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  • pier0
    ⭐⭐
    • Jan 2011
    • 492
    • ,
    • Setter

    #151
    La caccia al giorno d'oggi non mira più al carniere ( anche se tanta gente oggi muore di fame la caccia non è più un bisogno di 1° necessità) bensì rappresenta un momento di svago e riflessione.. per me la caccia deve essere poesia il cane nello svolgimento della sua prestazione deve stupire, suscitare emozioni intense spesso non mi interessa abbattere il selvatico ma vederlo lavorare dal cane...Il setter moderno sempre senza generalizzare non è più in grado di trattare il selvatico come un tempo sia per la natura di quest'ultimo(puzzolente e dai comportamenti anomali) che per il dressaggio che non mira a cesellare le doti del cane ma ad imporgli determinati atteggiamenti...spesso mi capita di sentire "Guarda ho acquistato questo cane a fine carriera sai è anche un ottimo cane da caccia oltre che da prove" questo tipo di miracoli a parer mio accadono perchè chi prima di noi ha selezionato il setter ci ha messo impegno e serietà...(il setter è una razza forte ma non confondiamo tale termine con la parola indistruttibile)... noi fortunatamente non siamo ancora riusciti a rovinarlo del tutto...(penso fra me e me)
    ma se la selezione spesso promuove quei cani che hanno meglio recepito l'addestramento a scapito delle doti naturali che razza di selezione è? Intendo dire se portiamo avanti in riproduzione cani per gli atteggiamenti che assumono e non per le qualità ,i nostri setter moderni andranno a farsi strabenedire...
    Per quanto concerne il barrage esso premia i cani che meglio hanno espresso le doti di razza , se ho ben capito cosa voleva dire il sign Cioli è che i setter devono poter vincere contro i cugini pointer meno stilisti ma più veloci( quindi sempre secondo me vengono premiati setter meno pregevoli dal punto di vista stilistico ma in grado di coprire maggiori distanze nell'unità di tempo) snaturando cosi le doti di morbidezza e radenza che caratterizzano il setter...(e nel contempo anche l'aspetto morfologico )...
    Piero

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    • adolfo rosetti
      ⭐⭐
      • Mar 2010
      • 506
      • roma
      • setter inglesi

      #152
      E' indubbio che adesso,rispetto a trent'anni orsono, di setter buoni o ottimi se ne trovino molti,molti di più. Sono più stilisti o meno? Forse meno. Il perchè è da ricercarsi nella selezione che li vuole sempre + veloci. Li si vuole bolidi perchè le gare a parità di rendimento le vince chi sprinta di più.
      La velocità va a scapito dello stile: difficilmente vediamo una ferma preceduta da una filata. Le ferme sono quasi imposte e spesso sempre più spesso vediamo setter schiacciati in terra mentre fra la pancia del setter ed il terreno dovrebbe passarci "almeno un foglio di carta". Quanto sono belli quei setter con il posteriore quasi a terra le spalle e la testa più alte e le zampe posteriori quasi larghe a tenere il contatto con il terreno per poter riprendere, in qualsiasi momento una eventuale guidata.
      Non voglio essere noioso ma lo devo ripetere: cambiamo il metro di giudizio nelle prove e avremo i setter oltre che bravi anche stilisti. Perseverando nel premiare la velocità il setter che ho descritto sopra lo vedremo solo nei
      bronzi di Rizzini o di qualche altro artista esperto di standard. adolfo

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      • ginger
        ⭐⭐⭐
        • Feb 2011
        • 5173
        • calabria
        • SETTER INGLESE

        #153
        Originariamente inviato da adolfo rosetti
        E' indubbio che adesso,rispetto a trent'anni orsono, di setter buoni o ottimi se ne trovino molti,molti di più. Sono più stilisti o meno? Forse meno. Il perchè è da ricercarsi nella selezione che li vuole sempre + veloci. Li si vuole bolidi perchè le gare a parità di rendimento le vince chi sprinta di più.
        La velocità va a scapito dello stile: difficilmente vediamo una ferma preceduta da una filata. Le ferme sono quasi imposte e spesso sempre più spesso vediamo setter schiacciati in terra mentre fra la pancia del setter ed il terreno dovrebbe passarci "almeno un foglio di carta". Quanto sono belli quei setter con il posteriore quasi a terra le spalle e la testa più alte e le zampe posteriori quasi larghe a tenere il contatto con il terreno per poter riprendere, in qualsiasi momento una eventuale guidata.
        Non voglio essere noioso ma lo devo ripetere: cambiamo il metro di giudizio nelle prove e avremo i setter oltre che bravi anche stilisti. Perseverando nel premiare la velocità il setter che ho descritto sopra lo vedremo solo nei
        bronzi di Rizzini o di qualche altro artista esperto di standard. adolfo
        Staverissimo!!

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        • Paolo Cioli

          #154
          Originariamente inviato da lietuva
          Dall'ultimo intervento del Sig. Cioli, mi nascono spontanee alcune domande che giro a Voi?
          1- Siete sicuri che i setter odierni, parlo di coloro che sono in prima linea siano solo, nevrili e spavaldi?
          2- A cosa serve un barrage?

          Attendendo le vostre risposte posto le mie.
          Assolutamente no, il setter moderno e' pieno di qualita'! Ci sono molto probabilmente problemi che derivano dal dressaggio poi che, a contatto dell'animale lo snaturano (ma non faccio di tutta un'erba un fascio).
          Il barrage, decreta, secondo il mio modesto parere, tra i soggetti che hanno ottenuto la certificazione (CAC) durante la giornata o il giorno precedente, la migliore qualita'. Altriementi sarebbe un barrage sfalzato.
          Scipioni, citato in uno degli ultimi interventi ha soggetti di qualita' sopraffina e trialer.
          Infine, Piero, non sarei cosi pessimista, sui sentimenti ceh muovono le persone mi ci trovo d'accordo con la tua disanima, ma sullo stato del setter, forse anche lasciato crescere solo per il fine che giustifica i mezzi, sta bene. Se poi, l'utilizzatore finale il cacciatore, va a prendersi i cani da caccia dai soggetti testati seriamente, vedrai che a caccia ci va per davvero. Forse con un soggetto da eccellente in expo piuttosto che da M.B. ma sicuramente setter.
          Applicando al setter inglese il motto di un filosofo cinese, di nome Mo Tzu :" C'è un tempo per nascere, uno per vivere e uno per morire.." , potremmo scrivere: c'è un setter per vincere, un setter per sublimare lo standard e uno per cacciare!
          35 anni fa, quando chi scrive contraeva l'atro morbo della cinofilia , a Castelluccio di Norcia ( unico teatro per me raggiungibile ) , correvano setter come Bobet di S. Faustino e Arno 2 di Val d'Idige , e tutti dicevano che erano 2 cani agli antipodi. Stilista sublime il primo, ma al limite della nota di G.C.; trialer allo spasimo il secondo, ma che poco aveva dello standard setter.
          La domanda che rivolgo a Lietuva, assolutamente priva di spunti polemici è : " I trialer attuali secondo Lei sono più vicini al modello Bobet, al modello Arno, sono una giusta via intermedia, o sono l'esasperazione ulteriore di Arno"?
          Ho simpatia per Garanzini, non foss'altro per le parole di commozione che usò occasione della morte dell'amico Laglia, ma vorrei chiedergli :" Lei crede davvero che nei barrage ( come dovrebbe essere) sia più apprezzato lo lo stile di razza che il modo di mettersi sul terreno e di dimostrare autorità sul compagno di coppia ? E quant'anche fosse ,come dice Lei, quanti setter in grande cerca, di grande profilo stilistico, ma non iperbolici nella performance, vanno alla qualifica di CAC e quindi finiscono al barrage ?
          Per rimanere ai cani del povero Evandro, ricordo che Amiternum Cosmo, da tutti consideravano il prototipo del setter di quel momento, in grande cerca non ha mai superato la riserva di CAC.. Mentre Evandro fece dei CACIT con il mio Amiternum Dem ( che però era pointer ) e con Tex che er un setter inglese e buon trialer , ma che le qualità di Cosmo se le sognava.
          Dei cani attuali che corrono, presentemente, le prove non parlo mai : per principio!
          Per cui , concludendo, dico che la razza setter sta andando bene, ma riguardo allo standard di lavoro ( specie nelle sfumature di stile) ne possiamo ammirare almeno tre tipologie diverse (forse anche più) !

          L'avvocato Zurlini, riferendosi ad altro contesto, scrisse:" Il modo migliore per uccidere una razza è : di una una farne due..". Figuriamoci tre !
          Io, invece, credo che per una razza di larghissima diffusione come il setter , tenere in piedi più tipologie, per un certo periodo di tempo anche lungo, può essere necessario, addirittura utile.
          Ma ciò non toglie che, ad un certo punto,qualcuno dovrà scegliere e unificare !
          Cordialità sincere!

          Paolo Cioli
          Ultima modifica Ospite; 17-04-11, 17:18.

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          • adolfo rosetti
            ⭐⭐
            • Mar 2010
            • 506
            • roma
            • setter inglesi

            #155
            Concordo con quanto detto da P.Cioli, oggi vincono i setter alla Arno a danno di quelli alla Bobet. Una volta i giudici avevano metro di giudizio differente e a seconda delle preferenze a volte vinceva l'uno a volte l'altro.Debbo dire che Arno non aveva "una ferma imposta",nella presa di punto era molto stilista, il suo percorso non era robottizzato ed aveva un grande facilità d'incontro. Aveva solo una andatura diciamo un po veemente con un movimento ,di conseguenza, poco morbido. Oggi no, i giudici sono omologati e vincono solo i S. + veloci e con il percorso + preciso. Eppure Rovini, uno che di setter se ne intende ammonisce:" Questi Setter che corrano,corrano senza un accertamento, un fiato non mi piacciono più".
            A Fabio non rispondo perchè,conoscendolo so che le sue domande sono retoriche o (lo spero) provocatorie. Non sa che i cani con più stile, meno veloci, meno telecomandati ,difficilmente vanno oltre la qualifica di Ecc.
            Non sa che i barrage dovrebbero,per istituzione, servire a quello che lui dice ma nella realtà servono ad altro. adolfo

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            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #156
              Concordo con quanto detto da P.Cioli, oggi vincono i setter alla Arno a danno di quelli alla Bobet.
              sono certamente un fautore dello stilista, che riempie gli occhi, ma seguendo il discorso di chi desidera che le prove siano un'estensione della caccia e pensando alla mia caccia preferita, quella alpina, sarebbe piu' desiderabile Bobet o Arno , cioé
              quanto contano la passione, la fisicità e le capacità vitali ?? sono proprio qualità di secondo livello , come mi sembra di leggere ???
              lucio

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              • AngeloDiMaggio
                ⭐⭐⭐
                • Feb 2010
                • 1066
                • Cesenatico
                • Setter inglese

                #157
                Selezionando ed accoppiando i più tipici “setter” tra i più bravi, indubbiamente nasceranno dei cuccioli “setter” a tutti gli effetti. Crescendo si potrà individuare la psiche dell’uno, dell’altro e dell’altro, ancorché non possono essere per certo in fotocopia. L’uno differirà dall’altro.
                Ma quando si arriva a mettere sul terreno quei soggetti, ormai cuccioloni, le differenze aumenteranno e fino a quando si lasceranno allo stato grezzo, portati a caccia su selvatici di certo livello, continueranno a rimanere setter, pur con quelle piccole sfumature che fanno preferire l’uno all’altro. Se rimarranno da caccia, la maggior parte conserveranno quella felinità e quei segnali tipici che distinguono un setter da un altro e, con la maturazione, accentuerà lo stile setter. Il problema comincia ad avvertirsi quando su quei setter interviene la mano dell’uomo per le correzioni ed allora, già non si è mai certi come a queste reagiranno, ma più in particolare, e gioco forza, qualcosa la perderanno di sicuro a scapito della competizione. Niente (o quasi) filata, ferma scattata e buttata a terra, guai se va a permttersi un pur minimo accertamento, ecc. ecc.
                Pertanto, non credo che al giorno d’oggi ci siano due setter, quelli da caccia e quelli da competizioni, ma solo un setter. A migliorarlo ci si riesce con un accoppiamento oculato “i più tipici tra i più bravi”, ma a modificarlo è solo la mano dell’uomo secondo l’uso che vuole farne.<?XML:NAMESPACE PREFIX = O /><O:p></O:p>
                Se poi si considera che in buona parte di quelli che stanno sui furgoni hanno visto solo starne senza quasi mai abboccarne una, limitandosi al “compitino” impostogli sul terreno, mai stati portati almeno per una stagione a caccia dai loro proprietari perché la maggioranza di questi hanno smesso di andare a caccia, chi è che è cambiato, il setter o chi lo ha modificato?<O:p></O:p>
                Le prove sono un validissimo banco di prova e di selezione, ma è dalla caccia cacciata che si dovrebbe attingere, particolarmente tra le fattrici e tra quegli stalloni che non hanno frequentato il solo Istituto Tecnico per Geometri, e tra essi i più tipici tra i più bravi.<O:p></O:p>
                Angelo Di Maggio

                « Non c'è patto che non sia stato rotto, non c'è fedeltà che non sia stata tradita, fuorché quella di un cane fedele. » (Konrad Lorenz)

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                • angelo fiorentini

                  #158
                  Originariamente inviato da AngeloDiMaggio
                  Selezionando ed accoppiando i più tipici “setter” tra i più bravi, indubbiamente nasceranno dei cuccioli “setter” a tutti gli effetti. Crescendo si potrà individuare la psiche dell’uno, dell’altro e dell’altro, ancorché non possono essere per certo in fotocopia. L’uno differirà dall’altro.
                  Ma quando si arriva a mettere sul terreno quei soggetti, ormai cuccioloni, le differenze aumenteranno e fino a quando si lasceranno allo stato grezzo, portati a caccia su selvatici di certo livello, continueranno a rimanere setter, pur con quelle piccole sfumature che fanno preferire l’uno all’altro. Se rimarranno da caccia, la maggior parte conserveranno quella felinità e quei segnali tipici che distinguono un setter da un altro e, con la maturazione, accentuerà lo stile setter. Il problema comincia ad avvertirsi quando su quei setter interviene la mano dell’uomo per le correzioni ed allora, già non si è mai certi come a queste reagiranno, ma più in particolare, e gioco forza, qualcosa la perderanno di sicuro a scapito della competizione. Niente (o quasi) filata, ferma scattata e buttata a terra, guai se va a permttersi un pur minimo accertamento, ecc. ecc.
                  Pertanto, non credo che al giorno d’oggi ci siano due setter, quelli da caccia e quelli da competizioni, ma solo un setter. A migliorarlo ci si riesce con un accoppiamento oculato “i più tipici tra i più bravi”, ma a modificarlo è solo la mano dell’uomo secondo l’uso che vuole farne.<O:p></O:p>
                  Se poi si considera che in buona parte di quelli che stanno sui furgoni hanno visto solo starne senza quasi mai abboccarne una, limitandosi al “compitino” impostogli sul terreno, mai stati portati almeno per una stagione a caccia dai loro proprietari perché la maggioranza di questi hanno smesso di andare a caccia, chi è che è cambiato, il setter o chi lo ha modificato?<O:p></O:p>
                  Le prove sono un validissimo banco di prova e di selezione, ma è dalla caccia cacciata che si dovrebbe attingere, particolarmente tra le fattrici e tra quegli stalloni che non hanno frequentato il solo Istituto Tecnico per Geometri, e tra essi i più tipici tra i più bravi.<O:p></O:p>
                  bravo ...chi vuol intendere intenda...in piu i miei prima vanno anche a caccia ...

                  Commenta

                  • Ospite

                    #159
                    Originariamente inviato da angelo fiorentini
                    bravo ...chi vuol intendere intenda...in piu i miei prima vanno anche a caccia ...
                    E quel tuo bianco-arancio che è da 6 mesi sul furgone di Francesco Giovanelli e che ha impressionato Baldoni & C. a starne in Serbia...
                    Te l'hai portato a caccia sulle pernici vere in montagna, le prime uscite quando era ancora "aspro"... gli avrà fatto male o bene?
                    E molti dicono che la Caccia è ormai sorpassata e non fa bene... mah!!!

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                    • lietuva
                      ⭐⭐⭐
                      • Dec 2007
                      • 1946
                      • vilnius

                      #160
                      Originariamente inviato da Paolo Cioli
                      La domanda che rivolgo a Lietuva, assolutamente priva di spunti polemici è : " I trialer attuali secondo Lei sono più vicini al modello Bobet, al modello Arno, sono una giusta via intermedia, o sono l'esasperazione ulteriore di Arno"?

                      Credo che come allora ce ne per tutti i gusti, sicuramente, e parlo della Grande Cerca, difficilmente si punta sul prototipo Arno, a pari prestazione vincerebbe sempre Bobet.

                      Lei crede davvero che nei barrage ( come dovrebbe essere) sia più apprezzato lo lo stile di razza che il modo di mettersi sul terreno e di dimostrare autorità sul compagno di coppia ?

                      La mi aera una polemica, spesso vengono preferite le prestazioni alla qualita' secondo me cosi non dovrebbe essere. I giudici alla relazione del barrage coniano infinite definizione per cui il barrage e' stato giudicato. Pochissimi ormai parlano di qualita' di galoppo, visto che per il percorso arrivati al barrage tutti i cani dovrebbero saperlo compiere.


                      E quant'anche fosse ,come dice Lei, quanti setter in grande cerca, di grande profilo stilistico, ma non iperbolici nella performance, vanno alla qualifica di CAC e quindi finiscono al barrage ?

                      Per fortuna esistono ancora dei Giudici.


                      L'avvocato Zurlini, riferendosi ad altro contesto, scrisse:" Il modo migliore per uccidere una razza è : di una una farne due..". Figuriamoci tre !

                      Io da certe affermazioni diffido se non altro per aver visto alcuni soggetti da costui ceduti, al limite della decenza morfologica.

                      Io, invece, credo che per una razza di larghissima diffusione come il setter , tenere in piedi più tipologie, per un certo periodo di tempo anche lungo, può essere necessario, addirittura utile.
                      Ma ciò non toglie che, ad un certo punto,qualcuno dovrà scegliere e unificare !
                      Cordialità sincere!

                      Paolo Cioli
                      Cordialmente,
                      fabio.
                      Dalla Lituania un saluto a tutti!

                      fabio garanzini

                      Commenta

                      • adolfo rosetti
                        ⭐⭐
                        • Mar 2010
                        • 506
                        • roma
                        • setter inglesi

                        #161
                        Caro Lucio Marzano non ho detto quello che tu dici su Arno e Bobet e neanche lo ha detto Paolo Cioli. Io i cani li voglio (li vorrei) oltre che stilisti, anche con qualità venatorie infinite e quindi con facilità d'incontro.
                        Bobet ed Arno sono stati presi come emblemi teorici non come paragoni assoluti. Polemica per polemica (con simpatia),ti pongo due domande:
                        Bobet non aveva venaticità?
                        I cani stilisti non possono avere anche qualità venatorie e cuore per andare oltre le loro forze?
                        In tutti i miei interventi, Forum ,Giornali ho ribadito che nelle gare dovrebbero emergere i cani con lo stile di razza e quelli che hanno le qualità del cane "cacciatore".
                        Ieri sera ho visto in tele un filmato dei campionati europei setter, ho visto un solo setter fare un meraviglioso accertamento con risalita sul vento; tra l'altro era il setter del nostro Fabio Garanzini.
                        Il filmato non era molto illustrativo ma ho visto solo setter che volavano lungo linee predisegnate
                        con qualche rara ferma,in un mare di starne. Quelle rare ferme erano delle schiacciate improvvise, ferme che nulla avevano con delle prese di punto da setter. Erano solo delle ferme dettate dal terrore di sbagliare e dal ricordo di punizioni esemplari. adolfo

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                        • Paolo Cioli

                          #162
                          Chi dice che sia la catena di montaggio a cui si sottopone il soggetto da prove a deformarne la psiche setter, tutti i torti non ha.
                          Ho avuto modo di seguire la preparazione di giovani setter ( poi diventati famosi ) che entusiasmavano all'inizio per le frequenti sbandate sul filo del vento, le filate lunghissime, in stile da far accapponare la pelle. Ma la cerca risultava, conseguentemente, ristretta, ripiegata, l'azione discontinua, e l'Addestratore borbottava : " se non gli tolgo sto vizio di voler fermare a ogni costo non se ne fa nulla. Ma vedrai che gli passerà....".
                          Giorgio Guberti, circa la predilezione per il setter inglese rispetto al pointer, dice: " I cacciatori prediligono i setter perchè sembra che stiano sempre per fermare...e loro sanno godere solo della ferma , perchè prodromo della schioppettata che ne potrebbe conseguire..".

                          Tutte le razze, a parer mio, se selezionate esclusivamente sulla prestanza atletica, sulla predisposizione all'azione superspinta e sulle reazioni repentine riconducono al pointer pointer.
                          Penso anche che due anni di caccia vera, e senza fronzoli, anche se con poca selvaggina, siano una propedeutica indispensabile," una mano santa" , per il vero trialer. Non per l'addestratore però !

                          Paolo Cioli
                          Ultima modifica Ospite; 18-04-11, 08:22.

                          Commenta

                          • Lucio Marzano
                            Lo zio
                            • Mar 2005
                            • 30090
                            • chiasso svizzera
                            • bracco italiano

                            #163
                            ora sei tu Adolfo che giri la questione, non ho affatto affermato che i cani stilisti non abbiano venaticità, ho invece affermato che per certe cacce impegnativa è fondamentale per non dire indispensabile la fisicità, che è una prerogativa che prescinde sia dallo stile che dalla venaticità.
                            Bobet non lo so se avrebbe retto una gionata a cotorni, Arno senz'altro.
                            Ho anche detto che uno stilista ti porta via gli occhi mentre la venaticità la do' per scontata in soggetti di un certo livello, ma non do' proprio per nulla come scontata la fisicità, anzi questa è una prerogativa che le prove non testano, per forza di cose.
                            Ma fra le qualità del "cani cacciatore" non c'è solo la venaticità e lo stile di razza , occorrono anche cuore , polmoni , passione e tempra,
                            altrimenti potrai avere un trialer ma non un grande cane da caccia.
                            E parlo di caccia impegnativa ovviamente.
                            lucio

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                            • Aldo
                              ⭐⭐⭐
                              • Oct 2007
                              • 1238
                              • Bernal - Buenos Aires - Argentina, , .
                              • Pointer e Setter Inglese

                              #164
                              Originariamente inviato da Paolo Cioli
                              ..".


                              Penso anche che due anni di caccia vera, e senza fronzoli, anche se con poca selvaggina, siano una propedeutica indispensabile," una mano santa" , per il vero trialer. Non per l'addestratore però !

                              Paolo Cioli
                              Dicono di me che "parlo / scrivo" poco ( sicondo me parlo il giusto ), se si sprecano fiumi d´inchiostro per venire a dire quello che dico da una vita allora é piu che sicuro che parleró poco. In Argentina abbiamo tutta la genealogía attuale del Pointer Italiano, e tutti i cani fermano, anno venaticitá e stile di razza, per che? perche quí ci sono animali e i Dresseur non sono proffessionisti...


                              Saluti cordiali
                              Aldo Rappan x

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                              • fongaros
                                ⭐⭐⭐
                                • Oct 2008
                                • 6847
                                • Verona
                                • Setter Inglese Pointer Inglese

                                #165
                                Originariamente inviato da Aldo
                                Dicono di me che "parlo / scrivo" poco ( sicondo me parlo il giusto ), se si sprecano fiumi d´inchiostro per venire a dire quello che dico da una vita allora é piu che sicuro che parleró poco. In Argentina abbiamo tutta la genealogía attuale del Pointer Italiano, e tutti i cani fermano, anno venaticitá e stile di razza, per che? perche quí ci sono animali e i Dresseur non sono proffessionisti...


                                Saluti cordiali
                                Un giorno mi domandarono chi fosse, secondo me, il miglior dresseur sul mercato. Risposi senza dubitare "La vera selvaggina".

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