Nessuno con un minimo di basi giuridiche farebbe affermazioni come le sue.
Il soggetto passivo del delitto di diffamazione non può limitarsi, come dice, alle sole persone fisiche.
Decine e decine di cause ogni anno dimostrano il contrario: dall'azienda che vuol tutelare la propria reputazione ai testimoni di Goeva, sono aperte le procedute che da sole bastano a smentire che una associazione non possa difendere il propro decoro e reputazione.
Perchè dunque negare un fatto che non può materialmente essere negato?
Immagino che ad una sommaria informazione sul web, debba sommarsi la difesa temeraria della tesi iniziale.
... tutto è scritto.
---------- Messaggio inserito alle 01:31 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 01:24 PM ----------
A me di quello che è accaduto a Cavazere importa meno di nulla.
A me interessa solo il MESSAGGIO rilasciato, che associa, confondendolo artatamente, un fatto delittuoso con alla reputazione di tutti i cacciatori.
Un delinquente commette un reato, lui lo associa all'attività venatoria e ai cacciatori tutti.
Conclusione: chiede che venga messo un cartello addosso ai cacciatori quando vanno a caccia perchè, afferma, i cacciatori sono troppo usi ad atti delittuosi
Questo è il fatto.
Non faccio il questurino, non vado a vedere fatti commessi da un coglione di cui non mi importa nulla.
Leggo il giornale, mi sento offeso di essere associato ad un cretino come quello da un rappresentante politico.
Leggo quello che vuole farci con un provvedimento inutile (metterci una targa come in un lager) e non mi sta bene.
Vedo che nessuno alza un dito e a me girano anche un po' i cogxxoni.
Credo di essere razionale e nel giusto.


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