Premessa: parlo di munizionamento tradizionale in piombo, senza tirare in ballo la variabile delle monolitiche.
Si sente dire -immagino semplificando un po'- che, a parità di calibro, ogni diverso passo di rigatura lavora meglio con un determinato range di lunghezza/peso delle palle. Ma quali sono le variabili che entrano effettivamente in gioco? Influisce di più la lunghezza complessiva della palla o la porzione di palla che entra a contatto con le rigature?
Perchè si sente dire che il .270 winchester col passo di rigatura tradizionale di 1:10 lavori bene principalmente con palle di 130 grani mentre il molto simile 7x64, rigato 1:8.6, sia tagliato su palle pesanti rispetto al calibro ma possa lavorare con precisione ed efficacia anche con pesi di palla anche più leggeri?
Ancora: leggendo sui forum americani si consiglia -relativamente al calibro .233- di scegliere passi di rigatura rapidi, perchè sparerebbero bene anche palle leggere mentre non sarebbe vero il contrario. Parecchie volte ho letto l'affermazione controintuitiva che "overstabilization is bullshit" [?][?][?]
Chi mi aiuta a fare chiarezza? [:-glass]
[:-fight]
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