Se i bracchi ( il trotto ed il galoppo)

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  • Druso
    ⭐⭐⭐
    • Jun 2008
    • 1757
    • Spagna
    • Bracco italiano. Beagle.

    #16
    Originariamente inviato da Lucio Marzano
    non iniziamo una ulterore discussione, Bosco ha detto che galoppava come quel setter ed apriva come quel setter , e non vedo chi possa dargli torto primo perché lui c'era e bekko no, secondo perché ci sono tantissimi setter ciofeche
    come ci sono bracchi eccellenti
    fare dei commenti del genere di quelli fatti da bekko vuol dire fare polemica inutile quanto sterile.
    Nessuno con la testa sulle spalle farebbe paragoni velocistici fra la razza Bracco italiano e le razze inglesi, riguardo alle aperture invece , ci sono bracchi che aprono tanto quanto basta quindi come gli inglesi che cacciano in mano, i fuori mano poi li fanno anche i Bracchi...



    Druso forse é il caso che tu rilegga quanto scrive Ciceri, cioé che il bracco deve trottare obbligatoriamente quando affronta il questo olfattivo.
    poi un cane che trotti e basta o é atleticamente scarso o manca di passione o é stato obbligato a trottare con metodi coercitivi, questo oggi come ieri.
    C'erano bracchi nel passato (ma qualcuno lo trovi ancora oggi) che trottavano perché non sapevano fare altro.
    D'altra parte su certi terreni e con determinata vegetazione un cane , di qualuque razza, che trottasse, se non coercito a farlo é semiparalitico.
    Basta con i luoghi comuni, che definiscono il bracco pensatore e filosofo, il Bracco Italiano di buon sangue é un cane da caccia competitivo, avrà nel trotto, ma che sia lungo e potente
    non molle e stanco, la sua andatura di "riferimento" ma sia chiaro NON L'UNICA :
    un Bracco italiano sano, pieno di passione e ben costruito, appena liberato si esprimerà con un bel galoppone che continuerà a fare anche dove questa andatura sia piu' conveniente (come dice lo standard di lavoro ultimo) ma si metterà al trotto nelle fasi di accertamento e quando percepirà delle emanazioni (quando affronta il quesito olfattivo recita lo standard).
    Io non ho letto Ciceri, non è che possa farlo facilmente, parlo del video che ha circolato sull'internet. Comunque quà si parla che il bracco è bravo perchè galoppa come un pointer o perchè apre come un setter. A me suona a complesso d'inferiorità riguardo alle razze inglesi e poi penso che il bracco non dovrebbe essere parangonato al pointer o al setter. Il bracco è il bracco e il pointer è il pointer. Se volesse un bracco che galoppasse come un pointer, prenderei un pointer, ma voglio un bracco che sia bracco. Se guardi il video che ha circolato per l'internet, Ciceri dice chiaramente che prima di tutto, riguardo alle altre razze da caccia, il bracco è un cane trottatore (non parla di galoppo in nessun momento), se per caso lui voleva dire che il bracco doveva essere prima galoppatore e poi trottare solo quando sente l'emanazione, può essere, non sono io l'esperto di bracchi, ma mi domando se il bracco ha sofferto una evoluzione verso il galoppo in detrimento del trotto.

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    • Filippo Ubaldi
      ⭐⭐
      • Oct 2008
      • 847
      • Umbertide (pg)
      • Setter Inglese Bracco Italiano

      #17
      Originariamente inviato da l'inglese
      Ciceri , Cinofilo che non neccessita di nessuna presentazione , vedendo un Bracco di un mio caro amico , che cercava ampio con frequenti galoppi , gli disse : Ne tenga da conto di quel cane li' ! .
      Amen.

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      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #18
        L’andatura è di trotto lungo e veloce, ammessa qualche fase di galoppo, giustificata da situazioni oggettive. Ma l’andatura di rigore, quando affrontano il quesito olfattivo, è di trotto.
        questo é il testo dello standard di lavoro, aggiornato (non ancora pubblicato sul sito della SABI, ma comparso sul notiziario) e "le situazioni oggettive" possono essere le piu' svariate.
        Le aperture del bracco sono varie a seconda dei terreni, in terreni aperti possono essere amplissime e non invidiare per nulla quella degli inglesi ed io credo che la mentalità di allargare la cerca per reperire la selvaggina, mantenendo il contato col conduttore (contatto che non si misura in metri) sia estremamente lusinghiera ed apprezzabile, parlo di aperture non di velocità.
        Se leggessi il libro di Scheggi leggeresti che Ciceri di fronte ad un bracco che galoppava, paragonato ad un pointer dal suo assistente, rimase zitto, poi quando il bracco entrato in emanazione si mise a trottare si rivolse all'accompagnatore dicendo : e adesso é un bracco o un pointer ? Va anche detto che gli anni passano e le situazioni evolvono ed i bracchi di oggi sono (fortunatamente) molto piu' (mediamente) dinamici ed atletici di quelli dei tempi di Ciceri ed infatti lo standard di lavoro é stato adeguato.
        Nessuno ha detto che il bracco debba essere prima galoppatore e poi trottatore
        ma che puo' avere andature diverse : trotto e galoppo in funzione delle situazioni oggettive in cui si trova ed ha comunque, come già detto, subito una evoluzione
        che lo ha reso : piu' asciutto, piu' nevrile, piu' dinamico e piu' atletico, in definitiva che lo ha portato ad essere competitivo venatoriamente con le altre razze.


        Lucio scusa,ma bosco parla di un bracco che galoppa come un pointer,ed allarga più dei(plurale) suoi setter...dal che senza alcuna velleità polemica,che ho già rinnegato nel mio esordio,deduco che il discorso tenda più sul generalistico che non sul soggettivo,saluti
        Non é affatto cosi' , deduci molto male , bosco cita la frase di un cacciatore che ha incontrato, piu' personale di cosi'..........sei tu che sei suscettibile e generalizzi del tutto arbitrariamente un episodio descritto come tale.
        Sulla mentalità pensala come ti pare ma non venirmi a tirar fuori i luoghi comuni, io ho avuto setter (e da competizione) per un quarto di secolo ed ora ho dei Bracchi italiani da una ventina di anni , pure soggetti di un certo livello, e mi permetto di affermare di sapere esattamente di cosa sto parlando quando dico "aperture" , senza bisogno di "mentalitometro" o di citare terze persone.
        lucio

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        • Druso
          ⭐⭐⭐
          • Jun 2008
          • 1757
          • Spagna
          • Bracco italiano. Beagle.

          #19
          Va bene, ho capito. Ma quello che non capisco molto bene è il perchè della braga? Se un cane come quello di bosco è naturalmente galoppatore (anche se a lui piacerebbe che fosse più trottatore) perchè mettere la braga? Per fargli trottare anche se non è naturale? Se un cane trotta con la braga non è naturalmente trottatore e figli non lo saranno neanche. Mi chiedo se non dovrebbe forse selezionarsi in base al trotto naturale. E forse una domanda stupida: se mettiamo la braga al pointer, sará anche trottatore?

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          • Mauro Nerviani
            Pierino la peste
            • Apr 2005
            • 4969
            • Cardano al Campo, Varese, Lombardia.
            • Bracco Italiano B.A. e R.M. 20 Bracchi in totale

            #20
            Ne ho piene le p...e di questi confronti, non hanno senso, un setter è un setter, un pointer un pointer ed un bracco è un bracco. Che senso ha fare questi paragoni? E poi magari basandosi su du un cane invece di guardare la media della razza. E' una discussione che non ha ragione di essere, non ha nessuno scopo.
            Mauro
            Pierino la peste

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            • bekko

              #21
              ma quale suscettibile e suscettibile...bosco come giustamente mi ricordi nel post n.1 riporta quanto sentito,ma nel post n.5 che e' quello al quale mi riferivo,parla chiaramente in prima persona.E per quanto riguarda le "aperture" non avendo setter da competizione come i tuoi del passato,ma dei setter da caccia competitivi,nel mio piccolo forse qualcosina la vedo quotidianamente.E ribadisco la quantificabilita' di aperture,o trotti e galoppi,mentre la mentalita' rimane un concetto estremamente soggettivo e pertanto di difficile parametrazione,ovviamente per soggetti appartenenti a qualsiasi razza.
              mario

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              • Mauro Nerviani
                Pierino la peste
                • Apr 2005
                • 4969
                • Cardano al Campo, Varese, Lombardia.
                • Bracco Italiano B.A. e R.M. 20 Bracchi in totale

                #22
                Ma fammi il piacere.... La mentalità venatoria è mentalità comune per tutte le razze. o c'è o non c'è. E questo indipendentemente che la razza sia pointer setter o bracco italiano, ecc. ecc. Che poi la mentalità sia adeguata alla razza ci può stare, in ogni caso spiega cosa intendi tu per mentalità. Siamo tutteorecchie.
                Ciao
                Pierino la peste

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                • bekko

                  #23
                  Originariamente inviato da Mauro Nerviani
                  Ne ho piene le p...e di questi confronti, non hanno senso, un setter è un setter, un pointer un pointer ed un bracco è un bracco. Che senso ha fare questi paragoni? E poi magari basandosi su du un cane invece di guardare la media della razza. E' una discussione che non ha ragione di essere, non ha nessuno scopo.
                  Mauro
                  pienamente daccordo...ma guardacaso il la e' stato dato proprio da un braccofilo,e regolarmente se un fuoricasta azzarda un commento fuori dal coro,puntualmente viene fuori una punta di mcartysmo,francamente sconcertante...sembra quasi un volersi sottrarre al confronto,ma se fossimo tutti allineati e coperti ci sarebbe ben poco da confrontarsi,solo autocelebrazione corporativa.saluti
                  mario

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                  • Mauro Nerviani
                    Pierino la peste
                    • Apr 2005
                    • 4969
                    • Cardano al Campo, Varese, Lombardia.
                    • Bracco Italiano B.A. e R.M. 20 Bracchi in totale

                    #24
                    Originariamente inviato da bekko
                    pienamente daccordo...ma guardacaso il la e' stato dato proprio da un braccofilo,e regolarmente se un fuoricasta azzarda un commento fuori dal coro,puntualmente viene fuori una punta di mcartysmo,francamente sconcertante...sembra quasi un volersi sottrarre al confronto,ma se fossimo tutti allineati e coperti ci sarebbe ben poco da confrontarsi,solo autocelebrazione corporativa.saluti
                    mario
                    Forse non avrai tutti i torti, ma francamente (e parlo per i miei cani, ne posseggo ben 18 esemplari) non cambierei nessun bracco italiano con un cane di altra razza. Difendo e difendiamo noi braccofili la ns. razza? Vero, ma cio è normale, d'altronde per il tipo di conformazione geologica della ns. nazione il bracco italiano (ed lo spinone) ritengo siano le razze più adatte ai ns. territori. In quanto al confronto ritengo veramente sciocco doverlo fare, ogni razza è una storia a se, è come dire paragoniamo la Formula 1 con la Formula 3. Non esiste, sono due cose diverse e non confrontabili. Perciò ritengo tale confronto inutile e diseducativo fatto solo per difendere le proprie scelte o preferenze ed assolutamente privo di contenuto cinofiloico. (ho coniato una nuova parola? se non capibile perdonatemi).
                    Mauro Nerviani
                    Pierino la peste

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                    • Filippo Ubaldi
                      ⭐⭐
                      • Oct 2008
                      • 847
                      • Umbertide (pg)
                      • Setter Inglese Bracco Italiano

                      #25
                      Originariamente inviato da Mauro Nerviani
                      Che senso ha fare questi paragoni?
                      Mauro io credo che ha senso fare questi paragoni perchè la domanda che si fa l'utilizzatore medio di cani da ferma è questa: Ma se mi prendo un bracco it. riesco a fare quello che faccio con il mio Pointer\Setter\kurzhaar\Breton?
                      Lo so perchè me la sono fatta anche io questa domanda, e me la ripeto guardando ogni possibile situazione che incontro. E se si fanno questi paragoni, e qui rispondo a Druso, è perchè la maggior parte dei cacciatori utilizza razze estere, che soppiantarono il nostro bracco per i problemi di lentezza, dinamicità ecc ecc che oggi sono solo un ricordo; per questo è utile insistere nei confronti, perchè troppo spesso il pregiudizio ha la meglio su un giudizio sereno e ben ponderato sulla propria esperienza.

                      P.s.(X Mauro) Capisco che ne hai le tasche piene, perchè tu di bracchi dinamici ne vedi tutti i giorni, ma per la maggior parte di noi non è così. Magari l'unico bracco che si vede in giro è di persone che nemmeno vanno a caccia.

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                      • Mauro Nerviani
                        Pierino la peste
                        • Apr 2005
                        • 4969
                        • Cardano al Campo, Varese, Lombardia.
                        • Bracco Italiano B.A. e R.M. 20 Bracchi in totale

                        #26
                        Lo so, caro Filippo, il fardello che si porta sulla testa il bracco italiano è quello che tutti sappiamo, ma questo mi fa in.....re. Proprio ieri che seguivo le prove di Canossa, guardando i tanti bracchi presenti mi chiedevo: ma dove stiamo andando, dove vogliamo arrivare? Poche fasi di trotto (lo sò, Canossa è quasi montagna e ciò è difficile) allunghi al limite del fuori mano, fasi di galoppo sfrenate se non per i bracchi addestrati dai professionisti che di braga ne hanno fatta talmente tanta quasi da svilire la tipicità della razza. C'era da chiedersi se il bracco italiano diventa così quasi quasi il cambio di razza è tassativo, magari è meglio un pointer. Questo non succedeva solo pochi anni fa, il bracco era molto più trottatore, e se togliamo questa prerogativa alla razza allora cosa resta. E' chiaro e lapalissiano che nel bracco italiano è stato introdotto il pointer, è chiaro che si stà modificando il dato somatico più importante. Ma io non sono d'accordo, se non manteniamo certe pecularietà della razza allora è meglio cambiar strada. Poi il caccitore vede il B.I. a caccia, vede che va come un setter e dice: quasi quasi...... Non ha capito nulla, il B.I. è e deve restare quello che è, non va "inglesato" altrimenti perdiamo quel poco di cultura cinofila italiana che rimane. Io allevo e proseguirò in tale direzione, i mie bracchi presenti e futuri devono rimanere tali, sicuramente avrò pochi ma molto nostalgici clienti per i miei prodotti. Ma cio mi basta. Per il bene della razza.
                        Pierino la peste

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                        • Ospite

                          #27
                          Ieri finita la Speciale Setter a Piacenza un amico noto setterista m'ha fatto vedere un bel braccone italiano che aveva sul suo furgone assieme ad altri 4 suoi setter.
                          A dire il vero quel cane non aveva incuriosito solo me ma anche altre persone poiché è davvero strano vedere proprio su quel furgone (che in realtà è un jeeppone) un cane che appunto non sia un Setter.
                          Dopo un bel po' di domande prontamente risposte dal proprietario sono riuscito a vederlo in azione per un brevissimo turno e ad esser sincero il cane m'è parecchio piaciuto perché ha dimostrato oltre di essere un soggetto molto dinamico, buone doti stilistiche e soprattutto una grande voglia di cacciare.
                          A dire il vero ha scucito anche qualche apprezzamento da Gino Bonatti e signora (due noti inglesisti da sempre) che erano lì con me a seguire il turno, il che vuol veramente dire tanto!
                          Il cane in questione è un figlio di Carburo, si chiama Bobby, ha 16 mesi e l'amico che l'ha sganciato non è alche che... Corrado Zaniboni.

                          Detto questo non penso proprio che il buon Corrado sia intenzionato a smettere di allevare e presentare Setter Inglesi, ci mancherebbe altro, però questa è una dimostrazione che se un cane è bravo e ha buone caratteristiche di razza (tra l'altro il soggetto in questione è anche morfologicamente bello!) riesce ad appassionare chiunque, dal semplice cacciatore come me al grande Cinofilo.

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                          • Filippo Ubaldi
                            ⭐⭐
                            • Oct 2008
                            • 847
                            • Umbertide (pg)
                            • Setter Inglese Bracco Italiano

                            #28
                            Come al solito non si deve cadere nell'eccesso. So anche io che da i bracchi di 50 e oltre anni fa, pesanti e poco dinamici stiamo(forse) passando a cani fin troppo veloci. Ma il fatto è che alla fine i cani vanno in mano a qualcuno che li utilizza, e per soddisfare i cacciatori ogni razza deve stare al passo con i tempi e i confronti sono inevitabili. Non fraintendermi, i bracchi it. devono restare bracchi, fisicamente e psicologicamente. E sono convinto che allo stato attuale il nostro bracco avrà sempre maggior diffusione nel futuro e questo grazie anche alle qualità dei soggetti attuali. Semmai vanno rivisti alcuni metri di giudizio delle prove. Ma se cominciano a entrare nelle auto di gente come Zaniboni c'è solo da sperare in meglio secondo me.

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                            • Lucio Marzano
                              Lo zio
                              • Mar 2005
                              • 30090
                              • chiasso svizzera
                              • bracco italiano

                              #29
                              Va bene, ho capito. Ma quello che non capisco molto bene è il perchè della braga? Se un cane come quello di bosco è naturalmente galoppatore (anche se a lui piacerebbe che fosse più trottatore) perchè mettere la braga? Per fargli trottare anche se non è naturale? Se un cane trotta con la braga non è naturalmente trottatore e figli non lo saranno neanche. Mi chiedo se non dovrebbe forse selezionarsi in base al trotto naturale. E forse una domanda stupida: se mettiamo la braga al pointer, sará anche trottatore?
                              la braga aiuta il cane a trottare piu' spesso ed a farlo anche appena sganciato, cio' che fa ottenere i cartellini in prova, ma usata intensamente potrebbe far andare al trotto anche un pointer, naturalmente sarebbe un trotto frenetico a frequentissime sgambate e senza marcato tempo di sospensione ed il braccofilo esperto sa ben vedere la differenza fra i vari trotti.

                              Con questo anche io sono contrario all'uso intensivo della braga perché porta a selezionare cani che naturalmente non trotterebbero anzi se si seleziona sulla base delle risultanze dei libretti di lavoro senza fare distinzioni si arriva a mettere in razza soggetti che sono poco o per nulla trottatori naturali, perché, sia ben chiaro, che il trotto imposto NON si trasmette geneticamente.

                              ma quale suscettibile e suscettibile...bosco come giustamente mi ricordi nel post n.1 riporta quanto sentito,ma nel post n.5 che e' quello al quale mi riferivo,parla chiaramente in prima persona.E per quanto riguarda le "aperture" non avendo setter da competizione come i tuoi del passato,ma dei setter da caccia competitivi,nel mio piccolo forse qualcosina la vedo quotidianamente.E ribadisco la quantificabilita' di aperture,o trotti e galoppi,mentre la mentalita' rimane un concetto estremamente soggettivo e pertanto di difficile parametrazione,ovviamente per soggetti appartenenti a qualsiasi razza.
                              mario
                              anche nel secondo intervento bosco riporta un chiarissimamente un episodio e NON generalizza come invece fai tu riportando luoghi comuni.
                              La mentalità la vedi sul terreno, se un cane gira in un grande gerbido o su un costone
                              e non trova, allarga la cerca e va oltre il campo, il rivone il canale per andare a reperire la selvaggina piu' lontano, non ci vuole un genio per capirlo e non ci vuole né il metro né il chilometro per vedere se un cane ha mentalità o meno, ma solo un po' di esperienza di caccia con cani diversi e su diversi terreni. E la mentalità non é prerogativa di una razza particolare ma del cane da caccia di valore. E la mentalità non é quella del soggetto che parte , trascura la zona vicina e va fuori mano, quello o é un cane non in mano per carenza del conduttore o é un balordo.

                              pienamente daccordo...ma guardacaso il la e' stato dato proprio da un braccofilo,e regolarmente se un fuoricasta azzarda un commento fuori dal coro,puntualmente viene fuori una punta di mcartysmo,francamente sconcertante...sembra quasi un volersi sottrarre al confronto,ma se fossimo tutti allineati e coperti ci sarebbe ben poco da confrontarsi,solo autocelebrazione corporativa.saluti
                              mario
                              allora caro il mio signor suscettibilità estrema, Bosco ha fatto un intervento sul forum del Bracco italiano , riportando un episodio che ha vissuto e tu sei entrato a sproposito mettendoti a fare la solita trita e ritrita polemica di razza. E hai la faccia di bronzo di parlare di corporativismo, maccarismo et similia ..........


                              Per finire a mio parere il Bracco italiano puo' rimanere tale anche se piu' atletico, piu' nevrile , piu' performante, non puo' essere un pezzo da museo bello ma poco pratico all'uso corrente, deve essere un cane da caccia competitivo in assoluto
                              A me piace moltissimo il bracco che trotta che guida a testa alta , ma deve anche avere la mentalità del cane da caccia, deve coprire tutto il terreno che serve ,deve entrare nei rovi, andare in acqua , insomma deve essere un cane che soddisfi anche il cacciatore esigente e non solo il tradizionalista nostalgico attento piu' alle apparenze che alla sostanza.
                              Poi non dimentichiamo che la storia del bracco non parla solo di soggetti pesanti e lo standard prevede sia pesi e misure alti che relativamente bassi perché quando ancora nemmeno si pensava a razze inglesi o continentali veloci, anche i cacciatori italiani avevano selezionato un tipo di bracco piu' dinamico e veloce quindi non é solo un evoluzione é anche un ritorno ad una tradizione ben storicamente presente e venatoriamente motivata , quella di avere bracchi veloci, che aprano molto e facciano qualche tempo di galoppo in piu' laddove il trotto sarebbe controproducente, come, correttissimamente, recita lo standard di lavoro.
                              lucio

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                              • bosco64
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                                • Nov 2011
                                • 4548
                                • Langhe
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                                #30
                                Se sapevo di scatenare un tale putiferio non dicevo nulla, ma ormai è fatta

                                Io non so perchè ma se sono da solo galoppa più lentamente, se invece è in presenza di altri cani fa di tutto per stargli davanti e al contrario di quanto pensavo io , ovvero che facendo cosi' si stanca , sembra non soffrirne affatto.
                                Purtoppo per me trotta poco, ma quando trotta ,lo fa in perfetto stile. Forse la sua struttura , 56 cm x 22kg favorisce il galoppo.

                                Caro sig Bekko, mi dispiace che siamo lontani altrimenti le mostravo di persona che quello che pensa è totalmente sbagliato.
                                Ultima modifica bosco64; 04-09-12, 07:06.

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