Censimenti e valutazione della popolazione animale

Comprimi

Riguardo all'autore

Comprimi

bosco64 Scopri di più su bosco64
X
 
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi
  • bosco64
    ⭐⭐⭐
    • Nov 2011
    • 4545
    • Langhe
    • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

    #1

    Censimenti e valutazione della popolazione animale

    Partendo da altro 3D con richiesta di apertura di uno adeguato riporto ciò che avevo scritto , in modo da poter continuare il discorso.



    Quote:
    Originariamente inviata da Luca1990
    Forse l’ho già detto. Ma i censimenti sui cervidi e bovidi, dopo un po’ di anni di “assestamento”, servono più a formare il cacciatore e renderlo partecipe alla gestione che a conoscere veramente una popolazione.


    Sui bovidi non metto parola, ma sui cervidi quello che hai scritto può essere una grande panzana. Le cose cambiano anche piuttosto rapidamente, e i censimenti servono eccome , per correre ai ripari prima di fare altri danni.
    Tanto per farti un esempio, nel transetto che io censisco dal 2004, e quindi conosco la storia di quello che è successo. Ultimo censimento prima del covid, marzo 2019, contati 37 caprioli. Marzo 2022, dopo due anni che i censimenti non si svolgevano, contati appena 13 caprioli. E purtroppo quello che è successo a me è capitato praticamente a tutti i censitori di ben 3 distretti. Se si fossero basati solo sugli abbattimenti, tutti avrebbero detto che la popolazione di caprioli era più o meno sempre la stessa. Invece .....
  • Luca1990
    ⭐⭐⭐
    • Mar 2020
    • 1911
    • Provincia di Venezia
    • Mambo - vizsla

    #2
    Grazie Bosco 64 mi hai anticipato.. stasera quando rientro butto giù due righe su quello che intendevo

    Commenta

    • paolohunter
      ⭐⭐⭐
      • Apr 2011
      • 9468
      • Romagna

      #3
      Originariamente inviato da bosco64
      ........ Le cose cambiano anche piuttosto rapidamente, e i censimenti servono eccome , per correre ai ripari prima di fare altri danni.............. .. Se si fossero basati solo sugli abbattimenti, tutti avrebbero detto che la popolazione di caprioli era più o meno sempre la stessa. Invece .....
      Dipende da come fai i censimenti....... se mandano 100 persone in un bosco impenetrabile e contano....... 4 animali in tutto. Se l'anno dopo ne contano 3 o 5 cambiano drammaticamente le percentuali.......

      I censimenti che farò questo fine settimana sono invece a vista in punti anche molto belli. Se ho capito dove verrò mandato sabato mattina (poi a rotazione altri punti negli altri censimenti), con bel tempo e poco vento dovrei avere probabilmente almeno 200 daini [occhi][occhi], se il tempo è brutto (li è sotto un crinale, se si fa brutto si fa subito parecchio brutto) probabilmente comunque almeno 50. 50 di quelli che non vedrei io verranno visti dal punto di censimento di fondovalle, gli altri 100 (assieme ad almeno altri 100 che non usciranno comunque) rimarranno all'interno di uno strano boschetto rado.

      Transetti li non potresti farli. Ci sono talmente tanti animali che, il "sentierino" degli animali che passa dentro al boschetto è largo 3 metri e, a forza di passaggi, più basso di 60/70 cm dal terreno circostante. Io lo chiamo "autostrada" (mi ricordo la faccia di Alessandro il cacciatore la prima volta che ha visto quelle tracce [:D], in qualche centinaio di metri avresti raccolto 2 tonnellate di cacche fumanti fresche della mattinata)

      ---------- Messaggio inserito alle 01:32 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 01:25 PM ----------

      Mi sembra invece strano che, se chiedi ai cacciatori, non si sono resi conto di un calo del 75%. Qualche ottimista lo conosco anche io ma, spesso e volentieri, i discorsi sono del tipo "dove in genere si vedevano 20 daini, oggi ho visto i lupi"

      A parte l'area dove vado questo fine settimana (per la presenza del Parco è veramente difficile capire le reali presenze. Ci sono annate di relativo bel tempo dove, animali in zone cacciabili, quasi non ne vedi. L'anno successivo magari vedi 300 animali in 4 uscite), in genere ho una idea abbastanza precisa delle consistenze.

      Nella mia nuova area capriolo, per fare un esempio, ho visto qualche presenza incoraggiante in più di altre aree (è meno "selvaggia" rispetto a quel che mi piace ma è ben frequentata)..... ho visto "abbastanza" femmine ma purtroppo un solo piccolo dello scorso anno.

      Non è un segnale incoraggiante per il futuro

      Commenta

      • SPRINGER TOSCANO
        ⭐⭐⭐
        • Sep 2013
        • 5682
        • VOLTERRA
        • Breton

        #4
        Sicuramente in base al territorio vanno adattate le modalità di censimento..

        Da me, nel mio distretto, dallo scorso anno non facciamo più le classiche battute, per la stima della densità, che vedevano poste e battitori che censivano una determinata area boscosa.
        Data la conformazione del territorio, e cioè boschi di piccola estensione fittissimi e quasi impenetrabili, circondati da colline coltivate utilizziamo questo sistema:
        ho indicato, delimitando su piantina, 6 aree facenti parte del distretto, che vengono circondate da cacciatori appostati con il binocolo che contano i caprioli all' interno delle stesse.

        Queste aree sono composte da uno o più boschi, dove gli animali si rimettono, ovviamente circondate da campi dove è facile contare gli animali che escono.

        Riusciamo così a censire aree molto più vaste rispetto alle battute classiche, vediamo anche molti più animali e riusciamo anche a essere più precisi circa la classe e il sesso.

        E' un sistema che richiede pochissimo impegno fisico ( i cacciatori son quasi tutti in su di età....) e che, proprio perché poco impegnativo, viene fatto nel migliore dei modi.
        The Rebel![;)]

        Commenta

        • Grouse
          Collaboratori
          • Feb 2022
          • 694
          • attualmente a Napoli
          • Pointer; Irish Red Setter

          #5
          Il censimento, se combinato con la misura dello sforzo di prelievo (uscite di caccia rapportate agli abbattimenti), rappresenta uno strumento gestionale importante. Tuttavia, da risultati che (secondo me) devono essere ben interpretati. Provo a spiegarmi sulla base dei censimenti a cui ho partecipato negli anni (l'ultimo lo scorso weekend).
          I censitori dovrebbero riportare in maniera coordinata sia i capi avvistati in termini di specie, genere e tempo di avvistamento, ma anche da dove e in che direzione transitano. In aggiunta, si dovrebbe riportare anche le condizioni metereologiche (ad es. vento forte) la descrizione dello stato delle colture (eventuali lavorazioni atto, etc) e tutte le forme di disturbo che possono alterare il comportamento della fauna.
          Ciò detto, usando l'app messa a punto per la regione Toscana (infocaccia) nella voce censimento è possibile riportare solo il numero di capi per specie e classe. Ovviamente, quanto detto in precedenza decade miserabilmente.
          Nell'ultimo censimento che ho fatto mi è capitato il primo giorno:
          - branco di 5 lupi in caccia e nessun animale avvistato la mattina.
          - lavori con trattore e taglialegna all'imbrunire e nessun animale avvistato la sera.
          Il secondo giorno:
          - vento fortissimo (un tornado) la mattina con risultato di un solo MA di capriolo;
          - vento fortissimo la sera e pecore e pastori con cani affamati la sera e nessun animale tranne a buio 3 cinghiali.

          Il giorno dopo i censimenti, senza vento dalla macchina vedo 14 caprioli.
          A valle di queste "disavventure" , appare chiaramente che il metodo (seppur lodevole nelle intenzioni) si traduce in un atto "amministrativo"/"burocratico" con poca reale sostanza.

          Secondo me è un vero peccato, ma tant'è.....

          Commenta

          • bosco64
            ⭐⭐⭐
            • Nov 2011
            • 4545
            • Langhe
            • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

            #6
            Per fare un pò di chiarezza. Quando parlo di transetto, da me si tratta di una porzione di strada che può variare da 7-8 km di lunghezza a 15 ,da fare con la macchina e il faro nelle prime ore nutturne per tre giorni in tre settimane consecutive. Di solito gli ultimi tre venerdi' del mese di Marzo, e viene fatto contemporaneamente in tutti i distretti. Pi si fanno i censimenti mattutini a vista da punto fisso.. All'inizio di tutto si tenevano anche quelli in battuta, poi visto che i risultati erano sempre in linea con quelli mattutini a vista , si è deciso di abbandonarli, perchè troppo onerosi. Non in denaro, ma servivano 100 persone per censire 80 ettari in mezza giornata. Con quelle 100 persone in due ore si censiscono a vista circa 1000 ettari.
            Ultima modifica bosco64; 30-03-23, 18:19.

            Commenta

            • Luca1990
              ⭐⭐⭐
              • Mar 2020
              • 1911
              • Provincia di Venezia
              • Mambo - vizsla

              #7
              Eccomi qua

              Parlando di censimenti di ungulati ho maturato una visione un po’ eretica confrontata a quella che avviene in Italia.
              Per ungulati intendo cervidi e bovidi. Il cinghiale lo lascio da parte al momento perché meriterebbe un capitolo a sè.
              Vedendo un po’ quello che succede all’estero non ho mai trovato un modello simile a quello italiano (ossia quello che segue le linee guida ispra).

              Con le dovute premesse ritengo i censimenti non certo inutili ma più che altro secondari a quello che è il vero dato centrale sulla gestione ovvero la realizzazione del piano di abbattimento nel corso degli anni (direi almeno 3).
              Questo, a mio avviso, dovrebbe essere il vero dato su cui basarsi per avere il polso della situazione di un territorio che andremo a gestire.

              I censimenti (che andrebbero in realtà chiamati conteggi o meglio stime di abbondanza) sono, come detto da Grouse suscettibili a molte distorsioni. Banalmente una giornata ventosa rischia di portare ad una sottostima. Parallelamente alcuni censimenti fatti a tavolino ottengono il risultato opposto ossia una sovrastima.

              Ci tengo a precisare che in determinate condizioni (popolazione assestate in zone non soggette a cali improvvisi dovuti a epidemie o fenomeni meteorologici eccezionali) non si possono avere fluttuazioni troppo importanti sugli ungulati, perché la loro biologia riproduttiva non lo permette.. diversamente dai micromammiferi che invece hanno fluttuazioni più importanti (vedi topi ad esempio).
              I tassi di crescita sono noti e hanno dei valori abbastanza stretti. Così come le densità in funzione dell’ambiente.
              Se non intervengono perturbazioni esterne (predazione e bracconaggio) in base alla realizzazione del piano di abbattimento si possono determinare alcune scelte gestionali (butto lì qualche possibilità):
              - Scarsa realizzazione (meno del 50 %) dimezzamento del piano l’anno successivo
              - Realizzazione non sufficiente (meno del 75%) riduzione del 25% del piano l’anno successivo
              - buona realizzazione (più del 85%) conferma del piano
              -realizzazione completa (100%) aumento del piano per l’anno successivo

              Se un distretto di gestione preleva per più anni tot ungulati significa che la popolazione è per lo meno stabile oppure in crescita, se invece gli abbattimenti diminuiscono c’è qualche problema (banalmente non aver tenuto in conto anche il nostro amico lupo, che mangia pure lui) e quindi i piani vanno tarati alla luce delle mutate condizioni.

              Diversamente per la piccola fauna stanziale i censimenti sono molto più importanti.. ma questa è un’altra storia

              Commenta

              • bosco64
                ⭐⭐⭐
                • Nov 2011
                • 4545
                • Langhe
                • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

                #8
                Originariamente inviato da Luca1990
                Eccomi qua

                Parlando di censimenti di ungulati ho maturato una visione un po’ eretica confrontata a quella che avviene in Italia.
                Per ungulati intendo cervidi e bovidi. Il cinghiale lo lascio da parte al momento perché meriterebbe un capitolo a sè.
                Vedendo un po’ quello che succede all’estero non ho mai trovato un modello simile a quello italiano (ossia quello che segue le linee guida ispra).

                Con le dovute premesse ritengo i censimenti non certo inutili ma più che altro secondari a quello che è il vero dato centrale sulla gestione ovvero la realizzazione del piano di abbattimento nel corso degli anni (direi almeno 3).
                Questo, a mio avviso, dovrebbe essere il vero dato su cui basarsi per avere il polso della situazione di un territorio che andremo a gestire.

                I censimenti (che andrebbero in realtà chiamati conteggi o meglio stime di abbondanza) sono, come detto da Grouse suscettibili a molte distorsioni. Banalmente una giornata ventosa rischia di portare ad una sottostima. Parallelamente alcuni censimenti fatti a tavolino ottengono il risultato opposto ossia una sovrastima.

                Ci tengo a precisare che in determinate condizioni (popolazione assestate in zone non soggette a cali improvvisi dovuti a epidemie o fenomeni meteorologici eccezionali) non si possono avere fluttuazioni troppo importanti sugli ungulati, perché la loro biologia riproduttiva non lo permette.. diversamente dai micromammiferi che invece hanno fluttuazioni più importanti (vedi topi ad esempio).
                I tassi di crescita sono noti e hanno dei valori abbastanza stretti. Così come le densità in funzione dell’ambiente.
                Se non intervengono perturbazioni esterne (predazione e bracconaggio) in base alla realizzazione del piano di abbattimento si possono determinare alcune scelte gestionali (butto lì qualche possibilità):
                - Scarsa realizzazione (meno del 50 %) dimezzamento del piano l’anno successivo
                - Realizzazione non sufficiente (meno del 75%) riduzione del 25% del piano l’anno successivo
                - buona realizzazione (più del 85%) conferma del piano
                -realizzazione completa (100%) aumento del piano per l’anno successivo

                Se un distretto di gestione preleva per più anni tot ungulati significa che la popolazione è per lo meno stabile oppure in crescita, se invece gli abbattimenti diminuiscono c’è qualche problema (banalmente non aver tenuto in conto anche il nostro amico lupo, che mangia pure lui) e quindi i piani vanno tarati alla luce delle mutate condizioni.

                Diversamente per la piccola fauna stanziale i censimenti sono molto più importanti.. ma questa è un’altra storia

                Scusa, ma come fai a definire il primo piano di abbattimento senza censimenti o conteggi ??. Da noi i piani di abbattimento si fanno sui risultati dei censimenti , di solito il 75 % dei caprioli contati, che ovviamente sono il minimo presente.

                Commenta

                • Alessandro il cacciatore
                  🥇🥇
                  • Feb 2009
                  • 20199
                  • al centro della Toscana
                  • Deutsch Kurzhaar

                  #9
                  Bisogna fare prima un grosso distinguo, prima di parlare di censimenti.

                  1) Il singolo cacciatore ha l'esclusività di un' area di territorio per cacciarvi, ammettendovi solo qualcuno se lui vuole. Questa area deve essere vincolata al cacciatore per un lungo periodo di tempo.
                  2) In una stessa area possono cacciare più cacciatori.

                  Punto 1): è facile risolvere la questione: è demandata al singolo cacciatore la stesura del piano di abbattimento. E' il sistema che usano in Germania, prima la forestale assegnava i piani di abbattimento basandosi quasi esclusivamente sui danni al bosco. Ora più nemmeno quello. Hanno un sistema di auto regolazione molto efficiente: i danni della selvaggina causati nella sua area di caccia li paga lui, per cui se ne ammazza troppi poi si trova senza animali dopo, se non ammazza abbastanza, paga.

                  Punto 2) le cose si fanno molto complicate. Intanto bisogna vedere se il piano di abbattimento è a scalare o individuale. Con quello a scalare si possono creare vuoti notevoli (dove è ammesso di solito sono zone non vocate, dove l'obbiettivo è l'eradicazione). Con l'assegnazione individuale si possono avere mancanza di abbattimenti e allora si può intervenire con lo scalare nell'ultimo periodo di caccia.

                  In una situazione come al punto 1) il censimento è demandato al singolo cacciatore, con libertà di scelta del sistema di censimento. Frequentandolo sa bene quanti e quali animali ci siano.
                  Al punto 2) i sistemi possono essere, come sono, molteplici: alcuni di poca e dubbia efficacia, altri più validi. Quello che conta è la corretta elaborazione dei dati ottenuti con la speranza però che i dati siano veri.

                  Inutile dire che per una corretta gestione sono per il punto 1).
                  Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

                  Commenta

                  • Luca1990
                    ⭐⭐⭐
                    • Mar 2020
                    • 1911
                    • Provincia di Venezia
                    • Mambo - vizsla

                    #10
                    Originariamente inviato da bosco64
                    Scusa, ma come fai a definire il primo piano di abbattimento senza censimenti o conteggi ??. Da noi i piani di abbattimento si fanno sui risultati dei censimenti , di solito il 75 % dei caprioli contati, che ovviamente sono il minimo presente.
                    Giusta osservazione

                    Se abbiamo già popolazioni soggette a prelievo e vogliamo sperimentare ad esempio una gestione adattativa come quella che ho provato a spiegare (e quindi già con conteggi passati e piani di abbattimento) è abbastanza semplice..si procede con gli stessi abbattimenti degli anni precedenti vedendo se ci sono differenze.

                    Se invece vogliamo iniziare la gestione in una zona dove non si è mai cacciato (tipo la mia provincia per il capriolo) qui si che sarebbe opportuno fare dei conteggi iniziali.. si parte con un piano di abbattimento prudenziale basso e successivamente se per più anni si riesce ad avere stabilità nella realizzazione si aumenta. Ma non ad occhio. Parametrando la superficie alle densità tipiche della zona per vocazionalità ambientale.


                    Quello che volevo dire è che in zone con popolazione già soggette a prelievo da più anni i censimenti potrebbero anche essere bypassati purché vengano soddisfatti alcuni “capisaldi” della gestione degli ungulati.

                    Commenta

                    • carpen
                      ⭐⭐⭐
                      • Feb 2012
                      • 3161
                      • Lombardia

                      #11
                      Il censimento é certamente importante ma spesso imperfetto, comunque bisogna censire e mettere sulla carta dei numeri, poi il prelievo, anche tenendo conto del numero delle uscite, é la prova del nove della correttezza del censimento.

                      Se il censimento X determina un piano di abbattimento Y, si fa la verifica di Y, se raggiunto il numero si può ragionevolmente presupporre la correttezza di X, se si fa metà di Y é chiaro che X era una vaccata.

                      C'é il rischio che in caso di censimento ottimistico poi il relativo piano di abbattimenti finisca per intaccare la consistenza numerica, ma in due o tre stagioni la gabola, viene alla luce.

                      Aiuta molto anche la statistica storica dei piani di abbattimento precedenti, se gli abbattimenti si mantengono costanti nel tempo si può ragionevolmente presupporre che la consistenza censita o stimata sia congrua.

                      Mi sa che alla fine per alcune specie un computer con IA possa essere più utile degli occhi dei censitori che non forano la boscaglia.

                      Da me si può censire con buon approssimazione la popolazione di camosci, quella dei caprioli per la natura del terreno é altamente aleatoria e per i risultati dati nel tempo anche sovrastimata.

                      Capita che tizio fa un giro per funghi e vede un capriolo, fa girare la voce dopo un mesetto la voce é che la c'è pieno di caprioli che li vedono tutti e chissà quanti sono... poi arriva il censimento e si vede una sega, ma ci sono eh, oh se ci sono li hanno visti tutti oggi no perché é bello, o é brutto, o tira il vento, o c'é già la foglia, ma ci sono, ci sono, si nella fantasia, vuoi che la scheda venga consegnata vuota con tutti i caprioli che ci sono, sia mai eh.

                      Capita pure l'opposto, anche a camosci che se ci sono li vedi, capita che ci sono veramente ma non li vedi, in posti dove storicamente una cinquantina li vedi sempre non vedi niente di niente, cominci a disperarti, cazz é successo? poi scrutando le rocce la vedi l'aquila appollaiata su uno sperone di roccia che controlla tutto il crinale del monte, spesso due che poi volano rasenti le rocce e i camosci sono spariti, ne vedi qualcuno sotto le piante e nei boschetti, che escono solo se spinti dalla fame dopo l'orario del censimento.

                      Per dire che il censimento é importante, quello che poi si tira giù e il tempo che ci si impiega é anche più importante.

                      Poi é compito del biologo della selvaggina che prepara i piani di prelievo che deve far bene il suo mestiere, per me tiene sott'occhio i dati del censimento da una parte e dall'altra lo storico dei prelievi precedenti, per sesso e classe d'età e se ha dei dubbi mi vien facile pensare a cosa farà.

                      Commenta

                      • bosco64
                        ⭐⭐⭐
                        • Nov 2011
                        • 4545
                        • Langhe
                        • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

                        #12
                        I censimenti farlocchi sono da imputare a chi li fa. Se il personale è serio , quel che si vede è reale. Nel 2004 il primo censimento sul transetto che mi è stato assegnato ho contato 6 caprioli. Sono arrivato ad un massimo di 52 del 2014. Poi si sono stabilizzati sui 40 fino all'anno scorso dove sono crollati. Quest'anno sono in linea con lo scorso anno e non è un bel segnale. E' comunque evidente che nei due anni di Covid è successo qualcosa , che molto probabilmente si chiama bracconaggio ??, più della sicura presenza del lupo ormai diventata una cosa normale.

                        Commenta

                        • Luca1990
                          ⭐⭐⭐
                          • Mar 2020
                          • 1911
                          • Provincia di Venezia
                          • Mambo - vizsla

                          #13
                          Originariamente inviato da carpen
                          C'é il rischio che in caso di censimento ottimistico poi il relativo piano di abbattimenti finisca per intaccare la consistenza numerica, ma in due o tre stagioni la gabola, viene alla luce.

                          Aiuta molto anche la statistica storica dei piani di abbattimento precedenti
                          Mi riferivo proprio a questo.
                          Come dicevi però in caso di “vuoti” sul piano di abbattimento, quest ultimo l’anno successivo va ridimensionato.

                          E come se in stalla avessi 20 vacche e dico invece di averne 30..forse il primo anno posso anche far finta che siano nati pochi vitelli ma l’anno successivo casca il palco.
                          Se qualcuno riesce a recuperarlo consiglio questo testo di Villani

                          Commenta

                          • Alessandro il cacciatore
                            🥇🥇
                            • Feb 2009
                            • 20199
                            • al centro della Toscana
                            • Deutsch Kurzhaar

                            #14
                            E io vi consiglio questo:

                            Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

                            Commenta

                            • Luca1990
                              ⭐⭐⭐
                              • Mar 2020
                              • 1911
                              • Provincia di Venezia
                              • Mambo - vizsla

                              #15
                              Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
                              E io vi consiglio questo:

                              Peccato sia scritto in tedesco

                              Commenta

                              Argomenti correlati

                              Comprimi

                              Attendere..