Comunque, al di là dell'abbinamento, vorrei ricordare questo povero ma ricchissimo, dolce delle nostre montagne (ma anche delle pianure) che potrebbe essere "sfuggito" ad alcuni votati a Cannoli, pastiere, Sachertorte, e leccornie varie...
Ed allora proviamo a fare un po' di proselitismo e di salvaguardia delle nostre tradizioni culturali più antiche, sempre con il beneplacido dei sigg. Toscani presenti che guarderanno con occhio "critico" e diffidente qualsiasi "intromissione" in quella che considerano una loro da sempre usanza culinaria affinchè non venga intimamente deturpata da qualche Gallo, Allobrogo, Insubro e via discorrendo![:D] [brindisi]
Castagnaccio
Un classico della tradizione dell’Appennino e di tutte le zone alpine con boschi di castagno. Insieme alle varie farinate, polentine e “necci” (crepes di castagne antelitteram ripiene di ricotta) hanno costituito un alimento irrinunciabile per l’economia di antichi tempi.
Ingredienti:
• 500 g di farina di castagne
• 100 g di pinoli
• I gherigli di una decina di noci
• Sale , acqua circa 800 ml. (in alcune varianti latte)
• Una manciata di foglioline di rosmarino
• Olio evo ½ bicchiere
Qualcuno usa l’uvetta in luogo dei pinoli, altri pinoli ed uvetta, noi pinoli e noci!
Preparazione:
Setacciare la farina e metterla in una zuppiera. Aggiungere acqua fredda poco alla volta mescolando con la frusta, sufficiente ad ottenere una pastella fluida (una farinata!) senza fare grumi. Aggiungere un pizzico di sale. (se si sarà scelta l’uvetta, rinvenuta in acqua, infarinarla ed aggiungerla).
Ungere la teglia con un po’ dell’olio (circa metà) e versare la pastella che dovrà avere, se il rapporto dimensionale teglia /preparato sarà ottimale, lo spessore di 1,5 – 2 cm (noi usiamo una teglia da 40 x 30 cm). Disporre in superficie i pinoli, i gherigli di noci, le foglioline di rosmarino ed il resto dell’olio distribuendolo a filo in modo possibilmente uniforme. (Alcuni aggiungono anche un poco d'olio mescolando al momento della confezione della pastella, noi tra questi).
Infornare a forno caldo a 180° per circa 40 minuti, la superficie continuerà a "sfrigolare" poi si noteranno delle piccole crepe in superficie segno di completata cottura.
NB: coloro che proprio amano il dolce proprio dolce possono aggiungere una cucchiaiata di zucchero in sede di confezione della pastella.
Buonissimo anche caldo, appena sfornato.Da accompagnare ad un bel bicchiere di vino rosso corposo (Amarone, Brunello, Sfursat di Valtellina, un Primitivo del Salento) a seconda di dove ci si trova e…tante chiacchiere davanti al fuoco…meglio se di caccia!

Oizirbaf
PS: qi sono state aggiunte anche alcune "noci brasiliane" che...passavano di li...


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