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LA GRANDE MANIFESTAZIONE ANIMALISTA IN TOSCANA
NON RACCOGLIE NEMMENO 44 GATTI.
In occasione delle nuove disposizioni di legge sulla caccia della Regione Toscana, gli animal-ambientalisti sono tornati alla carica sabato 20 marzo organizzando una manifestazione di protesta in Piazza Santissima Annunziata a Firenze.
<TABLE dir=ltr cellSpacing=0 cellPadding=7 width=635 border=1><TBODY><TR><TD vAlign=top height=173>Le associazioni Ama, Amici della Terra, Anthrozoos, Vittime della Caccia, L'Arca, Ceda, Lav, Laverabestia, Lida, Lipu, No alla caccia, Oipa, Pro Animals, Progetto vivere vegan e Wwf, hanno contestato la Regione Toscana riuscendo a portare in piazza una trentina di persone. Si legge in un comunicato dei promotori, uno sparuto numero di cacciatori (110.000 su 3.600.000 abitanti), nonostante - l'80 - 90 per cento di essi, manifesti la contrarietà alla caccia e ne chieda l'abolizione, continuano a ricevere favori. Il no alla caccia della popolazione Toscana sarebbe quindi motivato da una manciata d’interviste telefoniche, che diverrebbero addirittura protesta unanime all’attività venatoria. A seguito di quanto ci è stato riferito e documentato, la manifestazione degli animalisti contro la caccia a Firenze non ha avuto un buon risultato. Rileggendo le loro affermazioni, gli stessi organizzatori parlano di 300 partecipanti, per noi, non erano nemmeno 44 gatti. I fatti ora parlano chiaro e mettono a fuoco l'evidenza di questa colossale montatura. Come si spiega che il 90 per cento dei cittadini in Italia, come annunciava il comunicato delle associazioni animaliste, sono contrari alla caccia e chiedono la totale eliminazione mentre dopo assistiamo alla misera presenza di poche anime?
A dimostrazione che la stragrande maggioranza dei cittadini non ha nulla contro la caccia, lo dimostra che gli animalisti, non sono stati capaci di portare in piazza nemmeno i propri amici e parenti.
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