L'unica è di Gibisco, che risponde su Bonasegale e non sulla lettera ad esso inviata e sul suo contenuto.
Innegabile che il mio intervento è frutto di risentimento verso chi con superficialità decreta sentenze "criptate" sulla mia persona.
Ricordo molto bene che tale proposta mi venne fatta, come trovo difficile individuare nelle Marche altro veterinario braccofilo e allevatore, diverso dalla mia persona.
Quindi la missiva è stata ben indirizzata pensando che non avessi occasione di leggerla?
Oppure nella speranza la leggessi?
Visto che ho avuto occasione di leggerla e non avendo ne la "coda di paglia" tantomeno qualcosa da nascondere, mi sono sentito in dovere, non solo di spiegare il mio comportamento sulla circostanza, ma di stigmatizzare chi vuole ergersi a giudice di situazioni altrui senza lontanamente farsi sfiorare dal dubbio di anteporre un profondo esame di coscienza sulla propria coerenza, ben inteso, in senso strettamente braccofilo.
L'unica risposta altrettanto pubblica me la poteva concedere solo questo sito, che ringrazio di ciò infinitamente.
Preciso che i rapporti con il caro collega si sono notevolmente raffreddati con le mie dimissioni da delegato Sabi delle Marche, e successivamente gelati a seguito delle divergenze di opinione proprio sulla gestione SABI del suo idolo. Bonasegale.
Guai ad avere opinioni non allineate!
All'insegna del detto "non stuzzicare il cane che dorme" trovo parimenti utile citare un proverbio spesso ricordatomi da mia nonna:
"E' PIU' FACILE VEDERE UNA PAGLIUZZA NELL'OCCHIO DI CHI HAI DI FRONTE CHE UNA TRAVE NEL TUO."
Quanto fin qui argomentato fa nascere in me il desiderio di creare a breve una discussione specifica sulle tare ereditarie.
Un saluto a tutti.
Luigi Marilungo
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