Non mi sono mai contentato di una rosata alla placca letta così come la trovo dopo aver sparato la bòtta.
Indicativa certo, ma pur sempre una foto di pallini arrivati in modo diverso e susseguente.
Così ho cominciato a pensare e le ultime rosate mi stanno chiarendo le idee. Il sistema.
Piazzo un foglio di carta a 30 metri, un altro a 35, il terzo a 40, in modo che con un unica fucilata li impiombo tutti e tre, essendo l'uno il continuo spaziale dell'altro.
Insomma quando sparo vedo solo il primo, Chiaro?
Ebbene, così facendo si notano subito le differenze tra cartuccia e cartuccia, tra canna e canna, tra strozzatura e strozzatura: s'impara ad adoperare lo strumento del nostro piacere.
Poi bisognerà anche inventarsi un sistema per capire l'efficienza dei pallini alla distanza cercata, ma questo è un altro problema, non facile da risolvere.
Ci si vede dal cartaio...
 
	 ) anche come dici tu quest'idea mica mi piace granchè...in fondo (se si escludono le distanze limite come i 50mt) quel che si ottiene son solo 3 rosate progressive che probabilissimamente sarebbero deducibili anche solo osservandone una sola presa a riferimento...e qui si ritorna alla classica prova in placca sui 35mt...da li poi si valuta, piu densa a corto e piu rada a lungo, proporzionalmente alla distanza.
 ) anche come dici tu quest'idea mica mi piace granchè...in fondo (se si escludono le distanze limite come i 50mt) quel che si ottiene son solo 3 rosate progressive che probabilissimamente sarebbero deducibili anche solo osservandone una sola presa a riferimento...e qui si ritorna alla classica prova in placca sui 35mt...da li poi si valuta, piu densa a corto e piu rada a lungo, proporzionalmente alla distanza.
							
						
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