Come affrontare il tema caccia con studenti minori

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  • costa
    ⭐⭐
    • Feb 2009
    • 883
    • Viterbo/San Nicandro G./Monticelli d'Ongina/Crotta d'Adda

    #31
    Innanzitutto, complimenti!!!
    A me piacerebbe tanto fare questo, ma ahimè non ho il tempo fisico e non ho figli e relativi amici.
    È sicuramente un progetto sfidante ma vediamo qual è l'obiettivo, poi stiliamo il progetto, considerando anche che insegnare implica adattamento a chi si ha di fronte.
    Quindi, l'obiettivo è spiegare perché è giusto andare a caccia, perché non siamo dei barbari criminali assassini.
    E questi obiettivi li chiarirei bene con i ragazzi. Dicendo che non è un'attività obbligatoria ma sicuramente, se c'è la passione, la corretta organizzazione e l'autocontrollo, è un'attività che fa bene all'ambiente e a noi.
    La caccia nasce per sfamare, poi perde pian piano questa prerogativa quando nasce l'agricoltura e l'allevamento.
    Oggi però, agricoltura e allevamento non sempre fanno rima con natura. Quindi nutrirsi anche con selvaggina vuol dire favorire la natura. Perché è lì che abita.
    La caccia però è anche equilibrio dell'ambiente. La natura non è in equilibrio, in natura esiste l'entropia, il caos, un determinato ambiente favorisce determinate specie vegetali e animali. Se vogliamo biodiversità molto spesso deve agire l'uomo. Es. Caccia alla volpe o ai corvidi, oppure ripulire un bosco, creare una radura, mantenere un laghetto che altrimenti si interra.
    Definito il perché, si passa al come e c'è un unico filo conduttore qui e si chiama rispetto: per l'ambiente tutto (non solo per gli animali cacciati), per i nostri cani, per gli altri cacciatori, per tutti coloro che vivono la natura (pescatori, fungaioli, agricoltori, ciclisti, semplici escursionisti) e direi anche per chi non la pensa come noi (classica frase: rispetto il tuo pensiero anche se non lo condivido).
    Tutto questo ovviamente va raccontato senza essere palloso e troppo serio, anzi, facendo le giuste pause, accogliendo le domande e stimolandole. Coinvolgendo.
    Poi si passa al dove, e qui immagini a gogò e scarpinate. Un uscita col cane da ferma in riserva, mandare i ragazzi a servire il cane. Vedrai i loro occhi!
    Magari nessuno diventa cacciatore ma sicuramente la maggior parte quando vedrà un cacciatore lo saluterà con un buongiorno.

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    • Livia1968
      Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
      • Apr 2019
      • 6145
      • Guidonia Montecelio (Roma)
      • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

      #32
      Originariamente inviato da costa
      Innanzitutto, complimenti!!!

      A me piacerebbe tanto fare questo, ma ahimè non ho il tempo fisico e non ho figli e relativi amici.

      È sicuramente un progetto sfidante ma vediamo qual è l'obiettivo, poi stiliamo il progetto, considerando anche che insegnare implica adattamento a chi si ha di fronte.

      Quindi, l'obiettivo è spiegare perché è giusto andare a caccia, perché non siamo dei barbari criminali assassini.

      E questi obiettivi li chiarirei bene con i ragazzi. Dicendo che non è un'attività obbligatoria ma sicuramente, se c'è la passione, la corretta organizzazione e l'autocontrollo, è un'attività che fa bene all'ambiente e a noi.

      La caccia nasce per sfamare, poi perde pian piano questa prerogativa quando nasce l'agricoltura e l'allevamento.

      Oggi però, agricoltura e allevamento non sempre fanno rima con natura. Quindi nutrirsi anche con selvaggina vuol dire favorire la natura. Perché è lì che abita.

      La caccia però è anche equilibrio dell'ambiente. La natura non è in equilibrio, in natura esiste l'entropia, il caos, un determinato ambiente favorisce determinate specie vegetali e animali. Se vogliamo biodiversità molto spesso deve agire l'uomo. Es. Caccia alla volpe o ai corvidi, oppure ripulire un bosco, creare una radura, mantenere un laghetto che altrimenti si interra.

      Definito il perché, si passa al come e c'è un unico filo conduttore qui e si chiama rispetto: per l'ambiente tutto (non solo per gli animali cacciati), per i nostri cani, per gli altri cacciatori, per tutti coloro che vivono la natura (pescatori, fungaioli, agricoltori, ciclisti, semplici escursionisti) e direi anche per chi non la pensa come noi (classica frase: rispetto il tuo pensiero anche se non lo condivido).

      Tutto questo ovviamente va raccontato senza essere palloso e troppo serio, anzi, facendo le giuste pause, accogliendo le domande e stimolandole. Coinvolgendo.

      Poi si passa al dove, e qui immagini a gogò e scarpinate. Un uscita col cane da ferma in riserva, mandare i ragazzi a servire il cane. Vedrai i loro occhi!

      Magari nessuno diventa cacciatore ma sicuramente la maggior parte quando vedrà un cacciatore lo saluterà con un buongiorno.
      Questo che hai scritto mi fa riflettere. Da una parte ci sono tante persone che non hanno la cultura per poter avere un loro pensiero ed in particolare sul tema venatorio e quindi si affidano alla moda del momento, dall altra ce ne sono che potrebbero trasmettere questa cultura a chi non ne ha, come avviene per qualsiasi materia oggetto di studio. Il mezzo è la didattica. Oggigiorno all università fanno corsi per la qualsiasi. Non sarebbe, l'arte venatoria un argomento abbastanza vasto per poterne fare un corso di studi? Secondo me si. Se ci si pensa racchiude tutto quello che c'è di importante.
      Quello che voglio dire è che la caccia è un ingranaggio di un meccanismo molto ampio e fondamentale che andrebbe insegnato ad alto livello. Se esistono corsi universitari di Fashion brand management o similari non vedo perché non istituirne uno che abbia alla base discipline come la gestione del territorio, della fauna attraverso la caccia.

      Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
      Ultima modifica Livia1968; 20-11-20, 08:04.
      "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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      • trikuspide
        ⭐⭐⭐
        • Jan 2019
        • 5795
        • Sicilia

        #33
        Nelle mie lezioni di scienze mi capita spessissimo di inserire un racconto di una mia avventura di caccia, ormai i miei alunni (11-13 anni) sovente mi chiedono di raccontare loro qualcosa di inerente alla mia passione.
        Ultima modifica trikuspide; 20-11-20, 10:03.
        ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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        • costa
          ⭐⭐
          • Feb 2009
          • 883
          • Viterbo/San Nicandro G./Monticelli d'Ongina/Crotta d'Adda

          #34
          Un corso universitario di caccia non esiste perché non è un'attività professionale, almeno non in Italia. Esistono però corsi in gestione faunistica dove si spiega anche il prelievo venatorio.
          Dovrebbero essere le associazioni venatorie a promuovere corsi del genere (caccia nell'arte, tecniche di caccia, trattare la selvaggina dal prelievo al piatto, gestione faunistica, etica, comunicazione della nostra passione,....).
          Ma siamo indietro decine di anni....
          Litighiamo per 'lanciare' tre fagiani.....

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          • Livia1968
            Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
            • Apr 2019
            • 6145
            • Guidonia Montecelio (Roma)
            • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

            #35
            Originariamente inviato da costa
            Un corso universitario di caccia non esiste perché non è un'attività professionale, almeno non in Italia. Esistono però corsi in gestione faunistica dove si spiega anche il prelievo venatorio.
            Dovrebbero essere le associazioni venatorie a promuovere corsi del genere (caccia nell'arte, tecniche di caccia, trattare la selvaggina dal prelievo al piatto, gestione faunistica, etica, comunicazione della nostra passione,....).
            Ma siamo indietro decine di anni....
            Litighiamo per 'lanciare' tre fagiani.....
            Non è ancora una professione. Perché non è politicamente corretto pagare qualcuno per uccidere bambi, però si può uccidere per soddisfare il bisogno proteico della popolazione , perché in Italia la parola caccia è associata direttamente alla parola morte data attraverso l uso di un arma, però sparare un chiodo in testa ad un maiale si chiama macellazione e quindi va bene. Ma quante persone ci campano intorno all attività venatoria? Quante attività sono correlate ed influenzate dalla fauna selvatica? Moltissime. Il rischio è che quando nascerà la figura professionale del cacciatore, perché nascerà e ce ne sono le avvisaglie, nascerà nella maniera più becera ed improvvisata, senza cultura.
            Ultima modifica Livia1968; 21-11-20, 08:32.
            "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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