione del seme ?
  • casamassima
    ⭐⭐⭐
    • Apr 2005
    • 4134
    • Mottola, Taranto, Puglia.
    • Bracco Italiano .

    #2
    Ritengo che oggi piu' che l'inseminazione artificiale si pratichi "l'inseminazione meccanica" :prelevando al momento il materiale spermatico dal maschio e iniettandolo, in contemporanea, nei genitali della femmina. Pratica che ho visto compiere, spesso, anche da non addetti ai lavori, con ogni mezzo ed in totale assenza di elementari norme igieniche.
    Tale pratica è frequente, ormai, per quei cani (maschi e femmine) che non hanno l'istinto all'accoppiamento naturale e che a mio avviso scarterei, immediatamente, dalla riproduzione. D'indubbia utilita' sarebbe invece la raccolta e conservazione del seme di stalloni qualificati "razzatori" - campioni e non" da poter utilizzare nel tempo.
    Sui metodi di conservazione del seme attendiamo lumi dagli amici medici - veterinari.
    Antonio Casamassima

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    • Lucio Marzano
      Lo zio
      • Mar 2005
      • 30090
      • chiasso svizzera
      • bracco italiano

      #3
      l'inseminazione artificiale è un'arma a doppio taglio, può risolvere dei problemi contingenti, ma come detto , fa riprodurre soggetti che mancano dei fondamentali...e che probabilmente trasmetteranno negativamente almeno in questo campo.
      Ha il vantaggio di poter far utilizzare stalloni che stanno dall'altra parte del mondo e , con grossi limiti, di poter utilizzare cani defunti. La pratica è ormai prassi nei bovini.
      La conservazione avviene in appositi recipienti contenenti azoto liquido che vengono regolarmente spediti per aereo.
      So che passando il tempo le percentuali di successo diminuiscono ma
      non conosco i termini scientifici di diminuzione dell'efficacia del seme congelato. So per certo che fecondano vacche col seme di tori morti da dieci anni
      ma evidentemente c'é qualche differenza fra vacche e cagne....e non fate illazioni....
      lucio

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      • gibisco

        #4
        Antonio, era propio della fecondazione "meccanica" effettuata dall'uomo che volevo parlare.
        Sembra sempre piu' diffusa ... dove sono finiti gli "stalloni"....

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        • casamassima
          ⭐⭐⭐
          • Apr 2005
          • 4134
          • Mottola, Taranto, Puglia.
          • Bracco Italiano .

          #5
          Credo che per essere definito "stallone" il soggetto debba essere in salute e possedere molto "forte" l'istinto alla riproduzione e quindi avere la "volonta" di trasmettere e perpetuare il proprio patrimonio genetico .
          Cio' è evidente per i mammiferi allo stato "brado" :si accoppia soltanto il
          soggetto sano e piu' forte rispetto alla schiera dei pretendenti; partorisce e alleva la prole il soggetto sano e dotato di forte istinto alla maternita'; quindi madre natura vuole che chi sia debole o malformato non abbia la possibilita' di riprodursi : "selezione naturale".
          Il maschio che non abbia volonta' all'accoppiamento e la femmina con scarso istinto materno non devono essere costretti, come spesso avviene, dall'uomo a svolgere tale compito.
          Ritengo che le cause siano : consanguineita' esasperata,malattie, degenerazione.
          Questa è la mia opinione.
          Antonio Casamassima

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          • Fabio
            Utente fondatore
            • Mar 2005
            • 246
            • Livorno, , Toscana.

            #6
            L'utilizzo di nuove e vecchie tecniche di fecondazione non naturale è cosa soggettiva, ogni allevatore sceglie fin dove vuole arrivare, spesso i danni sono fatti quando la molla che spinge ad allevare non è la passione per il cane e la razza ma il denaro o la mania di essere il primo della classe. A me piace allevare seguendo, per quanto possibile, una strategia complementare alla natura, mi spiego meglio con alcuni esempi: non utilizzerei il seme di un razzatore morto che ha avuto la possibilità di riprodursi, in vita, in giusta misura; non recupererei cuccioli scartati dalla cagna, non alleverei cuccioli che sin dall'inizio evidenziano tare gravi, non farei riprodurre una cagna inetta al concepimento e alle necessità della prole etc. Sono dell'idea che i cani da caccia, a differenza dei cavalli e delle vacche, hanno la necessità di mantenere integri gli istinti per svolgere il loro lavoro a nostro servizio, la morfologia, di solito nostro capriccio, non deve essere d'ostacolo alla funzione. In alcuni casi le vacche selezionate non sono in grado di brucare l'erba, di riprodursi autonomamente, di sopravvivere all'aperto e hanno difficoltà a deambulare, sono in sostanza "biomacchine" da produzione...
            La scienza può migliorare la qualità di vita di soggetti che si ammalano, può facilitare la vita agli allevatori non costringendoli a spostamenti continui, può permettere di scegliere tra soggetti idonei alla funzione quello più bello, ma non deve migliorare la natura, andare oltre, a mio avviso, non ce né bisogno.
            Fabio Casetti

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            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #7
              Consordo in linea di principio con Fabio, la riproduzione artificiale non salvaguarda le funzioni fondamentali di riproduzione e quindi non è auspicabile. Può avere un senso quando il maschio sia lontanissimo dalla femmina ed abbia comunque dimostrato di essere "stallone" a pieno titolo. Se si hanno maschio e femmina a disposizione andare a fecondare "meccanicamente" mi sembra solo un modo per sopperire a deficienze dello stallone o della femmina, quindi non dovrebbe essere
              un metodo accettabile in funzione selettiva.
              lucio

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              • gibisco

                #8
                Sono d'accordo con tutte le Vs, affermazioni.
                Che dire cerchiamo di evitarlo almeno noi, visto la diffusione[stop]
                In natura come dice Antonio e' la legge del piu' forte ( leggasi geni piu' forti ) ad assicurare la continuità di una specie sana e robusta, non sostituiamoci alle leggi del creato, usiamo la scienza solo in casi particolari come la lontananza citata da Lucio.
                ciao
                Giancarlo

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