Valorizzazione del cane campione

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  • ergenio

    #16
    Gl'unici caratteri zootecnici valutabili sono quelli morfologici e per quanto riguarda la scelta dei migliori basterebbe portarli a caccia e verficarli da se, faccio un esempio un mio amico ha 3 setter due femmine ed un mascho ma per riprodurre usa solo una femmina ed il maschio di una altro mio amico che a dire suo sono i più bravi.

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    • Pluto
      ⭐⭐⭐
      • Jun 2006
      • 3034
      • signa, Firenze, Toscana.
      • Bracco italiano

      #17
      Originariamente inviato da ergenio
      Gl'unici caratteri zootecnici valutabili sono quelli morfologici e per quanto riguarda la scelta dei migliori basterebbe portarli a caccia e verficarli da se, faccio un esempio un mio amico ha 3 setter due femmine ed un mascho ma per riprodurre usa solo una femmina ed il maschio di una altro mio amico che a dire suo sono i più bravi.
      [:-bunny][:-bunny][:-bunny][:-bunny][:-bunny][:-bunny]
      Damiano

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      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #18
        Originariamente inviato da ergenio
        Gl'unici caratteri zootecnici valutabili sono quelli morfologici
        io non credo proprio sono valutabili anche le prerogative venatorie

        e per quanto riguarda la scelta dei migliori basterebbe portarli a caccia e verficarli da se,
        esattamente il sistema "scarrafone" e poi io andrei a far coprire una cagna da un soggetto giudicato
        bravo da te ???

        faccio un esempio un mio amico ha 3 setter due femmine ed un mascho ma per riprodurre usa
        solo una femmina ed il maschio di una altro mio amico che a dire suo sono i più bravi.
        questa
        è la cucina fatta in casa, c'é qualcun altro che fa 7/800 km per andare a trovare quel particolare
        stallone e non quello che giudica buono Giovanni Rossi o Antonio Bianchi, ma quello valutato
        e giudicato buono , ecc o da CAC su terreni e selvaggina adatti da giudici qualificati e magari ancora
        non ci si fida e si va a vedere direttamente il soggetto sul terreno in occasione di qualche prova.

        Poi i risultati si mettono sul terreno e il migliore (se c'é perché non è facile avere il cane da prove e
        nessuno è tanto autolesionista da mettere sul terreno con le conseguenti spese un mediocre), va a
        fare le prove.........
        naturalmente facciamo così noi "esibizionisti repressi" che andiamo a presentare i cani "in stupide
        esibizioni che servono solo a soddifare il nostro ego" ma poi, i selezionatori col metodo "scarrafone"
        vengono a bere al nostro stagno, chissa perché ?? probabilmente sono autolesionisti
        lucio

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        • epagneul
          Banned
          • Apr 2008
          • 2438
          • Spoleto
          • Epagneul Breton, Kurzhaar

          #19
          Io ti dico una cosa i cani di oggi non sono più forti o più belli di quelli di 50 anni fa (parole di mio nonno, secondo me verissime), cambia solo che prima andavano a caccia ora invece vivono da frustrati in furgoncini di dresseur. <!-- / message -->
          Che tuo nonno sia una persona di una certa esperienza di vita nessuno lo mette in dubbio, ma credo che sia ancor più saggio affermare ciò che si vede con i propri occhi.

          50 anni fa c'erano cani belli e brutti bravi e meno, come ci sono oggi, e su questo credo che nessuno abbia dei dubbi ma la selezione stà lavorando proprio su questo punto, avendo l'obbiettivo di migliorare e non di peggiorare, poi ovviamente non tutte le ciambelle vengono con il buco, ma questa benedetta selezione se non verrà fatta con quei soggetti che presentano doti spiccate che riluccicano agli occhi di chi passa una intera giornata sotto il sole e la pioggia a giudicare quest'ultimi, te credi che qualcun'altro possa riuscire a fare di meglio con altri metodi selettivi ??

          Mi fai capire il perchè secondo te i cani che sono nei furgoncini dei dresseur sono frustrati ??

          cambia solo che prima andavano a caccia ora invece vivono da frustrati in furgoncini di dresseur.
          Molti di quei cani che tu definisci frustrati nei furgoncini, vengono portati all'estero ed allenati su selvaggina naturale quindi svolgono azioni di caccia in tutti i sensi a cui vengono apportate quelle finezze di lavoro sul terreno che un normale cane da caccia non dressato non presenta e molti cani da gara "trialler" durante la stagione venatoria vanno a caccia con i loro proprietari e/o conduttori anche perchè se si vuol presentare un soggetto ben preparato avrà bisogno di una costante preparazione psico/fisica.

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          • Barbe
            ⭐⭐
            • Jul 2007
            • 542
            • Torniella, Grosseto, Toscana.
            • Setter inglese

            #20
            Se non ho capito male l'alternativa alle prove potrebbe essere l'amico dei 3 setter [:D]. Saluti, Barbe.
            Barbe

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            • epagneul
              Banned
              • Apr 2008
              • 2438
              • Spoleto
              • Epagneul Breton, Kurzhaar

              #21
              Gl'unici caratteri zootecnici valutabili sono quelli morfologici e per quanto riguarda la scelta dei migliori basterebbe portarli a caccia e verficarli da se, faccio un esempio un mio amico ha 3 setter due femmine ed un mascho ma per riprodurre usa solo una femmina ed il maschio di una altro mio amico che a dire suo sono i più bravi.
              <!-- / message -->
              Inanzi tutto che gli unici caratteri valutabili sono quelli morfologici mi sembra proprio una bestemmia a meno che non si voglia avere un cane come soprammobile, poi in merito al cane che va valutato da sè può anche starci ma se questo "sè" è persona altamente competente sia a livello teorico che pratico della razza non colui che conosce la razza soltanto come cane da caccia e che se gli chiedi il minimo e il massimo delle misure al garrese previste o come deve galoppare o fermare neanche sanno quello che rispondere.

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              • Lucio Marzano
                Lo zio
                • Mar 2005
                • 30090
                • chiasso svizzera
                • bracco italiano

                #22
                ma se questo "sè" è persona altamente competente sia a livello teorico che pratico della razza non colui che conosce la razza soltanto come cane da caccia e che se gli chiedi il minimo e il massimo delle misure al garrese previste o come deve galoppare o fermare neanche sanno quello che rispondere.
                e ne discende che una verifica oggettivamente valida la puo' fare una persona certificata come esperta di razza..........e queste "verifiche" si chiamano "prove" per gli aspetti venatici ed esposizioni per quelli morfologici.

                Sotto l'aspetto puramente venatorio potrebbe bastare il "sono fisime, mi fa ammazzare tanto e del resto non mi importa" che puo' anche starmi bene, ma ci si dimentichi allora della cinofilia, perchè la stessa frase è atttribuibile
                a qualunque meticcio o cane da cerca o prfino da seguita. e magari anche ad un gatto .....o ad una scrofa
                lucio

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                • fongaros
                  ⭐⭐⭐
                  • Oct 2008
                  • 6847
                  • Verona
                  • Setter Inglese Pointer Inglese

                  #23
                  Sono convinto che tutti dicano la verità rifacendosi alle proprie esperienze personali. E' ovvio che la diversità dei criteri di giudizio e l'applicazione "a spanne" della zootecnia in campo canino sono fondamento di tutta la disputa verbale. Per mettere tutti in accordo ci sarebbe una via, ma viene ignorata perché, secondo mio giudizio, tocca sensibilità, interessi ed equilibri raggiunti in modo difficile.

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                  • epagneul
                    Banned
                    • Apr 2008
                    • 2438
                    • Spoleto
                    • Epagneul Breton, Kurzhaar

                    #24
                    questa
                    è la cucina fatta in casa, c'é qualcun altro che fa 7/800 km per andare a trovare quel particolare
                    stallone e non quello che giudica buono Giovanni Rossi o Antonio Bianchi, ma quello valutato
                    e giudicato buono , ecc o da CAC su terreni e selvaggina adatti da giudici qualificati e magari ancora
                    non ci si fida e si va a vedere direttamente il soggetto sul terreno in occasione di qualche prova.
                    Concordo pienamente con te Lucio e aggiungo che questo avviene perchè cè qualcuno che ancora crede di poter dare dei giudizi migliori sia in negatività o in positività rispetto a quelli dati da un giudice di campo "riconosciuto".

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                    • epagneul
                      Banned
                      • Apr 2008
                      • 2438
                      • Spoleto
                      • Epagneul Breton, Kurzhaar

                      #25
                      Per mettere tutti in accordo ci sarebbe una via, ma viene ignorata perché, secondo mio giudizio, tocca sensibilità, interessi ed equilibri raggiunti in modo difficile. <!-- / message --><!-- sig -->
                      E quà ci incuriosici, quale sarebbe la via ?

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                      • Lucio Marzano
                        Lo zio
                        • Mar 2005
                        • 30090
                        • chiasso svizzera
                        • bracco italiano

                        #26
                        Sono convinto che tutti dicano la verità rifacendosi alle proprie esperienze personali.
                        anche qui bisognerebbe vedere quali e quante esperienze sono state fatte, io calco i campi di prove ed i terreni di caccia da piu' di 50 anni, ho allevato 3 razze diverse ed ho cacciato in mezzo mondo,quali le referenze altrui ???

                        terze vie ?? quali ?? è da sempre che sento criticare le prove (scrive Arkwright che le prime critiche giunsero la sera del primo field trial) ma malgrado ci abbiano provato
                        in molti a trovare nuove formule per valutare e far conoscere i soggetti meritevoli, siamo ancora qui con le prove ufficiali o....il fai-da-te e sono passati esttamente 189 anni.

                        E devo rammentare che le prove sul terreno NON sono nate con fini zootecnici ma proprio con finalità competitive e tanto di scommesse: il mio cane è meglio del tuo, scommettiamo ......chi giudica...con quali regole......e così è nata la cinofilia "agonistica" le finalità zootecniche sono arrivate come conseguenza e poi , molto piu' tardi sono state istituzionalizzate.
                        Competendo cosa facevano gli allevatori ? ma andavano a scegliere i "crack" per far coprire le loro cagne e diventare a loro volta competitivi con i prodotti che ne conseguivano.
                        cambiando le finalità la sostanza è sempre la stessa.
                        naturalmente cambia la estensione della competitività e del confronto , uno valuta su 3 cani e sceglie il meglio di 3, un altro si mette a competere a livello nazionale o anche internazionale se ottiene risultati non sarà il primo di 3 ma di 3.000...................poi potrà anche succedere che il 1° dei 3 sia meglio del primo di 3.000, al mondo c'é anche chi vince al superenalotto...................................e c'é la legge dei grandi numeri (prescindendo pero' dalla base di partenza)
                        lucio

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                        • cuba7179
                          ⭐⭐⭐
                          • Jul 2007
                          • 7127
                          • Passignano sul Trasimeno, Perugia, Umbria.
                          • Pointer/ Pablo Escobar Pointer/ Maritza Setter/ Vanja od Bebija [url=https://postimages.org/]

                          #27
                          Originariamente inviato da ergenio
                          Gl'unici caratteri zootecnici valutabili sono quelli morfologici e per quanto riguarda la scelta dei migliori basterebbe portarli a caccia e verficarli da se, faccio un esempio un mio amico ha 3 setter due femmine ed un mascho ma per riprodurre usa solo una femmina ed il maschio di una altro mio amico che a dire suo sono i più bravi.
                          quindi gli allevatori fino ad ora hanno selezionato in base a principi sbagliati!!!
                          Secondo te quindi la presa di terreno, la solidità di ferma, il riporto, l'avidità il carattere ecc ecc non sono trasmissibili?
                          Per quanto riguarda il tuo amico se "a suo dire" sono più bravi non vuol dire che lo siano davvero.... e poi bravi in che senso?? La bravura di un cane vuol dire caccia, andatura, ferma, guidata e carattere in stile di razza.....il resto è acqua fresca!!!
                          sigpicAlessandro # half drahthaar inside#

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                          • epagneul
                            Banned
                            • Apr 2008
                            • 2438
                            • Spoleto
                            • Epagneul Breton, Kurzhaar

                            #28
                            Ragazzi, per dare dei giudizi sui cani, sulle prove, sulla caccia e su tutto quello che è meglio per selezionare bisogna prima viverle sulla pelle e toccare con mano propria, prima di fare delle affermazioni in base a quello che si sente dire in particolar modo se si va a riportare quello che si è sentito da voci incompetenti che danno fiato tanto per parlare, ho conosciuto qualche persona che quando non ne capivano assolutamente nulla davano pareri di ogni sorta in merito alle prove tanto per mettere in luce quello scaturito dalla loro ignoranza, poi successivamente chi sa come chi sa perche ci sono entrati dentro e adesso te li ritrovi sempre alle manifestazioni orgogliosi di ciò che fanno.

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                            • fongaros
                              ⭐⭐⭐
                              • Oct 2008
                              • 6847
                              • Verona
                              • Setter Inglese Pointer Inglese

                              #29
                              Originariamente inviato da epagneul
                              E quà ci incuriosici, quale sarebbe la via ?
                              Partiamo da 2 presupposti: la scienza e l'equilibro fra domanda ed offerta. Se il primo può essere ritenuto squisitamente culturale (ma molto serio di fondo in previsione di futuribili progenie), il secondo si basa sull'elemento economico. Vediamo come rapportarli tra loro. Un prodotto di qualità si fonda su ricerche, prove, fallimenti, ecc. Ed hanno un costo più o meno elevato che si riperquote sul raggiungimento del prodotto messo in commercio. Se il mercato offre dei prodotti di qualità "inferiore" a prezzi competitivi, ecco che il prodotto di qualità ne risente e soffre. Questi i punti cardine. Per entrare più nel dettaglio, si può dire che esistono già tutt'ora le possibilità di migliorare scientificamente il prodotto di un allevamento zootecnico, solo che la domanda del mercato non può coprire le spese. Quindi, si preferisce adattarsi alle regole e regolamenti attuali piuttosto che cercare di migliorare il prodotto regolamentando in modo chiaro e differente all'attuale quali siano le caratteristiche del prodotto che può essere immesso sul mercato con l'avvallo dell'Ente preposto al controllo (cac, cacit, cacib, bob, ecc). Mi spiego meglio. Se si vuole migliorare la razza Setter inglese (ma quasto vale per tutte le razze allevate), basterebbe elevare gli standard di produzione. Chi si vorrebbe adeguare andrebbe in contro a delle spese di ricerca scientifica e zootecnica e dovrebbe essere agevolato dalla scomparsa dal mercato di prodotti che non si uniformano ai nuovi standard di produzione (interpretati come "concorrenza sleale"). Oggi, invece, il gioco è al contrario. Io produco e propongo il mio prodotto sul mercato lasciando alle capacità del venditore ed a quello dell'acquirente la possibilità di portare a compimento lo scambio commerciale (cioè il pedigree non è un valore aggiunto perché lo hanno tutti, sia belli che brutti, sia bavi che inetti). Ma così non vi è differenza tra prodotto di alta qualità e sufficiente qualità dato che non esiste conoscenza (da parte dell'acquirente stesso) di quali caratteristiche siano le minime indicate per tale razza. Qui dovrebbe intervenire l'organo apposito a verificare quali tra tutti i cani di tale razza siano gli adatti alla riproduzione (e non solo verificare quelli che i proprietari iscrivono alle expo od alle prove di lavoro). Questa selezione deve essere ovviamente basata su dei criteri scientifici e ben conosciuti a tutti ed in modo tale che poi non ci siano problemi di sorta. Cioè, "Vuoi giocare al gioco della cinofila? Questi sono i regolamenti". Allo stato attuale dei fatti ciò non avviene e si preferisce incassare ed iscrivere al LOI tramite i certificati dei genitori. Non è importante l'aderenza allo standard... Parlano i documenti.
                              Siccome dovrebbe essere il fine ultimo dell'Ente stesso (demandato poi ai club di razza) quello del miglioramento genetico e della tenuta dei libri, se lo stesso club di razza non ne ha capacità, sia per motivi d'ignoranza cinofila, sia per questioni politiche o commerciali, l'Ente stesso dovrebbe, dopo verifica, sottrarre tale potestà e ricondurla in seno proprio. Le regole del mercato e della zootecnia sono molto semplici e l'empirismo tramandato ha fatto il suo tempo innanzi alle scoperte scientifiche. Oggi non deve più essere possibile che un qualsiasi esperto giudice non conosca la morfologia funzionale e le sue regole. Come può essere possibile dare degli indirizzi per innalzare la qualità di un prodotto se chi dovrebbe dare un giudizio non ne ha cognizione o ne ha solo modesta conoscenza? Ed in più le sue scelte si riperquotono sull'andamento di una razza!
                              Racconto un aneddoto di una expo internazionale. 2 esperti giudici confabulano e si mettono in accordo su indicare il più brutto degli esposti come il vincitore del concorso. Arrivato il terzo giudice, ambedue i precedenti, in accordo per canzonare il terzo, asseriscono che il soggetto X è il migliore presentato. A tal punto anche il terzo giudice, senza neessuna obiezione, indica in modo convinto X come migliore cercando di supportare la propria teoria indicando una parte del corpo in esame.
                              Avendo partecipato più volte a manifestazioni cinofile ho capito tante cose. Vedi allora quant'è facile pensare che la nostra cinofilia è ancora allo stato embrionale e che molti di quelli che vengono reputati esperti, più di tanto non lo sono?
                              Quindi è ora di riformulare le regole del gioco. Ed ad applicarle dovrebbero esserci sempre uomini sì perfettibili, ma che la Psicologia, l'Anatomia, la Cinognostica, la Cinometria e la Morfologia funzionale la masticano a merenda. Purtroppo, pochi degli odierni si salverebbero.

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                              • bonacina
                                ⭐⭐
                                • Sep 2008
                                • 611
                                • MERONE
                                • SETTER INGLESE

                                #30
                                Originariamente inviato da fongaros
                                Partiamo da 2 presupposti: la scienza e l'equilibro fra domanda ed offerta. Se il primo può essere ritenuto squisitamente culturale (ma molto serio di fondo in previsione di futuribili progenie), il secondo si basa sull'elemento economico. Vediamo come rapportarli tra loro. Un prodotto di qualità si fonda su ricerche, prove, fallimenti, ecc. Ed hanno un costo più o meno elevato che si riperquote sul raggiungimento del prodotto messo in commercio. Se il mercato offre dei prodotti di qualità "inferiore" a prezzi competitivi, ecco che il prodotto di qualità ne risente e soffre. Questi i punti cardine. Per entrare più nel dettaglio, si può dire che esistono già tutt'ora le possibilità di migliorare scientificamente il prodotto di un allevamento zootecnico, solo che la domanda del mercato non può coprire le spese. Quindi, si preferisce adattarsi alle regole e regolamenti attuali piuttosto che cercare di migliorare il prodotto regolamentando in modo chiaro e differente all'attuale quali siano le caratteristiche del prodotto che può essere immesso sul mercato con l'avvallo dell'Ente preposto al controllo (cac, cacit, cacib, bob, ecc). Mi spiego meglio. Se si vuole migliorare la razza Setter inglese (ma quasto vale per tutte le razze allevate), basterebbe elevare gli standard di produzione. Chi si vorrebbe adeguare andrebbe in contro a delle spese di ricerca scientifica e zootecnica e dovrebbe essere agevolato dalla scomparsa dal mercato di prodotti che non si uniformano ai nuovi standard di produzione (interpretati come "concorrenza sleale"). Oggi, invece, il gioco è al contrario. Io produco e propongo il mio prodotto sul mercato lasciando alle capacità del venditore ed a quello dell'acquirente la possibilità di portare a compimento lo scambio commerciale (cioè il pedigree non è un valore aggiunto perché lo hanno tutti, sia belli che brutti, sia bavi che inetti). Ma così non vi è differenza tra prodotto di alta qualità e sufficiente qualità dato che non esiste conoscenza (da parte dell'acquirente stesso) di quali caratteristiche siano le minime indicate per tale razza. Qui dovrebbe intervenire l'organo apposito a verificare quali tra tutti i cani di tale razza siano gli adatti alla riproduzione (e non solo verificare quelli che i proprietari iscrivono alle expo od alle prove di lavoro). Questa selezione deve essere ovviamente basata su dei criteri scientifici e ben conosciuti a tutti ed in modo tale che poi non ci siano problemi di sorta. Cioè, "Vuoi giocare al gioco della cinofila? Questi sono i regolamenti". Allo stato attuale dei fatti ciò non avviene e si preferisce incassare ed iscrivere al LOI tramite i certificati dei genitori. Non è importante l'aderenza allo standard... Parlano i documenti.
                                Siccome dovrebbe essere il fine ultimo dell'Ente stesso (demandato poi ai club di razza) quello del miglioramento genetico e della tenuta dei libri, se lo stesso club di razza non ne ha capacità, sia per motivi d'ignoranza cinofila, sia per questioni politiche o commerciali, l'Ente stesso dovrebbe, dopo verifica, sottrarre tale potestà e ricondurla in seno proprio. Le regole del mercato e della zootecnia sono molto semplici e l'empirismo tramandato ha fatto il suo tempo innanzi alle scoperte scientifiche. Oggi non deve più essere possibile che un qualsiasi esperto giudice non conosca la morfologia funzionale e le sue regole. Come può essere possibile dare degli indirizzi per innalzare la qualità di un prodotto se chi dovrebbe dare un giudizio non ne ha cognizione o ne ha solo modesta conoscenza? Ed in più le sue scelte si riperquotono sull'andamento di una razza!
                                Racconto un aneddoto di una expo internazionale. 2 esperti giudici confabulano e si mettono in accordo su indicare il più brutto degli esposti come il vincitore del concorso. Arrivato il terzo giudice, ambedue i precedenti, in accordo per canzonare il terzo, asseriscono che il soggetto X è il migliore presentato. A tal punto anche il terzo giudice, senza neessuna obiezione, indica in modo convinto X come migliore cercando di supportare la propria teoria indicando una parte del corpo in esame.
                                Avendo partecipato più volte a manifestazioni cinofile ho capito tante cose. Vedi allora quant'è facile pensare che la nostra cinofilia è ancora allo stato embrionale e che molti di quelli che vengono reputati esperti, più di tanto non lo sono?
                                Quindi è ora di riformulare le regole del gioco. Ed ad applicarle dovrebbero esserci sempre uomini sì perfettibili, ma che la Psicologia, l'Anatomia, la Cinognostica, la Cinometria e la Morfologia funzionale la masticano a merenda. Purtroppo, pochi degli odierni si salverebbero.
                                se lei e' in grado , visto che ha capito tutto, avanti riformuli le regole del gioco. avanti siamo tutti pronti e disponibili .
                                angelo b.

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