Bracco corridore
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vedi Lucio, probabilmente tu se avessi per le mani un probabile campione sapresti anche gestirlo, ma per tutti gli altri sarebbe solo un problema in più.silvio -
Ci vuole pazienza e sapienza, per esempio Laerte fino a 2 anni era ingestibile e solo dopo i 3 anni ha potuto essere messo sul terreno positivamente, la domanda é quanti avrebbero aspettato ? quanti avrebbero utilizzato maniere troppo forti rovinando un gran cane ?lucioCommenta
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Mi sembra che si parlava di cani da caccia e di caccia. La grande cerca con la caccia non centra niente. Il trialler se non distingue la caccia dalla grande cerca non è un cane da caccia. Ci sono bravi addestratori che utilizzano il trialler anche a caccia senza per questo ridurlo, forse sanno sfruttare il condizionamento naturale del cane. Mi è difficile pensare che tutti i cani che fanno caccia in montagna sono dei trialler con aperture di 500 metri per lato. Quello che ha detto Bosco è vero, ma sacrosanto dipende dalle opinioni, non credo che tutti sono d'accordo nel dare via un cane completo solo per il fatto che non allarga oltre i 300 metri. Ripeto, un cane che non ha discernimento e non distingue la caccia, la gara o la prova di lavoro è un cane ........ , oppure nella sua vita ha fatto solo una cosa. quando vado solo a caccia non mi diverto a fatto a spingere i cani, preferisco adattarmi ad una cerca un pochino più estesa. L'attaccamento che il cane ha per il padrone non centra niente con l'amore, e non è affatto combattuto fra l'amore per il suo padrone e l'istinto. E' proprio l'intensità dell'intervento a frenare il cane e a farlo combattere con il suo istinto.Commenta
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Va detto che alcuni cani imparano presto a distinguere il campo di gara...e si comportano in modo differente.Ultima modifica mesodcaburei; 29-05-15, 19:23.Commenta
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Mi sembra che si parlava di cani da caccia e di caccia. La grande cerca con la caccia non centra niente. Il trialler se non distingue la caccia dalla grande cerca non è un cane da caccia. Ci sono bravi addestratori che utilizzano il trialler anche a caccia senza per questo ridurlo, forse sanno sfruttare il condizionamento naturale del cane.
Mi è difficile pensare che tutti i cani che fanno caccia in montagna sono dei trialler con aperture di 500 metri per lato.
Quello che ha detto Bosco è vero, ma sacrosanto dipende dalle opinioni, non credo che tutti sono d'accordo nel dare via un cane completo solo per il fatto che non allarga oltre i 300 metri.
Ripeto, un cane che non ha discernimento e non distingue la caccia, la gara o la prova di lavoro è un cane ........ , oppure nella sua vita ha fatto solo una cosa. quando vado solo a caccia non mi diverto a fatto a spingere i cani, preferisco adattarmi ad una cerca un pochino più estesa.
L'attaccamento che il cane ha per il padrone non centra niente con l'amore, e non è affatto combattuto fra l'amore per il suo padrone e l'istinto. E' proprio l'intensità dell'intervento a frenare il cane e a farlo combattere con il suo istinto.lucioCommenta
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<table border="0" cellpadding="6" cellspacing="0" width="100%"><tbody><tr><td class="alt2" style="BORDER-TOP: 1px inset; BORDER-RIGHT: 1px inset; BORDER-BOTTOM: 1px inset; BORDER-LEFT: 1px inset">sly L'attaccamento che il cane ha per il padrone non centra niente con l'amore, e non è affatto combattuto fra l'amore per il suo padrone e l'istinto. E' proprio l'intensità dell'intervento a frenare il cane e a farlo combattere con il suo istinto. </td></tr></tbody></table>
lucio questa é la tua opinione io la penso in modo totalmente opposto, preferisco, fare meno "interventi" possibile confidando proprio sull'amore del cane per me, talvolta non basta e allora si interviene, ma non é, per me , la regola ma é l'eccezione, specialmente con i bracchi che spesso reagiscono male agli "interventi".Commenta
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<table border="0" cellpadding="6" cellspacing="0" width="100%"><tbody><tr><td class="alt2" style="BORDER-TOP: 1px inset; BORDER-RIGHT: 1px inset; BORDER-BOTTOM: 1px inset; BORDER-LEFT: 1px inset">
</td></tr></tbody></table>
<table border="0" cellpadding="6" cellspacing="0" width="100%"><tbody><tr><td class="alt2" style="BORDER-TOP: 1px inset; BORDER-RIGHT: 1px inset; BORDER-BOTTOM: 1px inset; BORDER-LEFT: 1px inset">SLY L'attaccamento che il cane ha per il padrone non centra niente con l'amore, e non è affatto combattuto fra l'amore per il suo padrone e l'istinto. E' proprio l'intensità dell'intervento a frenare il cane e a farlo combattere con il suo istinto.
lucio questa é la tua opinione io la penso in modo totalmente opposto, preferisco, fare meno "interventi" possibile confidando proprio sull'amore del cane per me, talvolta non basta e allora si interviene, ma non é, per me , la regola ma é l'eccezione, specialmente con i bracchi che spesso reagiscono male agli "interventi".Sly L'attaccamento che il cane ha nei confronti del padrone, lo puoi interpretare come vuoi, queste sono quisquilie. Per il resto non vedo che la "pensi in modo totalmente opposto" Io l'ho sempre detto che sul cane meno si interviene meglio è, in particolar modo con quelli geneticamente meno dotati.lucioCommenta
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Lucio questo è quello che hai scritto Tu: "TUTTI i cani , (che non siano malati nel cervello) sono affezionati al loro conduttore e combattono fra l'amore per padrone ed i loro istinti primordiali ,qui bisogna capire, come e con quale intensità bisogna intervenire e non ci sono regole fisse, quello che funziona con un cane non funziona con un altro."
In questa tua frase "qui bisogna capire, come e con quale intensità bisogna intervenire" ho capito che era riferita all'addestramento" Ti ho risposto che non è l'amore che il cane ha per il suo padrone a frenare il suo istinto primordiale, ma è l'intensità dell'intervento da Te citato. Questa è la mia risposta a quello che hai scritto: " L'attaccamento che il cane ha per il padrone non centra niente con l'amore, e non è affatto combattuto fra l'amore per il suo padrone e l'istinto. E' proprio l'intensità dell'intervento a frenare il cane e a farlo combattere con il suo istinto" Quando si parla di intensità d'intervento io penso all'addestramento. Per il resto non credo che è questa la discussione giusta per cercare di capire se è più giusto parlare di amore o di leadership. Io preferisco sempre per il bene del cane non umanizzarlo troppo. L'importante è capirsi e farsi capire, chi ha orecchie per intendere ha sicuramente inteso.<!-- / message -->Commenta
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Non bisogna capire come e con quale intensità bisogna intervenire, ma prima di tutto SE BISOGNA INTERVENIRE ed in via subordinata con quale intensità,rammebntando che i mezzi coerrcitivi sono da utilizzatre ECCEZIONALMENTEW
Ssecondo me il cane é combattuto fra l'istinto primordiale che é quello di seguire le prede e di cacciare per conto suo e l'AMORE per il suo padrone, che lo spinge a cercarlo e ad assisterlo ed aiutarlo. nell'addestramento io privilegio il cercare di mettere il cane in condizione di dover cercare il suo padrone , piuttosto che punirlo perché se ne alliontana , cerco di capire la psiche del cane (ognuno é un capitolo nuovo e diverso) non dico che ce la faccio sempre, ma prima di utilizzare mezzi coercitivi, provo gli altri e poi, se SONO SICURO della tempra del cane , passo a quelli coercitivi.
Scusa farsi capire o farsi ubbidire, perché sono due cose ben diverse, se un cane "capisce" farà l'esrcizio con naturalezza, se non capisce e lo fa solo per PAURA. appena potrà scantonare lo farà e ci proverà anche gusto.lucioCommenta
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Ssecondo me il cane é combattuto fra l'istinto primordiale che é quello di seguire le prede e di cacciare per conto suo e l'AMORE per il suo padrone, che lo spinge a cercarlo e ad assisterlo ed aiutarlo.nell'addestramento io privilegio il cercare di mettere il cane in condizione di dover cercare il suo padrone , piuttosto che punirlo perché se ne alliontana ,cerco di capire la psiche del cane (ognuno é un capitolo nuovo e diverso)non dico che ce la faccio sempre, ma prima di utilizzare mezzi coercitivi, provo gli altri e poi, se SONO SICURO della tempra del cane , passo a quelli coercitivi.
Scusa farsi capire o farsi ubbidire, perché sono due cose ben diverse, se un cane "capisce" farà l'esrcizio con naturalezza, se non capisce e lo fa solo per PAURA. appena potrà scantonare lo farà e ci proverà anche gusto.Commenta
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Il cane è spinto solo dal suo interesse, che è quello di catturare la preda, non caccia per amore del suo padrone, caccia prima per la sua sopravvivenza e dopo per quella del padrone, questo avviene se il cane è dominante, se il cane decide per convenienza di sottomettersi caccerà prima per la sopravvivenza del padrone e dopo per la sua.
Io invece cerco di farmi trovare sempre nel posto giusto al momento giusto, non mi sono mai nascosto e non chiamo mai il cane. Il cane quando cerca deve avere la mente completamente libera, non mi piace che abbandoni per venirmi a cercare, sono punti di vista.
Sono d'accordo. Non è sempre possibile farsi obbedire dal cane, anche una forte leadership non ti permette di fare tutto. Il cane obbedisce solo se il padrone è giusto, per essere giusti bisogna assecondare il cane, altrimenti l'unico modo per farsi obbedire è quello di fare delle forzature che non hanno niente a che fare con il mondo del cane.
Il cane ubbidisce o per interesse o per paura. Per interagire con il cane bisogna capirlo e sfruttare il suo interesse, questo è uno dei migliori rinforzi positivi. Il cane impara per apprendimento o per tentativi, ma alla base ci deve sempre essere l'interesse del cane. Il cane che esegue in modo gioioso, veloce e naturale è quello che collabora e interagisce con il padrone, ma questo non lo fa per amore, dopo ci sono i cani che obbediscono senza interagire, la differenza la si nota dal movimento del cane.lucioCommenta
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io non sono certo di essere sempre al posto giusto nel momento giusto, anzi spesso mi capita di piazzarmi male o di insistere a far cercare in un posto dove non c'é nulla.Se il cane interrompe la cerca per venirmi a cercare dimostra du avere un ottimo collegamentoe per evitare che interrompa la cerca, per esempio nel bosco, io do sommessamente la voce per fargli capire dove sono di modo che non debba venirmi a cercare
il cane obbedisce anche quando il comando non é giusto,pero' convengo che sia fondamentale , quando si punisce , che il cane comprenda il motivo della punizione, cioé colleghi la punizione ad un preciso atto ,nel caso di dubbio , é meglio rimandare la correzione ad un momento piu' propizio
"io sono convinto , come già detto, che il cane cerchi di compiacere il conduttore e questo é amore"Ultima modifica sly8489; 31-05-15, 10:16.Commenta
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Ciao sly,
Te conosci molto la psicologia canina e sul forum dai sempre ottimi consigli sul addestramento ( io seguendoli sto insegnando il riporto alla mia setter e sta funzionando[:D]... Cosa che sembrava impossibile...) però secondo me hai una visione troppo " scientifica".
Secondo me tutti gli anni di selezione che hanno portato al cane di oggi hanno seguito anche la direzione di far provare qualcosa al cane verso il padrone, basta vedere quando si torna a casa le feste che i cani ci fanno o quando si appoggiano con il muso sulle nostre gambe cercando carezze.
Io ho un asinella che in montagna mi segue ovunque eppure il cibo lo troverebbe se scappasse, non gli mancherebbe... Non trovo motivo se non l'affezione che ha verso di me.
Il cane in particolare secondo me ha qualcosa di molto profondo che lo lega al padrone, qualcosa che noi facciamo fatica a capire....
Questa è solo la mia opinione e l'ho fatta in anni di convivenza con tantissime specie di animaliEdoCommenta
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però sly non sta dicendo , mi pare di aver bene interpretrato .., che i cani non "presentano" mai ... particolari esternazioni di affetto o altro verso "padrone" o elementi del branco (soggetti peraltro, e senza possibilità di sfuggirvi, alla piramide gerarchica ... ).
lui dice soltanto che dipendono da qualcosa che esclude in primis .. l' affetto verso il "padrone" ...che è anche a mio giudizio una definizione troppo pragmatica : si potrebbero elencare tanti esempi in cui l' affetto , o l' amore verso un essere umano , o anche verso un altro essere vivente di origine diversa sono palesi ...e non dipendono da fattori diversi ... se non appunto "amore o affetto" :)Commenta
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Cosa che sembrava impossibile...) però secondo me hai una visione troppo " scientifica".Secondo me tutti gli anni di selezione che hanno portato al cane di oggi hanno seguito anche la direzione di far provare qualcosa al cane verso il padrone, basta vedere quando si torna a casa le feste che i cani ci fanno o quando si appoggiano con il muso sulle nostre gambe cercando carezze.Io ho un asinella che in montagna mi segue ovunque eppure il cibo lo troverebbe se scappasse, non gli mancherebbe... Non trovo motivo se non l'affezione che ha verso di me.Il cane in particolare secondo me ha qualcosa di molto profondo che lo lega al padrone, qualcosa che noi facciamo fatica a capire....Questa è solo la mia opinione e l'ho fatta in anni di convivenza con tantissime specie di animaliCommenta
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