H. Holland "Royal Hammarless Ejector" La madre di tutte le doppiette.
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Guardo con piacere le splendide doppiette che Nando gentilmente ci fa vedere... Il piacere aumenta leggendo i commenti e le chiose aggiunte dagli altri collezionisti e conoscitori di queste belle (e rare) armi...Un fiore all'occhiello per il Forum! -
L'aver tanti amici mi ha anche portato a vedere una collezione privata di immenso pregio : Armi che non sarebbe facile vedere manco in un museo . Tra queste una Coppia di H.H. Royal ... Alcune Salvatore Cortesi , Zanotti , Toschi e altre firme importanti del passato , tra cui una doppietta con dedica a Galeazzo Ciano . Alcune carabine , ma veramente di gran valore storico e collezionistico ....Roberto
Con affetto e simpatia [:-golf]
un saluto
l' ingleseCommenta
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Nando....in me Eros che mai nessuna età mi rasserena, come il vento del nord rosso di fulmini, rapido muove: così torbido spietato arso di demenza, custodisce tenace nella mente tutte le voglie che avevo da ragazzo.Commenta
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Remo, non fare il modesto; sappiamo benissimo che di armi fini te ne intendi..... eccome!!!
---------- Messaggio inserito alle 08:09 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 07:37 PM ----------
Ciao Enrico, ti ringrazio per l'intervento, che è per me motivo di riflessione.
Guardando le foto che hai postato, direi che è piuttosto la Royal che assomiglia alla Aya; e se hai letto per intero la discussione sai già come la penso.
Invece il motivo di riflessione riguarda quelle orrende chiavette che per un certo periodo hanno fatto scempio sulle batterie laterali di alcune famose armi fini, le tanto decantate "batterie smontabili a mano", francamente non ne vedo l'utilità; avrebbero senso solo per chi eventualmente potesse disporre di batterie di ricambio. Senza considerare che la maggior parte delle batterie laterali non vengono mai aperte, un esempio lampante è proprio la mia Royal, dopo 120 anni le viti ancora non sono state mai toccate.
Nando
la tua riflessione sulle chiavette laterali per lo smontaggio delle cartelle laterali degli acciarini H.H. mi trova d'accordo soltanto sotto l'aspetto estetico, ma sotto il profilo pratico ritengo siano utili per la manutenzione, seppur straordinaria, delle batterie stesse.
Mi è capitato di osservare un paio di cartelle smontate da una prestigiosa doppietta tipo H.H. notando che l'interno di esse era, seppur in modo leggero, completamente arrugginito a causa delle infiltrazioni avvenute durante le cacciate sotto la pioggia, che non erano infrequenti.
Pensa che persino uno dei modelli della Franchi, l'Imperiale S, ne era munito e quando si parla di Imperiale,si fa sicuramente riferimento ad un fucile di livello elevato.
EnricoCommenta
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Caro Nando,
la tua riflessione sulle chiavette laterali per lo smontaggio delle cartelle laterali degli acciarini H.H. mi trova d'accordo soltanto sotto l'aspetto estetico, ma sotto il profilo pratico ritengo siano utili per la manutenzione, seppur straordinaria, delle batterie stesse.
Mi è capitato di osservare un paio di cartelle smontate da una prestigiosa doppietta tipo H.H. notando che l'interno di esse era, seppur in modo leggero, completamente arrugginito a causa delle infiltrazioni avvenute durante le cacciate sotto la pioggia, che non erano infrequenti.
Pensa che persino uno dei modelli della Franchi, l'Imperiale S, ne era munito e quando si parla di Imperiale,si fa sicuramente riferimento ad un fucile di livello elevato.
Enrico
Le batterie smontabili a mano, sono state "inventate" per i tiratori professionisti, che disponendo di batterie di ricambio, in caso di un'eventuale remota rottura di qualche molla, possono facilmente cambiarle sul posto senza bisogno di attrezzi, nella fattispecie mi piace molto la soluzione adottata dalla Beretta, che ha si una chiavetta, ma la stessa viene inserita sulla batteria previo apertura di uno sportellino.
Molto bello l'Imperiale da te postato, lo stesso rientra sicuramente nella categoria di armi da tiro al piccione.
Ora, è evidente che se l'arma durante il suo utilizzo prende la pioggia, "deve" essere asciugata in tutte le sue parti, ma tale operazione verrà effettuata a fine cacciata, ammesso che vi sia necessità di aprire le batterie, è ovvio che la chiavetta in qualche modo può agevolare l'operazione a persone poco competenti, ma la stessa operazione si fa con gli appositi cacciaviti. Io personalmente se ho il sospetto che ci possa essere stata qualche infiltrazione d'acqua di solito agisco utilizzando aria compressa e fono per asciugare le parti non facilmente raggiungibili dell'arma, ivi comprese le batterie.
Poi esprimendo ancora un mio parere del tutto personale , non sono affatto dell'avviso che le batterie debbano essere lubrificate, qualche rara volta che ho aperto batterie di armi importanti non ho mai trovato tracce di olio o di grassi; lo stesso Virgilio Cortesi durante uno scambio di opinioni sull'argomento mi disse che le batterie vanno lavate con petrolio lampante e quindi asciugate con aria compressa, perché utilizzando qualsiasi tipo di olio gli eventuali ed inevitabili residui poi con il tempo formano patina.
Nando....in me Eros che mai nessuna età mi rasserena, come il vento del nord rosso di fulmini, rapido muove: così torbido spietato arso di demenza, custodisce tenace nella mente tutte le voglie che avevo da ragazzo.Commenta
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Ritorno sulle già illustrate due coppie di batterie estraibili dal sottoguardia della doppietta Westley Richards .... Sono entrambe a tutti gli effetti di tipo Anson & Deeley, opportunamente adattate per essere inglobate nella piastrina ; la variante (della foto sopra l'arma) con cane privo della testa di percussione è praticamente uguale, con la sola differenza dell'ubicazione del percussore all'interno della bascula. .......... Facile intuire che lo smontaggio di questo tipo di batterie risulta più facile e veloce rispetto al sistema H & H .Commenta
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Ciao Enrico, e sempre un piacere confrontarmi con te.
Le batterie smontabili a mano, sono state "inventate" per i tiratori professionisti, che disponendo di batterie di ricambio, in caso di un'eventuale remota rottura di qualche molla, possono facilmente cambiarle sul posto senza bisogno di attrezzi, nella fattispecie mi piace molto la soluzione adottata dalla Beretta, che ha si una chiavetta, ma la stessa viene inserita sulla batteria previo apertura di uno sportellino.
Molto bello l'Imperiale da te postato, lo stesso rientra sicuramente nella categoria di armi da tiro al piccione.
Ora, è evidente che se l'arma durante il suo utilizzo prende la pioggia, "deve" essere asciugata in tutte le sue parti, ma tale operazione verrà effettuata a fine cacciata, ammesso che vi sia necessità di aprire le batterie, è ovvio che la chiavetta in qualche modo può agevolare l'operazione a persone poco competenti, ma la stessa operazione si fa con gli appositi cacciaviti. Io personalmente se ho il sospetto che ci possa essere stata qualche infiltrazione d'acqua di solito agisco utilizzando aria compressa e fono per asciugare le parti non facilmente raggiungibili dell'arma, ivi comprese le batterie.
Poi esprimendo ancora un mio parere del tutto personale , non sono affatto dell'avviso che le batterie debbano essere lubrificate, qualche rara volta che ho aperto batterie di armi importanti non ho mai trovato tracce di olio o di grassi; lo stesso Virgilio Cortesi durante uno scambio di opinioni sull'argomento mi disse che le batterie vanno lavate con petrolio lampante e quindi asciugate con aria compressa, perché utilizzando qualsiasi tipo di olio gli eventuali ed inevitabili residui poi con il tempo formano patina.
Nando
Eppure si trattava di un'arma di un certo livello qualitativo, all'epoca costruita a mano con certosina accuratezza da personale altamente specializzato.
Ottimi i tuoi consigli circa l'impiego di aria calda, con l'utilizzo del phon, per asciugare l'umidità che potrebbe essersi infiltrata in caso di pioggia.
Anche per me è un vero piacere confrontarmi con le tue non comuni specifiche conoscenze in materia, sostenute da una considerevole esperienza.
A presto.
EnricoCommenta
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Ecco, Nando, un classico esempio di batteria appartenente ad un S2 Beretta degli anni 40-50 ( il modello dotato di acciarini tipo H.H. modello 1934, con catenella ) che ha subito l'oltraggio del tempo per colpa del suo proprietario che riteneva di non dover effettuare alcuna manutenzione all'interno delle cartelle stesse perchè ritenute impermeabili, ma anche, presumo, nel timore di rovinare le piccole viti di fissaggio.
Eppure si trattava di un'arma di un certo livello qualitativo, all'epoca costruita a mano con certosina accuratezza da personale altamente specializzato.
Ottimi i tuoi consigli circa l'impiego di aria calda, con l'utilizzo del phon, per asciugare l'umidità che potrebbe essersi infiltrata in caso di pioggia.
Anche per me è un vero piacere confrontarmi con le tue non comuni specifiche conoscenze in materia, sostenute da una considerevole esperienza.
A presto.
Enrico
Caro Enrico,
ti ringrazio tantissimo per la foto che hai postato; è la dimostrazione lampante che l'olio non ferma la ruggine, e che come diceva Virgilio Cortesi forma la patina.
Nando....in me Eros che mai nessuna età mi rasserena, come il vento del nord rosso di fulmini, rapido muove: così torbido spietato arso di demenza, custodisce tenace nella mente tutte le voglie che avevo da ragazzo.Commenta
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Il brevetto anson&deeley consta di 4 parti e quindi il cane deve per forza di cose essere anche percussore. Gli altri acciarini sono simili ma non Anson. A proposito di questo invito, chi volesse approfondire, a leggere un articolo apparso su A...Magazine lo scorso anno di M.Scipioni e fotografie del sottoscritto su una WR con acciarini smontabili e self opening. Una vera chicca.
Comunque siamo veramente OT per parlare della concorrenza nel momento in cui Nando ci delizia con una vera H&H, non una delle tante copie che spesso vediamo.
Raccontaci, o Nando, qualcosa di più sulle canne e sulla risposta al tiro di questo gioiello. Ci hai mai sparato una starna ad esempio?
Ciao
Nando....in me Eros che mai nessuna età mi rasserena, come il vento del nord rosso di fulmini, rapido muove: così torbido spietato arso di demenza, custodisce tenace nella mente tutte le voglie che avevo da ragazzo.Commenta
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Nando questi non sono fucili,ma vere opere d'arte.
Arma stupenda complimenti.
Anch'io posseggo una doppietta inglese,credo sia una Holly,ma purtroppo su internet non ho trovato nulla a riguardo,non ha il nome esteso ma solo una "H"contornata da tre cerchi concentrici tratteggiati con il banco di prova di londra se non ricordo male,(la ricerca l'ho fatto qualche anno fa).
Io la uso solamente il giorno dell'apertura alle quaglie e ogni tanto la porto a beccaccini,vista la coppia di canne originali cm. 71 cl/x.
Leggera e bilanciata il solo tenerla in mano ti trasmette sensazioni ed emozioni che pochi a mio avviso possono carpire.
E per questo non oso pensare a quello che provi quando nelle tue uscite ti accompagni con uno dei capolavori che ci hai fatto ammirare.Essere più che apparireCommenta
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Nando questi non sono fucili,ma vere opere d'arte.
Arma stupenda complimenti.
Anch'io posseggo una doppietta inglese,credo sia una Holly,ma purtroppo su internet non ho trovato nulla a riguardo,non ha il nome esteso ma solo una "H"contornata da tre cerchi concentrici tratteggiati con il banco di prova di londra se non ricordo male,(la ricerca l'ho fatto qualche anno fa).
Io la uso solamente il giorno dell'apertura alle quaglie e ogni tanto la porto a beccaccini,vista la coppia di canne originali cm. 71 cl/x.
Leggera e bilanciata il solo tenerla in mano ti trasmette sensazioni ed emozioni che pochi a mio avviso possono carpire.
E per questo non oso pensare a quello che provi quando nelle tue uscite ti accompagni con uno dei capolavori che ci hai fatto ammirare.
Holly non mi risulta; forse Hellys.....in me Eros che mai nessuna età mi rasserena, come il vento del nord rosso di fulmini, rapido muove: così torbido spietato arso di demenza, custodisce tenace nella mente tutte le voglie che avevo da ragazzo.Commenta
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la cosa che stupisce di più, per me, è che in 120 anni non si è saputo fare nulla di meglio per la caccia sportiva.
Grazie Nando, bellissima!!
p.s.
concordo: niente olio o grasso all'interno delle batterie: si impasterebbero con eventuale pulviscolo.silvioCommenta
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Come ti ho detto Nando,non ho trovato nulla in merito,potrebbe essere anche Hellys.
Ricordo che parlando di quest'arma elogiandone le caratteristiche costruttive e la validità della coppia di canne,due persone in due diverse occasione,tra l'altro una era un generale del genio,mi dissero che era una Holly e che la caratteristica era quella di marcare i suoi fucili con una "H" e tra cerchi concentrici di diverso raggio tratteggiati.
Potrebbero aver pronunciato male il nome,che in realtà si trattasse di una Hellys
Di più non so.
Cercherò informazioni,grazie della soffiata.Essere più che apparireCommenta
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Come ti ho detto Nando,non ho trovato nulla in merito,potrebbe essere anche Hellys.
Ricordo che parlando di quest'arma elogiandone le caratteristiche costruttive e la validità della coppia di canne,due persone in due diverse occasione,tra l'altro una era un generale del genio,mi dissero che era una Holly e che la caratteristica era quella di marcare i suoi fucili con una "H" e tra cerchi concentrici di diverso raggio tratteggiati.
Potrebbero aver pronunciato male il nome,che in realtà si trattasse di una Hellys
Di più non so.
Cercherò informazioni,grazie della soffiata.
Cordialità
pieroHomo Homini Lupus
"l'uomo è un lupo per l'uomo" (Plauto)Commenta
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Come ho il tempo cercherò di fare un bel "servizio"fotografico,purtroppo il precedente proprietario non è che fosse proprio tanto meticoloso nella cura,e avrei preferito postarla dopo il restauro,le canne in origine avevano la brunitura "melanzana",in seguito rifatta nera,ed i legni li han fatti troppo scuri e non risaltano le venature,la tartarugazione della bascola non è al 100%,e io vorrei rifarla in argento antico,che a mio modo risalta di più la linea.
Il fucile è bellino,certo nulla a che vedere con quelle opere d'arte in possesso di nando.
Informazioni in merito non ne ho molte ma bisogna aprire un post altrimenti su questo si va fuori tema.Essere più che apparireCommenta
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