il bracco nell'iconografia

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  • Lucio Marzano
    Lo zio
    • Mar 2005
    • 30090
    • chiasso svizzera
    • bracco italiano

    #91
    ma è in quel periodo che sono state fissate le varie razze........(gli inglesi mezzo secolo prima).
    Ma se è così, allora è errato dire che il bracco italiano rappresenti l'antica tradizione, perché
    se si disconoscono correnti come quella degli Aschieri, si butta nel cestino una gran parte
    di questa "tradizione",oppure si vuol tenere come tradizionale quello che conviene per giustificare
    determinate scelte morfologiche e negarne altre per lo stesso motivo.
    lucio

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    • Amedeo AQ
      ⭐⭐
      • Apr 2005
      • 827
      • Luco dei Marsi AQ, L\'Aquila, Abruzzo.

      #92
      penso una cosa, Leda era forse un'eccezione e non un bracchetto raro, altrimenti la sua linea di sangue sarebbe arrivata fino a noi, visto che è esistita in un perido non di magra 'venatoria', o forse il suo 'sangue' è stato assorbito per l'incrocio con i primi pointer che arrivavamo allora, per renderlo ancora più leggero e agile? .. ma per arrivare a che cane? non c'era già il pointer?
      Amedeo AQ
      Nec sine Marsis nec contra Marsos triumphari posse

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      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #93
        per essere oggettivo ti diro che nei primi anni del 900 il Delor scriveva che in molti bracchi leggeri vi fosse evidente sangue pointer.
        Ma questo sangue certamente non era presente nei "leggeri" della seconda metà dell'800 e nelle correnti tradizionali che si riferivano ad allevamenti nati nella prima metà dell'800, ed invece era abbastanza normale trovarne in moltissimi bracchi fino a tutto il periodo prebellico(guerra 39/45) ne fanno fede parecchie foto dei testi del Manfroni e del Benasso che riportano foto di bracchi "pointereggianti", ma va detto che ad inizio 900 il pointer è entrato in quasi tutte le razze continentali, ufficialmente o meno.

        Si c'era il pointer ma allora i cani non si compravano e vendevano come si fa oggi , la cinofilia era in mano ad una ristretta oligarchia
        che o passava direttamente a razze di importazione (era anche molto snob) o pensava di "migliorare" il materiale a disposizione con l'immissione di sangue di soggetti dinamici e fermatori.
        lucio

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        • fagio
          ⭐⭐⭐
          • Jun 2006
          • 2025
          • portogruaro, Venezia, Veneto.
          • Bracco Italiano: BOREA, RAYA, BRANDO, GIARA, PAPUA, QUERCIA, CARACA, TALIA, DIEGO, CHANGO, CAIRO,

          #94
          Originariamente inviato da casamassima
          ....se posta in questi termini....allora la scelta si basa sulla sola struttura e indipendentemente dalla razza ?
          Concordo con quanto dice il sig. Casamassima, solo che sostituirei il punto di domanda con l'esclamativo.
          Salvaguardando lo stile di caccia, se togliessimo tutti i particolari morfologici che identificano il nostro Bel bracco italiano ma che non sono funzionali all'azione venatoria con che cane rimarremmo??

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          • casamassima
            ⭐⭐⭐
            • Apr 2005
            • 4134
            • Mottola, Taranto, Puglia.
            • Bracco Italiano .

            #95
            Originariamente inviato da Lucio Marzano
            ma è in quel periodo che sono state fissate le varie razze........(gli inglesi mezzo secolo prima).
            Ma se è così, allora è errato dire che il bracco italiano rappresenti l'antica tradizione, perché se si disconoscono correnti come quella degli Aschieri, si butta nel cestino una gran parte di questa "tradizione",oppure si vuol tenere come tradizionale quello che conviene per giustificare
            determinate scelte morfologiche e negarne altre per lo stesso motivo.
            Evidentemente quelli che all'epoca hanno operato determinate scelte su delle caratteristiche morfologiche l'avranno fatto a ragion veduta e mediante il supporto di riscontri e verifiche morfologico / funzionali, con cognizione di causa.
            Non credo per il sol gusto di perpetuare fissando una tradizione a discapito di altre .
            Antonio Casamassima

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            • giuseppe

              #96
              non sono molto bravo nel guardare i continentali di ieri paragonandoli ad i cani di oggi,possono affascinare nell'immaginario i bracchi di ieri, come i setter e i pointer di una volta,ma una cosa e' pacifica,entrambe le razze di ieri e di oggi devono sempre essere rapportate con la caccia praticata, di ieri e di oggi,con la selvaggina, che permette l'incontro ad i cani, di ieri come a quelli di oggi,quindi un bracco se valido sia che sia grosso o che sia tirato di membra sara' e resterera' sempre valido,l'unica remora che potremmo avere sara' che siccome l'attuale caccia per il maggior tempo e' dedicato(almeno per il sud )alla beccaccia,un soggetto pesante fara' + fatica in montagna di un soggetto + leggero e nevrile,forse a quaglie la differenza di stazza non si notera',ma nei saliscendi montani,il leggero avra di sicuro vita + facile. del bracco mi piace la filata nel vento,la guidata,la tranquillita nella cerca,il contatto spontaneo col padrone,quello che aborro e' la scarsita di passione,la mancanza di cerca,la timidezza di molti soggetti,lo sbavarsi,il pistare in continuazione,una volta le razze erano distinte,diciamo per gli acquitrini i pesanti,per i monti i + leggeri,oggi nei continentali noto un tutto di +,ma forse sbaglio,ma a discapito della qualita' della razza,basta vendere....... e anche questo e' vero,poi al cane buono a qualsiasi razza appartenga non c'e' che da dare il benvenuto in casa propria,fortuna e' incocciarlo,il resto sono solo chiacchiere.
              giuseppe

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              • Lucio Marzano
                Lo zio
                • Mar 2005
                • 30090
                • chiasso svizzera
                • bracco italiano

                #97
                Originariamente inviato da casamassima
                Evidentemente quelli che all'epoca hanno operato determinate scelte su delle caratteristiche morfologiche l'avranno fatto a ragion veduta e mediante il supporto di riscontri e verifiche morfologico / funzionali, con cognizione di causa.
                Non credo per il sol gusto di perpetuare fissando una tradizione a discapito di altre .
                Intando la tradizione l'avevano già e non andavano a discapito di altre tradizioni perchè il "bracchetto" era una razza a parte che è stata unificata solo successivamente al bracco "nobile".

                Io credo che l'abbiano fatto cercando di creare un cane da caccia molto efficiente , senza porsi troppi problemi oltre a quello dell'efficacia, come hanno poi fatto i creatori di altre razze come il DK ed il DD ed il GK.
                Nessun "gusto" strano , volevano un cane da caccia adatto alla montagna ed hanno cercato ed ottenuto il "tipo" piu' adatto a questa disciplina, tanto semplice da apparire quasi banale.

                se togliessimo tutti i particolari morfologici che identificano il nostro Bel bracco italiano ma che non sono funzionali all'azione venatoria con che cane rimarremmo??
                io sono dell'opinione che un cane da caccia debba essere selezionato in funzione dello scopo per cui lo si è selezionato, la caccia, puo' cacciare col suo stile , perchè non è un handicapp ed i particolari morfologici non funzionali devono rimanere ,ma in forma limitata, senza le esagerazioni da ipertipo.
                Quindi non dico di eliminarli ma di non evidenziarli troppo, come molto spesso si è fatto.

                Poi qui si sta parlando del bracchetto e questo era concepito in modo da essere alleggerito da ogni peso superfluo.
                Storicamente era così e le foto ed i disegni lo comprovano ampiamente.
                lucio

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                • silvio roncallo
                  ⭐⭐⭐
                  • Dec 2006
                  • 5650
                  • genova, Genova, Liguria.
                  • spinone

                  #98
                  Originariamente inviato da Lucio Marzano
                  ...io sono dell'opinione che un cane da caccia debba essere selezionato in funzione dello scopo per cui lo si è selezionato, .... ed i particolari morfologici non funzionali devono rimanere ...
                  scusa Lucio ma non ti seguo più: perchè dovrebbero rimanere? che utilità ce ne viene? forse il riconoscere Bracco da bracco?
                  Se è la "caccia" la selezione, i particolari morfologici non funzionali sono (mi sia consentito il dire ...) orpelli.
                  silvio

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                  • enrico
                    ⭐⭐⭐
                    • Apr 2006
                    • 7098
                    • Casarza Ligure, Genova, Liguria.
                    • bracco italiano

                    #99
                    Certamente la foto postata da Antonio di EVA II di Aschieri somiglia poco allo standar del bracco, forse ai tempi chi era elevato in società poteva definire lo standar di una razza? e come mai allora al giorno d'oggi un meticcio anche se figlio di cani di razza, faccioun esempio stupido, setter irlandese x setter inglese, non viene tenuto in considerazione? eppure è sempre figliodi due setter!
                    enrico

                    le opinioni personali sono come le palle.... ognuno ha le sue

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                    • Lucio Marzano
                      Lo zio
                      • Mar 2005
                      • 30090
                      • chiasso svizzera
                      • bracco italiano

                      #100
                      Silvio, est modus in rebus dicevano i latini, una cosa è dire che i segnalatori genetici non funzionali non devono essere esagerati in modo da diventare "orpelli" ed un'altra è il far diventare tutti i cani uguali, cioè la monorazza.
                      Dimensioni, pesi, linee del cranio e del muso, labbra , giogaia ecc
                      insieme con il modo di lavorare, andatura , risalita d'emanazione,presa di punto, ferma e guidata, distinguono una razza dall'altra e queste distinzioni devono rimanere per lasciare le differenziazioni e la possibilità di scegliere fra una razza con determinate prerogative e le altre.
                      lucio

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                      • Lucio Marzano
                        Lo zio
                        • Mar 2005
                        • 30090
                        • chiasso svizzera
                        • bracco italiano

                        #101
                        Originariamente inviato da enrico
                        Certamente la foto postata da Antonio di EVA II di Aschieri somiglia poco allo standar del bracco, forse ai tempi chi era elevato in società poteva definire lo standar di una razza? e come mai allora al giorno d'oggi un meticcio anche se figlio di cani di razza, faccioun esempio stupido, setter irlandese x setter inglese, non viene tenuto in considerazione? eppure è sempre figliodi due setter!
                        Enrico ai tempi degli Aschieri gli standard non esistevano, ancora non c'era nemmeno il kennel club italiano e le razze, come nel primo 800 in Inghilterra ,si definivano in funzione della famiglia che le allevava.
                        In merito basta leggere per esempio Laverack, che parla dei setter dei vari conti e duchi, citandoli come razze a sé, così avveniva in Italia con i bracchi. Ed é così che parliamo di ranza, aschieri, levanto, bagnasco ecc ecc
                        lucio

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                        • silvio roncallo
                          ⭐⭐⭐
                          • Dec 2006
                          • 5650
                          • genova, Genova, Liguria.
                          • spinone

                          #102
                          Originariamente inviato da Lucio Marzano
                          .... ed un'altra è il far diventare tutti i cani uguali, cioè la monorazza.
                          certamente no!!!!!!


                          Originariamente inviato da Lucio Marzano
                          Dimensioni, pesi, linee del cranio e del muso, labbra , giogaia ecc insieme con il modo di lavorare, andatura , risalita d'emanazione,presa di punto, ferma e guidata, distinguono una razza dall'altra e queste distinzioni devono rimanere per lasciare le differenziazioni e la possibilità di scegliere fra una razza con determinate prerogative e le altre.
                          .. forse sono più d'accordo su i caratteri funzionali (modo di lavorare, andatura, filata, ferma, guidata, RIPORTO ecc.) che non labbra, giogaia ecc.
                          Ma questo è un mio limite .......
                          silvio

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                          • Lucio Marzano
                            Lo zio
                            • Mar 2005
                            • 30090
                            • chiasso svizzera
                            • bracco italiano

                            #103
                            Non bisogna estremizzare le cose, né in un senso né nell'altro, tutto qui .
                            lucio

                            Commenta

                            • Alboinensis
                              Moderatore Continentali Esteri
                              • Nov 2008
                              • 8422
                              • Brescia - Lombardia
                              • Cane da ferma tedesco a pelo corto - Kurzhaar

                              #104
                              Originariamente inviato da Lucio Marzano
                              ........... ai tempi degli Aschieri gli standard non esistevano, ancora non c'era nemmeno il kennel club italiano e le razze, come nel primo 800 in Inghilterra ,si definivano in funzione della famiglia che le allevava.
                              ....................
                              Ed io aggiungo che ogni famiglia ci metteva del suo stampo, dunque canili gestiti in consanguineità con l'introduzione ogni tanto di sangue estraneo (cani donati da altre nobili casate)... Lucio per me Eva III non ha alcuna immissione pointer... non sono uno studioso del BI e potrei anche sbagliarmi, cmq ritengo che non sia tipica semplicemente perchè la testa richiama i tratti tipici dell'immissione di segugi francesi (porcellaine) e la colorazione dominante degli Aschieri confermerebbe.
                              Bruno Decca
                              "Multi sunt vocati... pàuci vero electi"

                              Commenta

                              • Lucio Marzano
                                Lo zio
                                • Mar 2005
                                • 30090
                                • chiasso svizzera
                                • bracco italiano

                                #105
                                Bruno addirittura immissione di segugi, non credo proprio, il colore bianco predominante era tipico del bracco leggero e dell'Aschieri in particolare ( si vedano anche i due quadri pubblicati)
                                Era un bracco leggero , tutto qui, dalle caratteristiche fisiche molto essenziali, cosa c'é di strano ??? non sono stati grandi allevatori solo gli inglesi o i tedeschi, ne abbiamo avuti anche in Italia, poi come spesso accade alle nostre latitudini, non ne abbiammo fatto
                                tesoro preferendo altre strade, con incroci (pericolosi) o esterofilia
                                a tutti costi.
                                lucio

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