Se poi parliamo di zone di caccia nuove, penso sia normale (ma non una regola) che il setter grazie alla cerca più ampia e veloce riuscirà a moltiplicare le probabilità di incontro, così come alcune razze continentali di cui si è visto in questi anni un notevole aumento di velocità nell' andatura.
razza predisposta per la beccaccia
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Secondo me tutti i cani da ferma possono andare bene ed il motivo è molto semplice, se si caccia in zone conosciute, il cane abituato a cacciare la beccaccia (di qualsiasi razza) andrà ad ispezionare tutte le possibili rimesse in cui in passato avrà trovato il selvatico, la differenza sarà dovuta alla velocità con cui ogni razza date le proprie caratteristiche svolgerà questo compito.
Se poi parliamo di zone di caccia nuove, penso sia normale (ma non una regola) che il setter grazie alla cerca più ampia e veloce riuscirà a moltiplicare le probabilità di incontro, così come alcune razze continentali di cui si è visto in questi anni un notevole aumento di velocità nell' andatura.Damiano B. -
E si Prince parole sacrosante è vero con la rarefazione della selvaggina una cerca ardente e spaziata sulla carta mette in condizioni "statistiche"l'audiliare di incontrare di più ma bisogna che tutti i parametri intelligenza ferma solida ecc siano compatibili con un'andatura più spinta come nelle vetture di formula uno non basta solo il motore anche il conduttore deve avere la sua parte più il cane è spinto maggiore deve essere la forza anche mentale del conduttore per guidare condurre e rendere mansueto e utile l'ausiliare
Stame ben beccacciaio
Stame. EnCommenta
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Tanto per allungare un po' il brodo, qui si parla di una maggiore predisposizione di una razza rispetto ad un'altra, per cui se si fa un paragone così generale si devono prendere a mente dei parametri standard comuni a tutte, come la ferma essendo tutte del gruppo 7 ed altri più specifici come la velocità di andatura che le caratterizza, per cui si assume che il risultato del paragone differisca proprio da questo fattore che risulterà determinante, se invece si vuole fare un paragone più calzante e veritiero si andranno a valutare le doti dei singoli soggetti e l'evidenza sarà che un paragone tra razze è assolutamente inutile in quanto non si arriverebbe mai ad una conclusione univoca e perfetta.
P.s. non sono un beccacciaio perchè pratico un po' tutte le cacce, ma trovo la caccia a questo selvatico è molto affascinante.Damiano B.Commenta
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La poesia è la Magia del bosco la simbiosi con l'ambiente il vivere secondo natura fanno di un cacciatore un beccacciaio
Non tutti coloro i quali cacciano beccaccie sono beccacciai così come non tutti i maschi sono uomini
Multi son vocati pauci vero electi
Stammi bene e in bocca al lupo per l'aperturaCommenta
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Secondo me tutti i cani da ferma possono andare bene ed il motivo è molto semplice, se si caccia in zone conosciute, il cane abituato a cacciare la beccaccia (di qualsiasi razza) andrà ad ispezionare tutte le possibili rimesse in cui in passato avrà trovato il selvatico, la differenza sarà dovuta alla velocità con cui ogni razza date le proprie caratteristiche svolgerà questo compito.
Se poi parliamo di zone di caccia nuove, penso sia normale (ma non una regola) che il setter grazie alla cerca più ampia e veloce riuscirà a moltiplicare le probabilità di incontro, così come alcune razze continentali di cui si è visto in questi anni un notevole aumento di velocità nell' andatura.
Io sto ovviamente parlando di NUMERO di incontri...sul fatto che poi ogni razza vada bene e che ognuna possa generare il fenomeno, non ci sono dubbi.
Al di là di questo, la superiorità del setter di cui parlavo io, va oltre le aperture e la velocità...è una questione di mentalità, di sagacia, di approccio al selvatico, troppo lunghe da spiegare a parole.Mala tempora curruntCommenta
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perchè io vedo sicuramente dei punti di forza, ma anche dei punti di tremenda debolezza.Commenta
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Fabry.....sicuro che non dipenda dal soggetto più che dalla razza??The Rebel![;)]Commenta
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Comunque, uno dei punti di forza è sicuramente la costruzione fisica, ossa leggere che permettono ad un setter paripeso con un continentale di avere un fisico più snello che gli può permettere di avere maggiore velocità e in teoria maggiore resistenza. ( ultimamente però tutti i giovani setter che ho visto al lavoro sembrano totalmente spompati dopo meno di due ore ).
La scarsa tendenza a pistare è un altro vantaggio, che porta la maggior parte dei setter a considerare poco la selvaggina da pelo.
Nei punti dolenti invece ci metto la poca cattiveria sulla selvaggina ,quando hanno un animale ferito davanti continuano a trattarlo come se fosse vivo e vegeto e molte volte se lo perdono. ( Detto questo il mio socio aveva un setter che faceva della cattiveria il suo punto di forza, ma è l'unico che ho visto)
Quando si tratta di beccacce, hanno una minor capacità di capire quando l'animale cerca di sfilarsi di pedina. Altra cosa , forse la più grave, e che mai li ho visti tornare sul punto dove avevano fermato, dopo che l'animale si era involato. Quando ripartono è come se considerassero quel posto come non più utile.
Ovviamente questo è il frutto della mia esperienza ,mo non posso giudicare dei cani che non ho visto, non c'è dubbio che ci siano soggetti che si comportano totalmente in altro modo.Commenta
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ma e tutto molto relativo,ai soggetti ai posti,al cacciatore,al tipo di caccia alla età.del soggetto e del cacciatore,al tempo,alla SALUTE,generale dei protagonisti alla ESPERIENZA,vi sara capitato qualche spinone,che per particolarità...possiede grande velocità,con annessa cerca ampia,e relativa resistenza,e setter diciamo(moltoo riflessivi),...e la vita,ps.dimenticavo ogni selvatico non è mai uguale all'altro,senno,diventerebbe un giocarello,la caccia,da fare con i robottini,mentre invece sempre lLO CANE C'è VOLE.Commenta
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E' ovvio che ho calcato un pò la mano nell tentativo di farmi replicare. Comunque, uno dei punti di forza è sicuramente la costruzione fisica, ossa leggere che permettono ad un setter paripeso con un continentale di avere un fisico più snello che gli può permettere di avere maggiore velocità e in teoria maggiore resistenza.
Soprattutto con cani giovani che non hanno alle spalle ancora esperienze di caccia, capita che partano a tavoletta dando sfogo alla loro esuberanza finendo in fretta la cosiddetta “benzina”.
Se il calo è dovuto ad una questione fisica basta portarli fuori su turni prolungati tenendoli sotto e se non sono proprio completamente carenti di materia grigia, in breve tempo sapranno dosare le forze e l’esuberanza. Se contrariamente il calo è dovuto ad una questione di psiche allora c’è da intervenire in un modo diverso con risultati variabili e non sempre certi.
Ritengo che sia importante valutare il COME il cane faccia queste due ore considerando sempre tutti gli aspetti. C’è quello che in quel lasso di tempo da dimostrazione di grande impegno, temperamento ed intelligenza venatoria, magari ad un ritmo superiore rispetto alle sue possibilità fisiche. Mentre c’è quello che pur reggendo tutta la giornata di caccia ad un giusto ritmo non così esasperato, in compenso evidenzia fasi di concentrazione alterna.
Contrariamente alle tue esperienza a me personalmente è capitato di vedere anche soggetti (DI OGNI RAZZA) non partire e/o galvanizzarsi solo dopo incontri ripetuti e continui… Per quelli lo spomparsi dopo meno di due ore è ahimé una chimera!
Io sinceramente credo che il temperamento, il cosiddetto animus venandi, sia più marcato in certi soggetti appartenenti a razze inglesi piuttosto che ad esempio in altri di razze italiane.
E la dimostrazione a riguardo sono quei cani scartati perché ritenuti ingestibili da tanti cacciatori che in realtà hanno avuto la sfortuna di essere finiti in mano purtroppo a chi non ha avuto le capacità di saperli gestire e dressare.
Sul recupero sono pienamente d’accordo con te che ci sono razze continentali più portate rispetto agli inglesi, anche se io nella mia piccola esperienza di setter qualche soggetto riportatore e recuperatore ne ho avuto e ne ho. Tra tutti ne ricordo con nostalgia particolare uno, ma credo che tutti noi abbiamo avuto quello più portato (a riguardo chiedi casomai al buon Daniele[;)]).
Quando si tratta di beccacce, hanno una minor capacità di capire quando l'animale cerca di sfilarsi di pedina. Altra cosa , forse la più grave, e che mai li ho visti tornare sul punto dove avevano fermato, dopo che l'animale si era involato. Quando ripartono è come se considerassero quel posto come non più utile.
Comunque nemmeno io che li utilizzo faccio della velocità il punto di riferimento (il "punto di riferimento", anzi "i"... sono ben altre caratteristiche). Il ritmo di cerca naturalmente deve essere adeguato alla razza e alle condizioni ambientali (non si può pretendere che in un bosco intricato vada come su una spianata a starne).
Tornando ai mesomorfi, non devono esprimere puramente velocità o potenza, ma coniugare le due cose, mantenendo prioritariamente la resistenza sulle lunghe distanze.[:-golf]Ultima modifica Ospite; 14-09-17, 17:23.Commenta
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