Le faccio il nome di uno dei professionisti dei miei inzi di carriera e poi veda se era facile oggettivamente prevalere su di lui e sui cani che aveva al guinzaglio: Gino Botto, cito lui fra i molti , perché é ancora vivo, per sua e nostra fortuna, non credo che debba elencarle i cani che conduceva.
Io non sono né un utopista né un illuso da pensare che non si dia peso a chi regga il guinzaglio, magari senza malizia ma solo per dipendenza psicologica,
ma è così dappertutto perché é umano, anche il pubblico smette di chiacchierare
quando sciolgono Lombardi o Scipioni e rimane distratto quando sul campo vanno
Mario Rossi e Giuseppe Bianchi , ma ho la personale convinzione che i giudici non penalizzino nessuno, casomai possono favorire qualcuno.
Vede malgrado tutto io amo questo mondo e se mi allineassi ai suoi detrattori
contribuirei al suo affossamento e sarebbe un'eventualità che mi darebbe molto
dispiacere.
La cinofilia non si fa solo in Grande Cerca, che è condizionata da fattori di costi, spostamenti, allenamenti che sono problematici per un privato che oltre alle risorse economiche dovrebbe poter disporre di tantissimo tempo libero, ci sono le prove su selvaggina, quelle specialistiche ( la Saladini o il trofeo beccacce che hanno uguale e forse superiore risalto della GC) Guardi i risultati che ha ottenuto Pardini col suo Anter o Macaluso con Miura, anche questa è cinofilia e direi che lo è a pienissimo titolo e per il cacciatore i riferimenti relativi sono molto piu' interessanti sul piano genetico della grande Cerca.
Non c'è un solo professionista di nome che partecipi alla Saladini,
non si è mai chiesto il perché ??? non perché i loro cani non siano adatti, mi creda, ma perché la montagna non si improvvisa ed il soggetto non abituato alla particolare vegetazione ed a interpretare i costoni, naufragherebbe tristemente.
Io le credo ma lei creda anche a me : "nihil sub sole novi" non è facile oggi, come non lo era ieri, emergere da dilettante "vero" è quasi impossibile oggi come lo era ieri, ma per ragioni oggettive. Il mio indimenticabile amico e maestro , Mario Marchesi era un privato è vero, ma si occupava esclusivamente dei suoi cani, tutti i giorni per ore , si puo' definire un gentleman driver , ma ai suoi cani (mai piu' di 3) dedicava almeno il doppio del tempo che un professionista puo' dedicare ai suoi.
Occorrono denaro, tempo, cani giusti e manico, tutte queste cose insieme è difficile reprirle presso un dilettante, non crede anche lei ??
Io so di avere un carattere combattivo e spinoso ma finite le discussioni
rimango amico ed estimatore di tutti ( insomma quasi tutti ) e quello che dico
è sempre in buona fede e assolutissimamente non ho il piu' piccolo secondo scopo.
né ambizioni di politica cinofila né tantomeno di ottenere favori , che non ho mai sollecitato.
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