"Sciatt" Valtellinesi

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    #1

    "Sciatt" Valtellinesi

    Sciatt della Valtellina
    Fanno parte di quelle "res coquinarie" atque "manducatorie" che da omo di pianura vieni a conoscere quando bambino ti portano in montagna, a sciare, poi a caccia nei nostri paradisi (sospiro)...Ricordi e sapori che non ti lasciano più per la vita. Io mi sono premurato di trasmettere queste cosette a suo tempo alla "pargola"...ora lei fa del suo meglio per i suoi pargoletti. E la ruota gira...
    Insieme ai Pizzoccheri e ai Chiscöi, sono un tipico piatto storico della Valtellina.
    Letteralmente la parola deriva dal dialetto valtellinese - lombardo e significa "rospo" a causa dello sgraziato aspetto che ricorda una gobba, al cui interno si cela un cubetto di formaggio sciolto e filante... tale da ustionar le fauci ai non…accorti o non allertati dall'usuale "cave caseum", "ocio che'l scota!" da chi serve a tavola.
    Nome a parte, gli Sciatt non hanno nulla a che vedere con i gracidanti anfibi; si tratta di gustosissime frittelle (salate!) di grano saraceno dalla forma tondeggiante con cuore “caldo” di formaggio locale.
    Questa la videoricetta di Roberto Valbuzzi: https://ricette.giallozafferano.it/Sciatt.html



    Ingredienti per ca 15 sciatt:
    • Farina 00 150 g
    • Farina di grano saraceno 100 g
    • Birra chiara ben fredda 250 g
    • Acqua gassata ben fredda 70 g
    • Grappa secca 20 g
    • Sale fino 15 g
    • Pepe nero q.b.
    • Valtellina Casera non stagionato 200 g
    Per il contorno:
    • Cicorino 70 g
    • Olio extravergine d'oliva 4 cucchiai
    • Aceto Grumello 2 cucchiai
    • Sale fino q.b.
    • Pepe nero q.b.

    Per preparare gli sciatt come prima cosa occorre realizzare la pastella, utilizzando gli ingredienti liquidi ben freddi come indicato. In una ciotola unite la farina 00 e quella di grano saraceno. Mescolate con una frusta per amalgamare le due farine, aggiungete sale e pepe .
    Mescolate ancora per ottenere un composto omogeneo; versate poi la birra, e quasi tutta l'acqua. Tenendo da parte un po’ d'acqua infatti potrete regolarvi sulla consistenza della pastella e in caso aggiungerla successivamente.
    Unite poi anche la grappa e mescolate con la frusta fino ad ottenere una pastella liscia e fluida. Per capire se la pastella è ben fatta deve essere lucida in superficie. Mettete da parte in freezer per mantenerla ben fredda.
    Occupatevi ora del cicorino: lavate le foglie e tamponatele con un foglio di carta assorbente; quindi tagliatele a listarelle molto sottili. Versate l'olio in un tegame e scaldatelo fino a raggiungere la temperatura di 170°. Nel frattempo occupatevi del Casera, ripulitelo dalla crosta esterna e tagliatelo a cubetti di circa 2-2,5 cm .
    Assicuratevi che l'olio sia arrivato a temperatura utilizzando un termometro da cucina; riprendete quindi la pastella dal freezer e tuffatevi i cubetti di formaggio all'interno , quindi,
    utilizzando due cucchiai, mescolate per incorporarli alla pastella . A questo punto sempre aiutandovi con i due cucchiai prelevate un cubetto e senza scolarlo troppo dalla pastella immergetelo nell'olio. Continuate così fino ad immergere 4-5 cubetti, in modo da non abbassare troppo la temperatura. Lasciate friggere per circa 50 secondi, girandoli ogni tanto fino ad avere una doratura uniforme. A questo punto utilizzando una schiumarola scolateli dall'olio e trasferiteli su un vassoio dove avrete posizionato un foglio di carta assorbente. Proseguite in questo modo fino a friggere tutti gli sciatt. Per servire i vostri sciatt realizzate un'insalatina veloce. Preparate una vinaigrette versando in una ciotolina l'aceto, un pizzico di sale e mescolate con una frusta .
    Aggiungete l'olio, mischiate con la frusta fino ad ottenere un'emulsione stabile. Ultimate con il pepe e continuate a mischiare.
    Versate il cicorino all'interno e con due cucchiai mischiate il tutto. Posizionate un po’ di cicorino su ciascun piatto e adagiate gli sciatt sopra. Quindi serviteli ancora caldi!
    Consumate gli sciatt al momento. Se preferite potete realizzare la pastella con qualche ora d'anticipo e conservarla in frigorifero.
    Il segreto per ottenere degli sciatt perfetti, che non si rompono in cottura è la temperatura degli ingredienti: la pastella deve essere ben fredda e l'olio ben caldo.
    Ultima modifica Oizirbaf; 13-07-22, 11:31.
    "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
    e fermalvi entro; ché non fa scienza,
    sanza lo ritenere, avere inteso..."
  • cioni iliano
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    #2
    Troppo forte doc. "cave caseum", "gracidanti anfibi", "ocio che'l scota..."
    Eloquio latinista e poetico. Presentazioni simpaticissime oltre che gustosissime.
    Saluti.

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    • Oizirbaf
      Moderatore Buona Forchetta
      • Nov 2014
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      #3
      Originariamente inviato da cioni iliano
      Troppo forte doc. "cave caseum", "gracidanti anfibi", "ocio che'l scota..."
      Eloquio latinista e poetico. Presentazioni simpaticissime oltre che gustosissime.
      Saluti.
      [brindisi][:D]
      "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
      e fermalvi entro; ché non fa scienza,
      sanza lo ritenere, avere inteso..."

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      • Er Mericano
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        #4
        Posso suggerire un sistema probabilmente eretico ai vostri italici occhi per far si' che la pastella non si rompa o stacchi, o che l'impanatura delle cotolette alla mediolanica non venga via? Aggiungete dell'amido di mais all'acqua o all'uovo battuto (a seconda della ricetta) e stemperatelo bene nel liquido. Non solo il rivestimento--qualsiasi esso sia--non si stacchera', ma rimarra' croccante molto piu' a lungo. Chi non odia una cotoletta mediolanica con l'impanatura divenuta soffice? Io non la sopporto. Anche se ben asciugata su carta assorbente da cucina dopo la cottura, l'ultima cotoletta nel vassoio che io afferro dopo averne ingurgitate due o tre gia' non e' piu' croccante come la prima, come piace a me.
        Ma se conoscete altri sistemi (oltre a quello di conservare per qualche ora, scoperte, le cotolette nel frigo dopo averle impanate, che gia' conosco) apprezzerei i suggerimenti. Le bistecchne del cervo alla milanese sono "la morte sua." Non c'e' piatto migliore! (E che non siano troppo cotte, ma ancora rosa nel mezzo! Come i "rospi" di cui sopra, impanatura fredda ed olio molto caldo).
        Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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        • Oizirbaf
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          #5
          Giovà, intanto fatti questa ricettina per le tue "carni". Non mi ricordo se te l'avevo già segnalata:

          [:D]
          "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
          e fermalvi entro; ché non fa scienza,
          sanza lo ritenere, avere inteso..."

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