Allora ho modificato un po’ le ricette in materia, barcollanti in bilico sul filo dell’eresia risottistica, per ricondurli entro i canoni per me più tradizionali del “risotto con la luganega”, sostituendo la sapida luganega milanese con la caliente calabra ma mantenendo nell’essenziale i canoni dei nobili risotti senza inutili avventure nel mondo, in questo caso aberrante ,degli oli EVO che riservo per altri, altrettanto nobili, accrocchi culinari. Come si potrà notare ho rinunciato al tradizionale “midollo” del nostro risotto mentre ho preferito non “saltare” la Nduja come si farebbe con la salsiccia perché ho notato che la nduja (sarà una mia idea) tende a liberare un po’ il sapore di “sugna” se soffritta pervicacemente ed a perdere il proprio caratteristico.
• Riso Carnaroli 400 – 500 g (a seconda delle bocche da affrontare)
• Una “noce di burro” …30 g
• 1.5 l di brodo (se di carne, pollo, cipolla sedano, aglio, cipolla meglio…)
• 100ml di vino bianco (Prosecco)
• 80 – 100 g di rossa infuocata calabra nduja … (a gusti ed a bocche!)
• ½ cipolla di…Tropea
• Formaggio grattugiato (provola, caciocavallo, pecorino )
Soffriggere nel burro la mezza cipolla finemente affettata. Aggiungere il riso e “tostare” mescolando continuamente; sfumare con il vino, lasciare evaporare ed aggiungere qualche mestolo di brodo (mantenuto bollente) sino a ricoprire il riso. Continuare a mescolare ed aggiungere un mestolo di brodo alla volta man mano che il risotto va ispissendosi, mantenendo la fiamma moderata perché il tutto sobbolla senza schiumare. Aggiungere la nduja sbocconcellata a metà cottura del riso. Portare a cottura al dente. Spegnere ancora “all’onda” (che significa che muovendo in circolo la casseruola la…minestra si lascia ancora “muovere” ondeggiare…Si, insomma: non troppo dura!
A questo momento “topico” dell’aggiunta del tradizionale Grana o Parmigiano azzarderei una girata di provola grattugiata…tanto per completare il connubio: una “rugata” e lasciare il tutto un minuto con il coperchio. Hahhh!
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