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In zootecnia viene definito “stallone” : il “riproduttore” o meglio per quanto ci riguarda il “razzatore” ! Non basta che un maschio sia idoneo a compiere l’atto sessuale e capace di ingravidare la femmina per essere definito tale, non basta che sia morfologicamente ben costruito e venatoriamente valido, ma deve essere idoneo e capace di tramandare tali doti alla propria discendenza . Generalmente ci si rivolge al maschio che ha vinto dovunque o che è titolato. Fondamentale, invece, è rivolgere la propria attenzione al maschio che abbia generato gia’ dei figli di provata e controllata validita’.
se sei convinto della tua femmina, e vuoi uscire dai soliti maschi vincitori delle prove di lavoro, procura almeno nei limiti del possibile di andarlo a vedere sul terreno, in stagione di caccia.
Originariamente inviato da silvio roncallo
quindi, fondamentale: non fare le cose in fretta
Interventi saggi i tuoi come quelli di Daniele e di Casamassima...A proposito di ciò.... chi hai scelto per la tua Asya???
Se mi permetti aggiungerei che non esiste lo stallone ideale, io ho la fortuna di vedere tanti bei cani, e spesso il giusto accoppiamento si ottiene studiando le caratteristiche dei singoli soggetti. In bocca al lupo per " la caccia al tesoro"!
In zootecnia viene definito “stallone” : il “riproduttore” o meglio per quanto ci riguarda il “razzatore” ! Non basta che un maschio sia idoneo a compiere l’atto sessuale e capace di ingravidare la femmina per essere definito tale, non basta che sia morfologicamente ben costruito e venatoriamente valido, ma deve essere idoneo e capace di tramandare tali doti alla propria discendenza . Generalmente ci si rivolge al maschio che ha vinto dovunque o che è titolato. Fondamentale, invece, è rivolgere la propria attenzione al maschio che abbia generato gia’ dei figli di provata e controllata validita’.
Dunque un cane che non si è mai riprodotto non deve mai essere posto in riproduzione, e colui che possiede un campione riproduttore ha compiuto un azzardo imperdonabile la prima volta che lo ha fatto accoppiare.
Mi scuso per l'intervento, ma signori allevatori: noi cacciatori stimiamo il vostro lavoro e impieghiamo i vostri cani, affidandoci alla vostra esperienza nelle "n" possibili combinazioni fra stalloni e fattrici. Ma VOI, esperimenti con soggetti non proprio sicuri e collaudati non ne fate mai? e passi sulla scelta dello stallone, ma mi volete dire che sono altrettanto testate le fattrici?
Non mi riferisco a nessun allevatore e non voglio polemizzare con la categoria, chiedo solo un minimo di obiettività sul fatto che chi accoppia la propria brava cagna con il bravo cane dell'amico, caratterizzati da caratteristiche morfologiche e attitudinali nello standard di razza, non può essere trattato alla stregua di un inquinatore della razza, dal momento che entrambi i soggetti sono certificati come puri dall'ENCI e dagli allevamenti di provenienza.
Dunque un cane che non si è mai riprodotto non deve mai essere posto in riproduzione, e colui che possiede un campione riproduttore ha compiuto un azzardo imperdonabile la prima volta che lo ha fatto accoppiare.
uno dovrà pure incominciare, altrimenti se tutti aspettassero di vedere come riproduce un cane, quando vorranno utilizzare lo "stallone" sarà morto o incapace
di coprire per raggiunti limiti di età.
Io dico che un allevatore dovrebbe portare avanti una sua linea di sangue, della quale conosce vita morte e miracoli e se la linea è valida per generazioni difficilmente potrà sbagliare (pur ammettendo che qualche ciambella senza il buco puo' capitare anche al piu' attento pasticcere) e guarderà fuori casa per andare a cercare soggetti che possano dare un apporto positivo alla sua linea ed anche per evitare i problemi legati alla consanguineità.
I cani segnalatisi nelle prove sono piu' o meno conosciuti e visionabili, quelli solo da caccia vanno visti e valutati sul terreno perché non ci si puo' fidare dei "sentito dire"
ma una lettura del pedigree è sempre consigliabile.
Questa la premessa, ma la cosa fondamentale è fare selezione, partendo dalle prestazioni sul terreno e da una valutazione morfologica che privilegi gli aspetti funzionali , chi ha soggetti validi non ha difficoltà a mostrarli, a caccia o in prova,
su terreni difficili e selvaggina vera, se non li mostrano qualche perplessità è quantomeno lecita.
Ognuno poi valuta i cani secondo le proprie esigenze e quello che è un pregio per uno puo' essere un difetto per un altro. Alcuni dicono che se gli "italiani" allargano troppo non sono tipici, qualcun altro (io per esempio) pretende che allarghino quanto piu' è possibile restando pero' collegati.
Sono poi da valutare anche altri fattori, il carattere per esempio, la tempra, le doti vitali, che si vedono solo dopo un utilizzo impegnativo per durata e tipo di terreno.
Interventi saggi i tuoi come quelli di Daniele e di Casamassima...A proposito di ciò.... chi hai scelto per la tua Asya???
Se mi permetti aggiungerei che non esiste lo stallone ideale, io ho la fortuna di vedere tanti bei cani, e spesso il giusto accoppiamento si ottiene studiando le caratteristiche dei singoli soggetti. In bocca al lupo per " la caccia al tesoro"!
carissimo !!!!... la caccia al tesoro è appena cominciata, benvenuti suggerimenti ...
ma abbiamo tempo: non prima del primo calore del 2013 ......tanto per guardarci un po' in giro ....
Dunque un cane che non si è mai riprodotto non deve mai essere posto in riproduzione, e colui che possiede un campione riproduttore ha compiuto un azzardo imperdonabile la prima volta che lo ha fatto accoppiare.
Mi scuso per l'intervento, ma signori allevatori: noi cacciatori stimiamo il vostro lavoro e impieghiamo i vostri cani, affidandoci alla vostra esperienza nelle "n" possibili combinazioni fra stalloni e fattrici. Ma VOI, esperimenti con soggetti non proprio sicuri e collaudati non ne fate mai? e passi sulla scelta dello stallone, ma mi volete dire che sono altrettanto testate le fattrici?
Non mi riferisco a nessun allevatore e non voglio polemizzare con la categoria, chiedo solo un minimo di obiettività sul fatto che chi accoppia la propria brava cagna con il bravo cane dell'amico, caratterizzati da caratteristiche morfologiche e attitudinali nello standard di razza, non può essere trattato alla stregua di un inquinatore della razza, dal momento che entrambi i soggetti sono certificati come puri dall'ENCI e dagli allevamenti di provenienza.
Egregio Pao62,
visto che ha quotato me , per quanto dal sottoscritto postato, Le rispondo. <O:p
Ho dato una scorsa a quanto da me scritto e non mi risulta abbia mai affermato che : “un cane che non si è mai riprodotto non deve mai essere posto in riproduzione, e colui che possiede un campione riproduttore ha compiuto un azzardo imperdonabile la prima volta che lo ha fatto accoppiare ... ecc.ecc." come, peraltro, Lei afferma !
Ho ribadito la definizione zootecnica di cosa si vuole intendere con il termine di “stallone e/o razzatore” che è poi il titolo di questa discussione.
E’ fin troppo ovvio che per poter essere definito tale : “stallone e/o razzatore” il soggetto debba riprodursi , non una sola volta e con un solo partner, ma piu’ volte e con piu’ partners , solo cosi’ e tramite la discendenza – testata sia per morfologia che per funzione - si valutera’ cosa trasmette o cosa è stato in grado di trasmettere con costanza.
In allevamento , sappia, si pone una particolare attenzione ai soggetti che svolgeranno il ruolo importante e difficile di "fattrice" .
Gentile Antonio Lucio, senz'altro Lei non ha mai pronunciato la frase che io peraltro non le ho attribuito, ma avendo seguito con interesse la discussione e assolutamente d'accordo con la maggior parte delle affermazioni, mi è venuto spontaneo fare osservare come ad estremizzare si cada nel paradosso, come quello che ho segnalato. "Fondamentale, invece, è rivolgere la propria attenzione al maschio che abbia generato gia’ dei figli di provata e controllata validita’." Questa è sua, e io mi troverei d'accordo: ma se ne facciamo una regola e ne esaminiamo le implicazioni ci troviamo al paradosso di cui sopra. Non voglio uscire dal tema e non intendo banalizzare le cose dette da lei. Ho stima dell'attività degli allevatori seri e la rispetto, però pongo anche il problema degli accoppiamenti fra cani in mano a cacciatori: a mio parere l'atteggiamento degli allevatori su questo argomento tende ad essere un po' troppo esclusivista.
"Fondamentale, invece, è rivolgere la propria attenzione al maschio che abbia generato gia’ dei figli di provata e controllata validita’." Questa è sua, e io mi troverei d'accordo: ma se ne facciamo una regola e ne esaminiamo le implicazioni ci troviamo al paradosso di cui sopra.
quando é possibile , lo si fa, ma per esempio l'allevatore che utilizza una sua linea di sangue , spesso mette in razza lo stallone e/o la fattrice che non ha mai figliato, perché é sicuro della linea di sangue ed ha testato le qualità del soggetto.
da qui a farne una regola pero' ce ne corre
io ho deciso,la prossima settimana prendo su la cagnina ,mi faccio 200 Km in andata e in ritorno e ....speriamo bene.
200 km verso nord - sud o est rispetto a casa tua?? sono 100 andata e 100 a ritorno o 200 and e 200 rit ?? (vediamo se si indovina chi sarà lo stallone)
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