Ovviamente sono stato ammesso ad aderire all’istituto dell’oblazione (100 euro). L’avvocato, che pur essendo un amico ovviamente ha ottenuto una parcella superiore all’oblazione, mi ha sconsigliato, contro i suoi interessi, di richiedere il procedimento ordinario. Secondo lui, questa cosa, mi avrebbe comportato un sacrificio economico molto superiore a quello fin’ora irrisorio scaturito dall’oblazione, con risultati peraltro sovrapponibili. Inoltre la questione “di principio” che avrei voluto sostenere, ovvero portare in tribunale i soggetti che hanno a mio giudizio commesso diversi abusi di potere e molte leggerezze nella stesura e redazione dagli atti, sarebbero stati difesi dall’avvocatura dello stato, e quindi non sarebbero stati personalmente coinvolti nella vicenda. In pratica, a fronte di un mio esoso esborso per portare avanti la causa (anzi, le cause), essi non ci avrebbero rimesso una lira. Per quanto riguarda fedina penale, pda, passaporto e cose così, il legale mi ha categoricamente garantito che a oggi nulla risulta sul mio casellario giudiziale e che tutte le autorizzazioni di polizia che vorrò richiedere da questo momento in poi, non potranno in alcun modo avere ostacoli in riferimento alla vicenda di cui trattasi.
L’unica cosa di cui mi vergogno un po’ è che questa disavventura mi ha parecchio incattivito. Ero una persona per bene, ma oggi con grande rammarico posso dire che non lo sono più. Non posso dire altro. So che nella mia vicenda lo stato ha platealmente fallito. La “rieducazione” che le istituzioni dovrebbero applicare in vicende in cui il cittadino commette irregolarità, almeno nel mio caso ha avuto l’effetto diametralmente opposto. Con i suoi provvedimenti coercitivi e persecutori messi in pratica da elementi faziosi, parziali e ottusamente convinti nelle loro vanagloriose convinzioni, altro non fa che creare dei “mostri”. E lo dice uno che ha servito la patria per 35 anni, ma sempre in modo onorevole e imparziale, al contrario degli esseri che in quella famosa mattinata hanno per me scritto una pagina vergognosa sulla pelle di una persona la cui sola colpa era quella di esercitare una attività che, come sappiamo, è invisa a moltissime persone. Per i prossimi 4 anni non ci penserò, cercando di mettere una pietra sopra all’accaduto. Al momento del rinnovo nel 2026, se saremo ancora qui e soprattutto se la caccia ci sarà ancora, vedremo cosa accadrà. Un saluto a tutti, soprattutto a coloro che, come me, attendono ancora di partecipare alla tradizionale “apertura”. Oramai, mancano solo poche ore����
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