aviaria
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questa settimana è decisiva, da oggi a venerdì numerosi summit a livello europeo per (s)ragionare sul problema aviaria; buonsenso vorrebbe che si smorzassero i toni e si lasciassero in pace i cacciatori, ma come al solito questo paese di m.... dà spazio solo a chi urla e prevede l'apocalisse! e che è, la Peste Nera? sarò qualunquista e cinico quanto volete ma per ora questa aviaria è solo un gran business per le case farmaceuticheValerio -
Come al solito non ci resta che .......... piangere!!![B)][B)][B)][B)]
Ho avuto voce che se la chiuderanno non sarà meno di tre anni!!!![xx(][xx(][xx(]
Come già detto precedentemente a caccia ci andrò lo stesso (dei sei cani che ho in canile che cosa ne devo fare???)
Si continua a fare un gran baccano ma per cosa??? Ieri dicono di aver trovato 1 tacchino (solo uno??) infetto in Grecia.
Ma chi ci assicura che tutte queste notizie siano vere???
Frattini in base a cosa vuol chiudere la caccia senza dare nessuna spiegazione o convocare gli organi preposti??[V][V][V][V]
Siamo alle solite e logicamente quei quattro scagnozzi di ambientalisti non hanno che da prendere la palla al balzo!!!!:(:(:(:(:(Commenta
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Come al solito non ci resta che .......... piangere!!![B)][B)][B)][B)]
Ho avuto voce che se la chiuderanno non sarà meno di tre anni!!!![xx(][xx(][xx(]
Come già detto precedentemente a caccia ci andrò lo stesso (dei sei cani che ho in canile che cosa ne devo fare???)
Si continua a fare un gran baccano ma per cosa??? Ieri dicono di aver trovato 1 tacchino (solo uno??) infetto in Grecia.
Ma chi ci assicura che tutte queste notizie siano vere???
Frattini in base a cosa vuol chiudere la caccia senza dare nessuna spiegazione o convocare gli organi preposti??[V][V][V][V]
Siamo alle solite e logicamente quei quattro scagnozzi di ambientalisti non hanno che da prendere la palla al balzo!!!!:(:(:(:(:(Commenta
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ho già scritto in un altro post quello che penso.
se l'infezione viene propagata dagli uccelli migratori e viene chiusa la caccia ci troveremo a constatare l'avvenuto contagio in una determinata area, all'uccisione di tutti gli animali da cortile della zona ma in compenso gli untori saranno liberi di scorazzare a infettare altre colonie. Alcuni ( i deficenti politici) diranno poi di aver salvato il mondo con la chiusura della caccia che invece di chiudere bisognerebbe favorirla e obbligare a sottoporre i capi abbattuti ai controlli sanitari del caso.francoCommenta
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DIRE) - ROMA- Dalla riunione del tavolo tecnico di oggi
pomeriggio al ministero della Salute arriveranno "novita'" sulla
caccia. Ad anticiparlo e' il ministro della Salute Francesco
Storace parlando con i giornalisti a margine del convegno
organizzato da Forza Italia sull'emergenza influenza aviaria.
Storace ha sottolineato che serve un coordinamento comunitario
europeo per quel che riguarda le misure da prendere, ma "cio' non
toglie che si possa fare qualcosa anche nel nostro Paese, e di
questo- spiega- voglio parlare con le Regioni nell'incontro
tecnico che ci sara' oggi".
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INFLUENZA POLLI. CURSI: SI' A EMENDAMENTO VERDI SU ESCHE VIVE=
(DIRE) - ROMA- Il governo dara' parere positivo all'emendamento
proposto dai Verdi per mettere al bando l'uso di richiami vivi
nella cacia ai migratori, ritenuti possibile e pericoloso veicolo
di contagio per l'influenza aviaria. A garantirlo e' il
sottosegretario del ministero della Salute Cesare Cursi, che lo
ha detto ai giornalisti a margine del convegno organizzato da
Forza Italia sull'emergenza influenza aviaria. "Accetteremo
l'emendamento presentato dai Verdi che consente di eliminare
l'uso dei richiami vivi", ha spiegato Curzi, aggiungendo che c'e'
un emendamento del relatore che fa del centro di Padova sul
controllo delle malattie animali la struttura di riferimento
nazionale. Sara' respinto invece l'emendamento rpesentato da Ds
che che chiedeva lo stanziamento di 10 milioni di euro agli
istituti zooprofilattici, "ma solo perche' e' un tema che
riguarda la finanziaria", spiega Curzi.
(Ran/ Dire)Commenta
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Influenza aviara. Arcicaccia Lazio: indignati per la sortita di Bonelli
L’effetto mediatico non condizioni le scelte della Giunta regionale
Apprendiamo dalle agenzie di stampa che l’assessore all’ambiente della regione Lazio, Angelo Bonelli, proporrà agli altri colleghi della Giunta di adottare un provvedimento di sospensione della caccia nel Lazio come “misura utile per contrastare il virus dei polli”.
Allo stupore del primo momento ha fatto seguito la nostra indignazione per come l’assessore Bonelli non abbia perso l’occasione di acquisire visibilità sfruttando la giusta preoccupazione dei cittadini italiani per l’eventuale rischio di pandemia da influenza aviaria.
Sul tema influenza aviaria si stanno cimentando le Nazioni Unite, l’Organizzazione mondiale per la Sanità, la Fao, la Comunità Europea e decine e decine di istituti di ricerca e di scienziati. Forse se ne occuperà anche il Vaticano. Dall’autorevolezza di tanto lavoro scaturiranno quelle scelte, ancora non suffragate da prove scientifiche, necessarie alla salvaguardia della salute pubblica. L’Arcicaccia, come ha già avuto modo di dire in sede di task force al Ministero della Salute, accetterà senza “se” e senza “ma” le indicazioni della scienza e i provvedimenti dell’Unione Europea.
Mentre il mondo dunque si interroga spunta l’assessore Bonelli che da mosca cocchiera si mette alla testa del pianeta e, udite udite, propone, lui grande scienziato, la chiusura della caccia nel Lazio.
Non si può ridicolizzare un vero problema che mette a repentaglio la salute della collettività. E’ preferibile il silenzio alle parole spese inutilmente e auspichiamo che la Giunta Marrazzo archivi quale boutade la proposta Bonelli che farebbe meglio ad occupare il suo prezioso tempo a riflettere sui risultati delle primarie che hanno confermato come le grandi questioni ambientali non devono essere monopolio di una nicchia massimalista.
A tal riguardo ci auguriamo che l’effetto mediatico di questi giorni, prodotto da una cattiva informazione, non condizioni le scelte della giunta regionale e degli assessorati di competenza fino a quando non si avranno risposte certe dalle istituzioni preposte e dal mondo scientifico.
Roma 18 ottobre 2005 L’Ufficio Stampa (tel. 064067413)
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La decisione che è uscita da questa riunione è stata: Divieto fino al 31 dicembre 2007 dell'utilizzo dei richiami vivi (Solo Anseriformi e Caradriformi - quindi per quello che ci compete - germano e pavoncella e dove è consentuto - il divieto anche dell'uso di altre specie nelle voliere in acqua con altre anatre da richiamo) - L'ordinanza può essere sospesa al 31 gennaio 2006 qualora non sussistano più eventuali pericoli -
quindi per il momento niente stop alla caccia -
la prossima riunione si terrà la settimana prossima -
Comunque c'è la ferma decisione di attenersi alle SOLE indicazioni scientifiche - e quindi di non creare inutili allarmismi -
Saluti,
Stefano De Vita
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COMUNICATO STAMPA
Ogni proposta di sospensione della pratica venatoria è stata sventata.
L’intervento del Presidente nazionale Federcaccia Avv. Franco Timo è stato
puntuale e preciso e si è raccordato anche con alcuni pareri tecnici e
scientifici.
È questo un primo risultato importante. “Abbiamo fatto valere le buone
ragioni non solo del mondo venatorio ma anche di tecnici e di scienziati –
ha dichiarato il Presidente nazionale Federcaccia – ed in questa circostanza
sono stati ascoltati dagli esperti del Ministro. L’onda emotiva che si era
creata è stata fermata da un atteggiamento equilibrato, razionale e
responsabile. Vogliamo credere che tale comportamento prevalga anche nei
prossimi giorni. Federcaccia ha dato incarico a due illustri tecnici, il
Professor Mario Spagnesi già direttore dell’Istituto nazionale per la Fauna
Selvatica ed al Professor Scevola ematologo e immunologo di fama
internazionale, di preparare relazioni che saranno immediatamente rese note
e messe quindi a disposizione delle autorità e dell’opinione pubblica”.
Ecco quanto deciso al Ministero.
1) Nella riunione del 18, presso il Ministero della Salute, è emerso
che non ci sono al momento attuale modifiche sotto il profilo sanitario
della situazione veterinaria dei volatili selvatici.
2) Nel corso della riunione è stata richiamata la decisione della
Commissione dell’Unione Europea, del 14 ottobre, che non fornisce
indicazioni su una possibile necessità di sospendere la caccia, oppure di
eliminare l’uso dei richiami vivi, se non valutando il livello di rischio
per il principio di precauzione.
3) È emersa altresì la disponibilità ad una concreta collaborazione da
parte di tutti i partecipanti al tavolo tecnico, per fornire supporti
adeguati per il monitoraggio del territorio e della condizione di salute
della fauna.
4) È inoltre emerso che non esistono al momento elementi scientifici
che supportino una decisione limitativa per il diritto di caccia.
5) Diversa la situazione dei richiami vivi, per i quali, tenendo conto
della possibilità di diffusione del virus per la possibilità di contatto e
del principio di precauzione, è stato individuato negli anatidi (anatra
germanata) e nella pavoncella un oggettivo elevato rischio di contatto con
selvaggina malata e con animali da cortile. Viene quindi prospettata l’
utilità di un divieto dell’uso di altri richiami, in conformità con le
valutazioni della Commissione Europea, tramite un provvedimento contingente
ed urgente, che avrà validità fino al dicembre 2007, salvo diverse
decisioni.
6) Il Comitato ha altresì deciso azioni uniformi tra le decisioni
nazionali e quelle comunitarie, con uniformità di comportamento e decisioni
condivise.
L'ufficio Stampa
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Comunicato Stampa
Virus polli, la Lombardia sospenda
la caccia ai migratori
Beccalossi o Cè: non capiamo chi è responsabile
della salute dei lombardi
Milano, 18 ottobre 2005 – Il vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini e il ministro della salute del Governo italiano Storace sono disponibili a valutare lo stop alla caccia ai migratori come misura di contenimento del rischio di diffusione del virus dei polli.
In Regione Lombardia invece continua a prevalere la posizione dei più strenui difensori della caccia a tutti i costi, cioè della vicepresidente della giunta Beccalossi e del capogruppo di An Alboni, che continuano a negare il rischio potenziale di diffusione del contagio attraverso i migratori, considerando inutile qualsiasi ipotesi di sospensione temporanea dell’attività venatoria. Quello che però più preoccupa è al momento il silenzio delle persone più direttamente responsabili della salute dei lombardi, cioè dell’assessore Cè e del presidente Formigoni.
Per i Verdi invece è necessario che la Regione si decida urgentemente a percorrere la strada della prevenzione, adottando subito limitazioni alla caccia ai migratori e all’uso di anatidi quali richiami vivi, una misura peraltro a costo zero. I Verdi rifiutano però di strumentalizzare la vicenda dell’influenza aviaria, dichiarandosi disponibili a valutare con le istituzioni e le parti coinvolte tutte quelle limitazioni necessarie ad evitare la diffusione del contagio.
Ma le limitazioni alla caccia non bastano: crediamo sia necessario tutelare i consumatori e gli operatori del settore attraverso il finanziamento della riconversione del comparto fondata sulla sostenibilità, sulla biodiversità e sulla messa al bando del massiccio uso di farmaci in allevamento. La perdita di biodiversità e lo sfruttamento intensivo sono infatti fattori che aumentano i rischi, velocizzando la diffusione del contagio, e che vanno combattuti con una “ristrutturazione” del sistema avicolo.
E’ necessario oggi un piano di salvaguardia e prevenzione negli allevamenti italiani, come suggerisce Coldiretti, ed è necessario promuovere politiche di controllo e di sviluppo della sicurezza sanitaria nei paesi esportatori di pollame e di prodotti derivati, condizionando le importazioni al rispetto di regole sanitarie e qualitative.
Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro, consiglieri regionali dei Verdi
Pietro Mezzi, assessore al territorio della Provincia di Milano
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Mi è venuto un pensiero!!! Ma se dovessero davvero chiudere la caccia e magari per 3 anni come ventilato da qualcuno, come faremo a fare riprodurre le nostre bracchette? A chi potremo vendere o regalare i cuccioli se nessuno li potrà utilizzare?? Fermeremo lo sviluppo della razza per almeno tre anni? Questo dubbio mi fà pensare tantissimo e mi pesa!!! A prescindere che i ns. bracchetti che nascono sono solo un migliaio all'anno, ma le altre razze??? Penso che tutte le associazioni cinofile rigurdanti i cani da caccia ed anche l'ENCI in primo piano debbano già muoversi e porre dei paletti ai vari politici coinvolti, altrimenti come già detto da qualcuno, la supposta ce la infilano anche senza vasellina. Sarebbe il caso di provocare una riunione dei vari presidenti dei gruppi cinofili interessati magari presso l'ENCI e discutere di tutti i risvolti negativi, anche di carattere genetico che una chiusura della caccia potrebbe provocare.Pierino la pesteCommenta
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ieri in edicola ho lanciato un'occhiata casuale alla copertina de La Nazione mentre acquistavo una rivista...in prima pagina c'era una foto tristissima, una beccaccia veniva messa in uno degli appositi sacchi per selvaggina morta! io comincio seriamente a dubitare di questa aviaria, non è nemmeno detto che arrivi e si verifichi la pandemia(non lo dico io ma l'Istituto zooprofilattico delle Venezie) e ci fanno vedere la foto di una beccaccia morta quando NESSUNO ha dimostrato che certe specie vengano attaccate...ma se la povera beccona è morta per altre cause? questa è la fregatura del secolo, vedrete...e come mi piacciono tutti questi simpatici assessori regionali all'Ambiente (Verdi ça va sans dire) che da grandi scienziati pontificano sui rischi di pandemia a chiedono la chiusura della caccia! ivi compreso il nostro, Marino Artusa...che tristezza
a questo punto è chiaro che prima o poi ci fermano del tutto...intanto anatidi e pavoncelle da richiamo sono ai box, a quando il resto? io tra poco vado a caccia, pioggia o non pioggia qui cè da mettere fieno in cascina...ValerioCommenta
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Dopo questa notizia non ci resta che piangere...(tutta politica, maledetta politica)
Scopri sul sito dell'Agenzia ANSA le ultime notizie su cronaca, politica, economia, sport, calcio e cultura dall'Italia e da tutto il mondo.
Ecco un estratto:
SEI REGIONI ITALIANE CHIEDONO LA SOSPENSIONE DELLA CACCIA
Le Regioni Abruzzo, Campania, Marche, Lazio, Toscana e Umbria hanno chiesto al ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, di "assumere una decisione nazionale sul rapporto tra l'influenza aviaria e il tema della caccia ai volatili", con l'invito a "sospendere la caccia fino a quando non sarà accertato se la fauna possa essere veicolo di contagio". Lo ha detto oggi il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco. "L'idea che gli animali da passo abbiano problemi solo in Abruzzo o nelle Marche o in Umbria è una sciocchezza - ha sostenuto il presidente abruzzese in una conferenza stampa - Il problema richiede un intervento complessivo, nazionale".
Le sei Regioni "non hanno deciso di lavarsi le mani del problema - ha precisato -. Abbiamo preso una posizione, dicendo che siamo a favore della chiusura della caccia, con una misura straordinaria e di emergenza, fino a quando la Commissione europea non avrà deciso quali misure di prevenzione adottare".
E' un modo - secondo Del Turco - per "contribuire a rassicurare l'opinione pubblica. Anche se non si va a caccia di beccacce - ha sottolineato - non succede nulla di drammatico".
Il presidente abruzzese ha ricordato che, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, gli uccelli, se lasciati in vita, non rappresentano un pericolo; mentre il contatto con esemplari morti o feriti potrebbe dare luogo a contagio.
Filippo PetriniCommenta
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Ritengo doveroso chiarire alcuni aspetti legati alle notizie circolanti in queste ore relative a presunte restrizioni imposte dalle autorità competenti a danno dell’attività venatoria. Innanzitutto né a livello nazionale e neppure a livello comunitario sono state, al momento, adottate misure restrittive a danno dell’attività venatoria per prevenire il diffondersi del virus dell’influenza aviaria. L’unico divieto assunto dal Ministero della Salute nella giornata di ieri, 18 ottobre u.s. riguarda l’utilizzo dei richiami vivi nella caccia agli acquatici ed alle pavoncelle. Tutti gli altri richiami vivi appartenenti alle altre specie cacciabili possono continuare ad essere tranquillamente utilizzati nel rispetto delle norme vigenti.
Non corrisponde a verità la notizia di uno stop alla caccia in Veneto alle specie prelevabili in deroga per effetto della bocciatura da parte dell’Unione europea della legge 13/2005, approvata dal Consiglio regionale del Veneto a fine luglio di quest’anno.
Le autorità italiane non hanno ricevuto alcuna comunicazione da parte della Commissione europea riguardante l’attivazione di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia sull’applicazione del regime di deroga previsto dall’articolo 9 della Direttiva 409/79.
E’ comunque prassi comune che l’Unione europea chieda chiarimenti agli stati membri sulla corretta applicazione delle direttive comunitarie, chiarimenti che se verranno richiesti all’Italia troveranno puntuale risposta da parte del Governo Italiano.
Il prelievo a tutte e 7 le specie in deroga previste dalla legge regionale 13/2005 può dunque continuare ad essere esercitato senza interruzione alcuna nel rispetto della legge e delle direttive comunitarie.
Se i Verdi andranno al governo del Paese saranno liberi di cancellare la legge statale 221/2002 e le leggi regionali di corretta applicazione del regime di deroga previsto dalle Direttive comunitarie. Fino a quel momento però (che siamo convinti non avverrà così presto come qualcuno vorrebbe) si dovranno rassegnare a veder usufruito anche dal nostro Paese e dalle regioni italiane che lo vorranno fare, questo diritto così come è stato usufruito da tutti gli altri stati membri dell’Unione europea sin dal lontano 1979.
On. Sergio Berlato
Deputato al Parlamento europeo
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