Un bel sabato, parto per un mattinata di caccia nel padovano, raccomandandomi sempre a Sant'Uberto, nella speranza di riuscire a portare a casa qualcosa. Avendo fatto una intera settimana fuori casa per lavoro, le aspettative (queste simpatiche amiche) erano altissime.
Parcheggio la country club a lato di un piccolo viale di campagna, potendo fare affidamento sulla trazione integrale. L'area che avevo in mente di percorrere era già sotto assedio di alcuni lepraioli che avevano (giustamente) iniziato a insidiare il terreno prima di me. Fa niente. Calcolo un po' di distanza per non disturbare il loro lavoro, e mi dirigo nella direzione opposta, conscio che l'area che battevo era un po' più disgraziata.
Il cucciolo di Drahthaar che mi accompagna nelle peregrinazioni, parte a cannone. Il ragazzo non ha marce intermedie e passa dalla prima alla sesta tutto il tempo. Gira che ti rigira, fra l'evaporare leggero della bruma mattutina, il piccolo panzer tedesco alza la testa paralizzandosi di colpo. Mi guarda e lentamente si avvicina al bordo di un argine. Le anatrelle (così mi è parso), da brave anatidi, hanno ben pensato di non lasciarmi il tempo di valutare, e si sono involate immediatamente. Poco male penso, "per una corretta esecuzione del tiro, divaricare le gambe, imbracciare il fucile allineando bindella e occhio, trattenere il respiro e.." FLOP. E dal vivo della volata esce un vomito di pallini, una nuvoletta nera e una borra. Un suono di scoreggia loffia, di quelle che uno fa di nascosto sorridendo a chi si ha di fronte. Cartuccia umida. Ora ci metto un bel 5 con il mio Browning e vedrai che...che...cheeeee.. le anatre, vedendomi armeggiare per il secondo colpo (addio babbeo, il semiauto non funziona se non parte il primo colpo), si dileguano all'orizzonte.
così finisce questo triste resoconto.
il tedesco da terra mi guarda, anzi mi giudica. Il pranzo con il ragù d'anatra sfuma, sant'uberto si scandalizza.
Commenta