Non me la sentivo per le poch(issi)e uscite invernali al camoscio di spendere 7/8 mila euro per un kipp serio, ma mi intrigava questa che ne costa un decimo e di cui tanti parlano bene.
A me interessava particolarmente avere un'arma smontabile da mettere nello zaino durante la lunghissima camminata di avvicinamento ai luoghi di caccia. In questa stagione, con neve in quota, la macchina la devo lasciare nell'ultimo villaggio, a 1.300 metri di quota, e la caccia incomincia a 2.100.
Devo premettere che il fucile non è come esce di fabbrica, mi è stata preparata e venduta da ottimo tecnico, "erede" di grande armiere precocemente deceduto: registrata la chiusura, regolazione dell'astina, lappatura e rodaggio canna, ottimizzazione dello scatto.
Canna da 20", ho scelto mio malgrado un calibro non R, il .308 win, perché tra quelli disponibili l'armiere mi ha assicurato che il quella canna avrebbe reso al meglio. Le alternative per la mia caccia erano il .243, il 6.5x57R (bello!) e il .30-06, ma con canna corta poco mi convincevano.
Anche per le munizioni (io non ricarico) ho ascoltato i consigli e tarata con le RWS Speed tip pro da 165 grani. Questa può sembrare una contraddizione con l'uso che voglio fare dell'arma (tiri max 180/200 m), ma al momento si è rivelata giusta scelta.
Al poligono l'arma spara molto bene e garantisce a 100 metri rosate strette.
Santo Stefano, a notte fonda la sveglia picchia duro causa i doppi bagordi del giorno prima.
Alle 6.30 lasciamo la macchina, temperatura -4 e tempo splendido; non c'è luna e questo obbliga alla frontale. A differenza delle altre volte, in parte qui raccontate, non sono solo: c'è mio fratello con la sua K95 ultimate e i nostri rispettivi primogeniti ventenni, entrambi non cacciatori (sigh), ma appassionati di montagna e, a differenza dei loro coetanei, NON anticaccia.
Il dislivello è importante e la salita conseguentemente impegnativa, ma tutti facciamo la nostra parte procedendo spediti e senza nessuna sosta.
Una bellissima alba ci coglie già in quota
Alle prima luci vediamo i primi camosci nella zona contigua al parco, molto alti (fa caldo) e sparsi.
Cantano i forcelli, uno scoiattolo rosso salta da un larice (finalmente) spoglio e l'altro, un bell'esemplare di cervo dal palco importante ci ha percepito e fugge in lontananza.
Incredibilmente niente caprioli, nonostante ora e luoghi adattissimi; da un paio di anni almeno sono in grande sofferenza e il numero si è ridotto drasticamente, tanto che quest'anno non abbiamo per la prima volta rispettato il piano attribuitoci. Temo che il lupo stia picchiando duro...

In due ore e 10 siamo in quota ed ecco la solita foto nello stesso luogo, ma senza i ramponi che quest'anno, con la picozza e la mezza corda, rimarranno nello zaino.

Abbiamo attraversato un parco e quindi le armi stavano smontate nello zaino. Il guardaparco era stato precedentemente avvertito e da lui preso le solite raccomandazioni, gufate ( "io sto dalla parte dei camosci") e, infine, complimenti per lo spirito e passione.
Montiamo le armi e facciamo gli ultimi metri prima del colle, facendo molta attenzione perché i camosci sono spesso subito presenti. L'anno scorso gli ultimi 100 metri mi furono particolarmente difficili perché 30 camosci erano già lì. Ma da solo ce la feci a passare (quasi) inosservato, oggi siamo in 4....
Camminiamo in fila indiana, attaccati l'un l'altro, ognuno coperto dalla figura di chi lo precede, sulla neve, coi piedi nelle stesse orme per limitare il rumore.
Ed ecco tre camosci al pascolo, 600 metri da noi; nessun riparo fino al colle: pochi passi e ci si ferma, occhi bassi, attaccati alla montagna a sx per cercare di non far risaltare il nostro profilo. 500 m tutto ok, 400 tutto ok, 350 uno di loro incomincia a guardare nella nostra direzione, poche decine di secondi e partono tutti e tre al trotto in salita

Pazienza, la giornata è lunga, da qualche parte e in questa stagione ci deve essere il branco unito.
Dal colle parte un lungo crinale che fa da confine di Stato e limite tra la nostra zona di caccia e il parco. Qui c'è neve, ma è abbastanza soffice e si cammina bene e abbastanza in silenzio anche grazie alla protezione di piccoli larici.
Meno di mezz'ora ed ecco un camoscio su una cresta non lontana; tutti a terra e si studia la situazione; sono due, anzi 5, no 8...
Rimaniamo in avvistamento a studiare la situazione, intanto le carabine vanno in punteria sullo zaino ma la posizione ideale, nonostante i -20° di inclinazione, la trovo grazie al bipiede.
Due calanchi si aprono sotto alla crestina dove si trovano i primi due camosci avvistati e in questi calanchi...ci sono un paio di decine di camosci!
Telemetro 269 metri, un po' troppi per i miei gusti; vorrei scivolare per una cinquantina di metri verso di loro, ma mio fratello non concorda e mi convince a rimanere qui.
Ho io la precedenza, un paio di settimane fa era lui che l'aveva avuta su altro camoscio, ma decidiamo che anche lui va in mira sull'animale a destra del mio. Entrambi giovani, yearling o poco più. Non tiriamo neanche fuori il lungo in quanto abbiamo entrambi i braccialetti.
Sono ben fermo, cannocchiale a 12 ingrandimenti, 12 click up, sacchetto di granulato sotto alla pala, armo il cane, respiro, parte la fucilata.
Il rinculo, sia pur limitato, e i 12 ingrandimenti non mi permettono di cogliere la reazione dell'animale, ma mio fratello non spara e mio nipote, al binocolo 30 metri dietro di me, annuisce.
Dai calanchi partono animali dappertutto e salgono su verso il colle. Non meno di 30

Aspettiamo quasi mezz'ora godendoci la situazione, poi ci muoviamo tutti insieme. Non abbiamo portato Efra, la Bavarese che ha già 9 anni: patisce il freddo e, soprattutto, non mi fido della sua irruenza con neve e ghiaccio. Qualche anno fa, con uno yearling per terra, attraversò una cascata di ghiaccio e per poco non saltò giù....
Arrivati alla crestina dell'anschuss incominciamo a fare attenzione, alle tracce sulla neve ed eventualmente di sangue; ma eccolo là, in una macchia di rododendri, trattenuto da un laricetto che ha impedito scivolasse ulteriormente.
Femmina giovane, colpita perfettamente appena dietro alla spalla.
E torniamo in topic con questa sezione del Forum: le Speed Tip pro a questa distanza si rivelano letali e poco distruttive. Entrata nelle costole, cuore, polmoni e fegato danneggiati, uscita nelle costole poco più basse (il tiro era dall'alto verso il basso) con buco poco più grosso di quello di entrata. Spalla non toccata

Nonostante la distanza a me poco gradita e il "fuciletto" che avevo nelle mani tutto è andato bene; il "kipp dei poveri" è promosso.
Saluti a tutti, matteo
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