Ricercata sicurezza nelle prime doppiette a cani interni: tema per una riflessione

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  • Gian Luca M
    • Oct 2013
    • 152
    • Ravenna

    #1

    Ricercata sicurezza nelle prime doppiette a cani interni: tema per una riflessione

    Gentili utenti del Forum,
    mi piacerebbe sentire opinioni e contributi sul tema della gestione delle sicure nelle prime doppiette a cani interni.
    Sappiamo che il passaggio dal cani esterni rappresentò una vera rivoluzione culturale e che ebbe le più svariate accoglienze.
    Chi si innamorò, da subito, dell'innovazione tecnologica e chi ebbe forti resistenze, molte delle quali legate al tema della sicurezza.
    Quest'ultima posizione risulta ben comprensibile poiché, con i cani interni, veniva a mancare la più essenziale forma di sicura: arma carica ma con i cani abbassati.
    E siccome, anche con i cani esterni, non erano mancati incidenti mortali, dovuti, per lo più, a cadute o colpi accidentali occorsi con i cani armati, i fabbricanti sentirono la necessità di estremizzare i meccanismi di sicurezza delle doppiette hammerless.
    Resta famosa la tragica fine dell'esploratore trentasettenne John Hanning Speke, per una fucilata partita dalla sua cani esterni, mentre scavalcava un muretto a secco, nonostante la speculazione, poco elegante, del suo ex amico e rivale Richard Francis Burton che ipotizzò un suicidio.
    La sicura era presente ma quello che mancava era l'abitudine ad inserirla.
    Vi furono casi di colpi accidentali. Ecco quindi un'altra trovata: l'innesco automatico della sicura ad ogni apertura del fucile!
    L'ho trovata anche nella mia vecchissima Toschi però.......con una sorpresa, figlia dei tempi. Quando l'arma passò dal primo al secondo proprietario, questi fece rimuovere il meccanismo.... probabilmente, per certe cacce, il dover sempre ricordare di togliere la sicura, durante concitati momenti venatori, era un disturbo.
    Forse, col passare dei decenni, e l'abitudine alle hammerless, questa ulteriore precauzione finì in obsolescenza.......
    Ultima modifica Gian Luca M; 29-05-20, 13:57.
  • Esperto e Collezionista
    ⭐⭐⭐
    • Apr 2010
    • 2270
    • Salento N.40°23 E.18°18
    • Jack - n. 01.09.2012 Bassotto Tedesco a Pelo Duro --- Joh - n.15.06.2022 Breton - Bianco-Arancio

    #2
    Originariamente inviato da Gian Luca M
    Gentili utenti del Forum,
    mi piacerebbe sentire opinioni e contributi sul tema della gestione delle sicure nelle prime doppiette a cani interni.
    Sappiamo che il passaggio dal cani esterni rappresentò una vera rivoluzione culturale e che ebbe le più svariate accoglienze.
    Chi si innamorò, da subito, dell'innovazione tecnologica e chi ebbe forti resistenze, molte delle quali legate al tema della sicurezza.
    Quest'ultima posizione risulta ben comprensibile poiché, con i cani interni, veniva a mancare la più essenziale forma di sicura: arma carica ma con i cani abbassati.
    E siccome, anche con i cani esterni, non erano mancati incidenti mortali, dovuti, per lo più, a cadute o colpi accidentali occorsi con i cani armati, i fabbricanti sentirono la necessità di estremizzare i meccanismi di sicurezza delle doppiette hammerless.
    Resta famosa la tragica fine dell'esploratore trentasettenne John Hanning Speke, per una fucilata partita dalla sua cani esterni, mentre scavalcava un muretto a secco, nonostante la speculazione, poco elegante, del suo ex amico e rivale Richard Francis Burton che ipotizzò un suicidio.
    La sicura era presente ma quello che mancava era l'abitudine ad inserirla.
    Vi furono casi di colpi accidentali. Ecco quindi un'altra trovata: l'innesco automatico della sicura ad ogni apertura del fucile!
    L'ho trovata anche nella mia vecchissima Toschi però.......con una sorpresa, figlia dei tempi. Quando l'arma passò dal primo al secondo proprietario, questi fece rimuovere il meccanismo.... probabilmente, per certe cacce, il dover sempre ricordare di togliere la sicura, durante concitati momenti venatori, era un disturbo.
    Forse, col passare dei decenni, e l'abitudine alle hammerless, questa ulteriore precauzione finì in obsolescenza.......
    "La sicura era presente...", dove, nei cani esterni...?
    Ritengo le doppiette a cani esterni molto più sicure di tutte le altre meccaniche presenti sulle armi nelle varie epoche.
    Il problema però c'era, e la colpa può essere attribuita all'usura ed agli pseudo armaioli che manutenevano le armi.
    Nelle doppiette a cani esterni la batteria ha una sua sicurezza, cioè il rimbalzo del cane dopo la percussione.

    Infatti, a batteria scarica il cane benchè spinto in avanti col pollice della mano NON deve toccare il percussore.
    Spesso, gli armaioli per ritoccare la monta ed aumentare la 'presa' dell'arpionismo accorciavano la stanghetta di scatto di quel tanto che la sicurezza diventava scarsa ed era sufficiente un colpo sul cane disarmato per far partire il colpo.
    Una doppietta a cani esterni in piena efficienza è molto più sicura di qualunque fucile.
    sigpic

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    • Gian Luca M
      • Oct 2013
      • 152
      • Ravenna

      #3
      Originariamente inviato da Esperto e Collezionista
      "La sicura era presente...", dove, nei cani esterni...?
      Ritengo le doppiette a cani esterni molto più sicure di tutte le altre meccaniche presenti sulle armi nelle varie epoche.
      Il problema però c'era, e la colpa può essere attribuita all'usura ed agli pseudo armaioli che manutenevano le armi.
      Nelle doppiette a cani esterni la batteria ha una sua sicurezza, cioè il rimbalzo del cane dopo la percussione.

      Infatti, a batteria scarica il cane benchè spinto in avanti col pollice della mano NON deve toccare il percussore.
      Spesso, gli armaioli per ritoccare la monta ed aumentare la 'presa' dell'arpionismo accorciavano la stanghetta di scatto di quel tanto che la sicurezza diventava scarsa ed era sufficiente un colpo sul cane disarmato per far partire il colpo.
      Una doppietta a cani esterni in piena efficienza è molto più sicura di qualunque fucile.
      No, no, mi sono espresso male. Mi riferivo alla sicura presente sulle hammerless.
      Il povero Speke aveva una cani esterni ma, purtroppo, pare che fossero armati.
      Concordo, pienamente, sulla sicurezza delle cani esterni.
      Ne furono costruite alcune che, addirittura, con i cani armati, non potevi riaprirle, ad esempio per cambiare cartuccia.
      A dire il vero, ho conosciuto, da bambino, vecchi cacciatori che, nella vagante, con cani come si deve, avevano sempre i cani abbassati e quando serviva, in un istante, tic tic, e facevano dei tiri stupendi. Era tutta gente nata nel XIX secolo.

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      • louison
        ⭐⭐⭐
        • Jul 2012
        • 4192
        • LUGO DI VICENZA
        • NESSUNO

        #4
        Originariamente inviato da Gian Luca M
        Il povero Speke aveva una cani esterni ma, purtroppo, pare che fossero armati.
        Concordo, pienamente, sulla sicurezza delle cani esterni.
        L'esploratore Speke è morto tragicamente nel 1864 ... Interessante sapere se aveva una cani esterni ad avancarica, o uno dei primissimi modelli a retrocarica (sempre a cani esterni) .
        Ultima modifica louison; 30-05-20, 21:39.

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        • Gian Luca M
          • Oct 2013
          • 152
          • Ravenna

          #5
          Originariamente inviato da louison
          L'esploratore Speke è morto tragicamente nel 1864 ... Interessante sapere se aveva una cani esterni ad avancarica, o uno dei primissimi modelli a retrocarica (sempre a cani esterni) .
          Quel pomeriggio, aveva una Charles Lancaster breech-loader, a retrocarica.
          Il colpo era partito dalla canna sinistra mentre la destra aveva il cane in posizione "half-cock".

          Un'arma simile a questa, con canne corte.


          Ultima modifica Gian Luca M; 31-05-20, 11:28.

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