"Peccorra in umido alla ssarda"

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  • Oizirbaf
    Moderatore Buona Forchetta
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    #1

    "Peccorra in umido alla ssarda"

    Un’estate di qualche anno orsono (ormai tanti!) prestai servizio come medico di villaggio in una bellissima struttura turistica a Porto Rotondo che in quegli anni a fine estate era sprovvista di medico… Un giorno, subito dopo pranzo, mentre uscivo a …”fare il chilo” (non certo come quello “agro e stentato d’un desinare biascicato senza appetito” del vicario Ferrer del Manzoni!) spipazzandomi una sigaretta postprandiale, venivo arpionato da un gruppetto di personale della struttura in pausa pranzo, seduto ad un tavolino appartato in zona di servizio: “ Dottorre…venga qui con noi a mangiarre un po’ di peccorra con il Cannonau!” Non potei declinare un così gentile invito e principiai ad accoltellare una monumentale “peccorra” lessa con verdure arroccata su un enorme vassoio e circondata da tanti bicchieri che stavano intorno come tanti pulcini ad una chioccia…Bottiglia di Cannonau mentre un’altra, già stappata, se ne stava in disparte, in paziente attesa del suo turno. Nonostante la… non grande “fame” residua non feci tanti complimenti. Da allora la “peccorra ssarda” mi suscita sempre, anche al solo nome, graditi e vivi ricordi. Vedro’ di trovarne qualche consono riferimento culinario attuale.
    "Peccorra in umido alla ssarda"
    Ecco una delle interessanti ricette sarde di peccorra in umido. (io ho impiegato il castrato!). Non nascondo che mi è venuta la curiosità di arruolare alla prima occasione venatoria il camoscio (magari bello “tosto” ) o il muflone.

    ingredienti
    • 1kg di polpa di peccora
    • 500 g polpa di pomodoro
    • Una corposa cipolla bianca
    • Aglio uno spicchio
    • Olio evo q.b.
    • 200 ml di vino rosso (il Cannonau va bene!|)
    • Sale, pepe e noce moscata
    • Trito di prosciutto crudo 100 g
    • Basilico fresco, Foglie di salvia e scorza di limone.

    La carne di peccorra venga ben sgrassata, “denervata” e tagliata in pezzi da classico spezzatino. Passiamola in un recipiente con acqua lievemente acetata per farle perdere il caratteristico odore di… lana. Trascorsa una mezzora scolare la carne, una sciacquatina ed asciughiamola con un pannocarta. Poniamola in un tegame alto rosolandola a fuoco vivo per una decina di minuti, dorandola uniformemente e lasciando asciugare a fuoco spento. Preleviamola e teniamola da parte.
    Un bel giro di olio extravergine d'oliva nello stesso tegame con il trito di cipolla, salvia, lo spicchio d'aglio, sale e pepe a piacere e una spolverata di noce moscata. Quando il soffritto sia ben rosolato aggiungiamo il trito di prosciutto crudo e i tocchetti di polpa di peccorra precedentemente scottata, cuocendo per qualche minuto a fuoco vivo e sfumando a piccole quantità con il vino rosso. Aggiungere poi una modesta quantità d’acqua (la sciacquatura del barattolo di pomodoro!) la polpa di pomodoro e la scorza di limone, rimestando e amalgamando in continuazione. Abbassare la fiamma e lasciare cuocere per circa un’ora o finché la carne avrà raggiunto il giusto punto di cottura e il sugo la giusta consistenza non senza un controllo della giusta salatura. A cottura ultimata unire il basilico tritato
    Accompagnamola con un “companatico” a piacere: dalla polenta, al coucous ma anche dei bei rigatoni rigirati nel sugo al punto giusto!

    . Il vino che mi sento di consigliare è certamente un vino sardo robusto, come un Cannonau !
    Ultima modifica Oizirbaf; 08-07-24, 06:40.
    "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
    e fermalvi entro; ché non fa scienza,
    sanza lo ritenere, avere inteso..."
  • danguerriero
    ⭐⭐⭐
    • Feb 2010
    • 5311
    • ai confini dell'Impero
    • Elsa Donderius: Deutsch Kurzhaar

    #2
    Sarei curioso di assaggiare un piatto del genere appena preparato...

    Mi è capitato una sola volta di provare l'esperienza della pecora ma.... la porzione era riscaldata ed era stata cotta il giorno prima....un autentico supplizio...l'odore di "bec" era insopportabile
    ...Im heil'gen Land Tirol...

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    • Oizirbaf
      Moderatore Buona Forchetta
      • Nov 2014
      • 2095
      • Milano

      #3
      Originariamente inviato da danguerriero
      Sarei curioso di assaggiare un piatto del genere appena preparato...

      Mi è capitato una sola volta di provare l'esperienza della pecora ma.... la porzione era riscaldata ed era stata cotta il giorno prima....un autentico supplizio...l'odore di "bec" era insopportabile
      Con ogni probabilità problema relativo allo specifico individuo, età e, non ultimo, genere. Quando la bestia è pelata, macellata e non trattata in... proprio non ne siamo mai sicuri.
      Sapendoti esperto in materia non ho dubbi che..l'aroma sia stato eccessivo. C'è gente che riuscirebbe a trovare sentore di selvatico anche in un coniglio domestico... Del resto ho spesso preparato selvaggina da pelo, compreso cinghiali non "neonati", il giorno prima del consumo semza odoracci sgradevoli che non fossero quelli tipici ed apprezzabili della selvaggina.
      Un mio vecchio amico norcino ha sempre riportato l'odoraccio di verro, nel caso del maiale, anche alla scrofa in determinati periodi, ritenendone la carne inadatta alle preparazioni di salumeria: "la sà de lögia" (sà di scrofa) facendomi annusare un forte odore ammoniacale urinoso di coppe così preparate.Non so se la tua espressione "bec" (becco, maschio di caprone) sia in questo ambito contemplabile.
      "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
      e fermalvi entro; ché non fa scienza,
      sanza lo ritenere, avere inteso..."

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