“abbinamento canna/cartuccia” - pratica

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  • Frank
    ⭐⭐⭐
    • Oct 2019
    • 1542
    • Regno Borbonico

    #16
    caccio colombacci e acquatici.
    quindi tiri mediolunghi e cartucce dai 36g pb7 in su
    «Contro di te sarei preda o predatore?»

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    • Calusi simone
      Ho rotto il silenzio
      • Nov 2021
      • 3
      • Greve in chianti

      #17
      dove anodizzare castello a 300

      buongiorno a tutti,dove posso far anodizzare il castello di un vecchio a 300 calibro 20, a firenze non ho trovato nessuno. grazie a chi mi vorrà aiutare

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      • Seagate
        ⭐⭐⭐
        • Feb 2018
        • 1309
        • La Spezia

        #18
        Frank...date tutte le variabili già elencate dai colleghi... ritengo che dare un criterio univoco e certo per stabilire quale assetto canna/cartuccia/strozzatura sia "ideale" nelle tue condizioni,sia impossibile...a mio modestissimo parere si possono dare delle linee guid a ed in questo colleghi ben più autorevoli di me ti hanno già detto.Da parte mia posso dire quella che è stata la mia scelta quando ho dovuto dirottare i miei interessi ottobrini dai tordi ai colombacci...li caccio al valico senza richiami...in base alle condizioni meteo passano raso alle piante o a 50 e più metri...uso tribitr/40gr pb6-5-4/7/10 di strozzatura ... quando ci colgo vengono giù anche da molto alto... ciò non toglie che ci sia il mio collega di caccia che con la Breda r e xf ottenga lo stesso risultato...la mia canna è tribore...mi funziona male la tastiera del telefono...i motivi della mia scelta... stabilità allo sparo e più pallini grossi suloa lunga distanza...se fossi capace di mettere sempre l'animale in centro rosata probabilmente non servirebbero....

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        • maurob
          ⭐⭐
          • Jun 2012
          • 371
          • lodrino

          #19
          Una considerazione che ritengo sia opportuno fare è la condizione di utilizzo per cui è stata realizzata la canna...
          A scopo semplificativo e per spiegarmi rapidamente divido i vari tipi di canna in 3 condizioni:
          1- canna per tiri ravvicinati,
          2- canna per tiri intermedi
          3- canna per tiri lunghi

          Questi 3 tipi di assetti sono caratterizzati nel caso 1 e nel caso 3 da impostazioni specifiche che lasciano poco spazio di "interpretazioni" e risultati anche variando il caricamento.
          Nel caso 2 invece abbiamo una canna con possibilità di andare a coprire in parte anche gli esempi 1 e 2, una canna polivalente che sfruttando la variabile caricamento ed eventualmente giocando con gli strozzatori, può coprire in modo soddisfacente anche gli altri due casi.
          Da tenere sempre presente che più la canna è realizzata specificatamente per un determinato utilizzo e più sarà ridotto il range e tipo di caricamento che potremo utilizzare o che ci darà ottimi risultati.

          Inviato dal mio SM-A315G utilizzando Tapatalk

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          • Mauanto61
            ⭐⭐
            • Jul 2008
            • 433
            • Perugia

            #20
            Ciao a tutti. Innanzi tutto auguri per il nuovo anno imminente.

            Quello che scrivo è frutto della mia esperienza vissuta sul campo: di ciò che i miei occhi hanno visto - senza poter dare neanche a me stesso spiegazioni scientifiche o logiche - sul comportamento di canne apparentemente comuni - ma che alla prova dei fatti dimostrano una superiorità evidente.

            Sono d’accordo che canne e cartucce di buona fattura diano mediamente risultati costanti e soddisfacenti, è altrettanto vero che sparare con la propria arma di fiducia aiuta non poco ad ottenere ottimi risultati, ma è altrettanto chiaro (almeno per me) che ci sono canne che per qualità degli abbattimenti - a parità di manico e cartucce - mostrano per micidialità una marcia in più rispetto alle altre.

            Me ne ricordo almeno quattro: una montata su un Beretta A301 strozzatura tre stelle, una sanit Etienne cm. 65 2 stelle, una Browning montata su un b80 cm.70 (o 71) strozzata *- ed una canna con gli strozzatori montata su un Franchi Asso.

            Tutte canne di serie, tutte canne che, sebbene con qualche distinguo, uccidono o riducono in fin di vita qualsiasi selvatico colpito - e nel contempo risentono in maniera marginale del tipo di cartuccia usata.

            Delle quattro ho posseduto solo l’ultima che mi sono goduto solo per una stagione visto che a suo tempo dei “gentiluomini” si sono introdotti in casa ed hanno pensato bene di rubare tutte le armi mie e di mio padre...
            Ho ricomprato subito un altro Franchi Asso, ma gli abbattimenti, come prevedibile, non sono uguali.

            Ritornando all’abbinamento canna cartuccia, credo sia evidente per tutti che esistono munizioni che a parità di grammatura e numerazione di piombo ci danno abbattimenti più lunghi e/o puliti rispetto ad altre.
            Le prove alla placca dimostrano chiaramente le differenze di rosate fra un tipo e l’altro, anche se una rosata ben distribuita non è sempre sinonimo di abbattimenti lunghi e certi.

            Parlando qualche giorno fa con un grande esperto di canne mi confermava ciò che dovrebbe essere ovvio per tutti e cioè che più si tenta di superare i canonici 35-40 metri più è necessario selezionare la munizione giusta che, abbinata alla canna che usiamo, ci consenta alle distanze volute tiri possibili e ripetibili.

            Come afferma dall’alto della sua immensa esperienza il nostro amico Lorenzo (Fistione) un giusto abbinamento canna cartuccia può esaltare le caratteristiche della nostra arma o al contrario sminuirne il risultato.

            Non solo fucile e cartucce ma ogni luogo, ogni selvatico ogni distanza... unite al nostro modo di sparare sono una storia a se.
            Le variabili sono talmente tante che solo la personale esperienza sul campo potrà decretare il giusto abbinamento e le conseguenti soddisfazioni.

            Un saluto

            Maurizio

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            • Seagate
              ⭐⭐⭐
              • Feb 2018
              • 1309
              • La Spezia

              #21
              Certo più si va sul lungo più va ottimizzato il tutto ma il fattore più determinante ritengo sia mettere il selvatico in centro rosata...lo so che ho scoperto l'acqua calda ma tant'è...io quando van via non son mica tanto sicuro di averlo messo in centro...

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              • G.G.
                Moderatore Armi e Polveri
                • Jun 2006
                • 11220
                • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
                • Epagneul Breton

                #22
                Originariamente inviato da Frank88
                nel mio piccolo, i problemi li sto avendo con la canna Crio.
                talmente stretta di rosata da dover adoperare al massimo 4stelle pure nelle lunghe distanze.
                E sul versante Franchi, una scarsa lesività del black synt che invece disperde rosata e dissipa penetrazione ai tiri oltre i 35 pure in 2*.
                Tutte canne 71

                Da qui una serie di ricerche sull"'ottimizzazione" nella variabilità di tiri fra i 25 e i 40, che poco mi riesce
                Canna Crio, la Benelli, non ha nulla da imparare, le canne Crio sono il risultato di due eccellenze congiunte, una ottima foratura e il trattamento criogenico, che uniforma i materiali acciaiosi eliminando i punti di discontinuità, le cosidette isole austenitiche.
                Di canne Crio ne ho viste diverse in azione, nulla da eccepire, sono ottime.
                Credo che occorra solo regolare le rosate con alcune prove alla placca dei vari strozzatori, un consiglio, cerca un Gemini Titanio Modified (***) o Improved Cylinder (****) che sia specifico per canna Benelli Crio, posso pensare che risolverà tutti i problemi.

                Franchi.
                Scarsa lesività, cosa vuol dire?
                Hai verificato la penetrazione a 30/35 metri confrontandola con un altra canna di cui hai certezze, con la stessa cartuccia?
                Fallo sparando su sapone da bucato e confronta le due penetrazioni, quindi verifica le rosate, stessa cartuccia e stessa distanza.

                Se cerchi il top alla distanza di 35 metri, (media della forbice indicata), non ci sono scorciatoie, armati di pazienza, e fai confronti con almeno 5-6 tipi di cartucce, placca a 35 metri, spara a tale distanza e fai una media su 4-5 colpi.

                Il risultato ti darà già un buon aiuto, ma la conferma, viene a caccia.

                Cordialità
                G.G.
                Ultima modifica G.G.; 29-12-21, 22:47.
                Some people hear their own inner voices with great
                clearness and they live by what they hear.
                Such people become crazy, or they become legends.
                </O:p

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                • Tupamaros
                  • Sep 2010
                  • 100
                  • MONTEMARCIANO AN
                  • springer spaniel

                  #23
                  Sparo con una canna crio da 65 da 5 anni con strozzatori Gemini ported 2 stelle e 3 stelle . Caccio solo colombaccio , sparando con uno o l'altro strozzatore a seconda del posto dove caccio e cambiando anche tipo di cartucce , posso dire la canna del Raffaello Pawer Bore è ottima. saluti

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                  • Quiete
                    ⭐⭐⭐
                    • May 2010
                    • 2312
                    • Milano
                    • Gordon: Iron English Beauty, Dora dell'Arbia

                    #24
                    Mi rendo ben conto che la verifica di un abbinamento sul campo sia una prova finale insostituibile; ma questa porta con se inevitabilmente la grande difficoltà di rendere omogenee le condizioni: mira del cacciatore, casualità con la quale i pallini colpiscono l'animale pur a pari rosata, condizioni climatiche, ecc.

                    Comunque ripeto, capisco bene l'importanza del dato empirico.

                    Detto questo, mi farebbe piacere tornare alla parte più legata alle competenze tecnico scientifiche delle quali, molto giustamente a mio avviso, Gianluca Garolini sottolineava l'importanza. E mi candido a fare lo studente, pronto ad essere corretto.

                    Allora vorrei ripartire dagli elementi di base.
                    Ad esempio: la lesività di un colpo nasce:
                    1. dalla rosata (densità, distribuzione, ampiezza, conformazione dello sciame)
                    2. dalla massa dei singoli pallini che la compongono
                    3. dalla durezza dei singoli pallini che la compongono
                    4. dalla velocità dei singoli pallini che la compongono
                    5. dalla forma dei singoli pallini che la compongono.

                    Ovviamente presi come valori medi: esisterà sempre il selvatico colpito in testa da un pallino vangante a 1 metro dalla rosata, ma diciamo che statisticamente non sarà frequente.

                    Mi sbaglio ed esistono altri aspetti?
                    E questi sono tutti aspetti che si riescono a misurare e comparare con ottimo livello di precisione, o sbaglio?

                    Poi magari vediamo gli aspetti che condizionano i 5 punti sopra e che riguardano sia la canna che la cartuccia oltre alle condizioni ambientali, ma farei un passo alla volta.

                    Dico questo perché, molto soggettivamente, mi piacerebbe ricollegare gli elementi estremamente precisi, tecnici e oggettivi, sui quali spesso discutiamo, alle prestazioni dei binomi canna cartuccia, spiegando l'effetto con la sua causa, cosa che è un obbiettivo irrinunciabile (seppur spesso difficile) del metodo scientifico. Quantomeno identificando le ipotesi più probabili, laddove non siamo in grado di trovare la regola.

                    Mi rivolgo ovviamente a tutti, ma soprattutto a GG, maurob, Edo49 che hanno delle innegabili e autorevoli competenze professionali specialistiche assolutamente preziose.
                    Ultima modifica Quiete; 27-12-21, 08:49.

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                    • G.G.
                      Moderatore Armi e Polveri
                      • Jun 2006
                      • 11220
                      • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
                      • Epagneul Breton

                      #25
                      Originariamente inviato da Quiete
                      Mi rendo ben conto che la verifica di un abbinamento sul campo sia una prova finale insostituibile; ma questa porta con se inevitabilmente la grande difficoltà di rendere omogenee le condizioni: mira del cacciatore, casualità con la quale i pallini colpiscono l'animale pur a pari rosata, condizioni climatiche, ecc.

                      Comunque ripeto, capisco bene l'importanza del dato empirico.

                      Detto questo, mi farebbe piacere tornare alla parte più legata alle competenze tecnico scientifiche delle quali, molto giustamente a mio avviso, Gianluca Garolini sottolineava l'importanza. E mi candido a fare lo studente, pronto ad essere corretto.

                      Allora vorrei ripartire dagli elementi di base.
                      Ad esempio: la lesività di un colpo nasce:
                      1. dalla rosata (densità, distribuzione, ampiezza, conformazione dello sciame)
                      2. dalla massa dei singoli pallini che la compongono
                      3. dalla durezza dei singoli pallini che la compongono
                      4. dalla velocità dei singoli pallini che la compongono
                      5. dalla forma dei singoli pallini che la compongono.

                      Ovviamente presi come valori medi: esisterà sempre il selvatico colpito in testa da un pallino vangante a 1 metro dalla rosata, ma diciamo che statisticamente non sarà frequente.

                      Mi sbaglio ed esistono altri aspetti?
                      E questi sono tutti aspetti che si riescono a misurare e comparare con ottimo livello di precisione, o sbaglio?

                      Poi magari vediamo gli aspetti che condizionano i 5 punti sopra e che riguardano sia la canna che la cartuccia oltre alle condizioni ambientali, ma farei un passo alla volta.

                      Dico questo perché, molto soggettivamente, mi piacerebbe ricollegare gli elementi estremamente precisi, tecnici e oggettivi, sui quali spesso discutiamo, alle prestazioni dei binomi canna cartuccia, spiegando l'effetto con la sua causa, cosa che è un obbiettivo irrinunciabile (seppur spesso difficile) del metodo scientifico. Quantomeno identificando le ipotesi più probabili, laddove non siamo in grado di trovare la regola.

                      Mi rivolgo ovviamente a tutti, ma soprattutto a GG, maurob, Edo49 che hanno delle innegabili e autorevoli competenze professionali specialistiche assolutamente preziose.
                      Sinteticamente.
                      I test alla placca ad evitare scarti personali non imputabili a canna/cartuccia, vanno fatti SOLO seguendo la metodica corretta necessaria per questo test, più volte descritta, ... un consiglio, cerca il vecchio autorevole e valido testo di G. Benassi, "Come si provano fucili e cartucce alla placca".

                      La "lesività di un colpo di fucile a pallini" deriva da molto meno di quanto elencato.
                      In sintesi i fattori sono due: l'energia residua sui pallini che devono essere dimensionalmente e dinamicamente sufficienti a penetrare profondamente con effetti lesivi e fratturativi adeguati sul sistema muscolo/scheletrico.
                      La densità di rosata, che a tiro centrato deve attingere la sagoma del selvatico cacciato con almeno 5 pallini.

                      Il tuo elenco mette in fila caratteristiche del subproiettile che possono migliorare o peggiorare il suo effetto terminale, si potrebbe discutere anche di altri effetti, ma la base su cui fanno riferimento i tecnici autorevoli è semplicemente quella che ho riportato.

                      Poichè le canne migliori, quelle che si distinguono per la micidialità, danno buoni risultati a prescindere in buona parte dalla cartuccia usata, è chiaro che per il loro profilo/dimensionalità, riescono a garantire più di altre i due aspetti balistici sopra indicati: densità e conservazione di energia che evidentemente saranno in esse superiori alla media.
                      Che queste peculiarità derivino dalla foratura di camera e anima, profilo del relativo raccordo, dalla strozzatura e suo profilo, è evidente, non esistendo nella balistica aspetti "magici", ... di magico c'è sicuramente stata la mano del cannoniere che ha creato l'insieme di tutti i particolari geometrico dimensionali, la cui complessità è tale che ancora oggi anche nella costruzione manuale è impossibile creare due canne uguali ed identiche nella resa balistica, mentre è spesso possibile farlo con modifiche successive, create ad arte da un buon "barrel regulator".

                      Cordialità
                      G.G.
                      File allegati
                      Ultima modifica G.G.; 28-12-21, 22:35.
                      Some people hear their own inner voices with great
                      clearness and they live by what they hear.
                      Such people become crazy, or they become legends.
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                      • Frank
                        ⭐⭐⭐
                        • Oct 2019
                        • 1542
                        • Regno Borbonico

                        #26
                        quello che non mi è mai capito di decifrare è se nel cacciatore "normale" la forma tridimensionale dello sciame (non quella 2d a placca) abbia qualche importanza, oltretutto non potendola valutare il comune mortale.

                        I pallini di coda dovrebbero essere quelli radi, deformati e rallentati, quindi poco lesivi e poco utili ai fini dell'abbattimento.
                        ma più di questo, va al di là della mia comprensione
                        (ps: calibri minori darebbero rosate più lunghe? ma fosse vero ha qualche riscontro nella pratica venatoria?)
                        «Contro di te sarei preda o predatore?»

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                        • G.G.
                          Moderatore Armi e Polveri
                          • Jun 2006
                          • 11220
                          • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
                          • Epagneul Breton

                          #27
                          Originariamente inviato da Frank88
                          quello che non mi è mai capito di decifrare è se nel cacciatore "normale" la forma tridimensionale dello sciame (non quella 2d a placca) abbia qualche importanza, oltretutto non potendola valutare il comune mortale.

                          I pallini di coda dovrebbero essere quelli radi, deformati e rallentati, quindi poco lesivi e poco utili ai fini dell'abbattimento.
                          ma più di questo, va al di là della mia comprensione
                          (ps: calibri minori darebbero rosate più lunghe? ma fosse vero ha qualche riscontro nella pratica venatoria?)
                          Valutare una rosata nella sua profondità, è stato uno problemi che si erano posti i tecnici del passato, difficile la soluzione. Placca a disco rotante, placca a parallelepipedo grande e lunga, fissata ad un mezzo in movimento, di tutto si è provato. La conclusione è stata semplicemente quella di attribuire ad una cartuccia a media grammatura con stellare e contenitore, un fuso di rosata lungo circa 3 metri ai 30/32 metri, ...!
                          L'orlo tondo e la borra in feltro dovrebbero creare sciami più corti e appena più larghi e senza punte, più ovoidali che fusiformi.
                          Oggi con le telecamere ad altissimo numero di fotogrammi, si possono indagare gli effetti sulla massa dei pallini, pallettoni e sulla palla, appena fuori dalla volata, ... chissà che non si arrivi a ottenere maggiori dettagli.
                          I pallini più deformati non restano solo arretrati quindi in coda, ma per deflessione escono ben presto di traiettoria e dalla zona più centrale dello sciame diventando i pallini periferici delle rosate.

                          Cordialità
                          G.G.
                          Some people hear their own inner voices with great
                          clearness and they live by what they hear.
                          Such people become crazy, or they become legends.
                          </O:p

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                          • Tupamaros
                            • Sep 2010
                            • 100
                            • MONTEMARCIANO AN
                            • springer spaniel

                            #28
                            Avendo fatto parecchie prove alla placca la cosa che ho notato è che se una cartuccia fa una bella rosata a 35 metri con una v0 intorno ai 400 metri al secondo quasi certamente è una buona cartuccia a caccia. Non avendo canna manometrica non ho altri modi per fare prove. Saluti

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                            • Quiete
                              ⭐⭐⭐
                              • May 2010
                              • 2312
                              • Milano
                              • Gordon: Iron English Beauty, Dora dell'Arbia

                              #29
                              Originariamente inviato da G.G.
                              Sinteticamente.
                              I test alla placca ad evitare scarti personali non imputabili a canna/cartuccia, vanno fatti SOLO seguendo la metodica corretta necessaria per questo test, più volte descritta, ... un consiglio, cerca il vecchio autorevole e valido testo di G. Benassi, "Come si provano fucili e cartucce alla placca".

                              La "lesività di un colpo di fucile a pallini" deriva da molto meno di quanto elencato.
                              In sintesi i fattori sono due: l'energia residua sui pallini che devono essere dimensionalmente e dinamicamente sufficienti a penetrare profondamente con effetti lesivi e fratturativi adeguati sul sistema muscolo/scheletrico.
                              La densità di rosata, che a tiro centrato deve attingere la sagoma del selvatico cacciato con almeno 5 pallini.

                              Il tuo elenco mette in fila caratteristiche del subproiettile che possono migliorare o peggiorare il suo effetto terminale, si potrebbe discutere anche di altri effetti, ma la base su cui fanno riferimento i tecnici autorevoli è semplicemente quella che ho riportato.

                              Poichè le canne migliori, quelle che si distinguono per la micidialità, danno buoni risultati a prescindere in buona parte dalla cartuccia usata, è chiaro che per il loro profilo/dimensionalità, riescono a garantire più di altre i due aspetti balistici sopra indicati: densità e conservazione di energia che evidentemente saranno in esse superiori alla media.
                              Che queste peculiarità derivino dalla foratura di camera e anima, profilo del relativo raccordo, dalla strozzatura e suo profilo, è evidente, non esistendo nella balistica aspetti "magici", ... di magico c'è sicuramente stata la mano del cannoniere che ha creato l'insieme di tutti i particolari geometrico dimensionali, la cui complessità è tale che ancora oggi anche nella costruzione manuale è impossibile creare due canne uguali ed identiche nella resa balistica, mentre è spesso possibile farlo con modifiche successive, create ad arte da un buon "barrel regulator".

                              Cordialità
                              G.G.
                              Gianluca grazie mille.
                              La successiva domanda che mi viene è:
                              se prendiamo 10 canne uguali di grandi produttori industriali, (processo, acciaio, tipo, modello, lunghezza, foratura, profilo, strozzatura, raccordi eccetera)
                              diciamo anche poi un esperto cannoniere scarta le due che potrebbero essere venute male;
                              possiamo dire che le differenze prestazionali delle 8 rimanenti, in termini di energia residua e densità di rosata (e quindi di lesività potenziale) , misurate con la media di più colpi, in condizioni identiche, con la metodica standard di Benassi (sto cercando il libro) stanno nel +/- il 3% (dovuto magari a diverse micro reazioni tensionali dell'acciaio, micro differenze dimensionali dentro le tolleranze industriali, ... ) ?
                              Grazie e ...

                              BUON ANNO A TUTTI, CHE IL NUOVO SIA MEGLIO DI QUELLO PASSATO E PEGGIO DEL '23 : ABBIAMO ASSOLTAMENTE BISOGNO DI FUTURO :-)
                              Ultima modifica Quiete; 31-12-21, 08:59.

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                              • G.G.
                                Moderatore Armi e Polveri
                                • Jun 2006
                                • 11220
                                • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
                                • Epagneul Breton

                                #30
                                Originariamente inviato da Quiete
                                Gianluca grazie mille.
                                La successiva domanda che mi viene è:
                                se prendiamo 10 canne uguali di grandi produttori industriali, (processo, acciaio, tipo, modello, lunghezza, foratura, profilo, strozzatura, raccordi eccetera)
                                diciamo anche poi un esperto cannoniere scarta le due che potrebbero essere venute male;
                                possiamo dire che le differenze prestazionali delle 8 rimanenti, in termini di energia residua e densità di rosata (e quindi di lesività potenziale) , misurate con la media di più colpi, in condizioni identiche, con la metodica standard di Benassi (sto cercando il libro) stanno nel +/- il 3% (dovuto magari a diverse micro reazioni tensionali dell'acciaio, micro differenze dimensionali dentro le tolleranze industriali, ... ) ?
                                Grazie e ...

                                BUON ANNO A TUTTI, CHE IL NUOVO SIA MEGLIO DI QUELLO PASSATO E PEGGIO DEL '23 : ABBIAMO ASSOLUTAMENTE BISOGNO DI FUTURO :-)
                                Buon 2022 a te ed a tutti, un anno BUONO, ormai ci spetta di diritto!!![:D][brindisi]

                                Bella domanda, la tua sulle canne.
                                Parlando di canne per esperienza diretta, ormai non dò più nulla per scontato nè assumo che due canne di produzione contigua siano o possano essere solo per questo simili.
                                Credo, sospetto e desumo, che le canne per quanto prodotte con cicli automatizzati, abbiano ancora abbastanza passaggi di lavorazione e finiture manuali per fare la differenza.
                                Non a caso infatti, quando e dove si dovevano fare delle selezioni di canne - per fucili di pregio o da tiro o per forniture raccomandate - i test venivano fatti sparando e scegliendo dal mazzo quelle degne di nota, per poi finire il lavoro tramite un barrel regulator, che dava veramente il tocco finale alla canna mettendole un anima speciale.

                                Io resto della convinzione, che i vari acciai, sistemi produttivi, lavorazioni manuali, possano fare già all'origine una certa differenza, ma per salire nel Gotha, ci doveva essere qualcosa in più.
                                Lo abbiamo detto più volte, di canne ne abbiamo viste di vari livelli: da scadenti ad eccellenti, ma il livello medio, della produzione statisticamente importante e che fa i numeri, è spesso buono o molto buono.
                                Fallimenti e eccellenze, sono l'eccezione.

                                Altro fattore, lo strozzatore intercambiabile, questa appendice ha un suo effetto non trascurabile sulla balistica di una canna. Non di rado ho visto accadere quasi mutazioni prestazionali, solo cambiando questa parte.

                                Oggi abbiamo la fortuna di disporre di un livello davvero notevole di questi articoli, in una recente prova, ho avuto conferma che la produzione italiana sia oggi al vertice, soprattutto con quelli in titanio.

                                Cordialità
                                G.G.
                                Some people hear their own inner voices with great
                                clearness and they live by what they hear.
                                Such people become crazy, or they become legends.
                                </O:p

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