Prove di penetrazione

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  • carlo86
    ⭐⭐
    • Jan 2012
    • 498
    • ravenna
    • breton

    #16
    Originariamente inviato da Francesco De Simone
    Ho fatto moltissime prove sui più svariati materiali, ma con qualsiasi grado di penetrazione poi a caccia non avevo riscontri attendibili, anche nelle stesse condizioni meteo, con il tempo ho scoperto che era il piumaggio a fare la differenza, ho fatto un piccolo cuscino con della stoffa sottile e lo riempito con le piume, con della carta avvolgo il tutto per vedere quanti pallini vi impattano e quanti riescono a passarlo, con risultati davvero sorprendenti ,pallini che perforavano una lamiera di ferro poi non riuscivano a passare il cuscino di piume.
    Non è facile eseguire test affidabili nel misterioso campo della balistica terminale, la quale è una scienza riconosciuta, ed in quanto tale frutto anche di sperimentazioni empiriche ottenute tramite modelli fisici.
    Questi modelli per essere tradotti in convenzioni ed avere una attendibilità scientifica devono essere riprodotti in modo accuratissimo, tutti gli elementi ed i parametri utilizzati devono assolutamente essere identici in tutti gli esperimenti.
    Difatti il primo paradigma del metodo scientifico riguardante gli esperimenti empirici è che essi devono poter essere sempre riproducibili ottenendo il medesimo risultato.
    Francamente ritengo che un cuscino di piume fatto in casa non possa soddisfare questi requisiti in quanto possono variare troppi elementi fondamentali, come ad esempio il tipo di stoffa che deve essere identico e dovrebbe avere la medesima trama, composto dallo stesso materiale e tale materiale dovrebbe presentarsi nelle medesime condizioni fisico meccaniche in ogni esperimento. (avete mai provato a forare un pezzo di stoffa con un punteruolo? noterete che se la stoffa è in tensione tale operazione riuscirà senza dubbio con maggior successo che a panno libero e svincolato da tensioni).
    Stessa cosa dicasi per le penne racchiuse nell'involucro, dovrebbero essere lo stesso numero, avere la stessa resistenza, lo stesso peso specifico, la stessa densità e la stessa disposizione al suo interno.
    Questi parametri sufficientemente precisi, nel campo della fisica li possiamo ottenere solo con cartoni sovrapposti, lastre di metallo, assi di legno e gelatine balistiche, materiali che hanno caratteristiche fisiche ben note, certificate e calcolabili.
    Quando in uno di questi ultimi 4 materiali il risultato della penetrazione da parte di una canna rispetto ad un altra sarà maggiore. sicuramente quella canna avrà fatto sviluppare velocità terminali maggiori oppure avrà portato a bersaglio pallini più sferici e penetranti.
    Provando cartucce standard (dai 30 ai 38 grammi per intenderci con valori di banco nella norma) ho l'impressione che le canne "classiche" e più datate risultino più performanti in penetrazione sopratutto in prossimità del centro di rosata, quindi canne uniche e impagabili in mano a forti colpitori che 9 volte su 10 centrano il bersaglio.
    Le sovraalesate e simili magari non possiedono la forza dirompente dei pallini centrali delle "classiche", ma compensano ottimamente fornendo rosate meno accentrate e migliorando sopratutto la penetrazione dei pallini periferici (deformandoli meno nel tragitto in canna) fornendo un aiuto grandissimo a noi cacciatori, perdonandoci puntualmente piccoli errori di puntamento.
    Queste caratteristiche giustificherebbero a mio avviso i riscontri a caccia di alcune canne che sebbene non si esaltino nei test empirici, nella caccia cacciata si rivelano di una efficienza incredibile.

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    • Paolo68
      ⭐⭐
      • Apr 2009
      • 284
      • Umbria
      • bredon

      #17
      Condivido e sposo la tua disamina nel complesso Carlo. Le canne sovralesate cal 12 per tutta la loro interezza non posso giudicarle perché privo di esperienza, ma le tribore hanno l'andamento da te menzionato, guarniture meno prestanti con relativa penetrazione minore, ma regolarità nella penetrazione nella gran parte periferica della rosata. Sintomo di una sfericità maggiore del pallino non deformato da pressioni più alte e soprattutto dal cono di raccordo lungo e sfuggente, che secondo me è il grande responsabile delle deformazioni.

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      • Francesco De Simone
        ⭐⭐
        • May 2009
        • 457
        • Vico Equense
        • setter rex

        #18
        Originariamente inviato da carlo86
        Non è facile eseguire test affidabili nel misterioso campo della balistica terminale, la quale è una scienza riconosciuta, ed in quanto tale frutto anche di sperimentazioni empiriche ottenute tramite modelli fisici.
        Questi modelli per essere tradotti in convenzioni ed avere una attendibilità scientifica devono essere riprodotti in modo accuratissimo, tutti gli elementi ed i parametri utilizzati devono assolutamente essere identici in tutti gli esperimenti.
        Difatti il primo paradigma del metodo scientifico riguardante gli esperimenti empirici è che essi devono poter essere sempre riproducibili ottenendo il medesimo risultato.
        Francamente ritengo che un cuscino di piume fatto in casa non possa soddisfare questi requisiti in quanto possono variare troppi elementi fondamentali, come ad esempio il tipo di stoffa che deve essere identico e dovrebbe avere la medesima trama, composto dallo stesso materiale e tale materiale dovrebbe presentarsi nelle medesime condizioni fisico meccaniche in ogni esperimento. (avete mai provato a forare un pezzo di stoffa con un punteruolo? noterete che se la stoffa è in tensione tale operazione riuscirà senza dubbio con maggior successo che a panno libero e svincolato da tensioni).
        Stessa cosa dicasi per le penne racchiuse nell'involucro, dovrebbero essere lo stesso numero, avere la stessa resistenza, lo stesso peso specifico, la stessa densità e la stessa disposizione al suo interno.
        Questi parametri sufficientemente precisi, nel campo della fisica li possiamo ottenere solo con cartoni sovrapposti, lastre di metallo, assi di legno e gelatine balistiche, materiali che hanno caratteristiche fisiche ben note, certificate e calcolabili.
        Quando in uno di questi ultimi 4 materiali il risultato della penetrazione da parte di una canna rispetto ad un altra sarà maggiore. sicuramente quella canna avrà fatto sviluppare velocità terminali maggiori oppure avrà portato a bersaglio pallini più sferici e penetranti.
        Provando cartucce standard (dai 30 ai 38 grammi per intenderci con valori di banco nella norma) ho l'impressione che le canne "classiche" e più datate risultino più performanti in penetrazione sopratutto in prossimità del centro di rosata, quindi canne uniche e impagabili in mano a forti colpitori che 9 volte su 10 centrano il bersaglio.
        Le sovraalesate e simili magari non possiedono la forza dirompente dei pallini centrali delle "classiche", ma compensano ottimamente fornendo rosate meno accentrate e migliorando sopratutto la penetrazione dei pallini periferici (deformandoli meno nel tragitto in canna) fornendo un aiuto grandissimo a noi cacciatori, perdonandoci puntualmente piccoli errori di puntamento.
        Queste caratteristiche giustificherebbero a mio avviso i riscontri a caccia di alcune canne che sebbene non si esaltino nei test empirici, nella caccia cacciata si rivelano di una efficienza incredibile.
        Quando il pallino urta contro una lamiera di ferro o strati di carta, legno, ecc. ecc., qui scaricherà tutta la sua energia, ben diverso sulle piume, le quali fungono tipo un elastico, nel cuscino la stoffa, e costituita da un velo sottile e non è in tensione, si deve cercare di avvicinarsi alle dimensione che allo spessore di un piumaggio, i pallini quando non riescono a passare il cuscino ,alcuni li possiamo trovare ancora sferici, altri un po' deformati dagli attriti in canna, ma non li ritroveremo mai schiacciati come avviene quando spariamo la stessa cartuccia alla stessa distanza su una lamiera di ferro o legno ecc., su questi materiali qualsiasi sia il grado di penetrare poi non avremo riscontri a caccia, ben diverso con il cuscino di piume, dove anche la qualità della canna sarà ben evidente, oltre al riscontro effettivo che si avrà a caccia.

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        • carlo86
          ⭐⭐
          • Jan 2012
          • 498
          • ravenna
          • breton

          #19
          Originariamente inviato da Francesco De Simone
          Quando il pallino urta contro una lamiera di ferro o strati di carta, legno, ecc. ecc., qui scaricherà tutta la sua energia, ben diverso sulle piume, le quali fungono tipo un elastico, nel cuscino la stoffa, e costituita da un velo sottile e non è in tensione, si deve cercare di avvicinarsi alle dimensione che allo spessore di un piumaggio, i pallini quando non riescono a passare il cuscino ,alcuni li possiamo trovare ancora sferici, altri un po' deformati dagli attriti in canna, ma non li ritroveremo mai schiacciati come avviene quando spariamo la stessa cartuccia alla stessa distanza su una lamiera di ferro o legno ecc., su questi materiali qualsiasi sia il grado di penetrare poi non avremo riscontri a caccia, ben diverso con il cuscino di piume, dove anche la qualità della canna sarà ben evidente, oltre al riscontro effettivo che si avrà a caccia.
          Putroppo Francesco mi trovi ancora in disaccordo, ma il bello di questi argomenti è anche confrontarsi in modo costruttivo e civile sulle proprie convinzioni.
          Il tuo modello empirico a mio avviso non potrà mai essere veritiero sulle penetrazioni ottenute con le singole canne in quanto non utilizza elementi con caratteristiche fisiche costanti e conosciute. ogni cuscino se pesato, avrà un peso differente dall'altro, le piume saranno inevitabilmente disposte irregolarmente causando differenze di densità al suo interno.
          Basti pensare alla differenza di vulnerabiltà di un selvatico intercettato in diverse direzioni o posizioni, è ormai comprovato (escluse testa e collo) che un colombaccio o un fagiano grazie alla disposizone del suo piumaggio sono più vulnerabili in un eventuale tiro "da dietro" rispetto ad un tiro frontale in quanto il piumaggio del petto è decisamente più denso e strutturato rispetto a quello del basso ventre.
          Se in un ipotetico esperimento con le condizioni di tiro di cui sopra, si utilizzassero due canne uguali in penetrazione e caratteristiche generali, i meno avveduti affermerebbero che la canna che ha abbattuto il colombaccio in un tiro "da dietro" è sicuramente più performante poichè ha causato ferite più profonde e penetranti.
          Stessa cosa dicasi con i cuscini fatti in casa, il soggetto appare identico agli altri ma la differenza di caratteristiche rispetto agli altri (anche minime) falseranno sicuramente il risultato.
          Quando uno stesso pallino (identico in misura, densità, peso specifico, levigatezza della superfice) sparato in una canna a 35 metri, penetrerà 10 mm in un cubo di gelatina balistica mente lo stesso pallino sparato in un altra penetrerà solo 8 mm possiamo stare certi che il primo pallino avrà sempre maggiori capacità di penetrazione anche in caso di piumaggi, pelli, corazze ecc...

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          • gamma2
            ⭐⭐⭐
            • Mar 2010
            • 1814
            • toscana-prov. PI

            #20
            Originariamente inviato da carlo86
            .................................................. .............
            ho l'impressione che le canne "classiche" e più datate risultino più performanti in penetrazione sopratutto in prossimità del centro di rosata, quindi canne uniche e impagabili in mano a forti colpitori che 9 volte su 10 centrano il bersaglio.
            Le sovraalesate e simili magari non possiedono la forza dirompente dei pallini centrali delle "classiche", ma compensano ottimamente fornendo rosate meno accentrate e migliorando sopratutto la penetrazione dei pallini periferici (deformandoli meno nel tragitto in canna) fornendo un aiuto grandissimo a noi cacciatori, perdonandoci puntualmente piccoli errori di puntamento.
            Queste caratteristiche giustificherebbero a mio avviso i riscontri a caccia di alcune canne che sebbene non si esaltino nei test empirici, nella caccia cacciata si rivelano di una efficienza incredibile.
            Sono d'accordo al 100 per 100 [emoji106]

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            • cioni iliano
              ⭐⭐⭐
              • May 2017
              • 3479
              • castelfiorentino
              • setter

              #21
              prove di penetrazione

              Salve a tutti i colleghi. Da poco mi sono dedicato allo studio della balistica. Nei testi e nelle dispense via web ho imparato il calcolo del potere di arresto di una palla ma non ho ancora trovato spiegazioni su quello di una cartuccia a pallini. Se qualcuno avesse la voglia di indirizzarmi sulla valutazione dell'efficacia lesiva del munizionamento cosiddetto "spezzato", le sarei grato.
              Un saluto
              Iliano

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              • expressboy
                ⭐⭐
                • Aug 2011
                • 346
                • Principato di Firenze
                • nessuno

                #22
                Ciao per fugare dubbi su formule capacità lesiva penetrazione etc etc ti posso consigliare due ottimi libri di Ugolini, L'esperto balistico Vol 1 e VOl 2 credo che li dentro puoi trovare molte risposte , così come nel libro "il fucile da caccia" di Federico Negri , pubblicazioni vecchiotte, anni 80,ma molto belle ed esaustive.
                Le passioni e la memoria mettono in moto immagini e percezioni che muovono la volontà e alle quali la ragione cerca di dare forma di idee compiute e giustificabili.

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                • Esperto e Collezionista
                  ⭐⭐⭐
                  • Apr 2010
                  • 2270
                  • Salento N.40°23 E.18°18
                  • Jack - n. 01.09.2012 Bassotto Tedesco a Pelo Duro --- Joh - n.15.06.2022 Breton - Bianco-Arancio

                  #23
                  Originariamente inviato da cioni iliano
                  Salve a tutti i colleghi. Da poco mi sono dedicato allo studio della balistica. Nei testi e nelle dispense via web ho imparato il calcolo del potere di arresto di una palla ma non ho ancora trovato spiegazioni su quello di una cartuccia a pallini. Se qualcuno avesse la voglia di indirizzarmi sulla valutazione dell'efficacia lesiva del munizionamento cosiddetto "spezzato", le sarei grato.
                  Un saluto
                  Iliano
                  <!--[if gte mso 9]><xml> <w:WordDocument> <w:View>Normal</w:View> <w:Zoom>0</w:Zoom> <w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone> <w:PunctuationKerning/> <w:ValidateAgainstSchemas/> <w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:Compatibility> <w:BreakWrappedTables/> <w:SnapToGridInCell/> <w:ApplyBreakingRules/> <w:WrapTextWithPunct/> <w:UseAsianBreakRules/> <w:DontGrowAutofit/> <w:UseFELayout/> </w:Compatibility> <w:BrowserLevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel> </w:WordDocument> </xml><![endif]--> Il “Potere d’Arresto” è un fattore non definibile con calcoli matematici, in quanto non è una ‘forza’ o un ‘energia’ calcolabile.
                  Questo fattore deve tener conto oltre che dell’energia del proiettile espressa in Joul anche del punto di impatto sul corpo del selvatico che viene attinto, della penetrazione del tramite e del danno che questo provoca nei vasi sanguigni più o meno lontano dal cuore con lo shock emodinamico.
                  Questi ed altri fattori determinano il cosiddetto ‘potere d’arresto’.
                  Per quanto riguarda un’insieme di proiettili quali possono essere la rosata di una munizione a pallini il concetto non cambia con la differenza che invece di una sola penetrazione ad alta energia vi sono molti proiettili con bassa energia (peso) che rendono bene nella piccola selvaggina lasciando quasi incolume altre prese di mole maggiore.
                  Per questa ragione il cacciatore deve valutare sempre opportunamente la munizione da impiegare nella caccia che pratica, ad esempio ad un tordo non si sparano cartucce con Pb. 7 o 8 ma numerazioni di Pb. 10 e 11 (da 30-32g), lo stesso principio vale per i colombacci dove il Pb. 6 (34-36g.) è l'ideale e per la lepre il Pb. 2 (36-38g.).
                  Le cartucce 'magnum' non ammazzano le prede ad una distanza maggiore, ma servono ad avere una rosata più congrua con un Pb. più grosso.
                  In questo campo c'è tanto da dire e molti frequentatori di questo forum sono abbastanza preparati per dirti di più di quanto da me accennato.

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                  sigpic

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                  • cioni iliano
                    ⭐⭐⭐
                    • May 2017
                    • 3479
                    • castelfiorentino
                    • setter

                    #24
                    prove di penetrazione.

                    Originariamente inviato da Esperto e Collezionista
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                    Questo fattore deve tener conto oltre che dell’energia del proiettile espressa in Joul anche del punto di impatto sul corpo del selvatico che viene attinto, della penetrazione del tramite e del danno che questo provoca nei vasi sanguigni più o meno lontano dal cuore con lo shock emodinamico.
                    Questi ed altri fattori determinano il cosiddetto ‘potere d’arresto’.
                    Per quanto riguarda un’insieme di proiettili quali possono essere la rosata di una munizione a pallini il concetto non cambia con la differenza che invece di una sola penetrazione ad alta energia vi sono molti proiettili con bassa energia (peso) che rendono bene nella piccola selvaggina lasciando quasi incolume altre prese di mole maggiore.
                    Per questa ragione il cacciatore deve valutare sempre opportunamente la munizione da impiegare nella caccia che pratica, ad esempio ad un tordo non si sparano cartucce con Pb. 7 o 8 ma numerazioni di Pb. 10 e 11 (da 30-32g), lo stesso principio vale per i colombacci dove il Pb. 6 (34-36g.) è l'ideale e per la lepre il Pb. 2 (36-38g.).
                    Le cartucce 'magnum' non ammazzano le prede ad una distanza maggiore, ma servono ad avere una rosata più congrua con un Pb. più grosso.
                    In questo campo c'è tanto da dire e molti frequentatori di questo forum sono abbastanza preparati per dirti di più di quanto da me accennato.

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                    Grazie. Chiarissimo. La discriminante per la scelta sono la densità e la distribuzione del piombo nonché il numero dello stesso adeguato al selvatico. Se devo abbattere una lepre a 30 metri non posso spararle piombo del 10 ma del 2 o 3 e siccome essendo in diametro più grosso del 10 ne occorre di più per comporre una rosata densa e ben distribuita.
                    Un saluto e ringraziamento
                    Iliano,

                    ---------- Messaggio inserito alle 12:54 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:46 AM ----------

                    Originariamente inviato da expressboy
                    Ciao per fugare dubbi su formule capacità lesiva penetrazione etc etc ti posso consigliare due ottimi libri di Ugolini, L'esperto balistico Vol 1 e VOl 2 credo che li dentro puoi trovare molte risposte , così come nel libro "il fucile da caccia" di Federico Negri , pubblicazioni vecchiotte, anni 80,ma molto belle ed esaustive.
                    Ciao expressboy. li cercherò tutti. E' una materia che mi appassiona molto. Vorrei imparare anche a smontare completamente il fucile, nel senso proprio di schiccolarlo, ad ripararlo eventualmente. Su internet ho trovato un indirizzo email dell'assoarmieri che pubblicano testi al riguardo anche per amatori.
                    Un saluto e grazie.
                    Iliano

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                    • carlo86
                      ⭐⭐
                      • Jan 2012
                      • 498
                      • ravenna
                      • breton

                      #25
                      Originariamente inviato da cioni iliano
                      Salve a tutti i colleghi. Da poco mi sono dedicato allo studio della balistica. Nei testi e nelle dispense via web ho imparato il calcolo del potere di arresto di una palla ma non ho ancora trovato spiegazioni su quello di una cartuccia a pallini. Se qualcuno avesse la voglia di indirizzarmi sulla valutazione dell'efficacia lesiva del munizionamento cosiddetto "spezzato", le sarei grato.
                      Un saluto
                      Iliano
                      Il cosiddetto wouding power o potere di arresto nella munizione spezzata a differenza della palla unica deve sottostare anche alla variabile della legge della probabilità in quanto la densità di rosata ed il numero di pallini che attingono il bersaglio compresa la loro disposizione nel complesso anatomico del selvatico mutano ad ogni colpo e non sono precisamente prevedibili con calcolo matematico.
                      Questa incertezza di calcolo però può essere compensata in termini accettabili grazie al calcolo della singola energia deii proietti espressa in Joule e dalla densita di rosata comunemente ottenuta dal binomio cartuccia-canna in relazione alla sagoma e alla struttura fisica del bersaglio.
                      Per quanto riguarda le magnum non sono d'accordo col fatto che esse non aumentino la portata utile della fucilata se esse sono usate con criterio e con piombo di diametro maggiore rispetto alla cartuccia standard comunemente usata per i medesimi selvatici.
                      Diifatti aumentando il diametro del proietti e il loro numero totale ne deriva che nella medesima canna la probabilità di porre sul bersaglio più pallini unitamente alla maggiore energia residua derivante dalla loro massa più consistente, aumenti in modo non trascurabile la possibilità di abbattere pulitamente un selvatico a distanze maggiori di una cartuccia standard.
                      Il discorso delle magnum che aumentano solo la densità di rosata lo vedo valido solo per tiri a fermo come quelli che si effettuano in botte su animali che mostrano sagome limitate a distanze importanti.
                      Il vero problema delle magnum Prodotte in Italia è che esse sono caricate seguendo principi sbagliati, cercando velocità da 400-410 metri al secondo con pressioni da 850 bar a salire, senza ammortizzazioni studiate e relativi plastic buffer, col risultato di stressare troppo il piombo nel suo percorso in canna rendendolo di fatto poco utile nel cercare le distanze proprie di questo munizionamento.
                      Basta provare buone magnum americane come federal e magnum nostrane, la differenza a caccia e i valori di banco mostreranno subito differenze abissali.
                      Ultima modifica carlo86; 01-06-17, 01:38.

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                      • cioni iliano
                        ⭐⭐⭐
                        • May 2017
                        • 3479
                        • castelfiorentino
                        • setter

                        #26
                        prove di penetrazione

                        Originariamente inviato da carlo86
                        Il cosiddetto wouding power o potere di arresto nella munizione spezzata a differenza della palla unica deve sottostare anche alla variabile della legge della probabilità in quanto la densità di rosata ed il numero di pallini che attingono il bersaglio compresa la loro disposizione nel complesso anatomico del selvatico mutano ad ogni colpo e non sono precisamente prevedibili con calcolo matematico.
                        Questa incertezza di calcolo però può essere compensata in termini accettabili grazie al calcolo della singola energia deii proietti espressa in Joule e dalla densita di rosata comunemente ottenuta dal binomio cartuccia-canna in relazione alla sagoma e alla struttura fisica del bersaglio.
                        Per quanto riguarda le magnum non sono d'accordo col fatto che esse non aumentino la portata utile della fucilata se esse sono usate con criterio e con piombo di diametro maggiore rispetto alla cartuccia standard comunemente usata per i medesimi selvatici.
                        Diifatti aumentando il diametro del proietti e il loro numero totale ne deriva che nella medesima canna la probabilità di porre sul bersaglio più pallini unitamente alla maggiore energia residua derivante dalla loro massa più consistente, aumenti in modo non trascurabile la possibilità di abbattere pulitamente un selvatico a distanze maggiori di una cartuccia standard.
                        Il discorso delle magnum che aumentano solo la densità di rosata lo vedo valido solo per tiri a fermo come quelli che si effettuano in botte su animali che mostrano sagome limitate a distanze importanti.
                        Il vero problema delle magnum Prodotte in Italia è che esse sono caricate seguendo principi sbagliati, cercando velocità da 400-410 metri al secondo con pressioni da 850 bar a salire, senza ammortizzazioni studiate e relativi plastic buffer, col risultato di stressare troppo il piombo nel suo percorso in canna rendendolo di fatto poco utile nel cercare le distanze proprie di questo munizionamento.
                        Basta provare buone magnum americane come federal e magnum nostrane, la differenza a caccia e i valori di banco mostreranno subito differenze abissali.
                        Ciao Carlo 86. Chiaro anche questo. ringrazio di tutto cuore. Approfitto per chiederti se esiste un metodo usufruibile da tutti per provare armi e cartucce ai fini di valutare le loro prestazioni.
                        Un saluto
                        Iliano

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                        • pompeos
                          ⭐⭐⭐
                          • Mar 2011
                          • 1050
                          • Brindisi
                          • breton manto tricolore

                          #27
                          Buonasera a tutti ,tempo fa in altra discussione chiesi che v0 si sviluppavano nelle antiche spingarde usate dai nostri avi,con grande stupore mi fu risposto dalla maggior parte degli utenti che erano addirittura inferiori alle comuni vo di una cartuccia in calibro 12,segno inequivocabile che a farla da padrone era la densità della rosata e la grandezza del pallino ,le anatre cadevano anche oltre gli 80 metri...a comprova di quello che ha asserito Carlo 86,una mia osservazione
                          saluti [:-golf]

                          ---------- Messaggio inserito alle 04:21 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:06 PM ----------

                          e comunque ho dimenticato di aggiungere un altra cosa molto importane,la prova che ha fatto Paolo 68 è davvero interessante ma io non mi sarei soffermato ad un solo tipo di munizione ne avrei testato almeno tre tipi
                          La natura...semplicemente meravigliosa...aiutala

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                          • expressboy
                            ⭐⭐
                            • Aug 2011
                            • 346
                            • Principato di Firenze
                            • nessuno

                            #28
                            Quasi mi stavo scordando il migliore.... Balistica Venatoria di Giannetto Corsi editoriale Olimpia !!!
                            Le passioni e la memoria mettono in moto immagini e percezioni che muovono la volontà e alle quali la ragione cerca di dare forma di idee compiute e giustificabili.

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                            • Esperto e Collezionista
                              ⭐⭐⭐
                              • Apr 2010
                              • 2270
                              • Salento N.40°23 E.18°18
                              • Jack - n. 01.09.2012 Bassotto Tedesco a Pelo Duro --- Joh - n.15.06.2022 Breton - Bianco-Arancio

                              #29
                              Originariamente inviato da carlo86
                              Il cosiddetto wouding power o potere di arresto nella munizione spezzata a differenza della palla unica deve sottostare anche alla variabile della legge della probabilità in quanto la densità di rosata ed il numero di pallini che attingono il bersaglio compresa la loro disposizione nel complesso anatomico del selvatico mutano ad ogni colpo e non sono precisamente prevedibili con calcolo matematico.
                              Questa incertezza di calcolo però può essere compensata in termini accettabili grazie al calcolo della singola energia deii proietti espressa in Joule e dalla densita di rosata comunemente ottenuta dal binomio cartuccia-canna in relazione alla sagoma e alla struttura fisica del bersaglio.
                              Per quanto riguarda le magnum non sono d'accordo col fatto che esse non aumentino la portata utile della fucilata se esse sono usate con criterio e con piombo di diametro maggiore rispetto alla cartuccia standard comunemente usata per i medesimi selvatici.
                              Diifatti aumentando il diametro del proietti e il loro numero totale ne deriva che nella medesima canna la probabilità di porre sul bersaglio più pallini unitamente alla maggiore energia residua derivante dalla loro massa più consistente, aumenti in modo non trascurabile la possibilità di abbattere pulitamente un selvatico a distanze maggiori di una cartuccia standard.
                              Il discorso delle magnum che aumentano solo la densità di rosata lo vedo valido solo per tiri a fermo come quelli che si effettuano in botte su animali che mostrano sagome limitate a distanze importanti.
                              Il vero problema delle magnum Prodotte in Italia è che esse sono caricate seguendo principi sbagliati, cercando velocità da 400-410 metri al secondo con pressioni da 850 bar a salire, senza ammortizzazioni studiate e relativi plastic buffer, col risultato di stressare troppo il piombo nel suo percorso in canna rendendolo di fatto poco utile nel cercare le distanze proprie di questo munizionamento.
                              Basta provare buone magnum americane come federal e magnum nostrane, la differenza a caccia e i valori di banco mostreranno subito differenze abissali.
                              Le cartucce 'magnum' non ammazzano le prede ad una distanza maggiore, ma servono ad avere una rosata più congrua con un Pb. più grosso.
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                              E’ scontato che un proietto con una massa maggiore di Pb. percorre una maggiore distanza rispetto ad uno con una massa minore. Il concetto che volevo esprimere semplificando è che nella visione diffusa dei cacciatori le cartucce magnum hanno un tiro più lungo anche con piombi del 7 o del 5.
                              Ovviamente una carica con 52 – 56 g. consente di avere una percentuale maggiore di abbattimenti con una rosata più densa utilizzando i pallini con numerazioni più basse.
                              Probabilmente, ora penso di aver espresso il mio pensiero più adeguatamente. Drool][:D]
                              <!--[if gte mso 9]><xml> <w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="156"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 10]> <style> /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;} </style> <![endif]-->
                              Ultima modifica Esperto e Collezionista; 01-06-17, 22:01.
                              sigpic

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                              • adilettaumberto
                                Banned
                                • Jul 2017
                                • 65
                                • Sarno
                                • breton

                                #30
                                Originariamente inviato da Paolo68
                                Buongiorno a tutti, è molto che non scambio qualche opinione con voi, come evidenziatomi anche dal sistema del forum. Eccomi qua per condivisione.... Venuto possessore di un graystone ho effettuato prove di penetrazione come di seguito specificato. Le canne impiegate sono state le seguenti:1) berretta graystone 66 cm, forata 18.15, strozzatura 7/10. 2) benelli 121 special trap 70 cm, forata 18.32, strozzatura 8/10. 3) benelli 121 Saint etienne 70 cm, forata 18,27, strozzatura 8/10. 4) FN browning del 68, canna 70 cm, foratura 18.46, strozzarura 7/10. 5) fabarm euro Lion tribore tradizionale 66 cm, foratura tribore, strozzatura 8/10. 6) berretta 302, 76 cm, foratura 18.36, strozzatura 9.5/10. Distanza di tiro 30 mt. Munizione rc sporting 34 gr. Pb 8.5 contenitore. Bersagli di "alluminio"( di spessore circa 0,6 mm) tipo cartelli di sicurezza. Dimensione 80x80 poggiati con accuratezza su piano di pvc perfettamente verticale al terreno. I risultati sono stati i seguenti: Migliore penetrazione con 4 fori ed il resto dei pallini perfettamente disposti è molto marcati è stata data dal 121 con canna Saint etienne. Secondo posto la canna del 121 special trap senza perforazioni e meno marcatura. Terzo posto pari merito canna berretta 76 cm berretta e graystone, senza perforazione ma belle rosate. Quarto posto FN. Quinto posto fabarm con perforazione e rosata peggiore di tutti gli altri. Questo è quanto. Tutti i fucili a caccia si comportano perfettamente con uccisione al limite. Solo il fabarm deve essere impiegato con una stella massimo due per ottenere buonissimi risultati. Il possessore del fabarm dice che cade tutto a tutte le distanze. Ci credo perché vedo a caccia questa affermazione. Io sono soddisfatto del mio 121 canna Saint etienne vincitore, del mio graystone perché è performance molto e dell' FN. Questo è quanto per vs. opportune considerazioni. Un saluto. Paolo
                                Puoi indicarmi gentilmente l'anno di costruzione di codesta canna;

                                Le strozzature sono state misurate con alesametro centesimale, oppure con un semplice calibro elettronico;

                                ho visto in azione una canna del genere(identiche caratteristiche) terrificante sui tiri in lunghissime distanze si parla di oltre 50 e passa metri con forza in penetrazione dei pallini molto piu' marcata anche di canne con strozzature maggiori e di rosate incredibili, forse la perfezione;

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