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  • Arha
    ⭐⭐⭐
    • Dec 2014
    • 1092
    • Lumezzane
    • Setter inglese

    #46
    Ciao sly,
    L'imprinting lo conosco bene...
    Ho imprintato oche, papere e una cornacchia grigia e posso dire davvero che fa miracoli[:D]. La cornacchia un particolare era qualcosa di strepitoso
    Edo

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    • Lucio Marzano
      Lo zio
      • Mar 2005
      • 30090
      • chiasso svizzera
      • bracco italiano

      #47
      io ho un concetto molto diverso da quello di sly sulla psiche dei cani, io penso, anzi sono sicuro, che il cane AMA il suo padrone (che talvolta nemmeno lo merita) e i suoi comportamenti sono condizionati da questo amore. nei boschi se un cane caccia a n30 metro chiaramente non ha bisogno di relazionarsi al padrone, in altre situazioni invece é indispensabile, si puo' sostituire questa rewlazione con congegni elettronici, ma io non li amo .
      Ognuno ha le sue convinzioni e le sue esperienze. io esprimo e racconto le mie.
      lucio

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      • mesodcaburei
        ⭐⭐⭐
        • Jan 2015
        • 8871
        • Donceto, Valtrebbia(pc)
        • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

        #48
        Mah....io sarò poco addestratore ma sono molto più affine al pensiero di Lucio, parlando per esperienza.
        Anche per me c'è qualcosa di poco scientifico e molto umano che lega il cane al conduttore, non si impara sui libri...
        Certe complicitá e simbiosi col cane si vivono ma e difficile spiegarle appieno, almeno per quanto mi riguarda.

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        • Arha
          ⭐⭐⭐
          • Dec 2014
          • 1092
          • Lumezzane
          • Setter inglese

          #49
          Non c'è fedelta che non tradisca almeno una volta, tranne quella di un cane.
          K. Lorenz etologo e premio Nobel ( "e l'uomo incontrò il cane" bellissima lettura)
          Edo

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          • sly8489
            ⭐⭐⭐⭐
            • Mar 2009
            • 11961
            • Trieste
            • spring spaniel

            #50
            Originariamente inviato da Arha
            Ciao sly,
            L'imprinting lo conosco bene...
            Ho imprintato oche, papere e una cornacchia grigia e posso dire davvero che fa miracoli[:D]. La cornacchia un particolare era qualcosa di strepitoso
            Anche la gazza è favolosa se presa nel periodo giusto e addestrata. Sono animali intelligenti e hanno capito che mentire ha la sua utilità. In parole povere quando mangiano emettono segnali di pericolo per tenere lontano la concorrenza. Non lo so se è vero il detto che dice: "vale più la pratica che la grammatica" per questo ritengo che non è sbagliato leggersi qualcosa che riguarda l'etologia, potrebbe essere utile a trovare alcuni tasselli mancanti, oppure a spostare alcuni tasselli e metterli nel posto giusto. Quando si è in continuo contatto con gli animali è importante rimanere con i piedi ben piantati per terra, essi non hanno i nostri sentimenti, non sono umani, per questo non bisogna umanizzarli, questo non giova né al cane né alla persona. Molti incidenti avvengono proprio per il comportamento sbagliato che si ha verso l'animale, pochi giorni fa un bambino è stato ucciso dal cane di famiglia. Ha ragione chi afferma che il cane è un lupo travestito. Per fortuna i nostri cani (almeno la grande maggioranza) non manifesta la dominanza con l'aggressività.

            ---------- Messaggio inserito alle 09:08 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 08:45 PM ----------

            Originariamente inviato da Arha
            Non c'è fedelta che non tradisca almeno una volta, tranne quella di un cane.
            K. Lorenz etologo e premio Nobel ( "e l'uomo incontrò il cane" bellissima lettura)
            Ho capito, tu ascolti solo una campana, devi ascoltare anche altri etologi. In passato non tutti parlavano bene di Lorenz, devi cercare di capire il motivo. Umanizzare gli animali piaceva allora come piace ora.[:D]

            ---------- Messaggio inserito alle 09:19 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:08 PM ----------

            Originariamente inviato da maremmano
            però sly non sta dicendo , mi pare di aver bene interpretrato .., che i cani non "presentano" mai ... particolari esternazioni di affetto o altro verso "padrone" o elementi del branco (soggetti peraltro, e senza possibilità di sfuggirvi, alla piramide gerarchica ... ).

            lui dice soltanto che dipendono da qualcosa che esclude in primis .. l' affetto verso il "padrone" ...che è anche a mio giudizio una definizione troppo pragmatica : si potrebbero elencare tanti esempi in cui l' affetto , o l' amore verso un essere umano , o anche verso un altro essere vivente di origine diversa sono palesi ...e non dipendono da fattori diversi ... se non appunto "amore o affetto" :)
            Sono d'accordo che pensare e fantasticare sull'amore che gli animali hanno nei nostri riguardi è bello. Vedo volentieri film che hanno come protagonisti gli animali, mi commuovo anche, ma alla fine del film ritorno alla realtà.

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            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #51
              il grande errore, secondo me, é quello di generalizzare i comportamenti, ritengoche fra cane e cane ci siano differenze notevolissime, come fra uomo e uomo e presumere che tutti abbiano comportamenti analoghi ,non mi sembra corretto. I cani non sono macchine, hanno sensibilità molto diverse, reazioni diversissime , capacità di apprendere molto varie, con la "disciplina" si possono ottenere dei risultati, questo é innegabile, ma si possono anche rovinare dei soggetti che con altri mezzi diventerebbero degli ottimi cani da caccia. La realtà ha moltissime sfaccettature.
              lucio

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              • mesodcaburei
                ⭐⭐⭐
                • Jan 2015
                • 8871
                • Donceto, Valtrebbia(pc)
                • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

                #52
                Io penso che la sensibilitá di interpretare i vari soggetti, di saperli aspettare, correggere o assecondare...non è scritta sui libri, si può vivere e sperimentare, non imparare sulla carta o ad un corso.
                Per alcuni si sviluppa pian piano con l'esperienza, per altri è un dono naturale.
                La tecnica teorica può aiutare, ma non è tutto.

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                • sly8489
                  ⭐⭐⭐⭐
                  • Mar 2009
                  • 11961
                  • Trieste
                  • spring spaniel

                  #53
                  [QUOTE]
                  Originariamente inviato da Lucio Marzano
                  il grande errore, secondo me, é quello di generalizzare i comportamenti, ritengoche fra cane e cane ci siano differenze notevolissime, come fra uomo e uomo e presumere che tutti abbiano comportamenti analoghi ,non mi sembra corretto.
                  Sono d'accordo, i cani non sono tutti uguali, oltre ai comportamenti diversi, hanno anche attitudini diverse.
                  I cani non sono macchine, hanno sensibilità molto diverse, reazioni diversissime , capacità di apprendere molto varie,
                  Sono d'accordo.
                  con la "disciplina" si possono ottenere dei risultati, questo é innegabile, ma si possono anche rovinare dei soggetti che con altri mezzi diventerebbero degli ottimi cani da caccia.
                  Con la disciplina si può ottenere o non ottenere, difficilmente si può rovinare un cane. Con la disciplina si facilita qualsiasi forma di addestramento, disciplina intesa come socializzazione non centra con l'addestramento, i cani si rovinano con alcuni metodi addestrativi.
                  La realtà ha moltissime sfaccettature
                  Sono d'accordo.

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                  • Lucio Marzano
                    Lo zio
                    • Mar 2005
                    • 30090
                    • chiasso svizzera
                    • bracco italiano

                    #54
                    Perche' oggi molti bracchi italiani hanno parzialmente perso le loro caratteristiche e tipicita' della razza e sono divenuti cani veloci non alternando piu' il loro bellissimo trotto al galoppo dando priorita' a quest'ultimo ?
                    penso che dopo la digressione psico-addestrativa sia il cso di rientrare in argomento e la domanda posta é quella sopra citata

                    le risposte e le considerazioni sono state (grosso modo) :
                    -perché la razza, migliorata sul piano atletico, é piu' portata al galoppo,
                    -perché si mettono in razza molti campioni che trottano solo o in gran parte, perché coerciti e quindi geneticamente trasmettono solo le loro qualità naturali e non quelle acquisite in addestramento
                    -perché qualcuno ha immesso sangue spurio prendendo delle scorciatoie per aumentare la dinamica della razza ,poi debitamente bragati, anche questi mezzi bracchi, si mettono al trotto ma i n razza,(vedi sopra) trasmettono quello che hanno nei cromosomi
                    -un tempo trottavano quasi tutti, ma solo perché, per carenze atletiche ed igieniche
                    non riuscivano a sviluppare altre andature, oggi, in conformità allo standard di lavoro, alternare il trotto al galoppo é cosa riconosciuta come perfettamente rispecchiante l'andatura tipica del bracco italiano
                    -non dobbiamo pero' passare all'altro estremo, cioé far dimenticare il trotto che rimane l'andatura principale della razza, ma a condizione che sia lungo e potente nella sgambata e con marcato tempo di sospensione, i trotti frenetici invece sono da penalizzare perché non rispecchianti l'andatura della razza e perché energeticamente dispendiosi e quindi tali da poter essere tenuti per il tempo di una prova ma certo non per una mezza giornata di caccia , mentre una delle caratteristiche fondamentali dell'andatura di trotto naturale é il fatto di essere andatura di resistenza a causa dell'ottimo rapporto velocità/energia.
                    lucio

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                    • Pluto
                      ⭐⭐⭐
                      • Jun 2006
                      • 3034
                      • signa, Firenze, Toscana.
                      • Bracco italiano

                      #55
                      Originariamente inviato da Lucio Marzano
                      penso che dopo la digressione psico-addestrativa sia il cso di rientrare in argomento e la domanda posta é quella sopra citata

                      le risposte e le considerazioni sono state (grosso modo) :
                      -perché la razza, migliorata sul piano atletico, é piu' portata al galoppo,
                      -perché si mettono in razza molti campioni che trottano solo o in gran parte, perché coerciti e quindi geneticamente trasmettono solo le loro qualità naturali e non quelle acquisite in addestramento
                      -perché qualcuno ha immesso sangue spurio prendendo delle scorciatoie per aumentare la dinamica della razza ,poi debitamente bragati, anche questi mezzi bracchi, si mettono al trotto ma i n razza,(vedi sopra) trasmettono quello che hanno nei cromosomi
                      -un tempo trottavano quasi tutti, ma solo perché, per carenze atletiche ed igieniche
                      non riuscivano a sviluppare altre andature, oggi, in conformità allo standard di lavoro, alternare il trotto al galoppo é cosa riconosciuta come perfettamente rispecchiante l'andatura tipica del bracco italiano
                      -non dobbiamo pero' passare all'altro estremo, cioé far dimenticare il trotto che rimane l'andatura principale della razza, ma a condizione che sia lungo e potente nella sgambata e con marcato tempo di sospensione, i trotti frenetici invece sono da penalizzare perché non rispecchianti l'andatura della razza e perché energeticamente dispendiosi e quindi tali da poter essere tenuti pe il tempo di uan prova ma certo non per una mezza giornata di caccia , mentre una delle caratteristiche fondamentali dell'andatura di trotto naturale é il fatto di essere andatura di resistenza a causa dell'ottimo rapporto velocità/energia.
                      Il problema è di difficile risoluzione perché andrebbero modificate le prove di lavoro, ma è impossibile valutare ad esempio 70 cani con turni di 1 ora perché ci vorrebbe una settimana.
                      Damiano

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                      • Lucio Marzano
                        Lo zio
                        • Mar 2005
                        • 30090
                        • chiasso svizzera
                        • bracco italiano

                        #56
                        purtroppo il limite delle prove , a causa della limitata durata del turno, é quello di finire per favorire andature esagerate , che non hanno poi riscontro nell'attività venatoria e di non dare indicazioni sulla resistenza , che é invece un fattore fondamentale per il cane da caccia, ma non c'é rimedio perché ,come detto da pluto, se il turno durasse ben oltre i fatidici 15/20 minuti sorgerebbero insuperabili problemi di carattere logistico (dimensioni del terreno) economico (costo conseguente il basso numero di cani visionati per ogni giudice) e di tempo necessario per giudicare decine di soggetti, cosi' si puo' dire che le prove rimangono, pur con i loro limiti e pecche, il modo diciamo "meno peggiore" per visionare dei soggetti al lavoro, poi naturalmente il valore tecnico delle stesse dipenderà dalla qualità della selvaggina, dal terreno e molto dai giudici.
                        lucio

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