Mi spiace contraddirti palesemente, ma stai perseverando nell'errore più comune e diffuso tra quelli commessi oggi dai cacciatori che leggono troppo e provano poco "in vivo" gli effetti terminali delle loro cartucce.
Ho almeno alcune decine di clienti, buoni ed ottimi cacciatori, che le palle Accubond, dopo un paio di stagioni di utilizzo non le vogliono più sentire nominare, questo dopo aver cercato e trovato col cane, a oltre 100 metri dall'anshuss, animali pur ben colpiti.
Le palle Bonded, non ho detto, non ho mai detto, che non si aprano (sarebbe un controsenso creare una palla da caccia simile), ma ho affermato e lo sostengo, che con la loro media capacità di affungamento e con la loro elevatissima ritenzione di massa, soprattutto con la loro incapacità di produrre e lanciare schegge e frammenti nel tramite intracorporeo, hanno una cessione dinamica troppo modesta, troppo lenta e troppo profonda.
Esse creano tramiti inutilmente sottili ed allungati per un impiego proficuo su animali a pelle tenera e di media mole, come il nostrano cinghiale, mentre lavorano benone su animali duri e nei quali l'effetto del vettore deve avvenire in profondità e per portare l'eplosione dinamica su organi ben protetti da masse carnee imponenti o da cute e sottocutaneo tenaci e resistenti.
Il cinghiale nostrano, non è un mistero, è piccolo e relativamente tenero, una preda come ho detto da 40/50 chili in media, perchè questa è la media.
Questo significa che su dieci cinghiali ai quali spariamo (in braccata o girata oppure dall'altana) ne avremo circa metà o poco più sotto i 40/50 kg. e poco meno di metà sopra, tra i 45 e 80/90 kg. aggiungo che raramente si abbattono ormai cinghiali superiori a 80/90 kg. ed il bestione da 100/120 chili, che di tanto in tanto appare nei tableau, è obbiettivamente a livello attuale di autentica eccezione.
Ma si consideri bene che anche nel caso ci trovassimo fortunosamente davanti un solengo da 150 kgm, una buona palla Spire Point da 165 grani, lanciata precisamente dal vecchio 30-06, non avrebbe nessuna difficoltà a spegnerlo pulitamente.
Torniamo indietro un passo.
Per capire meglio, vediamo quello che accade a livello terminale, in base a quanto notato in un buon numero di casi venatori vissuti e studiati.
Una palla dura e tenace, per intendersi una Barnes TSX monolitica, una bonded di ultima generazione (Accubond, Interbond, Trophy Bonded, ecc.) entra nella zona classica toracica e inizia quasi subito all'interno una normale ma non eccessiva deformazione apicale, la palla avanza per questo anche con poche probabilità di ribaltarsi ed infatti il tramite, stabilizzatosi dopo l'ingresso a pochi centimetri di diametro, non subisce nel suo tragitto complessivo grosse variazioni della sua dimensione trasversale e la canalizzazione è modesta, perche la palla non si deforma abbastanza e soprattutto non disperde schegge e frammenti e ... non rotola.
Il risultato è una ferita profonda, con media-modesta cessione dinamica soprattutto nel tratto intermedio ed un interessamento non eccessivo dei soli distretti anatomici circostanti al tramite; avremo spesso un egresso netto e non ampio, quindi poco sanguinante.
Vediamo ora una palla standard.
Questa per la sua maggiore plasticità e per una minore ritenzione e contenzione operata del mantello separato dal nucleo, acquisisce un diametro frontale accentuato e soprattutto proietta radialmente, molti frammenti e piccole schegge, nei tessuti attraversati.
Dopo pochi centimetri dall'ingresso il tramite assume una forma caratteristica ad ampolla, in una zona in cui la palla in un breve lasso di tempo e in un modesto tratto lineare, si deforma a fungo e si frammenta parzialmente lanciando moltissime particole (quasi il 50% della sua massa) a 360° e trasferendo così gran parte della propria energia sui tessuti della preda.
Questo preciso effetto dissipativo, è quello che interessa contemporanemente moltissimi recettori propriocettivi del SNP e quindi esprime il maggior potere invalidante e la più efficace e rapida capacità di creare il fenomeno di shock sulla preda che spessissimo cade sul posto, come folgorata.
Prove condotte per tre quarti di secolo, hanno mostrato che queste palle se usate con cognizione di causa, sono le più mortali e micidiali su prede di non esagerata corportura (fino a 100/120 kg.) e prive di tegumenti protettivi particolarmente tenaci, (il cinghiale entra di diritto in questa categoria) anzi per incrementare questo effetto di micidialità, al contrario del trend attuale, in passato si è fatta strenua ricerca per decenni, alfine di rendere ancora più frammentabili e deformabili le palle da caccia e migliorarne l'effetto istantaneo.
Appurato questo, non capisco proprio, perchè dovrei usare una palla dura, poco deformabile e con capacità di instaurare lo shock infinitamente inferiori su prede che non necessitano di queste caratteristiche balistiche.
Cordialità
G.G.
---------- Messaggio inserito alle 01:20 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:54 PM ----------
Il rachide cervicale è uno solo e consta di poche vertebre che partendo all'articolazione dell'atlante col cranio arrivano all'inizio del rachide dorsale, ovvero alla prima vertebra dorsale.
L'area da colpire è la zona dietro e sotto l'orecchio, e se sei in grado di piazzare una palla in questa area vitale di circa 6-7 cm di diametro (non è difficile), avrai la certezza matematica di vedere l'animale fulminato sul posto, potrà sgambettare solo per pochi secondi.
Gli ungheresi che con i tedeschi e gli austriaci sono grandi cacciatori, usano molto questa tecnica.
Se in un tiro relativamente facile e mirato con calma, spari alla spalla, con una palla dura, avrai magari fermato la preda sul posto per la rottura delle articolazioni primarie degli arti anteriori, ma avrai fatto uno scempio di buona carne edibile.
Dall'altana non si spara solitamente al camoscio.
Da queste strutture sopraelevate, che ho frequentato all'estero e che conosco bene, si possono avere visuali e zone di ingaggio di ben oltre 200 metri, soprattutto se in zone collinari o pianeggianti, inutile dire che oltre tali distanze, se uniamo ad una palla dura una velocità residua ormai bassa di un 30-06, avremo un effetto ancora più accentuato di eccessiva penetrazione e modesta dissipazione dinamica.
Se fossi certo di tirare a 60 metri ad un cinghialotto nostrano dall'altana, sparerei dentro alla sua cavità auricolare ed a quel punto qualunque palla, anche una FMJ andrebbe benissimo!
Quindi, se ho ben capito, il tuo giovane verro, sparato a 70 metri, se tirato con un 30-06 una normale Soft Point da 165 grani, anzichè una sofisticata RWS Evo, ... non sarebbe caduto sul posto?
In un cinghiale di peso medio elevato, con 30 cm di profondità del tramite (ma la Hornady SP penetra decisamente di più), sei al centro della cavità toracica; ritorno a chiedere, hai dubbi sul fatto che 400 kgm di energia scaricati interamente tra cuore e polmoni di un cinghiale possano permettere all'animale di incassare e andarsene?
Cordialità
G.G.
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