6.5x55 o 7mm rem mag
Comprimi
X
-
Io di calibri, palle, ricariche, carabine, ottiche, me ne intendo pochino, lascio ad altri parlarne nello specifico, io uso sempre lo stesso calibro e stessa cartuccia, me ne intendo un poco di caccia al camoscio, intendo limitarmi a questo, bene che nella caccia al camoscio servano fare tiri molto lunghi è sbagliato, non è cosi, i tiri in genere sono a media distanza a volte lunghi intendendo per lunghi i 250 metri, ma ci sono anche tiri corti, intendo attorno ai 100 o poco più metri, la possibilità di tiro a 300/400 metri è molto frequente, se in zona vi sono camosci, a quella distanza se ne vedono facilmente, si guardano e basta.
L'uso di calibri con traiettoria molto tesa non è per tirare lungo, anche per quello se serve, ma è cosa secondaria, un calibro teso è utile ed aiuta per tiri con grande angolazione, fra l'altro percentualmente frequentissimi, in questi tiri più è tesa la traiettoria meglio è.
Nel tiro al camoscio francamente più che la distanza conta la posizione di tiro, di solito questa è estremamente infelice, anche questo porta a non sparare lungo, per assurdo è più facile un tiro a 300 metri con un buon appoggio che uno a 100 metri in posizione disgraziata, il fatto è che il buon appoggio è cosa rara, se si sommano lunghe distanze, angolazione di tiro, appoggio infelice, vento o correnti ascensionali/discensionali che spesso non si avvertono da dove si spara, ma che ci sono, ecco che si capisce da soli che i tiri troppo lunghi vanno evitati, vanno evitati anche perché non è assolutamente necessario farli, le opportunità di tiro a distanze decenti non mancano, si sfruttano quelle, anche perché gli abbattimenti annui pro capite sono estremamente limitati, non è un lavoro che deve portare un guadagno, per cui ad ogni uscita giù un camoscio altrimenti non rende...
Si può benissimo, ed è la maggior parte dei casi, tornare da caccia con il carniere vuoto ma pienamente soddisfatti della giornata di caccia, che rimane sempre caccia anche se la carabina sta zitta.
Naturalmente è utile anche saper sparare a distanze elevate, può presentarsi al necessità di farlo, personalmente penso di riuscire a colpire un camoscio anche a 350 metri, ma mi guardo bene dal farlo non avrei al certezza di colpire bene, a volte capita il tiro impreciso sotto i 200 metri figurarsi a 300 e oltre, non è come al poligono, uno tira vede dove colpisce, capisce il vento, smanetta con le torrette, riprova, ritara, poi magari fa centro, che bravo! Si al poligono! A caccia la faccenda è diversa.
Non ci sono mai stato, ma immagino che il tiro lungo possa essere necessario nelle riserve, uno va in Slovenia o Austria, ci sta due giorni, se non trova un capo a tiro decente, tira lungo perché il giorno dopo sa che deve tornare a casa.
Se si conosce bene la zona di caccia e qui il vincolo territoriale del cacciatore diventa fondamentale (se ti inchiodano in una certa zona e solo quella, alla fine il tuo territorio finisci con il conoscerlo bene e poi non lo lasci più nemmeno potendolo fare), si conoscono anche le abitudini dei camosci del posto, puoi immaginare l'ora in cui uscirà da dietro una crestina di rocce, l'ora in cui risalirà un determinato valloncello, l'ora in cui puoi sdraiarti a riposare perché lo sta facendo anche il camoscio, se è il periodo degli amori, due maschi che si rincorrono tenderanno a fare sempre la stessa strada, ti sfilano davanti scompaiono dietro le rocce, ma sai che dopo 20/30 minuti li vedrai spuntare da un'altra parte e rifare il solito giro, se c'è il tuo camoscio basta attendere con la carabina pronta e sperare che si fermino, puoi anche immaginare il cornello su cui ti daranno la breve pausa per un possibile tiro, insomma lo puoi andare ad aspettare dove pensi che uscirà e lo farai a distanza adeguata, di solito attorno ai 150 metri terreno permettendo, ma se sai come fare, il camoscio lo puoi anche fare avvicinare a pochi metri o anche meno... non tutti, solo maschi sub adulti, ma lo puoi tirare li a portata di mano o quasi, con il camoscio ci puoi giocare, che poi ti dispiace tirargli [:-clown] che te ne fai del tiro lungo se a volte hai la possibilità di guardarlo negli occhi?Commenta
-
Questa descritta dal Carpen è la caccia come piace a me
Collegamento con il territorio, serenità anche solo nell'essere usciti, un unico strumento che ti accompagna e via!Ultima modifica danguerriero; 01-04-16, 19:36....Im heil'gen Land Tirol...Commenta
-
Bravo Carpen, chi caccia il camoscio da tanti anni capisce quanta verità ci sia nella tua descrizione.
L'ho già scritto, ma lo ripeto: i primi anni (anche 10) cha cacciavo il camoscio da autodidatta (mio padre e mio nonno grandi cacciatori, ma di piuma col cane) i camosci li vedevo sempre fuggire via, spesso molto lontani, pochissime possibilità di tiro ragionato ma sempre tiri rubati e di corsa mentre l'animale (forse) si fermava un attimo. Altro che leggere sesso, età, ecc.!
Poi ho incominciato a capire il vento (e l'inversione che fa tra mattina e pom), i luoghi, gli animali, ecc. Tutto è cambiato benché siano passati anni e la pressione venatoria sui camosci certo non è diminuita (limitando sempre più galli, cotorne e lepri bianche sono tanti i cacciatori che sono passati agli ungulati).
matteoLa mia presentazione https://www.ilbraccoitaliano.net/for...giorno-a-tuttiCommenta
-
caro Carpen molto condivisibile la tua idea di caccia in montagna ma anche spesso utopistica, nella realtà, nella mia personale esperienza di caccia a palla da oltre 40 anni, anch'io all'inizio, non sparavo perchè l'animale nn mi si presentava bene,nn sparavo perchè era un po lontano, nn sparavo perchè c'era un pò di foschia, etc,etc, mi dicevo torno qui domani e mi si ripresenterà sicuramente meglio, più vicino, meno foschia,angolo di sito migliore, etc,etc, tornavo l'indomani, e poi il giorno dopo e anche i giorni successivi e l'animale nn lo vedevo più ed era un capriolo, un daino, animali abbastanza territoriali, un camoscio ha un intera montagna a disposizione, e un camoscio che scompare e ricompare dopo 25/30 minuti , ha fatto col suo passo due valloni, che a passo d'uomo richiedono 2/3 ore, i cacciatori altoatesini che ho conosciuti, quello che ho detto lo sanno bene, e quando capita l'animale che cercano/vogliono, lo sparano senza stare a guardare la distanza, per questo motivo vogliono avere tutti i vantaggi possibili per un abbattimento sicuro....
poi se uno non se la sente di sparare oltre i 200 metri io non lo critico, ma ripeto non critico neppure, chi se la sente , con cognizione di causa e pagandone le conseguenze, di sparare a distanze ben maggiori......Commenta
-
caro Carpen molto condivisibile la tua idea di caccia in montagna ma anche spesso utopistica, nella realtà, nella mia personale esperienza di caccia a palla da oltre 40 anni, anch'io all'inizio, non sparavo perchè l'animale nn mi si presentava bene,nn sparavo perchè era un po lontano, nn sparavo perchè c'era un pò di foschia, etc,etc, mi dicevo torno qui domani e mi si ripresenterà sicuramente meglio, più vicino, meno foschia,angolo di sito migliore, etc,etc, tornavo l'indomani, e poi il giorno dopo e anche i giorni successivi e l'animale nn lo vedevo più ed era un capriolo, un daino, animali abbastanza territoriali, un camoscio ha un intera montagna a disposizione, e un camoscio che scompare e ricompare dopo 25/30 minuti , ha fatto col suo passo due valloni, che a passo d'uomo richiedono 2/3 ore, i cacciatori altoatesini che ho conosciuti, quello che ho detto lo sanno bene, e quando capita l'animale che cercano/vogliono, lo sparano senza stare a guardare la distanza, per questo motivo vogliono avere tutti i vantaggi possibili per un abbattimento sicuro....
poi se uno non se la sente di sparare oltre i 200 metri io non lo critico, ma ripeto non critico neppure, chi se la sente , con cognizione di causa e pagandone le conseguenze, di sparare a distanze ben maggiori......
Non confondere il camoscio con il capriolo, concordo che quest'ultimo può benissimo essere in zona, lo vedi una volta e poi non lo vedi più per tutta la stagione, magari è li che ti controlla... per il daino non saprei non lo conosco, mai cacciato.
Il camoscio è territoriale tanto quanto e forse più degli altri ungulati, ha una modesta migrazione altimetrica secondo le stagioni ma se è su un monte sta li o li vicino, può andar dietro alla cresta di un monte in cerca di fresco ma ritorna, le femmine si raggruppano con i piccoli e le giovani in posti sicuri, i maschi sono dei matti, durante gli amori vanno fuori di testa, ma restano in zona è il loro territorio, lo presidiano.
Credimi, che per il camoscio servano tiri lunghi è un luogo comune, non è vero, qualsiasi cacciatore di camosci con un poco d'esperienza ti potrà confermare che il 90% dei camosci viene abbattuto tra i 130 e i 220 metri, lo scopo del mio scritto era per confutare questo luogo comune, poi è vero che essendo luoghi scoperti la possibilità di poter fare tiri lunghi è percentualmente superiore ai tiri corti, basta solo non sparare, perché non serve, un animale ferito si può incrodare ed è perso, non solo ma anche colpito a morte potrebbe allontanarsi anche se solo di pochi metri e cadere in posti dove è impossibile il recupero.
[:-golf]Commenta
-
Saluto a tutti. Concordo pienamente con quasi tutti gli interventi fatti. Permettetemi però, di dissentire su alcuni aspetti. Per esempio , sul fatto di tiri oltre la distanza etica, o almeno consona che viene definita tra i 100 m e i 300m al massimo. Si dice tirare oltre non è caccia....! Non è etico....! Si deve rispettare l'ungulato che si caccia! Verissimo concordo pienamente. Vorrei porre una domanda ! Tirare a un camoscio iberico a 500m da un cacciatore professionista , che usa una carabina adatta in un calibro adatto con cartucce preparate e testate assiduamente a tali distanze ,che tira centinaia e centinaia di cartucce l'anno non è etico? Cosa è etico ! È forse etico tirare a 150 m a un capriolo da uno pseudo selecontrollore il quale afferma:《che lui le cartucce le testa direttamente sull'animale》? Vi assicuro che tali soggetti in giro c'è ne sono parecchi. Naturalmente il mio ragionamento non tende ad incentivare questo tipo di tiri da parte di chi, non ha esperienza di balistica esterna e terminale tale da poterselo permettere. Concludo dicendo che secondo me, uniformare a tutti i costi non va bene. Bisogna essere consapevoli delle proprie conoscenze e competenze, ed comportarsi di conseguenza. W la caccia.caro Carpen molto condivisibile la tua idea di caccia in montagna ma anche spesso utopistica, nella realtà, nella mia personale esperienza di caccia a palla da oltre 40 anni, anch'io all'inizio, non sparavo perchè l'animale nn mi si presentava bene,nn sparavo perchè era un po lontano, nn sparavo perchè c'era un pò di foschia, etc,etc, mi dicevo torno qui domani e mi si ripresenterà sicuramente meglio, più vicino, meno foschia,angolo di sito migliore, etc,etc, tornavo l'indomani, e poi il giorno dopo e anche i giorni successivi e l'animale nn lo vedevo più ed era un capriolo, un daino, animali abbastanza territoriali, un camoscio ha un intera montagna a disposizione, e un camoscio che scompare e ricompare dopo 25/30 minuti , ha fatto col suo passo due valloni, che a passo d'uomo richiedono 2/3 ore, i cacciatori altoatesini che ho conosciuti, quello che ho detto lo sanno bene, e quando capita l'animale che cercano/vogliono, lo sparano senza stare a guardare la distanza, per questo motivo vogliono avere tutti i vantaggi possibili per un abbattimento sicuro....
poi se uno non se la sente di sparare oltre i 200 metri io non lo critico, ma ripeto non critico neppure, chi se la sente , con cognizione di causa e pagandone le conseguenze, di sparare a distanze ben maggiori......Commenta
-
Penso che negli interventi precedenti si volesse sottolineare la necessità di affrontare il gesto venatorio stando il più possibile "sul campo" e non appollaiati da qualche parte come dei cecchini. L'avvicinamento all'animale è una delle componenti che rende etico il tiro venatorio, altrimenti paragonabile a un colpo da poligono sulle montagne dietro casa. Componenti che hanno un gran fascino e portano a misurarci con la natura che ci circonda, catapultandoci in una dimensione ormai persa da un mondo "a portata di click".
La distanza di tiro non fa il cacciatore. Questo non significa che non si possa osare....
CiaoCommenta
-
[:-clown]Saluto a tutti. Concordo pienamente con quasi tutti gli interventi fatti. Permettetemi però, di dissentire su alcuni aspetti. Per esempio , sul fatto di tiri oltre la distanza etica, o almeno consona che viene definita tra i 100 m e i 300m al massimo. Si dice tirare oltre non è caccia....! Non è etico....! Si deve rispettare l'ungulato che si caccia! Verissimo concordo pienamente. Vorrei porre una domanda ! Tirare a un camoscio iberico a 500m da un cacciatore professionista , che usa una carabina adatta in un calibro adatto con cartucce preparate e testate assiduamente a tali distanze ,che tira centinaia e centinaia di cartucce l'anno non è etico? Cosa è etico ! È forse etico tirare a 150 m a un capriolo da uno pseudo selecontrollore il quale afferma:《che lui le cartucce le testa direttamente sull'animale》? Vi assicuro che tali soggetti in giro c'è ne sono parecchi. Naturalmente il mio ragionamento non tende ad incentivare questo tipo di tiri da parte di chi, non ha esperienza di balistica esterna e terminale tale da poterselo permettere. Concludo dicendo che secondo me, uniformare a tutti i costi non va bene. Bisogna essere consapevoli delle proprie conoscenze e competenze, ed comportarsi di conseguenza. W la caccia.
Faccio fatica a seguirti, cosa dovrebbe fare un selecontrollore, lasciamo stare lo "pseudo", se ha fatto il corso e ha superato l'esame si presume che sappia quel che fa, poi se è all'inizio la mancanza di esperienza ci sta, ci siamo passati tutti, non per nulla il regolamento (almeno da me) prevede che per i primi due anni si possa cacciare solo se affiancato da altro cacciatore più esperto, dove vuoi che le testi le cartucce? Si compra una capra e le spara per vedere l'effetto che fa? Se ha tarato la carabina in modo giusto se usa munizioni da caccia, se il capo a cui tira è quello che deve prelevare ed è a una distanza ragionevole e lo colpisce in modo corretto, non ha fatto nulla di sbagliato.
Se per testare le cartucce intendevi dire tarare la carabina, allora concordo con te.
Per i 500 metri lasciamo stare... già il fatto che uno tira a quella distanza lo squalifica come cacciatore professionista, magari grandissimo tiratore, ma come cacciatore... [:-clown] anche perché devi capire a cosa stai tirando, a quella distanza non è tanto facile capire.
Il camoscio iberico ha le dimensioni del camoscio alpino, che è leggermente più grosso di un capriolo (di poco), per farlo secco in modo sicuro occorre piazzare il colpo in un punto delle dimensioni di un piattino da caffè, fai da tè che è un poco più grande, fuori di li puoi anche ammazzarlo ma non lo fai all'istante, il camoscio incassa alla grande e se ne va magari senza dar alcun segno d'essere stato colpito.
Io uso il 270Winc. calibro bello teso e a 500 mt. un camoscio me lo può ancora stendere (forse), guardo la tabella della cartuccia che uso e tarato a 200 mt. a 500 mt. mi da un calo di 1,3 metri [:-clown], però uso un reticolo 4D, so che a 10 ingrandimenti una tacca sono 10 cm. a 100 metri, 50 a 500 mt. 3 tacche = 1,5 metri, la palla scende solo di 1,3, sai che faccio, gli metto la terza tacca a filo pancia e colpisco 20 centimetri sopra proprio li dove voglio che vada, se gli tiro lo prendo? In teoria si, nella pratica ho solo qualche probabilità, mica tante eh, il fatto è che (a parte gli scarti di tiro personali, non sono un cecchino) non so come si muove l'aria tra me e il camoscio, se invece del camoscio avessi un cartellone bello grande, vedrei dove prendo e correggerei con il secondo colpo, dopo alcuni colpi, forse mi avvicinerei al piattino da te, dico forse perché l'aria cambia, la canna si scalda e io continuerei a non essere un cecchino.
Prendi un telemetro misura a 500 metri e immagina un camoscio a quella distanza, poi mettici sopra un piattino da tè... [:-clown]
[:-golf]Ultima modifica carpen; 02-04-16, 09:57.Commenta
-
A 500m basta sbagliare di pochi metri la telemetrata, le condizioni meteo di pressione quota e temperatura, aggiungi un po' di venticello e miraggio e addio.
MA !!
Non sono etico ma la legge che vige in Trentino non la condivido.
Volevo postare un po' di tempo fa il messaggio seguente ed ora anche se verrò criticato mi par di dover esporre il mio pensiero:
Ciao,
in Trentino non si può sparare al camoscio oltre i 300m.
Al cervo si può sparare fino a 400m. ( non entro nei dettagli di questa scelta legislativa che ritengo pura follia ).
Ultimamente vengono redatti parecchi verbali per uccisione di camosci con tiri oltre i 300 m.
Per informazione nella mia valle sono concessi ed abbattuti più di 1000 camosci all’anno.
Essendo ubicata ai piedi dei ghiacciai e alle pendici di montagne molto alte, la caccia si svolge molto frequentemente in terreno aperto e su costoni piatti di granito in alta quota.
In queste condizioni è molto difficile avvicinare animali che vivono in zone non antropizzate e si spara molto frequentemente oltre i 300 m.
Io vorrei solo che si potesse avere una deroga fino ai 400 m al camoscio, dopo un serio esame sostenuto alla presenza di forestali che certifichino il binomio arma cacciatore in grado di fare una rosata a 400 m dell’ ordine di un moa.
Non penso di essere un delinquente e non vorrei essere verbalizzato per un modo di cacciare che purtroppo spesso è consuetudine.
Ugualmente chi non riesce con la propria arma al poligono ad esser sufficientemente preciso e costante a 100m …. È meglio che stia a casa fintanto che non dimostri di avere un minimo di precisione accertata dalla forestale. Purtroppo se ne vedono di tutti i colori ed in troppi hanno grandi calibri e tabelle balistiche fatte malamente al PC e non verificate, con risultati che si possono immaginare.
Ciao
Guli51Commenta
-
A 500m basta sbagliare di pochi metri la telemetrata, le condizioni meteo di pressione quota e temperatura, aggiungi un po' di venticello e miraggio e addio.
MA !!
Non sono etico ma la legge che vige in Trentino non la condivido.
Volevo postare un po' di tempo fa il messaggio seguente ed ora anche se verrò criticato mi par di dover esporre il mio pensiero:
Ciao,
in Trentino non si può sparare al camoscio oltre i 300m.
Al cervo si può sparare fino a 400m. ( non entro nei dettagli di questa scelta legislativa che ritengo pura follia ).
Ultimamente vengono redatti parecchi verbali per uccisione di camosci con tiri oltre i 300 m.
Per informazione nella mia valle sono concessi ed abbattuti più di 1000 camosci all’anno.
Essendo ubicata ai piedi dei ghiacciai e alle pendici di montagne molto alte, la caccia si svolge molto frequentemente in terreno aperto e su costoni piatti di granito in alta quota.
In queste condizioni è molto difficile avvicinare animali che vivono in zone non antropizzate e si spara molto frequentemente oltre i 300 m.
Io vorrei solo che si potesse avere una deroga fino ai 400 m al camoscio, dopo un serio esame sostenuto alla presenza di forestali che certifichino il binomio arma cacciatore in grado di fare una rosata a 400 m dell’ ordine di un moa.
Non penso di essere un delinquente e non vorrei essere verbalizzato per un modo di cacciare che purtroppo spesso è consuetudine.
Ugualmente chi non riesce con la propria arma al poligono ad esser sufficientemente preciso e costante a 100m …. È meglio che stia a casa fintanto che non dimostri di avere un minimo di precisione accertata dalla forestale. Purtroppo se ne vedono di tutti i colori ed in troppi hanno grandi calibri e tabelle balistiche fatte malamente al PC e non verificate, con risultati che si possono immaginare.
Ciao
Guli51
Io sono contrario a vincoli in generale e anche sulla distanza di tiro, odio tutto quel che viene imposto, anche se a volte può essere utile, i limiti uno se li dovrebbe imporre da solo in base alle proprie capacità.
Mi piacerebbe capire come fanno le guardie a verbalizzare tiri lunghi, vi tengono sotto controllo? Vorrei avere qualcuna di quelle guardie nella mia zona di caccia... non per il tiro, ma per tutto il resto.
Se riesci a tenere una rosata di 1 moa a 400 metri, tira pure, io non lo farei mai, non ci riuscirei e assolutamente non serve, non capisco perché da voi servano tiri cosi lunghi, anche da me sono zone scoperte e senza o con scarsa vegetazione, le altitudini però sono nettamente inferiori, è molto frequente vedere camosci a 300/350/400 metri ed oltre, ma a nessuno passa per la testa di tirargli perché vi sono alternative di tiro a distanze nettamente inferiori, tanto per dire può capitare un tiro a 30/40 mt. poco frequente ma può succedere.
[:-golf]Commenta
-
Saluti a tutti. Ciao Sareremo, non vorrei ripetermi con quanto ho detto fin'ora ,ma mi sento in dovere di precisare alcune cose. In primis.... io non mi appollaio da nessuna parte, a differenza di quanto pensi ,passo tantissimo del mio tempo libero in campo come dici tu. Io non credo come dici tu,che l'avvicinamento al selvatico renda in modo assoluto più etico il tiro a caccia.Penso invece, che il tiro è etico ...... quando è risolutore in un azione di caccia a prescindere dalla distanza che si frappone tra noi ed il selvatico.Lungi da me pensare che maggiore è la distanza a cui si tira ad un selvatico tanto più bravo è il cacciatore. Non l'ho detto, non lo penso, e mi scuso se ho dato questa impressione. Quanto alla tua ultima osservazione, penso che quando si tira ad un selvatico non si debba osare ma bisogna essere ben consapevoli di cosa stiamo facendo. La caccia , soprattutto questa ,non è un gioco d'azzardo!. Ciao Carpen un saluto anche a te, spero che alcune mie precisazioni ti siano state di aiuto al fine di seguirmi , non voglio polemizzare, ma penso che il mio precedente intervento fosse abbastanza chiarificatore del mio modo di vedere la cosa. .... .Il camoscio iberico è un tantino più piccolo del camoscio Italico. Quanto al giudizio sul cacciatore, che non sarebbe un buon cacciatore ma solo un tiratore, questa è la tua rispettabilissima opinionie.Ti posso assicurare che quel cacciatore non solo è un grandissimo Cacciatore pluripremiato dal Safari Club International, ma per la tua gioia, non disdegna il faccia a faccia con il selvatico ,visto i suoi innumerevoli abbattimenti con arco e frecce. Faccio a tutti i migliori in bocca a lupo x i prelievi del 2016. W la caccia.Penso che negli interventi precedenti si volesse sottolineare la necessità di affrontare il gesto venatorio stando il più possibile "sul campo" e non appollaiati da qualche parte come dei cecchini. L'avvicinamento all'animale è una delle componenti che rende etico il tiro venatorio, altrimenti paragonabile a un colpo da poligono sulle montagne dietro casa. Componenti che hanno un gran fascino e portano a misurarci con la natura che ci circonda, catapultandoci in una dimensione ormai persa da un mondo "a portata di click".
La distanza di tiro non fa il cacciatore. Questo non significa che non si possa osare....
CiaoCommenta
-
Saluti a tutti. Ciao Sareremo, non vorrei ripetermi con quanto ho detto fin'ora ,ma mi sento in dovere di precisare alcune cose. In primis.... io non mi appollaio da nessuna parte, a differenza di quanto pensi ,passo tantissimo del mio tempo libero in campo come dici tu. Io non credo come dici tu,che l'avvicinamento al selvatico renda in modo assoluto più etico il tiro a caccia.Penso invece, che il tiro è etico ...... quando è risolutore in un azione di caccia a prescindere dalla distanza che si frappone tra noi ed il selvatico.Lungi da me pensare che maggiore è la distanza a cui si tira ad un selvatico tanto più bravo è il cacciatore. Non l'ho detto, non lo penso, e mi scuso se ho dato questa impressione. Quanto alla tua ultima osservazione, penso che quando si tira ad un selvatico non si debba osare ma bisogna essere ben consapevoli di cosa stiamo facendo. La caccia , soprattutto questa ,non è un gioco d'azzardo!. Ciao Carpen un saluto anche a te, spero che alcune mie precisazioni ti siano state di aiuto al fine di seguirmi , non voglio polemizzare, ma penso che il mio precedente intervento fosse abbastanza chiarificatore del mio modo di vedere la cosa. .... .Il camoscio iberico è un tantino più piccolo del camoscio Italico. Quanto al giudizio sul cacciatore, che non sarebbe un buon cacciatore ma solo un tiratore, questa è la tua rispettabilissima opinionie.Ti posso assicurare che quel cacciatore non solo è un grandissimo Cacciatore pluripremiato dal Safari Club International, ma per la tua gioia, non disdegna il faccia a faccia con il selvatico ,visto i suoi innumerevoli abbattimenti con arco e frecce. Faccio a tutti i migliori in bocca a lupo x i prelievi del 2016. W la caccia.
Nessuna polemica figurati, si discute in modo pacato fra amici, le opinioni dei singoli possono essere lecitamente diverse, ognuno porta le sue esperienze.
Un abbraccio. [:-golf]Commenta
-
Io non penso che tu sia un cecchino e nemmeno l'ho scritto. Probabilmente mi sarò espresso male. In merito all'avvicinamento invece abbiamo due diverse opinioni. Ci sta.Saluti a tutti. Ciao Sareremo, non vorrei ripetermi con quanto ho detto fin'ora ,ma mi sento in dovere di precisare alcune cose. In primis.... io non mi appollaio da nessuna parte, a differenza di quanto pensi ,passo tantissimo del mio tempo libero in campo come dici tu. Io non credo come dici tu,che l'avvicinamento al selvatico renda in modo assoluto più etico il tiro a caccia.Penso invece, che il tiro è etico ...... quando è risolutore in un azione di caccia a prescindere dalla distanza che si frappone tra noi ed il selvatico.Lungi da me pensare che maggiore è la distanza a cui si tira ad un selvatico tanto più bravo è il cacciatore. Non l'ho detto, non lo penso, e mi scuso se ho dato questa impressione. Quanto alla tua ultima osservazione, penso che quando si tira ad un selvatico non si debba osare ma bisogna essere ben consapevoli di cosa stiamo facendo. La caccia , soprattutto questa ,non è un gioco d'azzardo!. Ciao Carpen un saluto anche a te, spero che alcune mie precisazioni ti siano state di aiuto al fine di seguirmi , non voglio polemizzare, ma penso che il mio precedente intervento fosse abbastanza chiarificatore del mio modo di vedere la cosa. .... .Il camoscio iberico è un tantino più piccolo del camoscio Italico. Quanto al giudizio sul cacciatore, che non sarebbe un buon cacciatore ma solo un tiratore, questa è la tua rispettabilissima opinionie.Ti posso assicurare che quel cacciatore non solo è un grandissimo Cacciatore pluripremiato dal Safari Club International, ma per la tua gioia, non disdegna il faccia a faccia con il selvatico ,visto i suoi innumerevoli abbattimenti con arco e frecce. Faccio a tutti i migliori in bocca a lupo x i prelievi del 2016. W la caccia.
Ps
Osare non vuol dire fare una azione inconsapevolmente.
CiaoCommenta
Argomenti correlati
Comprimi
-
da ShelbyApro questa 3d in seguito alla discussione iniziata in arme e polveri, argomento marlin 30-30.
Ritengo importante discuterne, perché a mio...-
Canale: Legislazione venatoria
-
-
da matteo1966Avevo giurato "mai più lassù in inverno da solo", invece...sono di nuovo caduto in tentazione. Sono un anno più vecchio, ma non più saggio...
-
Canale: Caccia di selezione
-
-
da matteo1966Ciao a tutti,
posto qui e non in "racconti" per cercare di animare un po' questa sezione, a me cara e che tanto mi ha dato negli anni,...-
Canale: Caccia di selezione
-
-
da marbizzuSalve. Sono deciso ad acquistare una carabina e ottica già montata usata, con tetto massimo di spesa 600 Euro. La devo ritirare presso un'armeria nella...
-
Canale: Caccia di selezione
-
-
da Argo308Buongiorno e buona domenica a tutti!!
per un'ottica da battuta meopta 1-6x24 con reticolo BDC, utilizzando il cal 30.06, a quanti metri consigliate...-
Canale: Il ritrovo del cacciatore
19-01-25, 14:45 -
- Caricamento in corso ...
- Nessun altro evento.
Commenta