Kipplauf e bipede... un eresia???

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  • paolohunter
    ⭐⭐⭐
    • Apr 2011
    • 9468
    • Romagna

    #16
    Oggi uscita a cervi e prima uscita a daini............ ovvero ultima uscita a daini [:D].


    Il mio accompagnatore è un cacciatore migliore di me............... ma è una chiavica a sparare (ovvero è nella media.... e, per i miei standard, la media è dannatamente bassa [:-clown]).

    La zona assegnata è buonissima, difficile non trovarvi daini, più raro trovarvi cervi.

    Appena sbuchiamo da dietro un fienile.......... eccoli là, almeno 5-6 animali a 150m.... dietro ad un'altra casa [:142][:142]

    Perfetto sistema per mettersi nei guai.

    Decidiamo di scendere ed aggirare il grande campo, per portarci sul loro stesso lato (e così noi saremmo a distanza) e sperare si mettano un poco più nel mezzo (in modo che ci siano anche loro).

    Dopo un giro di un 2km (il campo è veramente grande), finiamo la vegetazione e siamo a 220m (si sono anche spostati di qualcosa... almeno non si spara verso le case). Oltre non si va, se non facendo un giro in mezzo agli spini.

    Non amo le distanze lunghe e, 220m, per i miei gusti, sono tanti. Mi sdraio per terra e, il mix "fiatone da camminata-mezza corsa" e fiatone da "adrenalina" su questo povero disgraziato, mezzo sprofondato in una pozza di fango.... insomma, si balla [:-clown]

    Ci metto almeno un minuto, forse anche due, a regolarizzare respiro e battito. Ho passato almeno gli ultimi 30 secondi di quel tempo a questa discussione........... con un orribile bipiede, tutta quella sofferenza e controllo, non sarebbe servita (o ne sarebbe servita meno). Non ho infatti alcun appoggio, neppure lo zaino (lasciato per strada per essere più veloce). Decido per l'avambraccio sinistro perfettamente verticale.... non comodo e, con un minimo di affanno, il contrario di stabile.

    Passano i secondi e nell'ottica, portata definitivamente all'ingrandimento massimo (15x... ho dietro uno Swaro 2,5-15x56).... ci sono, sono pronto.

    In tutto il tempo che giocavo a Zorro con il reticolo ballerino l'animale non è mai stato a cartolina... e non ci si mette neppure adesso. Il braccio fa male, non posso restare così a lungo.....

    Decido di tirare davanti all'osso della spalla destra. Con l'angolo che ho dovrei prendere i 2/3 del cuore ed uscire dietro alla spalla sinistra senza fare danni.

    C'è vento laterale abbastanza forte ma costante. Ne stimo la velocità e decido per compensare a sinistra di circa 20cm. Il reticolo è azzerato a 170m circa.... calcolo la caduta ed aggiungo pure quella. Mi ritrovo così a mirare un punto... strano.

    Ultimo respiro e.... PUM. Quattro-cinque passi e finisce giù.

    Preso esattamente dove volevo....... .
    In questo caso non sarò modesto ma.... mi piace quando tutto gira bene e colpisci come vuoi

    Giusto in uscita, ha toccato la punta del gomito ed ha rotto l'osso. Parte bassa della spalla da pulire dagli ematomi.

    Metto la foto del foro in entrata e quello del costato (visto che si parla spesso di danni.... questi sono i "danni" di una partition in un calibro lento e meraviglioso come il 308w).

    Il foro di ingresso... in foto neppure si vede [:D]
    Il foro di uscita SI (quello slabbramento fra due costole)

    Direi non grandi danni.

    Il discorso "foto" è teorico.... notoriamente sparo dannatamente meglio di come gestisco queste trappole legate ad internet Drool]Drool]Drool]





    Il mio accompagnatore ha il classe zero.... e nel campo c'è rimasto un classe zero.
    Apre il suo bipiede [occhi][occhi] (lui l'aveva) e.... non riesce a tenere fermo il reticolo, troppo ballerino...... bipiede+swaro 6x42 ....... non era la combinazione "è tutto perfettamente fermo ?" [occhi]


    Decide di passare dagli spini ed io rimango li.
    Mi gusto un avvicinamento bellissimo. Gli ultimi 50/60 metri fatti tutti strisciando nel fango..... e gli arriva a circa 100m.

    Vedo che si sta preparando per il tiro e punto il binocolo sul daino.....PUM con esplosione del poveretto verso di noi [:-fight]

    RImango "cotto" per 3 secondi: "ma come ha fatto a sparare così velocemente ?", punto il binocolo verso di lui e....... ha due occhi da gufo che più gufo non si può [occhi]. Realizzo che non ha sparato lui (scopriremo poi che ha sparato un autentico genio, lo ha visto avvicinarsi, ha "immaginato" non volesse sparargli e..... ha sparato lui (lasciamo perdere da dove [:142]).

    Cannoneggiare un daino con un 300weath e ballistic tip è "notevole". Perlomeno, il genio, non sa sparare e gli tira nel mezzo... così non esplode troppa roba buona [:142]

    Il mio accompagnatore è lì e non sa cosa fare. Nel mentre escono altri daini (dopo due botte [occhi]) fra cui un classe zero. Si fermano a 60-70m da lui, parte una fucilata e... fegato/intestino..... morirà nel giro di qualche minuto.

    La morale ? Un Bipiede è senz'altro utile..... non necessariamente è sufficiente, da solo, a compensare qualche "carenza" nel tiratore
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    • G.G.
      Moderatore Armi e Polveri
      • Jun 2006
      • 11225
      • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
      • Epagneul Breton

      #17
      Giacchè siamo in vena di raccontare...
      Ieri apertura al capriolo, femmine e K.
      Esco al pomeriggio, animali pochissimi, alle 16 ne avevo visto solo uno fuori zona.
      Alle 16,15 in azione di cerca, sorprendo femmina adulta e due animali più piccoli al pascolo in fondo ad un lungo e fondo calanco erboso.
      Controllo con binocolo e lungo e battezzo, mamma, sottile e piccolo maschio, con una incertezza sulla sottile che è più grossa del maschietto K, ma ha il muso un pochino corto, pur se ha una falsa coda che sembra una pennellessa da muro.
      Sono certamente lunghi per tirare, l'Optisan mi dà 380 metri e 15° di pendenza in basso.
      Arretro e con un semicerchio mi avvicino, sbuco sul crinale e li vedo ora decisamente più vicini la femmina adulta è a 246 metri, i due animali minori sono a qualche decina di metri in meno.
      Mi corico a terra ed apro l'Harris, da 33 cm. che risulta troppo alto per una posizione comoda, regolo le due gambe e verifico che non ci sia erba alta davanti a me.
      Carico la "macchina balistica nera" con una cartuccia 243W. palla Nosler da 95 grani BT e riempio e svuoto i polmoni per 6-7 volte in fretta mentre sbinocolo; il piccolo è dietro un cespuglio di rosa canina, mentre mamma e sorella, si coprono proprio ora con un roveto.
      Faccio rapidamente il solito controllo, una sorta di punto della situazione:
      - Certezza della preda, è un K.
      - Distanza, sono probabilmente poco sopra i 200 e so che la "macchina nera" a quella distanza è precisa come un bisturi.
      - Riguardo la traiettoria della palla, controllando da sopra il cannocchiale: tiro radente l'erba, ma sempre sopra ad essa e senza ostacoli.
      Verifico il puntamento, miro ad una foglia gialla grande quanto una mezza mano e mi rendo conto che controllato il respiro, il centro del reticolo non ne esce, tutto OK.

      Il K fa due passi verso valle e si scopre, metto il reticolo dietro la spalla circa due dita, non più in alto, perchè so che l'angolo di sito mi aiuterà già in alzo di forse un paio di centimetri.
      Inspirazione profonda, fuori metà aria, apnea, collimazione perfetta, immobilità e lo scatto da 80 grammi fa il resto, lo sgancio è come una secca rottura di cristallo.
      La detonazione rimbomba ancora tra le montagne che sento netto il tonfo della palla sulla preda e vedo la palla in uscita alzare uno spruzzo di acqua dal prato fradicio dietro all'animale.
      Il K salta e si butta scoordinato nella macchia di rovi a 2-3 metri, quello in cui erano entrati mamma e sorella; queste schizzano invece fuori dalla macchia, osservano nella direzione del K, che scomparso alla mia vista prevedo stia scalciando, quindie salgono di passo veloce, avvicinandosi.
      Ricarico e seguo quella che ho battezzato come sottile, ora è a circa 170 metri, di tre quarti anteriore, scoperta e ferma, un ultimo sguardo alla falsa coda, che esce dal posteriore, inspirazione profonda, reticolo graniticamente fermo, stavolta davanti alla spalla e la "macchina nera" tuona di nuovo.
      Il colpo stavolta sono certo abbia toccato la colonna vertebrale, infatti la femmina giovane si spegne come per un black out e cade sul posto.
      Scarico l'arma e ne chiudo il bipiede, raccolgo tutto, attendo circa 10 minuti verificando col binocolo che l'animale sia immobile e parto avvicinandomi con la carabina in spalla ora di nuovo carica ed in sicura.
      La femmina, giunto a pochi passi vedo che pur se di buona corporatura è piccola, collo sottile, muso corto, zampette esili, niente addome, è una K anch'essa, il premolare me lo conferma; metto la fascetta e mentre medito pochi minuti su quella bella bestiolina da me abbattuta, mi rimprovero mentalmente per l'errore di età, ... pazienza.
      Scendo 50/60 metri e vado sul punto di sparo del K maschio, vi trovo la "spruzzata" con sangue chiaro e pezzetti di polmone, l'animale è a circa 4-5 metri dietro il roveto, fascetta e onore anche a questo e segno i capi sul tesserino.
      Guardo la salita che mi aspetta, saranno 300/350 metri, ora inizia il difficile, in circa un'ora eseguo un severo doppio controllo sotto sforzo all'impianto cardiociorcolatorio, il mio, ... ma sembra sia tarato benone anche questo.

      Cordialità
      G.G.
      Some people hear their own inner voices with great
      clearness and they live by what they hear.
      Such people become crazy, or they become legends.
      </O:p

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      • paolohunter
        ⭐⭐⭐
        • Apr 2011
        • 9468
        • Romagna

        #18
        Originariamente inviato da G.G.
        Giacchè siamo in vena di raccontare...................

        La femmina, giunto a pochi passi vedo che pur se di buona corporatura è piccola, collo sottile, muso corto, zampette esili, niente addome, è una K anch'essa, il premolare me lo conferma; metto la fascetta e mentre medito pochi minuti su quella bella bestiolina da me abbattuta, mi rimprovero mentalmente per l'errore di età, ... pazienza........................

        Guardo la salita che mi aspetta, saranno 300/350 metri, ora inizia il difficile, in circa un'ora eseguo un severo doppio controllo sotto sforzo all'impianto cardiociorcolatorio, il mio, ... ma sembra sia tarato benone anche questo.

        Cordialità
        G.G.
        Eri nella FO4 ? Spero di no. Vorrebbe dire che ti becchi un bel -45 punti (-40 per non completamento e -5 per l'errore) e vai in serie C [:142]

        Io ne so qualcosa.......... lo scorso anno ci sono cascato anche io .... a rovescio. Sono così passato dall'essere nei primi 4-5 ad essere in fondo alla graduatoria.

        Manca solo che mi abbiano dato una punizione corporale (per quella economica, sappi che è random.............. se quelli della Provincia chiedono l'elenco degli errori......... arriva anche quella [:142]....... lo scorso anno l'hanno detto ma poi non l'hanno fatto).


        Per la seconda cosa........ capisco ancora meglio. [:-clown] Madre natura mi ha fornito di marce molto lunghe, particolarmente comode in pianura (ieri, con mia moglie, abbiamo fatto una passeggiata sulla spiaggia: Dal porto di Cervia siamo quasi arrivati a Cesenatico e ritorno...... solo il mio solito ginocchio si è lamentato), disastrose con una pendenza anche solo dell'uno per cento.

        Ed oggi c'erano da tirare, in salita, 56kg di daino, una carabina e le solite carabattole. Se non c'era un aiuto.... era la volta buona che mi seppellivano li. Soffiavo come un mantice, uno di quelli grossi da fabbro

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        • Stefano1973
          Ho rotto il silenzio
          • Nov 2012
          • 13
          • Torino
          • Setter inglese

          #19
          Originariamente inviato da pako
          c'e l'apposito adattatore harris che non è nient'altro che una piastrina solidale all'aggancio portamaglietta della cinghia che va inserita dentro all'astina (ovviamente devi forare l'astina all'altezza del perno in cui si fissano le magliette a sgancio rapido))..oppure ti doti di magliette a sgancio rapido e metti l'accessorio all'ultimo come faccio io, a me in questo modo il bipiede ha "sfilato" per ben due volte l'aggancio portamaglietta in ben due carabine causandomi non pochi problemi e rovinandomi in un caso un bedding (in quanto...lasciamo stare và..), quindi per come la vedo io che tu lo tenga sempre montato o che lo monti all'ultimo (il bipiede) dotati di quella famosa piastrina di cui sopra, se troppo larga non sarà un problema modellarla sulla tua astina.
          Saluti e buon anno Alberto.

          Alberto, intendi questo?


          Mi sembra una buona soluzione anche se credo che richieda un po' di lavoro per ricavare una sede dalla parte interna per evitare che so creino dei punti di contatto con la canna.

          Per quanto riguarda la soluzione del cavalletto, mi sembra un'ottima idea, ma nel mio caso non risolverebbe il problema di un piazzamento veloce (o almeno non come un bipiede montato direttamente sull'astina...)

          Saluti

          Stefano


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          • bluejay
            ⭐⭐
            • Sep 2009
            • 684
            • Alpi Lecchesi
            • Bayrischer Gebirgschweisshunde

            #20
            Stefano, la cosa fattibile, anche se ti consiglio di far fare il lavoro ad un Armiere competente.

            Si mette una piastrina interna all'astina ( che non tocca la canna) a cui, dall'esterno, si attacca il perno adattatore del bipiede.

            Mi permetto di dirti poi che, per sparare bene col bipiede (montato oltretutto su di un fucile leggero....) occorre una certa tecnica :p .

            In bocca al lupo.

            Inviato dal mio GT-P5210 utilizzando Tapatalk

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            • Christian O.

              #21
              Originariamente inviato da bluejay

              Mi permetto di dirti poi che, per sparare bene col bipiede (montato oltretutto su di un fucile leggero....) occorre una certa tecnica :p .

              In bocca al lupo.

              Inviato dal mio GT-P5210 utilizzando Tapatalk
              infatti...... non riesco a capire come si possa essere "rapidi" quando si effettua un tiro a distanze così notevoli con un'arma estremamente leggera.
              Tirare a 300 mt con un'arma "tecnica" richiede una preparazione al tiro non indifferente , figuriamoci con un'arma del genere.

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              • paolohunter
                ⭐⭐⭐
                • Apr 2011
                • 9468
                • Romagna

                #22
                Originariamente inviato da Christian O.
                infatti...... non riesco a capire come si possa essere "rapidi" quando si effettua un tiro a distanze così notevoli con un'arma estremamente leggera.
                Tirare a 300 mt con un'arma "tecnica" richiede una preparazione al tiro non indifferente , figuriamoci con un'arma del genere.
                Assolutamente in accordo

                Ho una Merkel in 7x65r da qualche grammo meno di 2.400. E' veramente precisa ma, come ho già detto, nel momento dello sparo è come prendere, con le mani nude, una anguilla in una vasca.

                Non che sia tanto più stabile neppure prima dello sparo.

                L'ho portata un paio di volte (se le rosate non escono come dico io.... non mi diverto) al poligono ai 300m e finivano là, in una zona larga un poco meno di una spanna. Ho provato a bloccarla in un rest serio e.... meno di un pugno. Il raddoppio della rosata è solo colpa mia, la carabina e la ricarica sono precisi. Immagino che, a caccia, peggiorerà ulteriormente.

                Non ha veramente alcun senso (se non per "guerra", "fame" o altre emergenze che nulla hanno a che fare con la caccia) "provare" a tirare a distanze estreme con una simile combinazione.

                1 su 3 l'animale cadrebbe, 1 su 3 lo mancherei, 1 su 3 lo ferirei.

                Così è partecipare alla lotteria, non andare a caccia [stop]

                Ovviamente, se sei il doppio più bravo di me e la tua arma il doppio più precisa della mia............. è solo "sbagliato"

                Non amo giocare con la pelle degli animali e, così, per te, è un gioco non una necessità

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                • pako
                  ⭐⭐⭐
                  • Nov 2009
                  • 4862
                  • Tortona
                  • kurzhaar - Pepe

                  #23
                  Perfetto...e' quello della foto....a me il bipiede da fiducia e mettendo lo zaino sotto la pala del calcio raggiungo un ottima stabilita'

                  Inviato dal mio LG-E400 con Tapatalk 2
                  ... Che cos'è il Genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione.."amici miei atto II"

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                  • Stefano1973
                    Ho rotto il silenzio
                    • Nov 2012
                    • 13
                    • Torino
                    • Setter inglese

                    #24
                    Grazie per i consigli.

                    Concordo sul fatto che a caccia non si spara mai troppo vicino, ma purtroppo non sempre è possibile. Inoltre, anche sparando entro i 200 metri un buon appoggio fa spesso la differenza. Con il bipiede mi sono abituato a regolare velocemente la lunghezza delle due gambe e a tenere il calcio con la sinistra, usando spesso la mano chiusa a punto per regolare l'alzo... il tempo di piazzamento e davvero breve.

                    Riprendendo il tema dei racconti e riporto l'episodio che quest'anno mi ha fatto definitivamente pensare di studiare un modo per montare un bipede sul mio basculante.

                    Era la seconda metà ottobre e nel mio comprensorio si era appena aperto il secondo turno al camoscio. Io avevo chiesto una femmina adulta non accompagnata, che è il capo che più mi da soddisfazione, sia dal punto di vista estetico che per la difficoltà di caccia.

                    Partito a notte dalla macchina, tanto per cambiare da solo, ho atteso l'alba nel solito punto di osservazione, uno dei pochi da cui si riesce ad avere un'idea di massima della consistenza degli animali. Purtroppo però è una zona caratterizzata da infiniti canalini e conche che rimangono nascoste alla vista fino a che non ci sei dentro.

                    Anche quel giorno quindi di primo mattino la montagna sembrava deserta, salvo tre animali dall'altra parte della montagna che con il lungo ho stimato essere femmina, piccolo e yearling. Decido quindi di continuare la giornata alla cerca e dopo un paio d'ore avvisto un branco di femmine e piccoli nel bel mezzo dell'anfiteatro che mi si para davanti.
                    Saranno a circa 800 metri, ma tra me è loro ci sono pochissimi ripari. Mentre studio il gioco dei coni visivi per immaginare un percorso di avvicinamento, scorgo un animale isolato a circa trecento metri dal branco. Penso che si tratti di un maschio, ma per scrupolo, data la distanza, controllo con il lungo. È una splendida femmina con due corna lunghe e molto divaricate. Il manto comincia a scurirsi, ma complice l'età dell'animale, presenta una evidente macchia chiara tra costato e addome.

                    L'unica possibilità di avvicinamento è un lieve cambio di pendenza che attraversa la conca e delimita una grossa pietraia. Il problema è che per arrivare al primo riparo devo percorrere un lungo tratto iniziale in piena vista.

                    Così parto piegato in due e cercando di limitare il più possibile il rumore dei miei passi. Quando finalmente raggiungo le prime
                    pietre controllo velocemente con il binocolo e vedo che il camoscio sta ancora pascolando nello stesso pratino di prima. Saranno circa 600 metri e di li in avanti dovrei essere abbastanza coperto. Purtroppo mentre avanzo con passo deciso protetto dal piccolo costone sopra di me mi accorgo che il vento ha girato e adesso una leggerissima brezza tira da valle... e io dovrei sbucare proprio sotto il camoscio! Per giunta, quando finalmente arrivo nel punto in cui dovrei vedere di nuovo l'animale, mi accorgo che dovrei essere a non più di 150 metri e a quella distanza è facile che mi senta. Non avendo altre alternative studio il bordo del costone e scelgo un punto per strisciare fuori dal mio riparo in cui ci sia un possibile appoggio. Faccio gli ultimi metri strisciando e spingendo davanti a me zaino e fucile. Il prato dove prima pascolava la femmina di camoscio è davanti a me, ma al posto della mia preda adesso ci sono due grossi maschi di stambecco. Nonostante si tratti di animali belli da vedere in quel momento li stramaledico immaginando che, se non è scappata perché ha sentito il mio odore, si sia mossa disturbata dai due grossi cugini (anche qui tra parenti i rapporti non sono sempre eccellenti... :-)).

                    Rimango coricato ancora una decina di minuti, ma della femmina nessuna traccia. Decido allora di attraversare la pietraia per tentare un altro complicato avvicinamento al branco che, distratto dall'apparizione della vecchia femmina, ho perso di vista.
                    Quando sono ormai a metà della pietraia, tutto intento a evitare di cadere in qualche buco più alto mi me, a 150 metri da me salta fuori la femmina, come se fosse uscita dalla pancia della montagna (in realtà era evidente coricata in un avvallamento invisibile dal mio punti di osservazione). Naturalmente a questo punto mi ha visto e si lancia in una corsa furiosa in salita. Io, smoccolando mentalmente qualche parola poco simpatica, comincio a guardarmi attorno alla disperata ricerca di un appoggio decente che ovviamente, in quell'inferno di pietre non c'è. Mi appoggio quindi a una pietra ma non riesco a trovare il modo di dare due appoggi decenti al fucile. La femmina intanto continua a correre in salita senza mostrare la minima intenzione di fermarsi. Io continuo a seguirla dal cannocchiale della carabina e stimo che nonostante la distanza dato il forte angolo di sito, se solo si fermasse, potrei tirare solo qualche centimetro alto. Ho tarato al carabina a 200 metri e a 300 il punto d'impatto delle BT da 140 che escono a circa 840 m/s è nella parte bassa primo "pallino" del reticolo balistico del mio redfield.

                    Quando è ormai a un cinquantina di metri sotto l'ultimo costone, oltre il quale non la vedrò più, finalmente la femmina si ferma. Trattengo il fiato cerco di fermare la famosa anguilla a mani nude e sparo... Sbagliata!!!

                    La vedo partire come un demonio, si infila in un canalino all'apparenza impossibile, corre sul filo del costone per altri duecento metri a velocità folle, si ferma ancora un'istante con solo la testa che spunta da dietro le rocce, guarda verso di me (mi è sembrato con un atteggiamento di disprezzo ma chiaramente è stata una mia suggestione) e sparisce definitivamente. Controllo con il telemetro e riscontro che ho sparato a 270 metri con un angolo di sito di circa 30 gradi, quindi le mie stime erano corrette, ma nonostante il successivo controllo sull'anschuss (c'era ancora qualche macchia di neve) ho dovuto constatare la padella!

                    Ovviamente il branco sulla fucilata è partito di gran carriera e l'ho visto scollettare all'altezza dei primi residui del ghiacciaio sopra di me, per un paio di giorni saranno off limits.

                    La giornata si è poi conclusa nel tardo pomeriggio, quando ho raggiunto il luogo dove al mattino avevo visto i tre camosci che, come speravo, erano parte di un branco. Con il primo avvicinamento mi sono portato a 350 metri e ho potuto identificare una femmina con un trofeo particolare (insolitamente stretto nonostante una discreta lunghezza, vi posto una foto). Avevo ancora una possibilità di un ulteriore tentativo, così ho provato a strisciare per alcuni metri per poi infilarmi in una conca e spuntare a circa 150 metri dagli animali che nel frattempo, avendo percepito al mia presenza si sono radunati ed hanno cominciato a salire nelle rocce sopra di loro. Quando ho timidamente tirato fuori la testa ho visto un decina di teste che guardavano nella mia direzione e ho dovuto sparare appoggiato solamente sui gomiti (solo la particolarità del trofeo mi ha permesso di riconoscere la femmina che avevo individuato come non accompagnata). Il colpo è andato perfettamente a segno e l'animale è crollato sul posto. Per il resto sono state quattro ore di sofferenza per ritornare alla macchina 1.300 metri più a valle con il camoscio in spalla...

                    Conclusione: nessuno mi toglie dalla testa che se avessi avuto il bipede le cose avrebbero potuto andare diversamente. Forse è solo una mia idea, ma comunque penso che sparare con più convinzione nei propri strumenti dia sempre risultati migliori.

                    Un saluto a tutti.

                    P.S.: la prossima settimana vado dall'armiere e verifico la fattibilità, mi sembra un'operazione un po' troppo delicata per le mi scarse capacità nel "fai da te"

                    Stefano




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                    • bluejay
                      ⭐⭐
                      • Sep 2009
                      • 684
                      • Alpi Lecchesi
                      • Bayrischer Gebirgschweisshunde

                      #25
                      Bel racconto Stefano.
                      Sarò anche di parte, ma per me il Kipplauf è e resta la miglior carabina per la Caccia al Camoscio sulle Alpi, checch se ne dica...
                      Certo, va usata con molto rispetto e "saggezza", ma con la giusta preparazione in grado di dare ottimi risultati.

                      Weidmannsheil ! :thumbup:

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                      • paolohunter
                        ⭐⭐⭐
                        • Apr 2011
                        • 9468
                        • Romagna

                        #26
                        Originariamente inviato da bluejay
                        Bel racconto Stefano.
                        Sarò anche di parte, ma per me il Kipplauf è e resta la miglior carabina per la Caccia al Camoscio sulle Alpi, checch se ne dica...
                        Certo, va usata con molto rispetto e "saggezza", ma con la giusta preparazione in grado di dare ottimi risultati.

                        Weidmannsheil ! :thumbup:

                        Inviato dal mio GT-P5210 utilizzando Tapatalk
                        Anche a me, il racconto, è piaciuto.

                        Come non concordare come, l'arma più leggera possibile (e magari "zainabile" nei passaggi più difficili), sia la miglior arma in assoluto per zone così impegnative fisicamente ?

                        Poi, come dici tu, occorre "saggezza"

                        La saggezza nel saper rinunciare prima di tutto.

                        Ho scritto come, nell'ultima uscita, il mio accompagnatore non se la sia sentita di tirare a 220m ed abbia fatto un avvicinamento, quasi tutto senza ripari, assolutamente spettacolare (ma a cui davo una percentuale di riuscita del 10%) culminata in un tiraccio che ha dimostrato, ancor più, grandissime doti di cacciatore e molto meno di tiratore (credo non abbia mai visto un bersaglio cartaceo almeno negli ultimi 5 anni.... non fino a che durano le cartucce).

                        Consapevole di non essere in grado di piazzare una palla decentemente in quelle condizioni, ha fatto una cosa un poco folle ed è stato premiato (come detto.... io non avrei scommesso un euro sulla riuscita). Una cosa folle come solo un VERO cacciatore può fare.


                        Come dicono gli americani: "non ci sono pasti gratis"

                        Nel caso specifico, poter disporre di una combinazione compatta e leggera deve essere compensato dal porsi una serie di limiti più stringenti (differenziati in base alla precisione dell'oggetto e del tiratore e dalle altre mille variabili).

                        Ho già scritto altre volte che ho una vecchia carabina stutzen con un'ottica d'epoca. La porto fuori solo 2-3 volte l'anno (in quell'ottica........ mannaggia, sembra di avere la cataratta rispetti ai giocattoli moderni). Mi sono dato un limite di 120/130m, elevabili a 150 massimi solo in situazioni "perfette" per un tiro.

                        Anche lo scorso anno, avevo una femmina di capriolo che, da quasi 200m, mi è arrivata a 155-160m in mezzo ad un campo. Ho armato lo stecher, ha bazzicato un poco li in giro ma non si è avvicinata ulteriormente e..... non ho sparato. I limiti massimi devono essere....... massimi [stop]

                        Non per niente, non ci penso proprio a portare l'"arnese" verso la fine della stagione quando, un incontro, potrebbe essere l'utimo e....... meglio non avere troppi limiti e farsi troppe segh_ mentali [fiuu]

                        E' la differenza, a mio avviso, fra comportarsi da cacciatore o da tiratore a sagome animate.

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