Com'era la caccia prima della 157?

**zetagi** · 11-08-22, 11:57

Eravamo regolamentati dalla 968/78 e già da allora incominciarono i problemi soprattutto con la chiusura della giornata venatoria al tramonto; infatti come tu ben sai la serale alle anatre dell'ora dopo fu vietata...mentre non è cambiato niente per la beccaccia, si faceva lo straforo prima e si continua a fare oggi.

**Er Mericano** · 11-08-22, 12:16

Era piu' bella perche' ero giovane, le stagioni erano lunghe, c'era piu' liberta', e meno specie intoccabili, e tanto piu' terreno libero. E non c'erano scherani e sicofanti della LIPU, WWF, LAC, ecc. a cercare di inguaiarti anche se eri ligio alle poche regole. Ma un paragone con la caccia post-157 non lo posso fare, perche' me ne sono andato via prima.

**Luca1990** · 11-08-22, 12:54

Seguo con interesse.. ricordo un intervento di Franco Perco, mi pare ad un convegno organizzato dall’Uncza, su questo tema. lui sarebbe stato in grado di farci capire i motivi che hanno portato alla stesura della 157 (ma credo che lo stesso potrebbe fare anche Toso)..
Quello che ricordo è che sia la 968 che la 157 sono nate sotto il governo di Andreotti

**selecon** · 11-08-22, 13:35

Luca, in quel tempo i cacciatori erano veramente molti.
Non erano più i cacciatori del 1950, che cacciavano con il 16 per non spendere troppo in cartucce ma avere un buona potenza.
Erano cacciatori che, con le maggiori possibilità economiche, non facevano più una caccia di sussistenza.
Partivano con le loro auto, magari facevano 200 km per andare a fare la caccia che maggiormente preferivano.

In talune zone era la calata dei lanzicheneccchi: ti trovavavi 20 forestieri e 4 locali su di una lama di un fiume.
La situazione non era per nulla gradevole e tra cacciatori nacque la convinzione che se ognuno fosse stato a casa sua sarebbe stato molto meglio.

Inoltre tutti erano convinti che togliere la gestione del territorio alla provincia per arrivare ad una sorta di autogestione delle ATC, dove fare anche volontariato, sarebbe stato il massimo della civiltà e della buona gestione del territorio.

Ecco, diciamo che ho provato a dire la mia imterpretazione, chiaramente ampliabile ed opinabile..

**Er Mericano** · 11-08-22, 13:58

Originariamente inviato da selecon

Luca, in quel tempo i cacciatori erano veramente molti.
Non erano più i cacciatori del 1950, che cacciavano con il 16 per non spendere troppo in cartucce ma avere un buona potenza.
Erano cacciatori che, con le maggiori possibilità economiche, non facevano più una caccia di sussistenza.
Partivano con le loro auto, magari facevano 200 km per andare a fare la caccia che maggiormente preferivano.

In talune zone era la calata dei lanzicheneccchi: ti trovavavi 20 forestieri e 4 locali su di una lama di un fiume.
La situazione non era per nulla gradevole e tra cacciatori nacque la convinzione che se ognuno fosse stato a casa sua sarebbe stato molto meglio.

Inoltre tutti erano convinti che togliere la gestione del territorio alla provincia per arrivare ad una sorta di autogestione delle ATC, dove fare anche volontariato, sarebbe stato il massimo della civiltà e della buona gestione del territorio.

Ecco, diciamo che ho provato a dire la mia imterpretazione, chiaramente ampliabile ed opinabile..

In effetti ho visto le aperture tritacarne degli anni '60-'70. Il giorno dopo non c'era piu' nulla. Fra Leonessa e Amatrice venivano i ternani a squadre e dove passavano loro a rastrello non solo non c'era piu' nulla, ma anche tante impallinature ad uomini e cani. Ed erano di una prepotenza indicibile. Anche gli automatici non erano limitati a tre colpi, e quando una squadra di cacciatori alzava a tiro una brigata di starne non ancora imbirbite sembrava lo sbarco in Normandia e se se ne salvava una era gia' tanto. Pero' era bello essere liberi di cacciare dove ti pareva, specialmente se abitavi a Roma. E la benzina costava poco.

**Alessandro il cacciatore** · 11-08-22, 14:02

Originariamente inviato da selecon

Luca, in quel tempo i cacciatori erano veramente molti.
Non erano più i cacciatori del 1950, che cacciavano con il 16 per non spendere troppo in cartucce ma avere un buona potenza.
Erano cacciatori che, con le maggiori possibilità economiche, non facevano più una caccia di sussistenza.
Partivano con le loro auto, magari facevano 200 km per andare a fare la caccia che maggiormente preferivano.

In talune zone era la calata dei lanzicheneccchi: ti trovavavi 20 forestieri e 4 locali su di una lama di un fiume.
La situazione non era per nulla gradevole e tra cacciatori nacque la convinzione che se ognuno fosse stato a casa sua sarebbe stato molto meglio.

Inoltre tutti erano convinti che togliere la gestione del territorio alla provincia per arrivare ad una sorta di autogestione delle ATC, dove fare anche volontariato, sarebbe stato il massimo della civiltà e della buona gestione del territorio.

Ecco, diciamo che ho provato a dire la mia imterpretazione, chiaramente ampliabile ed opinabile..

Ho preso la licenza di caccia nel 1971: con quella si poteva andare a caccia dappertutto in Italia, eccetto che nelle riserve alpine, se ben ricordo. L'elenco non era delle specie cacciabili, ma di quelle non cacciabili, in una riga c'erano tutti. Negli anni 60-70 ci fu il boom delle licenze di caccia: 2.000.000 di cacciatori.
Con l'abbandono delle campagne, e con il numero elevato di cacciatori, ci fù un calo della selvaggina esponenziale.
Sono d'accordo con l'analisi generale di Selecon (che credo l'abbia copiata da qualche parte, non può essere farina del suo sacco, se scrive cose che io condivido e per questo motivo vere) eccetto che per gli ATC, nel senso che lo spirito della legge nazionale era giusto con lo slogan legare il cacciatore al territorio allo scopo di evitare calate di lanzichenecchi, ma furono le province, almeno qui in Toscana a sabotare, o per meglio dire a interpretare politicamente a loro modo la legge, facendo ATC di notevole estensione territoriale (ce ne erano 3 sole in Toscana) e in questo modo limitando, ma non annullando, le calate di lanzichenecchi, e facendo dei cacciatori degli irresponsabili.

**FilippoBonvi** · 11-08-22, 14:03

Ho iniziato nel 1985, e non ho trovato così tante differenze. Costa un po’ di più, devi pagare più Atc almeno nella mia provincia. I primi anni ne pagavo anche 4 perché i miei soci e amici erano sparpagliati nei vari comuni.

Eravamo però molti di più, ricordo le corse per arrivare all’alba a prendere posto e non far scappare le prime pernici rosse della stagione. Ricordo il pranzo all’osteria Dei Pastori di Travo, con i cani legati appena fuori all’ombra a riposare. Il proprietario era cacciatore, e guai a sparare a una lepre vicino all’osteria. Ci diceva però dove trovare “Rosse” nei prati di erba medica.

Dopo pranzo ancora scarpinate a insidiare fagiani, ai margini del boschetto sotto la pietra parcellara.

Ora siamo in molti di meno, la mattina esco di casa e percorro i 500 metri che mi separano dagli arati da solo. Aspetto il mio socio e cerchiamo la prima lepre. In fondo la possibilità di non muovermi troppo mi è comoda, e pur pagando due Atc posso muovermi senza incappare in colleghi troppo invadenti.
Ci si conosce in zona, e si cerca di non “passare davanti” agli altri

Insomma forse non mi sono quasi accorto del cambiamento della legge. Solo appena adeguato.

**Luca1990** · 11-08-22, 14:09

Credo che questo articolo di Mazzoni della stella possa servire a introdurre l’argomento

Cala il numero dei cacciatori in Italia: il declino può essere fermato? - Caccia Magazine

https://www.cacciamagazine.it/cala-il-numero-dei-cacciatori-in-italia-il-declino-puo-essere-fermato/

Roberto Mazzoni della Stella e Francesco Santilli analizzano le cause del declino del numero dei cacciatori in Italia e spiegano come contrastarlo.

**selecon** · 11-08-22, 14:24

Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore

.....

Sono d'accordo con l'analisi generale di Selecon (che credo l'abbia copiata da qualche parte, non può essere farina del suo sacco, se scrive cose che io condivido e per questo motivo vere) ....

Ma sai che è vero?
Mi son trovato degli appunti nei calzoni....

[VIDEO]https://www.youtube.com/watch?v=5rFCqjEp2uM?t=24[/VIDEO]

Si scherza neeehh.....toscanaccio!!![brindisi][:-golf]

**Alessandro il cacciatore** · 11-08-22, 14:49

Originariamente inviato da selecon

Ma sai che è vero?
Mi son trovato degli appunti nei calzoni....

https://www.youtube.com/watch?v=5rFCqjEp2uM?t=24

Si scherza neeehh.....toscanaccio!!![brindisi][:-golf]

Da quando fa il vigile, addirittura pisano?????

**selecon** · 11-08-22, 14:51

E' la crisi....[:-cry]

[:D][:D][:D][:D]

**al-per** · 11-08-22, 15:07

Originariamente inviato da selecon

Chi avrebbe voglia di ricordare quali proponimenti portarono alla 157?
Chi avrebbe voglia di ricordare prima della 157 come eravamo regolamentati?

Nel 1990 (vado a mente e non vorrei sbagliare) si tennero dei referendum popolari, tra i quali quello per l’abolizione della caccia e il divieto di accesso su fondi di proprietà di altri, promossi dal Partito Radicale, Verdi, Partito Comunista Italiano, Democrazia Proletaria, Lega Italiana Protezione Uccelli, Legambiente, WWF più altre associazioni ecologiste. L'attuale legge 157/92 era stata stilata dall’avv. Innocenzo Gorlani su input di Federcaccia presieduta al tempo dall’on. Giacomo Rosini (eletto nelle liste della DC e presente in Parlamento) ed era pronta in un cassetto per essere portata in aula per l’approvazione nel caso questi referendum avessero avuto un risultato negativo dal punto di vista dei cacciatori. Stilata per questo scopo era ovviamente peggiorativa per il mondo venatorio rispetto a quella precedente ma se i referendum fossero finiti come auspicavano i promotori si sarebbe dovuto fare di necessità virtù.
Per fortuna, ma anche merito di coloro che erano a favore della caccia, non fu raggiunto il quorum dei votanti. Tutto rimase come prima? No, no… dopo aver tirato un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo la legge “salvacaccia” fu comunque presentata dagli ideatori ed approvata dai due rami del Parlamento.
Perché? Cos’altro c’era da salvare invece della caccia facendo questo?
All’epoca non trovai una motivazione plausibile e quindi salutai l’associazione della quale fino ad allora avevo fatto parte, senza rimpianto alcuno. Anzi, quanto accaduto al mondo della caccia mi ha sempre più convinto della decisione di allora.

**Luca1990** · 11-08-22, 15:13

Credo che uno dei motivi che hanno fatto nascere la 157 sia riconducibile anche alla necessità di adeguarsi alle direttive europee specialmente quella uccelli del 1979

**selecon** · 11-08-22, 16:17

Recepire la legge europea sul cacciabile era fattibile anche prima della 157. In Francia non hanno gli atc, nemmeno in germania.
Ognuno ha le sue cose.

Com'era la caccia prima della 157?

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